SILVESTRO SERRA Com’è bella Vicenza

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Ua scritta in francese antico Il NEST ROSE SANS ESPINE incisa nel marmo tenero sui due lati del bel portone di una casetta in stile veneziano proprio a un passo dal centrale corso Palladio segnala l’abitazione del concittadino Antonio Pigaffetta, che circumnavigò il mondo insieme a Magellano. È solo una delle mille sorprese che si scoprono passeggiando nel curato e luminoso centro storico di Vicenza. La città veneta, dichiarata Patrimonio Universale dell’Umanità dall’Unesco, si gode al meglio proprio andando a piedi. In poche centinaia di metri si racchiudono tesori architettonici firmati dall’illustre vicentino architetto Andrea Palladio ma si intuisce la qualità della vita non solo dalle chiese e dai monumentali palazzi e ville (una per tutti il museo civico di palazzo Chiericati) ma anche daigli storici caffè e dai ristoranti all’aperto, dalle arrmoniche piazze, dalle strade pedonalizzate e dal placido passeggio dei cittadini.
L’occasione di oggi è l’apertura della splendida mostra «La Pietra e il Leone», (San Pietro e San Marco nell’Oriente Cristiano) di icone russe di palazzo Leoni Montanari (quella di Intesa San Paolo è la più vasta e importante collezione al mondo fuori dalla Russia) aperta fino al 10 ottobre.
Lo stesso palazzo è un capolavoro seicentesco stupefacente per affreschi a mo’ di arazzi, stucchi, lampadari veneziani e quadri di Longhi e nasconde nei depositi una impressionante collezione di vasi attici e della Magna Grecia. Ma questa è solo lo spunto per ammirare anche il mitico Teatro Olimpico disegnato dal paladio su modello greco, tutto di legno, che risale anch’esso al la metà del ‘500 e insieme al teatro Farnese di Parma è forse il più bel teatro in Italia.
Un consiglio utile per ammirare la città è affittare una bicicletta e perdersi tra vicoli (contrà), piazza dei Signori e piazza delle Erbe, corso Fogazzaro e lungo il verde corso del fiume Bacchiglione, senza tralasciare il bel ponte medievale di San Michele, la basilica palladiana e le ville firmate dal solito genio di Palladio.
Per accompagnare la visita con appropriate soste gastronomiche. Per la calazione niente di meglio della pasticcceria Sorarù alll’ombra della Basilica, una vera bomboniera dorata dell’800. Per cena, consiglio di assaggiare il baccalà e le altre specialità vicentine nello storico Al Pestello in contrà S. Stefano 3 (tel. 0444 323721) e di dormire nel piccolo hotel Palladio, 22 camere, centralissimo e grazioso appena restaurato e ricavato dall’antica torre del dazio (contrà Oratorio dei Servi 25, tel. 0444 325347)
 

9 pensieri su “SILVESTRO SERRA Com’è bella Vicenza

  1. Lina Sotis

    Vicenza è bellissima. Ai Nani, una villa tutta affrescata dal Tiepolo abitano Carolina Valmarana e Adalberto Cremonese, una coppia internazionale e simpatica che apre la propria dimora a orari prestabiliti e dove è possibile anche organizzare convegni, matrimoni, feste.

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  2. ora et cataloga

    confermo. sia la sorprendente bellezza segreta di Vicenza che l’ospitalità discreta e disinvolta di “Ada” e Carolina due vicentini di ritorno e di adozione.

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  3. ora et cataloga

    e se Ada ci desse qualche dritta e condividesse con noi alcuni dei suoi indirizzi segreti e sepciali vicentini?

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  4. Anonimo

    l’articolo di Serra è così perfetto che posso solo aggiungere il Bellini a Santa Corona e il Veronese a Monte Berico

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  5. Anonimo

    Caro Ada, a proposito del Bellini, mi viene in mente che ogni volta che vengo in Veneto e al bar chiedo uno spriz me lo preparano sempre in modo diverso. E’ una confusione. Chi ci mette le bollicine, chi il campari, chi l’aperol, chi il bianco e chi persino il fernet. Ma qual è il vero spriz doc a Vicenza?

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