L’estate sta finendo, regia di Stefano Tummolini

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Fine settimana di fine estate – prima di riprendere gli studi all’università – di alcuni ventenni romani nella casa al Circeo dei genitori – che però non lo devono sapere – di Domenico.

Le previsioni del tempo non promettono nulla di buono, e neppure l’assortimento del gruppo dove le differenze – di classe, idee e ideali – sono vissute con disagio. C’è anche Guido – cugino del padrone di casa -: è colto e sensibile, un po’imbranato, non si veste alla moda, non ha il costume e quindi farebbe il bagno in mutande. La prima parte trascorre tra immersioni sottacqua, approcci e incertezze amorose, cocaina, sogni di futuro e spensieratezza varia; nella seconda ci scappa il morto, cambiano toni e colori, ognuno mostra il peggio di sé e viene a galla il significato di una frase raggelante (“l’amicizia finisce a 50 metri sottacqua”) pronunciata da uno dei ragazzi durante il giro in gommone.

Insomma, una peggio gioventù per niente carina né rassicurante ma indifferente ed egoista, una bella sorpresa – con i suoi difetti – in questo finale di stagione al cinema.

E la vicenda – lasciata in sospeso – continua nel romanzo Un’estate fa dello stesso Stefano Tummolini, Fazi Editore.

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