Un insegnante – tornato a casa dopo un periodo nei campi di correzione maoisti – tenta di risvegliare i ricordi della moglie che senza più memoria non lo ha riconosciuto e lo ha messo alla porta.
Ecco in estremissima sintesi “Lettere di uno sconosciuto” dove Zhang Yimou denuncia l’orrore, l’oscurità e l’amnesia della Rivoluzione Culturale attraverso una storia d’amore piegata dalla Storia ad alto quasi esasperato tasso di melodramma e di tristezza (il finale è davvero strappacore: tenete pronti i fazzoletti).
Certo, forse da un maestro come Yimou ci si aspettava molto di più, molto di meglio e soprattutto meno lacrime, più furore e più grinta, ma gli attori (Gong Li è la moglie smemorata, Chen Daoming il marito dimenticato) sono bravi e il film è comunque un bel melò, per quanto un po’ scontato.