Editoria “rosa” in mostra a Milano

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Ottant’anni di editoria italiana al femminile riunita in una mostra. Ha inaugurato ieri a Milano, presso il Palazzo della Permanente, la rassegna “Lei e Le altre. La moda e lo stile attraverso l’editoria, dal 1930 ai giorni nostri”. L’allestimento non solo è uno spaccato di storia del giornalismo (attraverso le immagini delle riviste RCS dal 1930 a oggi) ma è un vero percorso culturale e iconografico lungo l’evoluzione del costume femminile. “A guardarli in edicola, oggi come trent'anni fa, i giornali femminili sembrano sempre identici a se stessi: belle ragazze eleganti e sorridenti in copertina; il sorriso oscilla fra seduzione e buona educazione, l'eleganza fra il portabile e l'irraggiungibile”, commenta  Maria Luisa Frisa, curatrice della mostra.  Realizzata  in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera e patrocinata dal Comune di Milano, la mostra resterà  aperta fino al 15 ottobre 2011. Sponsor ufficiale dell'intera iniziativa è Rilastil marchio storico che rappresenta l'innovazione cosmetica al fianco delle donne da decenni. A corollario dell'allestimento, infatti, l'azienda espone materiale iconografico illustrativo del mutamento negli anni della comunicazione dei propri prodotti.

5 pensieri su “Editoria “rosa” in mostra a Milano

  1. man

    Penso che è vero, i giornali rivolti al pubblico femminile sono cambiati nel tempo, ma non abbastanza. Leggevo Annabella, Amica, Grazia ecc., ma ora non mi attirano più: le interviste alle attrici ed agli attori, i gossip su questo o su quello, le foto di moda che sono solo esercizi di bravura dei fotografi, i servizi sulla “bellezza” che sono quasi sempre pubblicità di creme o profumi. Tutto questo ed altro ancora mi annoia ed ho riscontrato che anche a tante come me queste riviste fanno lo stesso effetto. Non per niente la loro tiratura è diminuita nel tempo. Adesso per me e per alcune mie amiche e conoscenti (anche uomini) c’è un appuntamento settimanale al venerdì per una rivista allegata ad un quotidiano che leggiamo con molto interesse dalla prima pagina all’ultima. Ecco, io penso che il gusto delle lettrici sia alquanto cambiato, ma le riviste femminili…no. Cordialità.

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  2. Anny ciaoooo!!!!

    Sottoscrivo quanto dice Manù sottolineando che nell’ultimo ventennio il marketing la fa da padrone. Ipotizzo a occhio, che le notizie (di vario spessore..) siano un 30-35% il markeing, talvolta malamente dissimulato, il restante 70-65%. Chi ha dati più precisi ce lo comunichi, grazie.

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  3. liquirizia

    Il fatto che non siano cambiati, in termini di grafica e contenuti, presupporrebbe lo stesso immobilismo nelle lettrici cui si rivolgono. Se invece le donne sono cambiate da una generazione all’altra, allora i giornali non sono stati al passo coi tempi. Aiuto, magari vado a vedere la mostra!

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