Archivio dell'autore: Silvestro Serra

Vento nuovo anche a Spoleto

E ora chi glielo dice a Umberto Bossi che anche a Benevento e persino sul Gargano scorre da secoli puro sangue longobardo lo stesso delle sue valli nel Varesotto?
È questo il ritornello che è rimbalzato nel foyer appena restaurato del teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi nella piazza del Duomo di Spoleto, durante il primo weekend del Festival dei Due Mondi, subito dopo l’annuncio dato dal sindaco che ben due località spoletine, Il tempietto di Campello sul Clitunnio e la basilica di San Salvatore sono appena stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco, in quanto tappe della storica Via Langobardorum che da Cividale del Friuli arrivava fino alla Campania e alla Puglia.
Ma i sorrisi quest’anno a Spoleto si sprecano. La sensazione (a parte i fastidi per le tardive performance dadaiste di Vittorio Sgarbi e Marina Ripa di Meana) è che il Festival creato da Giancarlo Menotti 54 anni stia ritornando agli antichi splendori che fino a qualche lustro fa lo assimilavano ad Avignone e Edinburgo.
Grandi presenze, da Luca Ronconi a Marco Baliani, da Roberto Andò a Monica Guerritore a Jeanne Moreau, mostre e omaggi ai grandi del passato (da Luchino Visconti allo stesso Menotti) ma finalmente si è visto il ritorno dei giovani che avevano un po’ trascurato questa manifestazione.
A portare aria nuova a Spoleto, sotto l’occhio attento di Marina Mahler nel ruolo di generosa mecenate, piccole compagnie creative internazionali , gli attori di Cricot-2 del mitico Tadeusz Kantor, gli allievi della compagnia teatrale newyorkese La Mama Theatre, fondata da Ellen Stewart e ribattezzata La Mama Spoleto Open.
Si può assistere alle performance multi mediali nella chiesa sconsacrata di San Simone, ai workshop di danza della coreografa newyorkese Maureen Fleeming, alle mostre del social network MyfreeArt negli spazi di via Oberdan, nella piazzetta dell’Erba o a alle esibizioni negli appartamenti – atelier di via Salara Vecchia come From Dakar to Spoleto del senegalese Tita Mbaye, curata da Marco Luciano Ragno.
E la sera nello spazio Rosso Bastardo proprio sotto la storica rocca trecentesca disegnata da Albornoz, che ospitò papi e anche Lucrezia Borgia, su un palco all’aperto si danno il cambio fino alle ore piccole, sorprendenti promesse del pianoforte, del violoncello, del cabaret, mentre dalla cucina escono a getto continuo focaccia al forno a legna, dolci home made e una insuperabile pappa al pomodoro doc, firmate da Irene e da Rita, rispettivamente manager finanziaria e design di interni in libera uscita.
 

Trolley Generation

Dagli ultimi dati di una ricerca Doxa-Europcar appena diffusa, sembra che ben 67 italiani su cento quando viaggiano abbiano abbandonato la tradizionale valigia o la borsa in favore del famigerato trolley. Quindi la trolley generation non è una esagerazione.
Lo studio analizza il divertente e piuttosto intimo rapporto tra i viaggiatori-turisti e il loro bagaglio e il modo di prepararlo.
Complice la moda del viaggio “last minute” ben 71 italiani su cento prepara la valigia, anzi il trolley in meno di 2 ore e mai prima del giorno precedente alla partenza, ma ci sono “i pignoli” che impiegano almeno 4 ore e “i meticolosi” che cominciano a riempirli 4 giorni prima di partire.
Pare sia un vero rito sociale. Tanto che uno su quattro si deve fare aiutare da un familiare, e la metà sostiene che ha un suo segreto infallibile per farci entrare tutto.
Chi piega, chi separa, chi arrotola, chi riempie i vuoti e ben 13 su cento finiscono inevitabilmente con il sedercisi sopra per la soluzione finale.
A parte la categoria dei “vanitosi” che non rinuncerebbe mai a portare un vestito elegante , molte cose vengono sacrificate ma quello che non manca mai in valigia pare siano le medicine, le scarpe preferite e un libro.
Quello che ha stroncato definitivamente le ambizioni di molti viaggiatori è stata la pratica del low cost. In questi voli le compagnie sono inflessibili sulla quantità e il peso dei bagagli così si è dovuta sviluppare una corrente di viaggiatori “essenziali” costretti non senza costernazione a limitare stile ed eleganza e a cacciar tutto il bagaglio in mini trolley “light” da cabina.
E voi , vi siete rassegnate alla lunga coda del trolley o preferite ancora la informale e morbida borsona da spalla o la elegante rigida valigia di pelle? E quali sono i vostri segreti per preparare il bagaglio perfetto?
 

Quest’estate tutti a Pietrasanta!

Famosa già dal 1500 nel giro degli artisti per i suoi marmi, Pietrasanta non si è seduta sugli allori michelangioleschi e ha sviluppato il suo patrimonio da quello di giacimento di materiali a quello di patrimonio di esperienze. Generazioni di artisti e artigiani hanno lasciato il segno e la cultura, ultimi celeberrimi Mito Raj e Fernando Botero.
Ma la piccola cittadina sotto le Apuane non si limita a creare arte ma la espone.
Tra piazza Duomo, naturale palcoscenico e il complesso di Sant’Agostino, le oltre 30 gallerie di fama internazionale sparse nel reticolo romano di stradine e piazzette , gli antichi laboratori della lavorazione del marmo, il Museo dei Bozzetti , il Centro di Arti Visive nell’antico convento di San francesco, è tutta una vetrina per gli innovativi linguaggi dell’arte contemporanea.
Solo nell’ex convento di Sant’Agostino si tengono oltre 20 mostra l’anno e sono presenti più di 120 mila visitatori. Pietrasanta ricca ora di bed and breakfast, alberghi di charme, minuscoli resort oltre che di caffé, ristorantini e trattorie, si candida a nuova Saint Paul de Vence, a tranquillo buen ritiro per fans dell’arte e della cultura, a piccola Atene di collina per rifugiati in fuga dal vicino Forte dei Marmi, ormai consegnato alle boutique, ai riti balneari e alle vocianti iniziative dei nuovi abitanti dell’estate, i visibilissimi esponenti della colonia russa.
 

Vacanza da single

A sentire le sirene dei tour operators quest’estate assisteremo alla rivincita del viaggiatore solitario. Considerato finora un po’ sfigato e pure bastonato con supplementi e tariffe maggiorate nei confronti delle coppie e dei gruppi, il viaggiatore e la viaggiatrice single (gruppo in ascesa esponenziale tra i vacanzieri) potrebbero diventare la carta vincente o almeno la ciambella di salvataggio per risollevare una stagione turisticamente difficile.
Non sono i singoli in crociera o nei villaggi a caccia dell’anima gemella ma proprio quelli che per scelta o per le circostanze decidano allegramente di imitare Paolo Rumiz e di partire per le vacanze da soli senza avvertire alcun senso di inferiorità.
Il mercato turistico offre loro convenienti condizioni e nuove facilitazioni dedicate a loro. Ma se viaggiare soli apre ai single on the road tante nuove possibilità di scoperte e di conoscenze, ci sono tuttavia un sacco di precauzioni e di dritte da applicare per evitare trappole, fastidi e difficoltà diverse e superiori a quelle che capitano a chi si sposta protetto dalla coppia o dal gruppo di amici.
Chi di voi viaggia da solo? Che ne pensate? Quali accorgimenti mettete in campo? Che esperienze avete avuto? Siete pentiti/e?. E dove consigliate o sconsigliate di andare?
 

Andare a piedi

Sarà anche l’estate delle vacanze frugali. E in tanti faranno di necessità virtù. Un modo ad esempio per godersi un weekend o una vacanzetta è quello di fare delle lunghe passeggiate a piedi. Non ci sono solo i trekking impegnativi e rigeneratori di energie, come le celeberrime Via Francigena e Camino de Santiago. Tutta l’Italia e l’Europa è un intreccio di sentieri e di stradine, viottoli, tratturi dove esercitare in mezzo alla natura e lontano dal traffico l’arte lenta dell’andare a piedi. Con motivazioni non necessariamente mistiche o religiose ma come semplici immersioni nel verde lontani dalle città e dal traffico sulle colline o sul mare (o persino, come suggerisce nel suo ultimo libro La pescatrice del Platani lo scrittore Stefano Malatesta, lungo le coste siciliane di Sciacca ma proprio dentro l’acqua del mare).

Così si cammina lungo il Danubio tra Vienna e Budapest, si passeggia sulla Ruta de la Plata in Portogallo, si arranca lungo la vecchia ferrovia dismessa di “Ciccio Pecora” tra Ragusa e Siracusa, ci si inerpica sulle colline tra l’Umbria e Greccio sui sentieri di San Francesco, si plana sui millenari santuari pugliesi del Gargano.

Ma forse l’interpretazione più autentica e contemporanea dell’andare a piedi, un mix di divertimento, relax e meditazione, è quella che danno certi amici che passano i loro weekend primaverili sulle bianche mulattiere che da Monteriggioni portano lungo la Val d’Orcia fino a Bagno Vignoni. Per due o tre giorni camminano per ore, tra una chiacchiera e una foto panoramica , ma nel frattempo si concedono generose soste ristoratrici nelle cantine o sotto le pergole ombrose di trattorie, assaggi di pecorino offerto dai pastori incontrati sul cammino e bagni miracolosi nelle acque calde delle terme.
 

I dialoghi sull’uomo

Il tema, “il corpo che siamo” era al tempo stesso difficile e di grande attualità: nessuna cultura al mondo accetta il corpo così com’è: in ogni p&ælig;se il corpo viene disegnato, inciso, scolpito, tatuato, modellato. I motivi sono i più vari: cultura, moda, arte, patologia… Come se ovunque l’uomo volesse stabilire il suo distacco dalla natura e utilizzando il corpo come una pagina bianca , e ogni società volesse scriverci sopra il proprio marchio, la propria storia e in fondo la propria identità.

      Ebbene la seconda edizione del festival di antropologia del contemporanea, appena conclusa a Pistoia, I dialoghi sull’uomo ideato e diretto da Giulia Cogoli è stato un clamoroso successo di spettatori- ascoltatori che ha superato i già notevoli numeri dell’anno scorso. Dalle 9 mila presenze si è passati alle 11 mila persone che nei giorni scorsi hanno invaso le piazze e le sale del centro storico della città toscana, provocando il tutto esaurito per le conferenze di sociologi, antropologi, filosofi, scienziati stranieri e italiani come Umberto Galimberti, o le letture dell’attore Toni Servillo dei passi di Tristi Tropici di Claude Levi-Strauss. I visitatori italiani e stranieri ne hanno approfittato per scoprire una piccola perla ancora poco conosciuta se non per i suoi vivai , come meta turistica pure a pochi km da Firenze: il duomo con le ceramiche di della Robbia, il battistero, il museo del concittatino Marino Marini, le piazze medievali di Santo Spirito del Duomo con panoramici caffè e tavolini all’aperto come Michi, il mercatino delle erbe, empori d’epoca, intatte botteghe tra vicolo dei Fuggiti e via Abbi Pazienza, bar e trattorie familiari che servono piatti locali come la zuppetta di cereali Vecchia Pistoia e alberghetti d’antan come Al Leon Bianco. Insomma una meta ideale per un weekend slow che coniuga cultura relax e buon gusto.
 

Anche gli uomini piangono

Si commuove e piange il presidente Napolitano ricordando i giudici uccisi dal terrorismo. Si commuove e piange Robert De Niro per la standing ovation a Cannes, e dopo di lui  si commuove e piange un altro duro come Brad Pitt.  Si commuove e piange persino l' irridente scorza di Nanni Moretti. Sono sempilci e prevedibili segnali di vecchiaia incipiente o sta cambiando qualcosa nella testa del maschio?  L'uomo che non doveva chiedere mai  chiede aiuto comincia a mostrare il bisogno di lasciarsi andare e di essere persino abbracciato e consolato? Dove andremo a finire!

Silvestro Serra ci ha mandato questo inquietante – ma anche rassicurante – interrogativo. Gli uomini cominciano a piangere? Scoprono l'importanza dei sentimenti? Non si vivono più come persone che non possono mostrare le loro emozioni? Voi piangete? I vostri mariti e i vostri figli piangono? Quale è l'età in cui un bambino decide che deve differenziarsi dalle bambine: loro piangono?  

Come sabbia nel vento

Il titolo del suo primo romanzo, Come sabbia nel vento, potrebbe essere fuorviante. Come dire che è il destino che ci porta dove vuole. Così come fa facendo incontrare le due diversissime protagoniste, Lena, una povera ragazza in fuga dall’Armenia che si porta dentro l’odissea di un popolo perseguitato e oppresso, messo al tappeto da terremoti, fame, povertà e una lunga lotta per l’indipendenza dall’Unione Sovietica , e la bella, sofisticata e mondana giornalista televisiva milanese Alice.
E invece il romanzo d’esordio di Sonia Raule è la storia di una formidabile amicizia tra donne, un sentimento così forte che agisce da collante, batte e supera tutte le convenzioni e le apparenze e porta a conclusioni e soluzioni inaspettate.
Sarà davvero così o è solo un sogno da romanzo? Davvero l’amicizia, come l’amore, è l’unica azione rivoluzionaria possibile? Che ne pensate?
Sonia Raule ci crede molto e per scrivere questo nuovo trattato sul “de amicizia” di 520 pagine (appena pubblicato da Sperling & Kupfer), insieme aVasken Berberian, ingegnere spaziale poliglotta, regista televisivo che vive tra Atene, Torino e Nizza, ha lavorato quasi tre anni.
Sonia, è una donna, come si dice oggi multitasking, vale a dire versatile, ecclettica, poliedrica. Dopo un passato di modella e di conduttrice televisiva, autrice di programmi tv, mamma impegnata di un figlio grande e di una adolescente, si occupa anche di produzioni cinematografiche e della sua azienda agricola-masseria nel Salento pugliese.

Lunedì, ore 18.30, alla Mondadori di Piazza del Duomo, presentazione del libro con Paolo Mieli e Gianarturo Ferrari.
 

Viaggiare da soli?

Probabilmente ha ragione chi sostiene che la combinazione ideale del viaggio sia quella a due. Non in coppia per carità . Ma due amici, sperimentati e rodati, di sesso diverso o uguale ma tra i quali non necessariamente corra un feeling sentimentale. Ma anche viaggiare da soli ha i suoi notevoli pregi. A me capita spesso per lavoro ma non solo. Non sono viaggi da eremita o solitari. Dove vado mi aspettano incontri o spuntano magicamente nuove conoscenze, non si soffre certo di solitudine. Mi accorgo che quando parto da solo avverto una sensazione inebriante e a volte inquietante di felicità, di libertà e di massima disponibilità nei confronti dell'ambiente e delle persone. Non sono uno che ha bisogno del lusso e delle comodità (che apprezzo enormemente quando capitano), e non dovermi  preoccupare di una cena doc o un albergo  perfetto per la compagna o i compagni di viaggio mi lascia dentro una curiosità che supera le incertezze, per vedere come va a finire la giornata. Magari uno street food improvvisato e saporito, sia pure igienicamente incerto, o un benedetto invito a una cena luculliana, una locanda di fortuna o una dimora imperiale quanto conveniente. Tutto è possibile quando sei da solo. Mi sento più disponibile, aperto, elastico. Non dover rendere conto a nessuno delle scelte e delle decisione prese anche se apparentemente con un filo di rischio, ma sull'impulso del momento, senza assemblee, votazioni, mediazioni, mugugni e scontenti, sarà da irresponsabile. Ma se si sopravvive, vuoi mettere la soddisfazione?

Nel cuore di Rovereto, il sogno di Alberto

Il palazzetto proprio sulla piazza Rosmini, nel cuore di Rovereto, sede storica della cassa di risparmio di Rovereto e per secoli convento e poi dimora di una famiglia patrizia, è un capolavoro dell’architettura trentina di fine 800.
In questi giorni e fino a maggio ospita un’ inedita istallazione che mette in scena sotto forma di opera video «Il sogno di Alberto» realizzato da di N!03 su un originale soggetto cinematografico, mai realizzato, firmato alla fine degli anni Venti dal futurista (di Rovereto) Fortunato Depero.
Da non perdere anche nella vicina sede del Mart, "La rivoluzione dello sguardo” la mostra che vede per la prima volta in Italia ben 76 massimi capolavori impressionsiti del museo d’0rsay ( in restauro) da Monet a Manet, da Gauguin a Van Gogh a Signac a Seurat. Grande star l’opera L’origine du Monde di Courbet che destò scandalo dal 1869.
 

Milano capitale d’arte contemporanea

A pochi mesi dall’inaugurazione della nuova Biennale d’arte di Venezia è Milano la capitale italiana dell’arte contemporanea. Due presenze pesanti tra i più quotati artisti internazionali, tra musei e gallerie: l’americano Tony Oursler al Pac di via Palestro e il sudafricano William Kentridge a Palazzo Reale e nella mega galleria nuova di zecca, che ricorda il New Museum sulla Bowery di New York, di Lia Rumma in via Stilicone.

 

Parigi o cara

A Parigi i venti ancora freschi spazzano le nuvole e fanno già sentire la primavera nell’aria e già spuntano i primi bucaneve nei parchi.
La città celebra in pompa magna i 20 anni dalla morte del suo artista più estremo, il cantante e attore Serge Gainsbourg con film, libri, biografie e persino un poster nel paginone centrale di Liberation.
Grande mostre in scena o in arrivo (Caillebotte al Jacquemart-André, Anish Kapoor al Grand Palais, Christian Lacroix al Quai Branly, Mondrian al Pompidou…).
Sfilate di moda (senza la presenza del reietto Galliano, licenziato per antisemitismo proprio nel quartiere ebraico).
E intorno, nuovi locali, nuovi ristoranti, alberghi boutique, magazzini, di tendenza, gallerie d’arte, nuovi quartieri alla moda…
È uno dei momenti più vivaci della Ville Lumière, non ancora invasa dalle folle di turisti dell’alta stagione.

Ecco qualche indicazione aggiornatissima sui posti caldi da non mancare in queste settimane

Jacquemart-André Sempre da visitare , anche perl’ottima caffetteria, il museo nel blv. Haussmann. Un vero hotel particulier la ex residenza privata di una coppia di innamrati ma soprattutto appassionati collezionisti con sculture di Raff&ælig;llo e del Laurana e mega tele del Tintorello e di Rubens

La Pagode, un vero tempio giapponese smontata alla fine del XIX° secolo e rimontata tale e quale in rue de Babylone, una delle più vivaci rue del 7°. Una classica follia parigina che funziona da anni come sala cinematografica d’essai ma anche come giardino giapponese per dei te pomeridiani.

Thoumieux, nuovissimo hotel de charme tre stelle, in rue St-Dominique, sotto la Torre Eiffel. Sulla strada un ristorante ex brasserie di 20 posti gestito da Jean-Francois Piège ex chef dell’hotel Crillon e al primo piano una vera bomboniera con solo 10 camere e una serie di sale comuni tutte arredate dalla stilista India Mahdavi

Mini Palais. Appena aperto uno spettacolare e non caro ristorante all’interno della grande struttura di ferro e vetro del Grand Palais. Ideale per brunch domenicale o per una sosta gastronomica tra una mostra e l’altra.

Rue saint-Claude, traversa di rue de Tournelle nel Marais. La strada delle gallerie di arte contemporanea. Orario ideale, sabato dalle 18 alle 21 . Sono tutte aperte e i visitatori, di tutte le età passano dall’una all’altra liberamente , e con grande naturalezza, come accade in Italia solo al fuori salone del Mobile nel centro e nei qu&ælig;rtieri coinvolti di Milano.

Merci. Un grande store in blv Beaumarchais, che sta tra Hi tech, corso Como 10 e Spazio Rossana Orlandi di Milano. Ci si trova di tutto tra la nsotalgia degli anni Cinquanta e le nuove tecnologia applicate agli oggetti di cucina, , si mangia prosciutto iberico nella caffetteria o si beve un te tra libri usati, in consultazione o in vendita a un euro, o si fuma in un bel cortile-orto

Le Derriére, ristorante familial ma molto chic e di tendenza ( csi aspettano giorni per avere un tavolo) . Una serie di stanze , una con il tavolo da ping pong, con divani e puff e angoli arredati secondo la tendenza Marrakech. Al piano di sopra si mangia anche su dei letti e si fumna nella soffitta delle meraviglie tra animali impagnilati, vecchi specchi e sedie appese ai muri. Nei bagni la vasca sostituisce il lavandino.

Roman Gary. Mitico autore di Le radici del cielo e La promessa dell’alba, unico a vincere per due volte il premio Goncourt, pilota da caccia, er&œlig; di guerra, diplomatico, sciupafemmine, marito di dell’attrice americana Jean Seberg. In mostra con i suoi scritti e la sua vita in fotografie al Museo dei manoscritti in Saint Germain

Bagatelle. Quello scherzo architettonico venuto su per scommessa con la regina Maria Antonietta in meno di due mesi, all’interno del bois de Boulogne ostpita il Fsestival dei giovani fotografi europei. Grande vivacità artistica e l’occasione per rivedere mentre spuntano ranuncoli e bulbi, tra prati e statue di Sfingi egizie dell’800, uno dei più interessanti e stravaganti parchi della città

Canale de Saint- Martin. Nel X°. Una zona ideale per una colazione nel weekend tra studio di giovani architetti, art directors, pubblicitari e cinematografari, tra mercatini delle pulci e della verdura della vicina Belleville, il quartiere cinese, e atmosfere alla Jacques Prevert e storici locali come il mitico Hotel du Nord che ha ispirato prima il romanzo di Eugène Dabit e poi il mitico film di Marcel Carné con Arletty e Jean-Pierre Aumont ora ottimo bar caffetteria per brunch a tute le ore lungo la riva del canale.

Hermes Rive Gauche. Nello spettacolare spazio della piscina dell’hotel Lutetia nella rue de Sèvres nel quartiere latino, la nota griffe di moda ha sistemato la sua ultima mega boutique s con due piani di balconate affacciate sul salone centrale illluminato da un vasto lucernario sul tetto, che è stato allestito con enormi cesti rovesciati, o a vulcano, tondeggianti di legno chiaro dentro le quali vengono ricreati diversi ambienti della casa e inseriti accessori oltre che una libreria e un salon de thé.

Shangri-La. Sull’avenue de Jena, accanto al trocadero, l’ex pavillon costruito nel 1896 dal principe Roland Bonaparte, pronipote di Napoleone è appena stato riaperto come albergo con la vista più mozzafiato e romantica sulla torre Eiffel, la Senna, il Louvre e Montmartre. È un nuovo indirizzo da non perdere. È stato completamente ridisegnato negli interni, nei decori e anche il giardino interno firmato dall’architetto del verde Louis Benech è stato completamente reinvetnato.

La Belle Juliette
Romanticissimo albergo di design nel cuore di Saint-Germain des Prés. Appena restaurato completamente offre una fornitissima ed efficiente spa per massaggi tailor made e un ristorante bar Le Talma dedicato all’attore-star del periodo Napoleonico (e amico dell’imperatore) François-Joseph Talma

104 o Centquatre. Al 104 di rue d'Aubervilliers (nel XIX° vicino a La Villette) un mega spazio dedicato alle attività artistiche della città di Parigi, è uno degli indirizzi più branché: ospita spettacoli teatrali e musicali, negozi, ristoranti, boutique, librerie, caffè, La maison des petits, un centro di incontro per i bambini, e un centro Emmaus di bric-à-brac per lo scambio e vendita di abiti e mobili raccolti per beneficienza dalla comunità fondata dall’Abbé Pierre

Thiou. A un passo dal nuovo museo quai Branly, dal Museo d’Orsay, e dal Ministero degli Esteri, che porta il nome della strada, il Quai d’Orsay, sul lungo Senna, resta e si afferma come il ristorante thailandese più originale, elegante e ambito di Parigi, amato da personalità come Catherine Deneuve, Christian Lacroix o Carole Bouquet

Hotel Particulier. Nel cuore di Montmartre, (avenue Junot ) l’ultimo grido è una grande casa bianca di fine Settecento, stile Direttorio, nascosta dietro un cancello nero e dentro un giardino selvaggio disegnato da Louis Benech che ha realizzato i nuovi giardini dell’Eliseo e delle Tulieries. Ogni stanza e ogni suite propongono un’atmosfera diversa ma nei saloni si respira un’aria barocca.

 

Risveglio di primavera alle terme, Silvestro Serra

La fonte dell’eterna giovinezza ha mille rivoli. E l’Italia, se solo la si sapesse valorizzare, potrebbe essere un richiamo irresistibile per chi da tutto il mondo volesse con la vacanza non solo fare conoscenza e esperienze ma soprattutto ricevere una carezza, una coccola, accrescere lo stato di benessere.
Ma sia pure a macchia di leopardo sono tante le possibili mete per procurarsi lecitamente il nirvana come avevano già capito gli antichi romani. Da Merano a Sciacca, dall’Alto Adifge alla Sicilia è tutto un richiamo a base di acqua calda, acque minerali, trattamenti, terapie dolci, percorsi di salute, bagni, saune, idromassaggi o massaggi manuali.
Merano
In Alto Adige oltre alla tradizionale fienoterapia si punta sui bagni al ginepro e massaggi con olii aromatici. Ben 25 vasche e 4 tipi di sauna.
www.termemerano.it
Comano
La risposta del Trentino non è da meno. Nel noto centro sotto le Dolomiti del Brenta, idromassaggi a 35 gradi di temperatura, inalazioni, bagni di vapore, massaggi vari, impacchi alle erbe…il tutto immersi in un parco. La rimessa in forma è assicurata.
www.termecomano.it
www.ghtcomano.it
Sirmione
Sulla punta meridionale del Lago di Garda celebrato come perla da Catullo ci si tuffa non solo nel lago ma anche nel centro benessere di Aquaria: trattamenti al bromo, allo zolfo, allo iodio, lettini effervescenti e docce-pioggia nel parco:
www.termedisirmione.com
Gubbio
Sull’Appennino perugino dove l’inverno è piuttosto rigido anche i monaci avevano scoperto il potere delle acque termali. Così oggi anche i non convertiti possono usufruire dei percorsi d’acqua e dei trattamenti al rosmarino e alla menta ma anche della meditazione nel silenzio del convento, sotto la guida dei terapisti.
www.parkhotelaicappuccini.it
Bagno Vignoni
Nella senese Val d’Orcia con vista su Pienza e Montichiello. Dalla mitica piazza termale (scoperta da molti 30 anni fa nel film Nostalgia di Andrei Tarkovsky, la passione per “passare le acque” è dilagata dallo storico hotel Posta Marcucci fino al neo nato lussuoso Adler che qui ha aperto una sua succursale: programmi rigeneranti con l’acqua, saune finlandesi, stretching, bagni al vapore salino…
www.adler-therm&ælig;.com
www.hotelpostamarcucci.it
Sempre nel senese da tenere d’occhio le terme Fonteverde a San Casciano sotto il monte Cetona
www.fonteverdespa.com
e le terme di Petriolo
www.termepetriolo.it
Saturnia
La temperatura ideale di 37 gradi della sorgente maremmana lungo l’Aurelia nota già dagli antichi romani e dagli etruschi sono uno dei tanti richiami irresistibili in questa stagione sia per un weekend rigenerante che per uno soltanto romantico.
Tute le informazioni nella zona su
www.terme-di-saturnia.it
il grand hotel più famoso, la spa resort terme di Saturnia, risponde a questo indirizzo
www.termedisaturnia.it
Viterbo
Nel cuore della Tuscia in alto Lazio, lungo la via Cassia, alla periferia di Viterbo si trovano le antiche terme romane poi scoperte e frequentate da artisti come Dante prima e Michelangelo poi e da numerosi papi che per comodità ci costruirono un palazzo adeguato. Oggi sono appunto le terme dei papi dove sgorgano acque tra i 40 e i 60 gradi ricche di numerosi minerali che creano gotte naturali e una sorgente naturale , il Bullicame, e poi una piscina monumentale di oltre 2 mila metri quadrati.
www.termedeipapi.it
In Abruzzo
Nella regione new entry nel mondo del benessere, tra Sulmona e Pratola Peligna, sull’altopiano della Majella ci sono già da 500 anni le storiche terme di Caramanico
www.termedicaramanico.it
Ischia
L’isola termale per eccellenza. Ogni albergo ha una sua terma naturale. Dalla spiaggia dei Maronti alla baia di San Francesco: piscine termali, cascate cervicali, massaggi subacquei, percorsi Kneipp su pietre laviche, bagni termali e idromassaggi tao
Ce ne sono di ogni prezzo. Ecco tre diversi target:
www.hoteltritone.it
www.reginaisabella.it
www.hotellagondola.it
In Basilicata
Tante le fonti termali. Da provare i fanghi salso-solfato-alcaline delle terme di Rapolla, p&ælig;se nel Vulture nel potentino, noto già per i suoi vini Aglianico, Moscato e Malvasia.
www.termedirapolla.it
Sardegna
Nell’isola, nella zona nord occidentale sul fiume termale Coghinas, nuove di zecca le terme di Casteldoria ma lungo tutto il corso del fiume sotto il monte Ruju, a Viddalba, sul golfo dell’Asinara, è possibile godersi immersioni ad alte temperature o i fanghi sulle rive e sulla spiaggia fluviale di Li Caldani tra sorgenti naturali bollenti di acqua salsobromoiodica.
Sicilia
Frequentate già dai greci e poi note tra i romani come Therm&ælig; Selinuntin&ælig;, le terme di Sciacca , tra Agrigento e Mazara del Vallo, lungo la costa tra la valle del Platani e il Belice (in una zona a forte attrazione turistica, dalle rovine di Selinunte e a quelle di Eraclea Minoa alla valle dei templi di Agrigento) sono un richiamo per le sue miracolose acque sulfuree
www.termedisciacca.it
www.grandhoteldelleterme.com
www.sciaccamare.it

Primo weekend al caldo in Sicilia

Al sole dell’Ortigia
Sicilia Sud Orientale, triangolo barocco tra Noto, Modica e Siracusa.
È la nuova area della Sicilia sulla cresta dell’onda. Ricca di storia, natura, arte antica e artisti contemporanei, borghi restaurati, case da acquisitare (bagli e masserie), alta gastronomia e zona estranea ai fenomeni di criminalità e di mafia
In particolare
Isola di Ortigia: antico centro storico di Siracusa, ora legata con un ponte alla terra ferma. La piazza Duomo una delle più belle d’italia,
palazzi nobiliari, opere d’arte di Caravaggio e di Antonello da Messina, castello Maniace, Giudecca ( ex ghetto ebraico) , La Graziella ( borgo dei pescatori) fonte Arethusa (risale ad Archimede) Teatro Greco, Anfiteatro Romano, Latomie di Dioniso. Inoltre numerosi alberghetti , b&b, resort de charme e ristorantini di cucina locale , caffè, maison du thé, pasticcerie…
Ecco il meglio di Siracusa
Dove dormire
B&B Il palazzo del sale, nel centro storico di Ortigia:
tel.0931 65958
www.palazzodelsale.com
via Santa Teresa 25
Hotel Gutkowski (per molti l’alberghetto più elegante di tutta la Sicilia)
Te. 0931 455861
www.guthotel.it
sul lungomare Vittorini 26
B&B Viaggiatori, Viandanti e Sognatori (un gioiello di ospitalità in un antico palazzo)
Tel 0931 24781
Via Roma 156
Per mangiare
La Gazza Ladra
(soprattutto per la pasta alla siracusana, acciughe, pangrattato e mandorle)
Via Cavour 8
tel. 340 0602428
www.gazzaladrasiracusa.com
Trattoria la Foglia (punto fermo nella ristorazione di Ortigia, gestito da un eccentrico veneto)
Via Capodieci 21
Tel 0931 66233
www.lafoglia.it
Tinkité (che vuol dire “in abbondanza”) caffè (ma anche negozio di abbigliamento, borse e coppole) e casa da té
Via della Giudecca 63
tel 340 5187887
Intorno a Siracusa a meno di 30 km, da visitare:
Noto
(cattedrale barocca, gioiello Unesco appena restaurata dopo crollo )
Modica (barocca, la più qualificata cioccolateria del Sud, Bonaiuto, di tradizione atzeca),
Ragusa Ibla, una città barocca interamente protetta da Unesco
Nelle vicinanze:
Oasi naturalistica di Vendicari
P&ælig;si gioiello come
Marzamemi, Ispica, Ferla, Pachino Palazzolo Acreide e Buscemi
Pause golose
Anapama, b&b nelle campagne di Palazzolo, nella valle dell’Anapo, lungo la ferrovia dismessa Ragusa- Siracusa, oasi di pace tra aranceti e cavalli
Tel. 331 7862218
www.anapama.it
Caffè Sicilia a Noto:
Gestito da Corrado Assenza il più grande pasticcere d’Italia, tra sperimentali granite al limone, pomodoro e fragola, gelso nero e tradizionali cassatine e dolci di marzapane della tradizione dei conventi.
Corso Vittorio Emanuele 125
Tel. 0931-835-013
A Ragusa Ibla
Ristorante Duomo, dello chef Ciccio Sultano, due stelle Michelin
www.ristoranteduomo.it
via Cap. Bocchieri, 31
97100 Ragusa
0932 651265

Mare d’inverno

Cielo, ci hanno rubato il Mar Rosso! Pericoloso o inopportuno andare a fare le vacanze in Tunisia, Egitto, Libano, Isr&ælig;le, Yemen, Giordania, Libia?
E ora dove andiamo a prendere la tintarella e tuffarci nel mare d’inverno?
Sono le domande ricorrenti tra gli habitué del carnevale al sole e dell’inverno in spiaggia. Una abitudine di massa, messa a dura prova dalle sollevazioni popolari e dai tumulti che si stanno verificando in quasi tutto il nord Africa, naturale e sperimentata meta di centinaia di migliaia di connazionali vacanzieri invernali e dei consumati fans del sole fuori stagione.
Certo è dura cancellare mete facili, belle, convenienti e pacifiche ma senza attraversare gli oceani con troppe ore di fuso orario, restano nel medio raggio di poche ore e con un massimo di una due ore di jet lag parecchie destinazioni abbordabili. Sia nel Mediterraneo che un po' più a sud dove non ci sono segnali di pericolo e dove si possono ottenere gli stessi risultati, abbronzatura , caldo, natura, mare, traquillità.
Il Marocco è ancora un p&ælig;se tranquillo. In particolare le due belle città di mare con ampie spiagge di Essaouira e di Tangeri. La prima Essaouira sull’Atlantico è storico porto di pescatori scoperto dagli hippy e musicisti e scrittori (da Jimy Hendrick a Jack Kerouac) negli anni Sessanta e poi dal cinema (fu set di “Otello” di Orson Welles) www.essaouira.it
Tangeri mitico luogo di incontro e scambio di intrighi e spioni internazionali ora mantiene il suo carattere cosmopolita ma attira soprattutto per le sue belle spiagge del Mediterraneo. (tanger.costasur.com/it)
Le quattro grandi isole del Mediterraneo del sud est restano sempre valide destinazioni alternative dove non si avverte la morsa dell’inverno.
La storica ex colonia britannica Malta (con i suoi palazzi dei cavalieri e il Caravaggio più grande ma anche con la sua appendice di mare l’isoletta di Gozo). www.visitmalta.com/it
Cipro finalmente pacificata dopo la lunga divisione e crollato l’ultimo muro tra zona greca e quella occupata dai turchi. Ora oltre al mare l’isola offre grandi proposte dedicate alla rimessa in forma e ai giri nella natura dell’interno a cavallo o in bici (www.turismocipro.it).
Infine le due isole greche, Rodi (www.rodi-turismo.com) e Creta (www.creta-turismo.com) , soprattuto le spiagge e le baie rivolte a sud.
Appena un po' più in là si possono sperimentare le meraviglie del turismo del futuro, le spiagge e gli impianti hi tech ma anche grandi musei che vengono sfoggiati dagli Emirati del Golfo, in particolare dall’Oman (www.omantourism.gov.om), dal Dubai (www.dubaitourism.&ælig;) e dal Qatar (www.qatartourism.gov.qa) .
Poche ore di volo e si è nell’arcipelago di CapoVerde. Una ex colonia portoghese dispersa su nove isole, al largo del Senegal. Quelle del Sopravvento come Boavista, Sal e Sao Vicente e quelle Sottovento tra cui Santiago e Fogo. Qui non manca l’avventura né la possibilità di crogiolarsi su spiagge che più bianche non si può. (www.capoverde.it)
Infine con poche ore di volo una meta che sta recuperando lo smalto perduto di destinazione alla moda il Kenya. Le coste del nord con l’isola di Lamu (sito protetto dall’Unesco) e quelle a sud di Malindi come Vatamu offrono resort pied dans l’eau, (Majlis e Garoda resort) calma, lusso (a prezzi convenienti), sole e mare a volontà o la possibilità di visitare le numerose riserve e i parchi naturali vicini alla costa, tra i più ricchi di animali selvatici del mondo.(www.magicalkenya.com)

Corsica, che meraviglia!

La Corsica è uno di quei posti, accade soprattutto per le isole, che o li ami o li odi. Non ammette mezze misure. Troppa personalità, troppo ingombrante con le sue storie, i suoi riti, le sue tradizioni, mescolate di tutti i popoli che ci sono passati, troppo orgogliosa per essere una banale destinazione da mare. Eppure poco conosciuta da noi italiani, distratti forse dalla vicina Sardegna, nonostante Balzac la descrivesse come “un’isola francese baciata dal sole italiano”. Ma le magnifiche spiagge non mancano. Sono una più bella dell’altra e c’è un entroterra selvaggio e ancora quasi tutto da scoprire e con gli abitanti, i corsicani, che non ti lasciano mai indifferenti.

Per capire la passione che può scoppiare verso quest’isola basta leggere www.visit-corsica.com

www.andareincorsica.com

– Calanche Cliffs spettacolari scogliere, giudicate al primo posto tra i luoghi più belli dell’isola e protette come sito patrimonio dell’Umanità Unesco. Vicino alla città di Porto a metà della costa occidentale.

– Spiaggia della Palombaggia, estremo sud della costa orientale, tra Porto Vecchio e Bonifacio.

– Spiagga di Saleccia a nord di Calvi, nella parte alta della costa ovest, a sud del “Dito”

– Spiaggia di Santa Giulia nel golfo omonimo che si trova subito a sud di Porto Vecchio, costa sud est.

– Spiaggia di Marina di Bravone (frequentata anche dai naturisti), nel centro-nord-est, tra Linguizzetto e Alena, lungo la litoranea 198.

– Spiagga Rondinara subito a nord di Bonifacio, risalendo la litoranea 198 lungo la costa est.

– Ferrovia che attraversa la Corsica da Bastia, e poi da Ponte Leccia, verso Ajaccio o Calvi

www.train-corse.com

– Purcareccia:  cascate, – Gorges de la Restonica, gole tra sentieri e foreste nel cuore dell’isola. A Corte. All’incrocio tra la strada 193 e la 200.

– Cupulatta, intatta riserva naturale a Suaricchio nell’interno a nord di Ajaccio.

– Isola di Lavezzi in mezzo alle Bocche di Bonifacio, tra le isole di Razzoli e di Cavallo

– La Cittadel, il centro storico di Calvi.

– Gorges de Spelunca, grandi gole a Piana, vicino a Porto nella riserva naturale di Scandola, al centro della costa occidentale

– Strada panoramica di Bavella che attraversa in diagonale l’isola dal centro-est al sud-ovest passando per colli, forcelle, gole e passi di grande impatto.

– Piscia di Gallu, cascate imponenti nella zona selvaggia di Zonza. appena all’interno di Porto Vecchio nel sud-est.

SILVESTRO SERRA – Le Marche, terra da scoprire

Le Marche, regione sconosciuta agli stessi italiani sta diventando una delle più interessanti soprattutto per i visitatori stranieri, complici i nuovi scali low cost e l’alta qualità della vita. Secondo un recente studio le Marche sono il luogo dove si vive più a lungo in Italia. Ci saranno dei motivi. Vediamo di capire quali possono essere gli spunti per organizzare un weekend di scoperta o un viaggio di vacanza. O come fanno inglesi e tedeschi, trovare l’obiettivo giusto per acquistarvi una fattoria, un casale, un’azienda agricola. È una regione "open to change", con storia millenaria, modernità e innovazione. Legata ai propri valori e tradizioni, con alta qualità della vita e dell'ambiente.

Che cosa offre:

       atmosfera che rispetta tradizioni e passato
       tante città d'arte e borghi antichi
       varietà di ambienti, dal mare alla collina alla montagna
       manifestazioni di musica (Rossini Opera Festival), teatro, cinema e danza
       terra di artisti, p&œlig;ti, musicisti (Leopardi, Raff&ælig;llo, Rossini, Gentile da Fabriano, Bramante, Antonio Viviani)
Numerosi gli outlet di brand della moda globali come Tod's e Prada. In questo grande museo diffuso sono sparsi capolavori di Piero della Francesca e Lorenzo Lotto, Rubens e Tiziano, teatri e strade romane, botteghe di ceramica.
 
A tavola
grande varietà di piatti, secondo antiche tradizioni (dalle olive ascolane al salame spalmabile ciauscolo), 17 i vini eccellenti, tra DOC e DOCG.
Sono stati disegnati alcuni importanti itinerari enologici:
La via del Rosso Conero
La via del Verdicchio di Matelica
La via del Rosso Piceno Superiore
Ospitalità
Ci sono delle strutture di accoglienza di grande qualità:
Nell’antico borgo di Montemaggiore al Metauro
Relais 2 Campanili
albergo diffuso, con le 35 camere, recuperate tra gli edifici più belli del p&ælig;se e curate in ogni più piccolo dettaglio: pietra a vista, travi in legno, il cotto dei pavimenti, i letti in ferro battuto. Un ristorante per gourmet, una piccola Spa: Palazzo della Rovere (il ristorante ricavato in un’altra antica Abitazione)
2 Campanili Relais
Via Panoramica, 4 – Montemaggiore al Metauro (PU)
Tel. 0721892301
 
Alternativa
Casa Pazzi a Grottammare, provincia di Ascoli Piceno
Palazzo nobiliare con due giardini nel centro storico del p&ælig;se medievale e intatto, affacciato sul mare Adriatico.
Via Sotto le mura 5
tel +39 333 4240240

SILVESTRO SERRA – In Trentino per Modigliani

Conto alla rovescia per un appuntamento trentino abbastanza unico per non dire irripetibile. Le sculture di Amedeo Modigliani in mostra nel Mart di Rovereto. Inaugurato alla fine di dicembre, la chiusura prevista è il 27 marzo del 2011.Che c’è di così speciale? Speciale è che (a parte la famosa beffa dei falsi Modi organizzata dai ragazzi burloni di Livorno nei primi anni 80) è dai tempi di una mostra organizzata a Parigi un’ottantina di anni fa da un artista amico di Modigliani che non si vedevano tutte insieme tante opere di pietra (scolpite tra il 1910 e il 1913 dall’artista livornese emigrato a Parigi e lì scomparso giovanissimo.Dopo sei anni di ricerca i curatori ne hanno identificate 25 in tutto (ma solo 16  appartengono a collezioni pubbliche) e una parte di queste lasceranno per la prima volta i loro musei di origine e saranno in bella vista nelle sale trentine. Un’occasione da non perdere.

 
www.mart.trento.it