Come un gatto in tangenziale, regia di Riccardo Milani

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poster-come-un-gatto-in-tangenzialePur non avendole mai viste Giovanni teorizza da Bruxelles progetti per migliorare le periferie, è separato da una moglie con birignao coltivatrice di lavanda in Provenza con la quale ha una figlia di tredici anni, Agnese, che vive a Roma con lui, è un mite esemplare di progressista di sinistra e frequenta la supersnob Capalbio. La coattona Monica invece nella più estrema periferia romana ci vive con un figlio coetaneo di Agnese con cranio rasato a metà e chignon e due sorelle gemelle ladre compulsive, mentre il marito è a Rebibbia. Quando i rispettivi figlioli si mettono insieme Giovanni e Monica si incontrano, si scoprono uniti dal desiderio che la storia tra i due ragazzi finisca e in fretta – proprio come un gatto in tangenziale – e iniziano a fare l’uno i conti col mondo dell’altro. Torna al cinema la coppia Albanese/Cortellesi, torna in Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani ma questa volta, al contrario di Mamma o papa? sempre di Milani, funziona, e il film è una commedia su contrasti e differenze di classe senza chissà quali pretese che – al netto della sua prevedibilità e dei molti e soliti luoghi comuni – fa sorridere e anche ridere – alcuni momenti sono davvero esilaranti -, si fa vedere con piacere, e poi ci sono degli ottimi attori di contorno, come Sonia Bergamasco a Claudio Amendola.

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