Dal 5 ottobre allo Spazio Ligera: Reazione a Catena – Il cinema di Mario Bava

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14500681_10154006064730017_6653029550550632067_oTre mercoledì, tre film di Mario Bava: inizia mercoledì 5 ottobre allo Spazio Ligera (viale Padova 133) la rassegna su Mario Bava, maestro del cinema horror italiano, curata da Ivan Guerrerio. Oggi c’è Diabolik – con ambientazione pop psichedelica del celebre fumetto -, mercoledì 12 Reazione a catena e il 19 Cani arrabbiati, le proiezioni sono alle 21.30, per saperne di più http://www.ligera.it.

Un pensiero su “Dal 5 ottobre allo Spazio Ligera: Reazione a Catena – Il cinema di Mario Bava

  1. pb

    “Mario Bava, il dottor Jekyll del cinema italiano”
    A soli sessantasei anni Mario Bava muore improvvisamente a Roma il 28 aprile 1980. Nato a Imperia il 31 luglio 1914, eguendo le orme del nonno Eugenio un pioniere nel mondo del cinema diventa direttore della fotografia e operatore di macchina per più di vent’ anni agli ordini di tanti grandi registi italiani. Affascinato dai divi dell’horror Boris Karloff e Christopher Lee debutta alla regia in questo genere così poco amato da noi. Esordisce con “La maschera del demonio” da un racconto di Gogol del 1960 molto popolare in Francia, ma poco apprezzato in Italia. Seguono poi “La frusta e il corpo” (1963) e “I tre volti della paura” (1964) nei quali sono presenti proprio Karloff e Lee che accettarono volontariamente la trasferta a Cinecittà ammirati dalla sua bravura. Artigiano abile e capace di realizzare produzioni all’ apparenza costose girate invece con pochi soldi Bava solo dopo la sua scomparsa sarà ricordato come un cineasta di talento. La sua sfortuna è stata quella di non essere nato a Hollywood, avrebbe potuto certamente fare valere la sua arte. Così è la vita…….

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