Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

The Dressmaker – Il diavolo è tornato, regia di Jocelyn Moorhouse

dreDopo aver girato l’Europa in lungo e in largo Tilly Dunnage (Kate Winslet) ritorna a Dungater, paesino sperduto dell’Australia, per occuparsi della mamma (Judy Davis) – donna stravagante e ammalata che spedì la ragazza lontano lontano, quando era una bambina di dieci anni, per difenderla dall’accusa, infondata, di aver ucciso un coetaneo -.

Tilly è diventata una brava e capace stilista, disegna e cuce abiti da sogno, e proprio attraverso l’arte dell’apparire appresa a Parigi, la sua bellezza esplosiva e le sue creazioni seducenti sparge scompiglio e squilibrio tra gli abitanti del luogo, cucina la sua vendetta e la sua rivincita e le serve a chi un tempo la condannò e la mise all’indice e ora la invidia e le sputa veleno addosso.

Strano, scombinato, sgangherato, scoordinato, sovraccarico, incoerente, curioso, The Dressmaker – Il Diavolo è tornato – e il diavolo ha le fattezze di Kate Winslet e veste molto di rosso – è un film con diversi registri, un po’ dramma, un po’ melò – Tilly (ri)trova pure l’amore del più bello del posto -, un po’ western, ma anche commedia nera e commedia grottesca dove si sorride, si ride, si piange.

 

 

Zeta. Una storia hip-hop, regia di Cosimo Alemà

  • zetaAlex e Marco hanno quasi vent’anni, vivono nel degrado di una periferia romana, sono molto amici, hanno la passione per il rap e per la coetanea Gaia – la quale però ama Alex che all’inizio la tiene a dovuta distanza per non ferire l’amico – e tutti e due sognano di dribblare quel destino da anonimi che la società ha loro riservato. L’incontro con un produttore discografico concretizza il sogno soltanto per Alex, il ragazzo – intanto diventato il rapper Zeta –  imbocca la via del successo ma un conto è diventare famoso un altro restarlo e pertanto ben presto e dopo un’infilata di errori Zeta si ritrova solo e privo di riferimenti…
  • Musica, esibizioni, feste, competizioni, molti ospiti della scena rap/hip hop (ci sono Fedez, Baby K, Clementino, Rancore, Rocco Hunt, J-Ax, Ensi, e l’elenco completo è sulla locandina), peccato che la scrittura sia parecchio debole e poco originale e la storia infarcita di luoghi comuni e prevedibilità sparse, in ogni modo è probabile gli appassionati del rap non restino delusi.

 

 

 

Fino al 7 maggio allo Spazio Oberdan: Monk with a camera. The Life and Journey of Nicholas Vreeland

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Classe 1954, figlio di un diplomatico, nipote d’arte, ha fatto il fotografo, nel 1979 è diventato monaco tibetano: si chiama Nicholas Vreeland ed è dedicato a lui (repliche fino al 7 maggio) Monk with a Camera. The Life and Journey of Nicholas Vreeland, il documentario di Guido Santi e Tina Mascara che in 90 minuti ne ripercorre la vita e le scelte, dai lavori con Richard Avedon alla raccolta fondi per restaurare il monastero indiano di Rato.

E in onore della sopracitata celebre zia Diana – influente giornalista di moda nonché regina di stile del Ventesimo secolo – c’è Diana Vreeland: l’imperatrice della moda di Lisa Immordino Vreeland, in  programma il 1° e il 4 maggio.

Allo Spazio Oberdan in viale Vittorio Veneto 2, per gli orari e altre notizie www.cinetecamilano.it

La coppia dei campioni, regia di Giulio Base

standard_f3645f13-f9ff-4f9d-817d-6cb60431e9cbPiero Fumagalli (Massimo Boldi) e Remo Ricci detto Zotta (Max Tortora) sono due uomini diversi che più diversi che hanno in comune soltanto la multinazionale per la quale lavorano – il primo è direttore marketing a Milano, il secondo fa il magazziniere, a Roma – e l’aver vinto entrambi i biglietti messi in palio dall’azienda per volare a Praga per la finale di Champions League.

Ovvio il copione preveda che i due viaggino insieme, ovvio la trasferta sia costellata da emergenze, difficoltà, ostacoli, contrasti, ovvio pure la strana (nonché nuova) coppia all’inizio si scontri e alla fine si incontri, peccato che la scrittura arranchi e non centri o almeno centri troppo di rado battute, dialoghi e situazioni, tutti elementi sui quali dovrebbe fondarsi questo genere di film e comunque davvero molti auguri a Max Tortora, che dimostra buone qualità di attore.

 

Benvenuti… ma non troppo, regia di Alexandra Leclère

 

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Metti che a causa di un’ondata di gelo l’amministrazione di sinistra obblighi i ricchi ad accogliere senzatetto e bisognosi vari nelle loro case: apriti cielo, portoni e porte vanno aperti e al decreto emanato non si può certo sottrarre il bel palazzo parigino situato al numero 86 di rue du Cherche Midi, e gli abitanti – tutti benestanti e con ideali e riferimenti politici differenti – grazie alla coabitazione forzata tireranno fuori ognuno il peggio ma anche il meglio di sé.

Sintonizzato sui tempi che corrono Benvenuti… ma non troppo fotografa, riflette e denuncia i luoghi comuni della borghesia francese nonché le sue paure con i toni della commedia ma nonostante il ricco cast, nonostante la scorrettezza di fondo e nonostante qualche rara battuta passabile il film si dilunga, si ripete ed è troppo parlato e cosi alla fine non ci si diverte granché.

 

 

Dal 2 al 7 maggio allo Spazio Oberdan: Il grande cinema di Pablo Larraín

maneroIl suo ultimo film – Il Club, sui misteri e colpe della Chiesa – è uscito nelle sale alcune settimane fa, il suo prossimo film – Neruda, sul famoso poeta –  è atteso all’imminente Festival di Cannes: dal 2 al 7 maggio la Cineteca Italiana dedica allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) una rassegna a Pablo Larraín, il 40enne regista cileno che finora si è sempre concentrato sugli anni della dittatura di Pinochet e sulle oscurità del Cileil programma comprende oltreché il già citato Il club gli altri suoi tre film, Post Mortem, No – I giorni dell’arcobaleno e Tony Manero.

Le proiezioni sono in edizione originale coi sottotitoli in italiano, per il calendario delle proiezioni e altre notizie: www.cinetecamilano.it

Dal 29 aprile al 15 maggio al Museo Interattivo del Cinema: Gregory Peck, uno stile impeccabile

Vacanze-romane-1-220x110Qualche settimana fa Gregory Peck avrebbe festeggiato cent’anni, la Cineteca Italiana approfitta della ricorrenza per ricordare il grande attore e ripercorrerne la carriera e i ruoli interpretati con una retrospettiva di dieci – tra i suoi tanti – film. Oltreché il famoso e molto amato Vacanze Romane di William Wyler – citato ultimamente a (s)proposito di Una notte con la regina, ancora nelle sale – la rassegna comprende Io ti salverò di Alfred Hitchcock, Il cucciolo di Clarence Brown, Il promontorio della paura di Johnny Lee Thompson, I ragazzi venuti dal Brasile di Franklin J. Scaffner, Il buio oltre la siepe di Robert Mulligan, proiezioni al Museo Interattivo del Cinema in viale Fulvio Testi 121 dal 29 aprile al 15 maggio, per il calendario completo e altro www.cinetecamilano.it

Dal 3 al 19 maggio al Museo Interattivo del Cinema: Il cinema dell’anima: Antonia Pozzi, Sylvia Plath, Amelia Rosselli, Alda Merini

poesiaAntonia Pozzi, Sylvia Plath, Alda Merini, Amelia Rosselli: è dedicata ad alcune poetesse contemporanee il ciclo di cinque film in partenza martedì 3 maggio al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121), il primo titolo in programma (il 3 alle 17) è Sylvia di Christine Jeffs – vita e tormenti di Sylvia Plath -, alla proiezione di Antonia (sulla breve vita di Antonia Pozzi) sarà presente il regista Ferdinando Cito Filomarino (il 6 maggio alle 19), per il calendario completo e altre notizie www.cinetecamilano.it

28 e 29 aprile alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti: Incontro e Workshop con Duccio Chiarini

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Nell’ultima settimana di aprile, gli incontri della Civica (viale Fulvio Testi 121) saranno due: ospite di giovedì 28 sarà il regista Duccio Chiarini, tema dell’incontro <<Respiro internazionale, tra vocazione e necessità economica>>, si inizia alle 14.30 con la proiezione di Short Skin – il primo lungometraggio del regista, sui tormenti e il percorso di crescita del diciottenne Edoardo, in Versilia -, alla fine del film incontro attorno alla sua produzione e alla sua distribuzione (è tutto gratuito, prenotarsi a: incontricinema@fondazionemilano.eu. Il programma di venerdì 29 prevede il ritorno di Duccio Chiarini per un seminario gratuito – si inizia alle 10, bisogna prenotarsi entro martedì 26 a: v.giro@fondazionemilano.eu – preceduto dalla visione di Hit the Road, Nonna.

Per altri dettagli sulle due giornate con Duccio Chiarini: www.fondazionemilano.eu/cinema

Truman – Un vero amico è per sempre, regia di Cesc Gay

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Un cane, un uomo sotto i sessanta malato terminale e col futuro segnato, il suo migliore amico che vola dal Canada – dove vive – a Madrid per trascorrere quattro giorni assieme a lui: sono questi i punti di partenza di Truman – Un vero amico è per sempre, dei punti di partenza a rischio perché il pericolo di ricattare e manipolare lo spettatore sfinendolo di paure, lacrime e commozione è la strada – di solito – più seguita e – forse – più sicura. E invece no, il regista spagnolo sceglie un’altra via e decide di parlare di malattia e di morte in maniera diretta e quasi usandole come pretesto per tratteggiare l’amicizia tra Juliàn e Tomàs: il tempo stringe, Juliàn rifiuta ulteriori cure, i due amici hanno poco tempo per mettere a punto le cose da fare – a chi lasciare l’adorato cane? e come reagirà Truman alla morte del suo padrone? e ancora: che modello di tomba scegliere? e poi, perché non volare in giornata ad Amsterdam a festeggiare il compleanno del figlio di Juliàn? – e il film le racconta senza pietismi senza cedere al melodramma sempre cercando di alleggerire l’innegabile drammaticità con un sorriso e molti momenti di silenzio.

Poi ci sono due attori in stato di super grazia, Ricardo Darín e Javier Cámara, un bullmastiff bello, fedele e dolce del quale vorremmo prenderci cura e un’invitante e spumeggiante Madrid dove si vorrebbe andare non domani ma oggi stesso.

In sala in sala, portandosi i fazzoletti, il film non è cupo ma è oltremodo triste ed è impossibile non piangere…

 

 

24 aprile e 1° maggio al Cineclub Zarbo d’Essai: riposo

frightNessun film da riscoprire domenica 24 aprile e domenica 1° maggio, il Cineclub Zarbo d’Essai (via Gaetano De Castillia 9) si concede due turni di riposo, appuntamento pertanto a domenica 8 maggio  – sempre alle 21.15 – con un inedito coi fiocchi: Wake in Fright (Outback), del 1970, di Ted Kotcheff, del quale parleremo più avanti.

26, 27 e 28 aprile: Lui è tornato, regia di David Wnendt

Hitler_1200x675Solo per tre giorni, in una selezione di sale: sta per arrivare in Italia – fresco degli eccellenti incassi in Germania – Lui è tornato di David Wnendt, dove il lui del titolo è Adolf Hitler e dove si immagina ritorni a settant’anni dalla sua fine. Tutto è diverso, tutto è cambiato, non c’è più il suo partito, un fotografo ne nota la somiglianza con l’originale e Hitler – scambiato per un comico – inizia a lavorare in televisione. Solo che lui è davvero lui…

Il 26, il 27 e il 28 aprile, per l’elenco delle sale coinvolte e altre notizie www.nexodigital.it

23 aprile: Stazione Centrale: si arriva e si ride, si parte e si muore – Passeggiata cinematografica con Nicola Falcinella

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Totò, Peppino…e la malafemmina di Camillo Mastrocinque è forse uno dei migliori film girato dalla coppia, si ride di gusto, si ride tanto e di continuo, e alcune sue scene fanno ormai parte della storia del cinema, come la dettatura della lettera, come la richiesta di indicazioni al vigile in piazza Duomo, come soprattutto il momento dell’arrivo a Milano di Totò e Peppino, impellicciati e con una lanterna in mano perché – si sa – a Milano fa molto freddo e c’è la nebbia: ecco, quest’ultima scena fu girata sotto le volte della Stazione Centrale, palcoscenico nel corso del tempo di molti altri film (tra i quali Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, La vita agra di Carlo Lizzani, Milano calibro 9 di Fernando Di Leo, Il caimano di Nanni Moretti e Il ladro di bambini di Gianni Amelio), luogo eletto di arrivi e di partenze, di lacrime, di speranze, di emozioni, di disperazione, di abbracci, di sorrisi, di baci, di promesse e d’altro ancora.

E alla Stazione Centrale quale contenitore cinematografico – oggi diverso da ieri e irriconoscibile rispetto l’anno dell’arrivo a Milano della famiglia Parondi – è dedicata la passeggiata organizzata da Nicola Falcinella – giornalista e critico cinematografico – sabato 23 aprile. Storie, ricordi, aneddoti, curiosità, segreti e tanto tanto altro: l’appuntamento con Nicola è alle 10.30 all’ingresso della Libreria Feltrinelli Express (al piano terra), il biglietto costa 10€ (7€ per i possessori di Carta Più Feltrinelli), per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 349 5712336 oppure scrivere a paolo.melissi@yahoo.com

26 e 27 aprile al cinema Palestrina: I ricordi del fiume, regia di Gianluca e Massimiliano De Serio

platzSta per arrivare al cinema Palestrina (via Palestrina 7) nell’edizione ridotta (dai 150 minuti presentati all’ultimo Festival di Venezia a 86) I ricordi del fiume, il documentario di Gianluca e Massimiliano De Serio che osserva e, appunto, documenta lo smantellamento del Platz, la baraccopoli situata a Torino, sugli argini dello Stura: appuntamento martedì 26 e mercoledì 27 aprile, per gli orari e altro telefonare al numero 02 87241925).

Dal 26 aprile al 3 maggio allo Spazio Oberdan: Prima che la vita cambi noi, regia di Felice Pesoli

primaTorna in circolazione un documentario proposto qualche settimana fa nell’ambito della manifestazione Il cinema italiano visto da Milano, torna all’Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) Prima che la vita cambi noi di Felice Pesoli, che attraverso filmati, foto, i ricordi e le testimonianze di chi in quegli anni c’era e tanto altro materiale ricompone in ottanta minuti la Milano fra il 1966 e il 1974.

Appuntamento martedì 26 aprile alle ore 21.15, per conoscere il calendario delle altre tre proiezioni – spalmate fino al 3 maggio – e per altre notizie www.cinetecamilano.it

Codice 999, regia di John Hillcoat

codiBreve spiegazione del titolo: il codice 999 è l’ordine che scatta alla morte di un poliziotto, quando tutti gli altri suoi colleghi devono precipitarsi sul luogo dell’omicidio abbandonando e lasciando quindi scoperti gli altri luoghi del crimine.

Ecco, chiarito questo, il film racconta con tempi dilatati (125 minuti: troppi) e con eccesso di sangue, azione, buio (già, un buio che confonde) e violenza la storia di un gruppo di sbirri corrotti che decide di sacrificare un collega per far scattare il codice 999 e procedere col suo piano…

Casey Affleck, Woody Harrelson, Chiwetel Ejiofor, Kate Winslet – versione russa mafiosa -, Aaron Paul: il cast è notevole, ma notevole è pure la mancanza di approfondimento dei personaggi, in ogni modo chi cerca adrenalina e ama il genere di genere confezionato bene e con mestiere si può accomodare.

 

22, 23 e 24 aprile al Macao: Inhabitants Festival

sobreTre giornate interamente dedicate all’abitare contemporaneo con proiezioni di cortometraggi, lungometraggi, incontri, con una mostra fotografica e installazioni: inizia oggi alle 19.30 al Macao (in viale Molise 68) con la lettura delle Lettere aperte del comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti Inhabitants Festival, seguita (alle 21.00) dalla proiezione di Sobre la Marxa di Jordi Morató, dai contenuti speciali con Jordi Morató; la serata si concluderà poi con EXIL by Strasse. Sabato 24 si riprende alle 16.30 al Cinemacello con le proiezioni di un lungometraggio e due corti, eccoli: Flood Tide di Todd Chandler, Gniazdo di Arjun Talwar e Home di Thomas Gleeson, per il calendario completo di tutti gli appuntamenti (ingresso su sottoscrizione, €5 per le tre giornate) e per altre notizie basta sfogliare il sito www.inhabitants.habitatsproject.it

21, 28 aprile e 5 maggio alla Mediateca Santa Teresa: Immagini di un impegno civile. Leonardo Sciascia e il cinema

 

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Il giorno della civetta, Porte aperte e Todo modo sono tre romanzi di Leonardo Sciascia nei quali lo scrittore siciliano ha denunciato i mali dell’Italia e dai quali sono stati tratti gli omonimi film: inizia oggi alla Mediateca Santa Teresa (via Moscova 28) la rassegna Immagini di un impegno civile – Leonardo Sciascia e il cinema, il primo titolo in programma è Il giorno della civetta diretto da Damiano Damiani, e la proiezione sarà preceduta da un intervento di Nando dalla Chiesa sulla collusione tra mafia e politica. Per giovedì 28 aprile è stato scelto Porte aperte di Gianni Amelio (prima del film Loredana Garlati parlerà del percorso storico-legislativo della pena di morte nel Novecento) e per il 5 maggio Todo modo di Elio Petri (accompagnato da Luigi Vimercati che parlerà delle tensioni politiche nell’Italia degli anni Settanta).

Tutto gratuito fino a esaurimento dei posti, si inizia alle 14.30, per saperne di più: www.mediabrera.it