Cinema: “Io e te” di Bernardo Bertolucci

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Sette bibite, sette scatolette di tonno, e poi succhi di frutta, merendine, acqua, caricabatterie, libri d’orrore, musica e ancora cibi proibiti a casa: mentre la classe è in partenza per le nevi del Cadore il quattordicenne Lorenzo organizza alla perfezione la settimana bianca che trascorrerà in cantina, all’insaputa di tutti. Il suo soggiorno verrà però disturbato dall’arrivo di Olivia, la sorellastra tossica di 25 anni. Bertolucci mette a confronto le disperazioni  di due ragazzi in fuga – ognuno a modo suo – in un film ispirato all’omonimo romanzo breve di Niccolò Ammaniti e girato quasi tutto negli anfratti della cantina, tra un divano di velluto rosso, vecchi abiti, polvere, caldo, statue e formiche.

La convivenza non parte bene ma prosegue meglio, tra i due nasce un po’ di complicità, si fanno una promessa  e il regista chiude Io e te restituendo a Lorenzo e Olivia la voglia di salvarsi e di riaprire le porte al mondo.

Gli esordienti Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco: perfetti.

Bernardo Bertolucci: bentornato dietro la macchina da presa.

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