Creed – Nato per combattere, regia di Ryan Coogler

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creedRiecco Sylvester Stallone, riecco Rocky Balboa – unico sopravvissuto della serie, invecchiato, con le mani gonfie e ammalato di un linfoma – nel ruolo dell’ allenatore scelto, cercato e finalmente convinto dal giovane Adonis Johnson (Michael B. Jordan), il figlio illegittimo – cresciuto in riformatorio e poi adottato dalla signora Creed – nientedimeno che del grande Apollo Creed, amico nonché rivale di Rocky, morto sotto i colpi di Ivan Drago nel quarto capitolo della saga, prima che Adonis nascesse.

Il settimo seguito, una costola, un rifacimento del primo Rocky? E’ un po’ tutto Creed – Nato per combattere che nonostante la costruzione classica con tutte le convenzioni e gli ingredienti di un film sul pugilato – gli inizi, la determinazione, la sfida ai pregiudizi, l’ascesa, la fatica, l’incontro della vita e ovviamente una storia d’amore, dapprima turbolenta, poi decisiva – si segue con curiosità grazie alla presenza generosa di Sylvester Stallone, che si prende la scena, la nostra empatia, la nostra nostalgia e la nostra tenerezza fin da quando lo vediamo salire gli scalini di Adrian’s, il suo locale di Philadelphia, dedicato all’amatissima moglie Adriana.

Un pensiero su “Creed – Nato per combattere, regia di Ryan Coogler

  1. pierfranco bianchetti

    “Rocky una leggenda che non finisce mai”
    Nel 1973 un giovanotto di New York ex istitutore di di un college svizzero, attore di piccoli particine al cinema, gira per Hollywood con un suo copione in mano. E’ la storia di un pugile Rocky Balboa di Filadelfia che aspira a sfidare il campione di colore Apollo Creed. Dopo molte porte chiuse e numerosi rifiuti Sylvester Stallone, questo il nome dell’aspirante sceneggiatore, riesce a portare a termine il suo sogno. Diretto da John Avildsen nasce la saga leggendaria che ancora oggi è amata da pubblico dopo quarant’anni. Un fenomeno incredibile, sei episodi di amore, delusioni, gioie, sofferenze e tanti cazzotti. Chissà se funzionerà anche questa ultima puntata con Rocky anziano, malato, allenatore del figlio del suo ex avversario? E pensare che gli esperti di pugilato sono concordi nel ritenere la rappresentazione della boxe di Stallone semplicemente assurda e non corrispondente alla realtà, ma si sa il cinema è finzione, spettacolo, fantasia.
    Come diceva Hitchcock “Il cinema è come la vita, ma con le parti noiose tagliate!”…..

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