Fiore, regia di Claudio Giovannesi

di

loc fioreDaphne (la debuttante Daphne Scoccia: una bella scoperta) è una ragazza ruvida, ribelle e sbandata – con madre assente e padre ex galeotto – finita in un carcere minorile per rapina di cellulari, come lo è Josh (Josciua Algeri) che sta però in un’altra ala, lì dentro infatti maschi e femmine non si possono incontrare né quindi parlare né tantomeno innamorare. Daphne vede in Josh una persona simile a lei, i due si scrutano attraverso le sbarre, comunicano grazie a bigliettini clandestini, si innamorano, sfrecciano insieme verso un futuro tanto incosciente quanto liberatorio.

Claudio Giovannesi mette in scena l’incontro tra due ultimi e lo racconta sottolineando frustrazioni, disperazioni, movimenti del cuore e tensioni e fotografando i luoghi nei quali si svolge la vicenda in modo potente, preciso e rigoroso e con una regia molto nitida e molto pulita che quasi accarezza i suoi personaggi – mai giudicati -, i loro volti e altri piccoli dettagli, evitando facili retoriche e scivoloni buonisti.

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