The boy, regia di William Brent Bell

di

boyA parte la villona in stile gotico dall’aspetto poco rassicurante – di quelle che basta vederle in cartolina per immaginarle come ottimo set per una trama degli orrori – l’arrivo nella campagna inglese dell’americana Greta Evans (Laura Cohan) non è poi tanto male, i padroni di casa sono due anziani signori eleganti e a modo, il fattorino che consegna i rifornimenti alimentari è simpatico e ha l’aria affidabile, insomma alla ragazza non resta che conoscere il bambino del quale si dovrà prendere cura.

Già, il bambino, che si chiama Brahms e che ha soltanto le fattezze di un bambino, in realtà è un bambolotto col volto di porcellana e con indosso degli abiti molto british e ben stirati. Greta un po’ si scompone e si spaventa, però il viaggio da casa – dove ha lasciato un compagno violento e morboso – per quel lavoro è stato lunghissimo, meglio quindi dare retta al garzone Malcolm, assecondando i genitori di Brahms – tra l’altro in partenza per le vacanze – e non attenendosi alla lunga lista di regolette.

E se la villa si conferma un ideale scenario degli orrori, il resto di The boy – pur tra molti rimandi al cinema del genere che gli intenditori coglieranno – riserva qualche sorpresa e una moderata tensione, la realtà è molto molto diversa… chi sposta Brahms dalla poltrona?

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