La settimana è stata convulsa, il momento più bello sicuramente il pomeriggio, nella biblioteca di San Vittore, a sentire il karaoke delle detenute della sezione femminile. Sono stati attimi di allegria pura in un piccolo mondo, quanto mai diversificato, hanno cantato in spagnolo, in rumeno, in polacco, in swahili. Non tutte intonatissime, ma il risultato era davvero internazionale. Alla fine abbiamo ballato tutte insieme, facevo coppia, quasi fissa, con una ragazza rom. Va bene che siamo tutte ragazze, ma lei ed io eravamo le più d’età, per cui più spensierate. Meno futuro davanti è una bella consolazione. Poi un Natale editoriale, uno familiare, uno allargato, poi a teatro con Ens, dove ho imparato che i non udenti applaudono agitando ,in alto, le mani. Stasera ci sono gli auguri al Corriere, anche la vecchia tigre ne ha bisogno. A Natale spero di riposarmi e di digiunare. Tanto a messa ci sono già stata per gli auguri dell’accoglienza di San Marco che è una delle più accoglienti di Milano. Questa è la vita a Natale di una pensionata che si dà da fare.

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