Sarà il mio tipo? Regia di Lucas Belvaux

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Clément è un tipo tanto sofisticato quanto controllato, legge Kant e Dostoevskij, frequenta i vernissage, insegna filosofia a Parigi e viene trasferito – moltissimo suo malgrado – al Nord, nella tranquilla Arras. Jennifer ad Arras ci è nata e ci vive, ha un bambino, fa la parrucchiera, è estroversa, sprizza gioia di vivere, semplicità ed esuberanza, legge libri rosa e giornali gossipari, adora andare al karaoke con le amiche e soprattutto crede nell’amore.
Un giorno Clément va a tagliarsi i capelli nel negozio dove lavora Jennifer, dopo un paio di uscite i due iniziano a desiderarsi e a influenzarsi a vicenda ma le diversità di classe, di gusti, di letture, di modi di vivere, di sentire, di amare, e di soffrire incombono sulla strana coppia.
Arriva dalla Francia – ed è francesissima – questa incantevole commedia con una sceneggiatura a cinque stelle che non sbaglia un tono né una sfumatura né il finale e con due attori (Emilie Dequenne e Loїc Corbery) semplicemente perfetti.

5 pensieri su “Sarà il mio tipo? Regia di Lucas Belvaux

  1. pierfranco bianchetti

    Solo i francesi sanno fare film così con dialoghi intelligenti e brillanti ( è noto che il grande Prevert scriveva anche per il cinema). Il film è una delle più belle e potenti storie d’ amore viste sugli schermi ultimamente. La vicenda sentimentale tra un intellettuale parigino anaffettivo e una donna poco colta della provincia, ma vitale, tenera, dolce come ogni uomo vorrebbe incontrare nella sua vita, è commovente, triste e in grado di dirci tanto dei nostri sentimenti, della nostra anima. jemmifer, la protagonista in una sequenza memrabile “grida” il suo innamorato per averla ferita e lo fa con argomentazioni filosofiche, sociologiche, di buon senso capaci di porla al di sopra della supponenza fredda di lui. Le parole di Jennifer lo lasciano sbigottito. Non perdetevi quindi il film che merita di essere subito acquistato quando uscirà in dvd. Bravissimi gli interpreti, ottima l’ ambientazione. la provincia francese fuori Parigi e il modo originale e compiuto di raccontarci l’ amore in tutte le sue sfaccettature…. corrrete a vederlo….

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  2. lina sotis

    Davvero, molto, molto, SI. Esci dal cinema contento di esserci entrato.
    E adesso quale è dei tre italiani il primo da vedere? Grazie

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    1. Ilaria d'Andria Autore articolo

      Il primo film – dei tre presentati a Cannes – da vedere?
      Youth – La Giovinezza di Paolo Sorrentino.
      Solo per dare un ordine, sono tutti e tre da vedere.

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  3. pierfranco bianchetti

    Ecco una storia d’ amore inconsueta e straordinaria come forse solo i francesi riescono a fare grazie ad una solida tradizione di dialoghi efficaci ( ricordiamo Prevert in coppia con Carnè autori anche della loro ultima fatica “Mentre Parigi dorme”, 1946, esordio davanti alla macchina da presa di cantante Yves Montand che esegue “Le foglie morte”). Due trentenni, un professore altezzoso di filosofia parigino, famiglia colta, ma pallosa, anaffettivo e concentrato solo nel suo mondo di studi, incontra nella detestata provincia francese una giovane carina parrucchiera con figlio a carico piuttosto ignorante, dai gusti semplice, ma dall’ animo profondo e appassionato. Una donna deliziosa, grandi occhi azzurri, animo in grado di amare con trasporto come vorrebbero incontrare tutti gli uomini. Lui però è incapace, benchè affascinato dalla sua semplicità, di restiturle il sentimento meraviglioso che lei gli dona. Il suo conformismo, la sua crudeltà mentale fanno soffrire profondamente questa donna stupenda, tenera e dolce capace di metterlo alle corde con una serie di argomentazioni molto molto profonde per una persona che non ha potuto studiare. Il finale amaro è bellissimo e convincente. Si lascia la sala
    cinematografica con la voglia di prendere a pugni il fellone e di rincorrere lei per farsi perdonare, per dirle una cosa molto banale: ti amo e non voglio perderti…. Correte a vedere il film o aspettate il dvd. Ne vale davvero la pena. Grande il cinema francese….

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