È iniziato giovedì 13 agosto, andrà avanti fino al 29 settembre e ha un programma così fitto, ricco, invitante, frizzante e festoso – con serate dove si ballano la salsa, il merengue e altre danze, concerti dal vivo, proiezioni di film, tanto folklore e tanta cultura, mostre fotografiche, artigianato e gastronomia – che la prima cosa da fare è sfogliarlo per scegliere e organizzarsi al meglio: ecco a voi la prima edizione del Milano Latin Festival all’esterno del Forum di Assago, andate a scoprire tutti gli appuntamenti su www.milanolatinfestival.it

Fine settimana a cinque luminosissime stelle per i cinefili con I diabolici di Henry-Georges Clouzot e Io confesso di Alfred Hitchcock: già un anno fa, e proprio di quest’epoca, vi parlai della gustosa programmazione di Retecapri che tutte le sere alle ore 21 propone un film in bianco e nero.

Si vede ovunque, numero 20 del telecomando.

Intanto è in rete la programmazione di questa settimana, iniziata nientedimeno che con Mezzogiorno di fuoco.

Storie sempre piene di energie, di emozioni, di strazi, di inquietudini, di sensibilità: è così il cinema di Xavier Dolan e qualora aveste perso uno o più di uno dei cinque film del talentuoso regista – e non solo – canadese o qualora vi vada di rivederli, a partire da lunedì 3 agosto la Cineteca italiana li programma nuovamente allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) iniziando da Tom à la ferme.

Per il calendario completo delle proiezioni e altre notizie: www.cinetecamilano.it

Oltre ovviamente Malizia di Salvatore Samperi – dove Laura Antonelli interpretava una cameriera che con una striminzita vestaglietta scatenava gli appetiti sessuali di un vedovo e di suo figlio – ci sono L’innocente di Luchino Visconti, Sessomatto di Dino Risi, Gran bollito di Mauro Bolognini e ancora Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli: ecco alcuni degli otto film selezionati dal Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) per ricordare Laura Antonelli, diva della commedia sexy italiana ma non solo scomparsa poco più di un mese fa.

Si inizia martedì 4 agosto alle 17 con Il merlo maschio di Pasquale Festa Campanile, per il calendario completo delle proiezioni e altre notizie www.cinetecamilano.it

Dopo la rassegna dedicata a Yasujiro Ozu, eccone una attorno a Kenij Mizoguchi, regista giapponese scomparso nel 1956. Sei i film in programma allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2), proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano, con storie dense di realismo e di sensibilità e personaggi, soprattutto femminili, tutti da scoprire: si comincia l’11 agosto alle 21.15 con I racconti della luna pallida d’agosto, tra gli altri titoli La strada della vergogna, L’intendente Sanshõ e Ritratto della signora Yuki, per il calendario completo e altre notizie utili www.cinetecamilano.it

E’ iniziato il 13 luglio e continua fino al 30 settembre con il meglio di stagione: è il cinema all’aperto dell’Estathé Market Sound che dal 1° maggio e fino alla chiusura di Expo sta proponendo ai Mercati Generali (via Cesare Lombroso 54) concerti e divertimento per grandi e piccini oltreché la possibilità di fare acquisti.

Tornando alle proiezioni, e giusto per citare qualche titolo, domani ci sarà Se Dio vuole di Edoardo Falcone, martedì 28 Scusate se esisto di Riccardo Milani e il 3 agosto Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino, si inizia alle 21.45, il biglietto costa 5 o 7 euro e per sapere tutto: www.estathemarketsound.it

Oltre le belle rassegne in giro per la città, oltre i ripassi del meglio di stagione dislocati tra le sale all’aperto e altrove, oltre alcune uscite da non lasciarsi scappare, tutto già ricordato in questa sede, mercoledì scorso è arrivata una commedia scacciapensieri niente di che ma neppure troppo niente male, è Il fidanzato di mia sorella dove Pierce Brosnan è un fascinoso professore inglese di letteratura conteso da due donne, una bella studentessa del suo corso e la calientissima sorella.

Non svelo altro se non che il bel Pierce, Malcom McDowell – nel ruolo del padre -, un bambino delizioso – in quello del figlioletto -, una villa da sogno e una scena interpretata da Salma Hayek valgono il prezzo del biglietto e poi, per quanto lo svolgimento sia prevedibile e senza grandi spunti di originalità, Il fidanzato di mia sorella ben si addice alle temperature esagerate di questi giorni, vederlo è un po’ come bagnarsi i polsi per rinfrescarsi, dà sollievo e serenità, evviva!

Tre serate di fine luglio in via Pier Lombardo 14, quattro opere (una è in prima, un’altra in anteprima milanese e c’è anche un’anteprima italiana): riecco Nuovo cinema Parenti – la bella rassegna di inediti mai visti a Milano, a cura di ceCINEpas – con quattro titoli tutti da scoprire.

Si inizia martedì 28 alle 21.30 con Tokyo Tribe di Sion Sono, per il calendario completo delle proiezioni – in lingua originale con sottotitoli in italiano e presentate in collegamento via Skype dagli stessi protagonisti –  e altre notizie www.teatrofrancoparenti.it

Dal piccolo schermo a quello grande: ecco al cinema il film tratto da una serie televisiva molto nota e longeva in America, da noi non so, ignota comunque alla sottoscritta.

Alcuni tizi impresentabili e rumorosi raggiungono su uno yacht un amico di lunga data, attore in carriera, per festeggiare assieme a tante ragazze seminude la fine del suo matrimonio: inizia così Entourage, per tutto il resto del film i giovanotti cercano un posto al sole a Hollywood, si divertono e se la spassano tra donne, motori, incontri con stelle del cinema, ambizioni e capricci vari mentre il tipo della festa, incalzato dal suo agente, vorrebbe addirittura dirigere un film.

Parodia di un mondo? satira sugli stili di vita di Hollywood? Più che altro un episodio allungato col fiato corto e fastidiosamente maschilista che forse diverte e cattura gli spettatori affezionati alla serie tv, forse.

Oltre i film di Yasujiro Ozu che continuano a incantare il pubblico, oltre il meglio di stagione in programma nei cartelloni delle varie sale all’aperto e al Museo Interattivo del Cinema, oltre le belle e invitanti rassegne dislocate tra lo Spazio Oberdan, il cinema Anteo, Palazzo Sormani, il Nuovo Cinema Rovello, il Mic e la Fondazione Prada – tutto qui segnalato -, questo finale di stagione riserva un’altra perla da non lasciarsi sfuggire, come le altre già consigliate: è ‘71 del regista esordiente Yann Demange e racconta con talento e stile notevolissimi la piccola storia del soldato inglese Gary Hook che – mandato a combattere nel 1971 a Belfast in quella lunga sporca guerra che per vent’anni insanguinò il Regno Unito e lasciato indietro, ferito, dalla sua stessa unità durante una missione – ha una notte per imparare a sopravvivere e a cavarsela nel caos più totale dove tutti sono contro tutti e dove la linea di confine tra buoni e cattivi è pressoché invisibile.

E’ pensata e rivolta ai turisti in arrivo a Milano – ma non solo, ovviamente – la rassegna di dieci bellissimi classici senza tempo del nostro cinema organizzata allo Spazio Oberdan (viale Vitttorio Veneto 2) per tutto il mese di agosto.

Vizi, virtù, pregi, difetti, ecco come l’Italia è stata vista, raccontata e analizzata da grandi registi: si inizia il 30 luglio con Una vita difficile di Dino Risi, il 2 agosto Divorzio all’italiana di Pietro Germi, il 6 Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, il 9 Il federale di Luciano Salce, i film sono in italiano con sottotitoli in inglese, per scoprire il resto del programma e per altre notizie www.cinetecamilano.it

Qual è il filo rosso che lega La signora in rosso di Gene Wilder, Tre colori – Film rosso di Krzysztof Kieslowski, Rush di Ron Howard e Lanterne rosse di Zhang Yimou?

Ovviamente il rosso e alle declinazioni di questo colore sul grande schermo è dedicata la rassegna di quattro film organizzata dalla Cineteca di Milano al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 2) in occasione della mostra I colori del rosso allo Spazio Campari dal 17 luglio al prossimo 31 ottobre.

Si inizia alle 20.30 di lunedì 20 con La signora in rosso (prima della proiezione c’è un aperitivo), per Tre colori – Film rosso bisognerà aspettare il 14 settembre, Rush sarà proiettato il 28 e Lanterne rosse il 12 ottobre.

Per saperne di più: www.cinetecamilano.it

A New York due coppie diversamente antipatiche – una sui quaranta e passa e senza figli dove lui (Ben Stiller) cerca di girare documentari e lei (Naomi Watts) fa la produttrice,  l’altra sui venticinque dove pure lui (Adam Driver) si occupa di documentari mentre lei (Amanda Seyfried) di gelati biologici – si incontrano, simpatizzano, si frequentano e Josh e Cornelia, gli ultraquarantenni incapaci di rassegnarsi al tempo che inesorabile passa, sembrano proprio rinascere grazie a Jamie e Darby, esuberanti col loro stile di vita vecchio stile, senza tecnologia e coi dischi in vinile, per dire.

Ma, come si sa, le apparenze il più delle volte ingannano e la fascinazione iniziale per i giovani si rivelerà per i più anziani una bella delusione.

Giovani si diventa vorrebbe essere un film alla Woody Allen e vorrebbe far pensare e divertire con intelligenza e raffinatezza solo che qui mancano la leggerezza e il tocco di grazia dell’impareggiabile Woody, si chiacchiera molto e troppo, non si ride né si sorride, intanto la noia incombe e i 97 minuti non passano mai.

La corazzata  più famosa della storia del cinema compie cento anni e qualche settimana fa è uscito Ejzenstein in Messico di Peter Greenaway, dedicato al regista russo: la Cineteca Italiana ne approfitta per organizzare allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) una piccola rassegna dedicata a Sergej Ejzenštein che – oltre i due film sopracitati dove la corazzata viene presentata nella versione restaurata, accompagnata da musiche dal vivo – comprende Ivan il terribile (suddiviso in due parti), Alexander Nevskij e il poco noto Lampi sul Messico.

Per il calendario delle proiezioni e altre notizie: www.cinetecamilano.it

2029, 1984, 2017: su e giù, giù e su, ancora a spasso nel tempo.

John Connor, a capo della resistenza umana, spedisce Kyle Reese nel 1984 a proteggere la madre Sarah, ma il salto all’indietro nel tempo riserva alcune sorprese: ecco in estremissima sintesi Terminator Genisys, un pasticcio un po’ confuso pieno zeppo di personaggi, materiale e citazioni delle precedenti quattro puntate dove gli effetti speciali sono tutto sommato passabili anche se sanno di già visto e dove comunque centro e cuore del film – nonché forse la principale ragione per la quale vederlo – è Arnold Schwarzenegger coi capelli bianchi, ironico e soprattutto autoironico cui sono affidate la miglior scena (l’incontro con se stesso da giovane) e le migliori battute, diciamo così, sul tempo che passa, appunto.

Troppo poco? Forse sì, ma volendosi accontentare può anche bastare.

20th Century Fox compie cent’anni e festeggia l’importante compleanno al Wow Spazio Fumetto (viale Campania 12) con un percorso che attraverso fotografie di scena, ritratti di attori e attrici, curiosità e tanto altro materiale d’archivio ne ricostruisce la lunghissima storia.

L’ingresso è gratuito, per gli orari e altre notizie: www.museowow.it

Auguri!