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Per un Natale di libri, di Francesca Bosi Sgorbati

Sapete che i vostri amici amano i gialli ma non sapete quali autori preferiscono? Ecco un regalo carino, di spesa modica, che vi ricorderà sempre a chi lo donate: Sellerio pubblica due belle raccolte di racconti giali degli autori più famosi: Natale in giallo e Capodanno in giallo.
Volete convertire un’amica che ama le storie ma non la Storia? Regalatele Le grandi donne del MedioEvo (Ludovico Gatto) oppure Amanti e Regine (Benedetta Craveri).
Avete un’amica troppo buona che si prende batoste da tutti? Regalatele Le donne più cattive di tutti i tempi (Bruno Todaro) oppure Le 101 donne più malvage della Storia (Stefania Bonura).
C’è ancora una troppo timida tra voi? Magari si divertirà con Cortigiane. Diciotto donne fatali dell’800 (Giuseppe Scaraffia)
Vi piacciono le storie vere di vita vissuta, piene di avventure, amore, viaggi in terre lontane e guerre? Con Le avventure di un povero aristocratico (Léon de Rochechouart) il conte di Montecristo vi sembrerà monotono…
E auguri!

Francesca

Natale di carta

Vorrei consigliarvi un po’ di buoni libri, di eccellenti autori, per regalare e regalarvi ore di piacevole lettura durante queste feste. In libreria troverete, appena uscito da Einaudi, “Troppa felicità” una raccolta di racconti di una straordinaria scrittrice canadese, Alice Munro, e se cercate anche le sue precedenti raccolte, sempre edite da Einaudi, sono tutte belle (soprattutto “Nemico, amico, amante”). Un altro autore, che molti di voi conosceranno, è Erri De Luca, l’ultimo titolo apparso in libreria è “I pesci non chiudono gli occhi” e fra quelli del recente passato io ho amato molto”Il peso della farfalla” (oltretutto i titoli sono bellissimi!). C’è poi un’autrice-attrice che sicuramente amate: Franca Valeri una novantenne sempre giovane, con un intramontabile sense of humour, che dopo il delizioso “Bugiarda no, reticente” (Einaudi), si è appena cimentata in un “Diario delle fanciulle” con la ragazzaccia Luciana Litizzetto.
Invece Edmund de Waal, forse non vi dice niente, anche se i giornali ne hanno parlato come un “caso”: è un notissimo ceramista, critico e storico dell’arte che, in “Un’eredità di avorio e ambra” (Bollati Boringhieri), racconta la fantastica storia di una famiglia e di una preziosa collezione.
Amos Oz è uno degli scrittori isr&ælig;liani più noti e amati (se ancora non avete letto la sua autobiografia, intitolata “Una storia di amore e di tenebra” uscita qualche anno fa, ma penso ripubblicata in pocket dal suo editore, Feltrinelli, compratela) ora sono state appena pubblicate tre sue novelle, raccolte ne “Il monte del cattivo consiglio”.
Infine ci sono autori del passato, che Adelphi va pubblicando da anni, primo fra tutti uno scrittore che amo particolarmente, notissimo alla gran parte dei lettori e che va letto, non solo per i suoi fantastici gialli, ma soprattutto per i romanzi: Georges Simenon di cui è appena uscito “Il gatto”. Poi c’é Irène Némirovski, di lei vi consiglio soprattutto “David Golder”, “Il ballo” e “Jezabel”. Ora è appena uscito, sempre da Adelphi, che è il suo editore, “Il signore delle anime”, che non ho ancora letto, ma sarà sicuramente di qualità.
 

Due amici, di Carlo Mazzoni

Ecco cosa ne ha scritto Chiara Dell'Acqua

Amicizia. Amore. Passione. Un rapporto più importante della vita stessa, quello tra Gio e Matteo, trent'anni, milanesi, protagonisti dell'ultimo romanzo di Carlo Mazzoni, Due amici (Galleria Fandango, pagg. 196). Chi ha già letto i suoi romanzi precedenti – I postromantici (2007) e Il disordine (2009), pubblicati entrambi per Salani – conosce già questi nomi e il potere e la bellezza che trasudano, ma qui è diverso, le trame di palazzo e gli scandali familiari sono scomparsi, solo due amici cresciuti insieme, che non possono vivere separati.
“Dimidium me&ælig; anim&ælig;”, così nelle Odi Orazio chiama Virgilio e non trovo espressione più appropriata per Gio e Matteo, una persona in due. Stessa sensualità, stessa ambizione, stessa inquietudine: «costretti a cercare, a camminare per le vie del mondo, per le arterie degli uomini, senza trovare riposo».
All'improvviso, la loro vita si arresta: Matteo entra in coma a causa di una emorragia alle meningi. La paura, il fiato sospeso, in bilico non sono solo i titoli di tre capitoli del romanzo, ma rappresentano l'animo di Gio in questa tragedia. Sullo sfondo l'enorme ospedale di San Raff&ælig;le e le nuvole nere in cielo. Ore che non passano mai, in attesa di un lieve miglioramento, di un minimo movimento, dopo un intervento chirurgico delicatissimo. Una stasi inversamente proporzionale al ritmo vorticoso con cui affiorano i ricordi, ammantati da una spessa cortina di nostalgia.
Come tanti scatti fotografici, rivivono l'estate ai Ronchi, Lucia di Lammermoor alla Scala, il canottaggio, l'Italia in macchina, Portofino, Orvieto, Venezia e l'anziano signore presso punta della Dogana che invitò loro a «non dimenticare quanto fosse importante uno sguardo, quanto potessero osare gli occhi. Disse…“viviamo attraverso chi riesce ad amarci soltanto guardandoci”».
E poi il diabete, diagnosticato a Matteo all'età di quattordici anni e il rigore condiviso nel curare e soprattutto nel convivere con questa malattia, come se fosse di entrambi. Nessuna donna li può separare, nemmeno Margherita, bella come una dea: «il viso vergineo ma conturbante, i lineamenti perfetti, i capelli lunghi e neri e dritti, le labbra chiare e sensuali, gli occhi obliqui».
Ma il rapporto tra i due amici è pieno di ombre, fatto di separazioni e di reciproche attese, come quando Gio parte per New York, – per amici Dorothy Parker e Porfirio – tagliando ogni contatto con Matteo. Al rientro, basta uno sguardo con gli occhi lucidi per ritrovarsi e poi partire subito insieme per Copenaghen: «parlammo come due fuochi d'artificio davanti a un pubblico di stelle. Respirare non ci servì».
Se è vero che «il cielo è l'unica forma di infinito concessa all'uomo», Gio e Matteo possono tutto sulla terra: «a chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto. Tutto quello che ti è stato dato, ti è stato dato per moltiplicarlo. Sei forte e diventi potente, sei bello e diventi un bacio, sei un genio e diventi un santo. Ci sono milioni di modi per moltiplicare ogni tua luce, la tua voce avrà volume e volume e respiro».
Un romanzo autobiografico, come testimonia il volto dell'autore in copertina, un volto a metà, più illuminante di mille parole, per spiegare che si è completi solo in due.
Vi invito a vedere la videoclip del libro (http://www.youtube.com/watch?v=EdiwYzJ__gQ) , come se il romanzo fosse una canzone. Si tratta di una novità in campo editoriale, il video è un estratto del primo capitolo con la voce e le immagini di Carlo Mazzoni che legge il primo capitolo, con una percussione e un pianoforte acustico.