Much loved, regia di Nabil Ayouch

di

muchDi notte indossano abiti succinti e luccicanti e fanno le prostitute, vendendosi a caro prezzo con disinvoltura e sicurezza a turisti europei e a sauditi ricchi sfondati – ugualmente affamati – nei locali equivoci di Marrakech; di giorno indossano tute e pigiamoni colorati, vivono insieme in locali stretti, ridono, scherzano, sono amiche, solidarizzano, si proteggono, si mettono il velo, vanno a fare la spesa, Noha porta i soldi guadagnati alla mamma che le cresce il figlio e che pur avendola allontanata li accetta con ingratitudine, e sperano in un futuro normale altrove, lontano dai soprusi degli uomini: Much loved è stato bandito dal Marocco, il regista Nabil Ayouch vive sotto scorta e una delle interpreti vive all’estero, del resto il viaggio dentro le nottate e le giornate di quattro donne – senza padroni, prostitute per scelta che decidono con chi andare subendo violenza e umiliazioni – smaschera l’ipocrisia della società marocchina dominata dal danaro mettendola a nudo con coraggio, scene e linguaggio espliciti e sfidando le autorità pur con qualche dose di voyerismo di troppo.

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