Revenant – Redivivo, regia di Alejandro Gonzáles Iñárritu

di

revenantAmerica, Nord Dakota, inizi dell’Ottocento, da una storia vera.

Dopo essere stato molto malridotto da un orso, Hugh Glass (Leonardo DiCaprio: magnifico in un ruolo che è una sfida, ma Leo è un grande attore, non ce ne siamo certo accorti questa volta) – esperto cacciatore e commerciante di pelli, con un figlio indiano – come se non bastasse viene anche abbandonato e tradito dai compagni di spedizione. Ma l’ istinto di sopravvivenza e il desiderio di vendetta leniscono le sue tante e terribili ferite rattoppate alla peggio e il film racconta con toni epici, solenni e maestosi l’estremo viaggio del redivivo Hugh attraverso una natura bella ma selvaggia e di indicibile ostilità piena di neve, di acqua, di gelo, di paura.

Sullo schermo il cammino di Leo dura più di due ore, noi patiamo con lui freddo, fame, sete e dolore, i temi trattati sono tanti – la natura e l’uomo, l’uomo bianco e i pellerossa, la vendetta, gli albori del capitalismo –, l’attacco dell’orso è al limite del sostenibile ed è poco credibile che Hugh ne esca mezzo morto ma ancora vivo, il malvagissimo del gruppo è interpretato dal sempre più bravo Tom Hardy, e insomma il film prende, coinvolge e ci si dimentica di guardare l’orologio.

Un pensiero su “Revenant – Redivivo, regia di Alejandro Gonzáles Iñárritu

  1. pierfranco bianchetti

    “Gelo, paura e polvere da sparo”
    Il primo quarto d’ ora di film è d’ antologia. L’ attacco dei pellerossa agli uomini bianchi invasori è spettacolare, girato splendidamente ed è la conferma del talento visivo del regista. Di Caprio che ha patito come tutta la troupe il freddo polare del Nord America è bravo ( perfino il Papa lo ha ricevuto al Vaticano due giorni fa’ !!) così come Tom Hardy il cattivo. Però qualche sequenza scricchiola. Ad esempio l’ aggressione dell’ orsa che difende i suoi piccoli contro il protagonista non è credibile. Se noi abbiamo la sfortuna di ricevere una sola zampata da un grizzly , state certi che siamo fottuti ( scusate il termine) e invece il bel Di Caprio morsicato ripetutamente, azzannato, scaraventato a metri di distanza se la cava. Però !! E non dimentichiamo le pistolettate a ripetizione sparate ai nemici in un periodo storico in cui si faceva fuoco con pistole e fucili caricate ad avanguardia un colpo alla volta. Però non siamo sofistici suvvia perchè in fondo lo spettcolo merita. Copritevi bene quando andate in sala mi raccomando. Dopo un po’ avrete freddo contagiati dalla storia sotto zero. A proposito di foreste, alberi bellissimi, nevi e ghiaccio appena uscito dal cinema sono andato a casa e mi sono rivisto in dvd “Corvo rosso non avrai il mio scalpo !” con un grande Robert Redford cacciatore di pellicce sulle Montagne Rocciose nell’ Ottocento. Un inno alla natura e al rispetto tra i popoli . Da rivedere……

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