Io, Daniel Blake di Ken Loach

di

iRiecco Ken Loach – il cantore delle ingiustizie e dell’indifferenza -, ecco un’altra storia sulla tragedia quotidiana di due ultimi sull’orlo del precipizio – un falegname di suppergiù sessant’anni rimasto senza lavoro a seguito di un infarto e una donna sola con due figli e tante difficoltà – che tentano di sopravvivere ai tempi del neoliberismo britannico e delle sue regole feroci.

Lo stile è il consueto stile asciutto, efficace e impareggiabile del regista inglese, una profonda amarezza lascia pochissimo spazio all’ironia e Daniel (Dave Johns) e Kathy (Hayley Squires) sono due personaggi che entrano nei cuori per restarci molto a lungo.

Un pensiero su “Io, Daniel Blake di Ken Loach

  1. pb

    “Addio welfare, simbolo di un’epoca che non c’è più!”
    Noi ci lamentiamo giustamente della nostra burocrazia inefficiente e disastrata, ma vedendo il film di Loach ci consoliamo. Regista dalla parte dei più deboli, degli umili, dei più sfortunati con “Io, Daniel Blake” Loach conferma la sua umanità culturale, la sua bravura, la sua coerenza di uomo con le sue idee e di artista di talento. Il dramma raccontato è quello di questo povero uomo convalescente dopo un infarto che cerca disperatamente di ottenere un aiuto concreto dalle autorità e che si scontra invece con l’ottusità e il disprezzo mascherato dal nuovo potere informatico. Un grido d’allarme per la fine del welfare, il sistema di assistenza sociale, un tempo un modello seguito da altre nazioni di cui giustamente la Gran Bretagna si vantava. Poi è arrivata la “signora di ferro” e tutto ha cominciato a scricchiolare. Non per il regista che continuerà la sua battaglia personale contro la prepotenza di una società dalla parte solo dei più forti. E noi siamo con lui!!

    Replica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *