Matrimonio al Sud, regia di Paolo Costella

di

matrIl figlio di Lorenzo Colombo (Massimo Boldi), un industriale milanese che più milanese (ha una ditta di salumi che invadono la scena fino all’indigestione virtuale: si chiama product placement) e la figlia di Pasquale Caprioli (Biagio Izzo), un pizzaiolo campano che più campano, si amano e si vogliono sposare.

E allora? E allora apriti cielo, perché ai due padri (le mamme sono molto più avanti, e le due interpreti – Debora Villa e Barbara Tabita – sono le migliori del gruppo…) la faccenda non va giù. Gli stereotipi, i pregiudizi e i luoghi comuni su Nord e Sud, terroni e polentoni sono triti, ritriti e abusati – in una parola: vecchi – ma questo è il meno, il problema di Matrimonio al Sud è che manca una sceneggiatura anche esile esile, banale banale e così la girandola di equivoci, battute, battibecchi e malintesi sullo scontro di civiltà procede a vuoto per cento minuti che non passano mai.

In ogni modo il matrimonio al Sud di Teo e Sofia stile cafonal viene organizzato in un paio di giorni, che velocità!

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