Il Centro di Accoglienza San Marco

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Centro di Accoglienza è il nome ufficiale, Casa famiglia la sua vera indole. Perché è vero che Il Centro San Marco dà da dormire e da mangiare a  41 ospiti – italiani e non, provenienti dal Beccaria, extra comunitari o comunque in difficoltà – ma non si limita a questo.

Come nelle vere famiglie, il Centro con i suoi 11 operatori dipendenti e i suoi oltre 20 volontari, assiste gli ospiti nello sbrigare tutte quelle partiche burocratiche che vanno dai permessi di soggiorno all’ottenimento delle pensioni di invalidità, dalla ASL al pagamento delle varie multe – i suoi ospiti ne prendono o ne hanno prese parecchie, spesso più per incapacità che per mala fede.

Sandra, figura storica del Centro, dice che il fine ultimo è aiutare gli ospiti a raggiungere un certo grado di  autonomia, come in ogni famiglia. Grado che non è uguale per tutti e non sempre viene mantenuto, ma chi è passato per il centro sa di avere sempre un posto a tavola e un orecchio pronto ad ascoltarlo quando ne ha bisogno.  E’ rimasta famosa la cartolina spedita da un ex ospite e indirizzata a “Casa famiglia, zona Brera”: ovviamente, è stata regolarmente consegnata!

Ma come sta in piedi un’istituzione di questo genere? Sempre Sandra ci dice che circa un terzo delle spese viene coperto dal Comune per quanto riguarda gli ospiti provenienti dal Beccaria, un altro terzo sono donazioni di privati, l’ultimo terzo sono i proventi di Floralia, la fiera di beneficenza che si tiene a San Marco due volte all’anno.

E poi i volontari, aggiunge sempre Sandra. Non nel senso che ci danno dei soldi, ma aiutano in natura. E sciorina un campionario tra i più vari: dal fruttivendolo che al sabato sera consegna la frutta e la verdura che al lunedì non sarebbe più abbastanza fresca per la sua esigentissima clientela, alla signora della pizza del venerdì, a quella dei polpettoni del martedì.

“Avevamo una signora dei polli, di cui non ho mai saputo il nome, – prosegue Sandra – ma non  abita più a Milano. Peccato, ci facevano comodo..”

Insomma, il mondo è bello perchè è vario diceva quel tale. Anche nel modo di aiutare il prossimo.

 

 

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