Cinema: “Nebraska”, regia di Alexander Payne

di

Nebraska

David (Will Forte, rivelazione!) accompagna il malandato papà Woody (Bruce Dern, magnifico!) nella città d’origine per riscuotere un premio in denaro che crede di aver vinto: il viaggio dal Montana al Nebraska lungo mille e passa chilometri diventa una riflessione sulla memoria e sul passato dell’America oltreché dell’ostinato genitore e dei tanti personaggi incontrati sulla strada, parenti oppure conoscenti ma tutti pieni di rancori, amarezze e rimpianti.

Nell’intervista a un settimanale Alexander Payne ha definito Nebraska “un film modesto, semplice, senza star, in bianco e nero. Ma appassionato”.

Vero, il film non è interpretato da stelle ma da giganti, è fatto di poco ma ha tutto, il bianco e nero illumina la desolazione dei paesaggi e il vuoto di molte anime, procede agro ma anche dolce in un’alternanza di malinconia e umorismo, colpisce al cuore ma il sentimentalismo è tenuto sotto controllo, appassiona dall’inizio alla fine e si insinua nel profondo, dove resta.

Sintetizzando con un aggettivo: bellissimo.

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