Mi piacerebbe parlarvi di una cosa che mi è successa ieri ma non so se posso. Immagino che dovrei farmi dare un permesso. Poiché però è bellissima, ve ne racconto un pezzetto, non tutta, perché forse può diventare splendida. Mi chiama Renata Discacciati, una mia amica che sta scrivendo un libro sulle detenute e da tempo frequenta San Vittore. Renata considera questo suo momento di verità una vera fortuna. Mi ha chiesto di aiutarla ad aiutare le detenute. Gloria Manzelli, la direttrice di San Vittore, straordinaria signora, lavora ogni giorno per intensificare il rapporto tra il carcere e la città: l’unico modo per combattere la solitudine. Siamo andate a cena a San Vittore, abbiamo mangiato benissimo, era una serata aperta, con il cibo cucinato dalle detenute. Per entrare bisognava lasciare la propria carta d’identità, il cellulare, la borsa e qualche pregiudizio. E’ stata una grande esperienza. Speriamo di ripeterla. Ben Davies, un professore di Boston, va come volontario tutte le settimane a insegnare l’inglese. Molte detenute mi hanno parlato di lui.

Aspettiamo delle belle novità. Ad esempio, accendere un nuovo quartiere: San Vittore, dentro e fuori. Intanto, è partito il Giambellino, con mamme e bambini.

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