Archivio dell'autore: Letizia Rittatore Vonwiller

Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

#Milanoèsolidaleperché

Oggi Quartieri Tranquilli ha avuto l’onore di essere citato nella pagina del Corriere della Sera “La Città del Bene” (#Milanoèsolidaleperché) curata da Elisabetta Soglio, insieme ad altre 19 associazioni.

Quartieri Tranquili
“Perché nella riscoperta dei quartieri ritrova le sue radici e crea fratellanza. Quartieri Tranquilli nasce per ascoltare la città, individuare i problemi e offrire aiuto. L’incontro di domande e risposte è la chiave per i volontari Q.T.

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Fiori, moda e artigianato da Floralia

Che bello è arrivata Floralia! Dal 24 al 25 settembre, dalle 10 alle  18,30, si riapre quella allegra, irresistibile, affettuosa festa di fiori e piante, provenienti dai vivai di tutta Italia  e contornati da tanti stand colmi di oggetti, biancheria, accessori, casalinghi, vestiti e tante sorprese che ogni anno ravvivano questo mercato. Ma la bellezza di Floralia, oltre le mille possibilità d’affari che consente, sta nell’atmosfera che si respira in quei due giorni negli spazi che vanno dal sagrato, al campo di calcio e all’interno della sagrestia. Un’atmosfera di gioia e fratellanza che coinvolge le tre generazioni che l’hanno creata e la stanno portando avanti. Quest’anno, come sempre tante onlus, più la zona Artigianaltro, con prodotti di qualità creati da ospiti di centro recupero e comunità varie. Per la casa non dimenticare gli esotismi chic di Idee Migranti e i tovagliati della Linea Adele. Per chi vuole un abito grande firma a prezzo stracciato c’è sempre Vestiti Felici. Per tutti quelli che espongono e partecipano un grazie corale alle pazienti e infaticabili artefici di Floralia, Sandra Berlenghi ed Elisabetta Guicciardini. La novità di quest’anno è il botanico Pietro Bruni che vi aspetta alle 16 di sabato e domenica sul sagrato per un giro didattico sui fiori. Ci vediamo a Floralia!

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Aperitivo in bellezza dedicato ai terremotati

Domenica 25 settembre Spazio Bellezza di via Archimede 2 a Milano, salone partner del marchio Wella in cui operano 30 professionisti animati dalla passione per il bello e l’impegno verso gli altri, promuove una serata in cui la bellezza ha una allure speciale, una veste benefica e solidale, vicina agli abitanti di Amatrice, comune colpito duramente dal terremoto lo scorso 24 agosto 2016.

Con un’offerta minima di 10 euro gli ospiti della serata ricevono in omaggio un prodotto Wella personalizzato per i loro capelli, degustando un ricco aperitivo allietato da piacevoli sorprese.
L’intero incasso della serata verrà interamente devoluto a Don Savino D’Amelio, parroco di Amatrice, a favore degli abitanti del Comune.

Abbiamo pensato di organizzare qualcosa di concreto per gli abitanti di Amatrice – ha affermato Antonio Maulicino, amministratore di Spazio Bellezza – mettendo a disposizione il nostro salone ed i prodotti che quotidianamente utilizziamo per le nostre clienti a favore di un tragico evento, che da subito ci ha toccati profondamente. Inoltre siamo fermamente convinti che il singolo possa fare realmente la differenza, soprattutto quando si tratta di dare una mano a chi si trova in difficoltà.”

Un appuntamento di bellezza e solidarietà cui tutte le donne e i milanesi sono invitati a partecipare, con l’obiettivo di regalarsi un momento di bellezza ed un aiuto concreto, prezioso e diretto alla popolazione di Amatrice.

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Wella è da sempre a fianco dei suoi saloni di bellezza nella promozione di progetti benefici, a sostegno di coloro che si trovano in difficoltà o in situazioni di emergenza”- afferma Marco Vurro, Responsabile Comunicazione ed Eventi Wella – divisione professionale di Procter & Gamble. “La responsabilità sociale è insita nell’identità di Wella. Da anni infatti Wella Italia partecipa al progetto mondiale di charity Wella Unicef Making Waves, nato con l’obiettivo di offrire attraverso l’avviamento alla professione del coiffeur, un’opportunità concreta di futuro ai giovani più disagiati di tutto il mondo.”
SPAZIO BELLEZZA Via Archimede, 2 Milano, aperto domenica 25 settembre dalle h. 17.00 alle h. 21.00 – per una raccolta fondi a favore degli abitanti di Amatrice. www.sbspaziobellezza.it

“Il mio quartiere”: Il Giambellino – Anna Fiaschè

unnamedL’oratorio di San Protaso al Lorenteggio, la “Gesetta di lusert” è la chiesa più piccola di Milano ( foto Paola Barsocchi) 

Anna Fiaschè, impiegata del Comune di Milano da 29 anni, vive da sempre al Giambellino, dove è nata. Questa intervista è stata raccolta da Laura Guardini.
Qual è il suo quartiere?
Il Giambellino, in zona 6

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Eccome, qui siamo in uno dei quartieri storici di Milano, quello delle canzoni di Gaber e Jannacci. Non so dire quale sia l’elemento che identifica il Giambellino, è la storia che ho sempre respirato. Storia di case popolari e tutte le famiglie operaie che ci vivevano, con tanta dignità e tanta allegria. Purtroppo, strada facendo, abbiamo perso qualcosa.

Chi vi abita si riconosce in lui?
SÌ, chi ci è nato, come me, sente un forte senso di appartenenza al Giambellino. Adesso che ci sono tante famiglie e tante persone venute da lontano è diverso: vicino a chi lega, si integra, c’è anche chi non mostra in alcun modo questa disponibilitá.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
A metá Anni Settanta fu abbattuto il mercato comunale di via Brunelleschi per fare spazio al ponte che alleggerisce il traffico da e per Famagosta. Una vera perdita per il quartiere: lì le mamme mandavano i ragazzini a fare la spesa dai negozianti che conoscevano tutta la famiglia. Ecco, la proposta di far rivivere nei quartieri questi mercati sarebbe da sostenere e troverebbe appoggio nella gente.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Moltissimo. I cantieri della nuova Metro blu stanno rivoluzionando la vita anche al Giambellino. E, come ho giá accennato, negli ultimi 15-20 anni la presenza di cittadini immigrati ha modificato le abitudini e anche gli orari, con i negozi aperti fino a tarda sera.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
I problemi maggiori sono le persone incivili che abbandonano rifiuti, la pulizia delle strade che lascia un po’ a desiderare specialmente nei giorni di mercato e la sicurezza. La gente ha bisogno di tranquillitá, basta anche un passaggio in più di un’autopattuglia per rassicurare.

Quali sono le cose belle?
E’ una zona ben servita, nonostante le difficoltá di questi anni e di questo periodo (penso ai lavori per la metro) anche diversi negozi di quartiere resistono.

C’è un mercato e lei ci va?
Il mercoledí, in Vespri Siciliani, ci vado volentieri ma l’orario di lavoro non me lo consente che raramente.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Si può sempre migliorare.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Ci vorrebbe una manutenzione migliore per strade e case. Palazzo Marino potrebbe forse stimolare l’Aler ancora più di quanto già non faccia….

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate? 
La più vicina a me è piazza Frattini, speriamo che finiti i lavori diventi un giardino frequentabile da tutti. E aspettiamo più bello di prima, come é stato promesso, anche lo spartitraffico della via Lorenteggio con la sua chiesina. Piazza Napoli è stata sistemata tempo fa ed è ben curata.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Ora lavoro e famiglia assorbono le mie energie. Ma in futuro, certo, impegnarmi per il “mio” Giambellino mi piacerebbe.

L’attualità di Voltaire al Centro Culturale della Cooperativa

Al Centro Culturale della Cooperativa tre incontri con uno spirito libero (il filosofo francese Voltaire del XVIII sec.) che ancora oggi ha molto da insegnare sull’animo umano
Lunedì 10 ottobre 2016 ore 21.00 Un ambizioso poeta che diventa un filosofo.

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00 Sospetto per il Re, amante delle regine, ironico ottimista.

Lunedì 24 ottobre 2016 ore 21.00 Un predicatore della tolleranza contro i molti fanatismi.

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‘‘Non ho che due giorni da vivere, ma li impiegherò per rendere ridicoli i nemici della ragione” Voltaire

Gli incontri saranno condotti da Giuseppe Botturi con letture di Elena Galli

Le serate si terranno presso il Centro culturale della Cooperativa, in via Hermada 14 – Milano

Gli incontri sono gratuiti con iscrizione obbligatoria al Centro culturale della Cooperativa. Adesioni allo 0266114499 o centro.culturale@abitare.coop.

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Torna il mercatino di Floralia

24-25 settembre, dalle ore 10 alle 18, torna il mercatino di Floralia su sagrato della chiesa di San Marco. Le bancarelle, sistemate nel sagrato, nei chiostri, nella sagrestia e nel giardinetto, offronoi fiori, piante, oggetti, vestiti, e tante meraviglie a buon mercato. Un luogo d’incontri e di affari per tre generazioni. Sicuramente un appuntamento da non perdere!
www.floraliamilano.com
milanofloralia@gmail.com

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“Il mio quartiere”: Buenos Aires, quartiere latino – Chiara Boni

chiara-boniChiara Boni, stilista

Qual è il suo quartiere?
Buenos Aires. Abito in via Benedetto Marcello.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Buenos Aires è un quartiere multietnico. Vivendolo ho la sensazione di un “altrove” in cui riconosco, a fatica, i tratti della milanesità nella colorata stratificazione culturale.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Io non ancora! Buenos Aires mi ha accolta da due anni. Il mio quartiere d’azione rimane il Quadrilatero, lì dove volge lo sguardo a Brera. Trascorro, a lavoro, in via Monte di Pietà, la maggior parte della mia giornata ed è lì che ho vissuto per anni, guardando la Moda dal mio terrazzo di rose.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Buenos Aires nasce dalla demolizione del lazzaretto quattrocentesco di memoria manzoniana. Da Porta Venezia, la Porta Orientale, Renzo Tramaglino fece il suo ingresso a Milano. C’è un bel pezzo di storia contemporanea del mio quartiere che merita anche di essere raccontato: la riapertura dell’Albergo Diurno Venezia voluta, lo scorso anno, dalla Delegazione FAI Milano. Un autentico tempio dedicato alla bellezza.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Non ho vissuto in prima persona la sua metamorfosi, oggi però riconosco che l’insediamento straniero è compiuto. La struttura fisica, tutta milanese di Buenos Aires, è oggi luogo “dell’abitare” per chi milanese non lo è, o meglio non lo era.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Il caos. Corso Buenos Aires è una delle arterie commerciali più frequentate della città ma è tutto un sovrapporsi di nuovi negozi e vecchi commerci, portoni e marciapiedi, movimento disordinato, quasi sconclusionato.

Quali sono le cose belle?
Buenos Aires assomiglia sempre più a un “quartiere latino”. L’esotico è diventato intrattenimento, varietà e opportunità.

C’è un mercato e lei ci va?
C’è un ricchissimo mercato rionale in via Benedetto Marcello al martedì e al sabato. Ottima qualità dell’offerta anche nei banchi del pesce. Mi piace fare rifornimento!

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Il Comune di Milano fa sentire la sua presenza. È un comune attivo ma c’è sempre margine per il miglioramento.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Mi piacerebbe che il work-in-progress in corso da anni all’incrocio tra via Tunisia e via Ludovico Settala giungesse a conclusione. Non si riesce nemmeno più a capire a cosa stiano lavorando.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate? 
Ampia e curata la lunga aria verde di via Benedetto Marcello ma cito con affetto, come tutti i milanesi, i Giardini Indro Montanelli con il Planetario, il Museo di Storia Naturale, il palazzo con gli affreschi del Tiepolo. Un’oasi di pace tra gli alberi centenari.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Non ancora ma comincerò con il viverlo coscientemente.

 

 

Shakespeare e Jazz al Centro Culturale Cooperativa

Venerdì, 16 Settembre, 2016 – 21:00 tornano gli Incontri del venerdì del Centro Culturale della Cooperativa, via Hermada 14, Milano

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La serata del 16 settembre è dedicata al geniale autore inglese di cui ricorrono quest’anno i 400 anni dalla morte. Avremo con noi, affiancata dal critico cinematografico di FilmTV Claudio Bartolini, la scrittrice e giornalista Ilaria Floreano autrice del libro Shakespeare e il cinema.
Un autore universalmente tradotto, spesso trasformato, rivisto, falsificato, rimaneggiato, ma un’icona culturale che non conosce il tramonto. La scrittrice racconterà in modo piacevole, frutto però di una ricerca approfondita, il percorso delle trasposizioni cinematografiche tratte dalle opere di Shakespeare che, dal cinema muto ai nostri giorni, hanno coinvolto e ispirato grandi registi con adattamenti, anche nei generi e luoghi più disparati (dal western all’horror, da Chinatown al carcere di Rebibbia). Trattandosi di cinema è inutile aggiungere che la presentazione sarà ricca di immagini.

Sabato, 17 Settembre, 2016 – 18:00 La corte di via Ornato si apre al jazz
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Riprende la collaborazione musicale tra il Centro Culturale della Cooperativa ed Il Clavicembalo Verde
In occasione  del festival MITO settembre musica 2016 che anima in questi giorni la città di Milano, il Centro Culturale della Cooperativa in collaborazione con Il Clavicembalo Verde, offre ai propri soci, frequentatori e a tutti gli amanti della musica un concerto che vedrà sul palcoscenico il “Quartetto FonoNazional”pianoforte, batteria, basso e voce per un concerto jazz fusion – melodico.

Qualche parola su questa formazione che nasce con la voglia di far incontrare e coesistere stili differenti in un’unica sonorità. La ricerca dei musicisti, Marco Bianchi al pianoforte, Marco Mangelli al basso, Eugenio Mori alla batteria e Paola Atzeni voce solista, dà come risultato un suono caldo, coinvolgente e raffinato, tanto che definirlo jazz sarebbe riduttivo.
Il concerto, a ingresso libero con prenotazione obbligatoria (02/66114499), si terrà nella bella corte di via Ornato 7, entrata da via Hermada 14. In caso di cattivo tempo il concerto verrà spostato al chiuso.

Per prenotarvi potete chiamare il numero  02/66114499, oppure scrivere a centro.culturale@abitare.coop

Ricordati di me, convegno e giornata per l’Alzheimer

Martedì 13 settembre, dalle ore 9 alle ore 13, “RICORDATI DI ME, convegno, a ingresso gratuito con prenotazione (tel. 02-809767,info@alzheimer.it), organizzato a Milano (presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune) dalla Federazione Alzheimer Italia, in occasione della XXIII Giornata Mondiale Alzheimer e dalla Ricerca medico scientifica alle Comunità amiche delle persone con demenza. Celebrata in tutto il mondo il 21 settembre, la Giornata rappresenta il culmine del Mese Mondiale Alzheimer, ideato 5 anni fa da Alzheimer’s Disease International (ADI) con l’obiettivo di contrastare l’emarginazione sociale legata alla malattia.

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Il titolo dell’incontro riprende la campagna internazionale di sensibilizzazione “Remember me”, che focalizza in particolare l’attenzione sui ricordi delle persone con demenza, così importanti da non perdere.

Dopo un saluto istituzionale da parte di Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, la parte iniziale del convegno spazierà dagli sviluppi delle ultime ricerche medico scientifiche alprimo progetto in Italia di Dementia Friendly Community.

La Federazione Alzheimer ha individuato in Abbiategrasso la città ideale per avviare questo progetto pilota, che vede la collaborazione della Fondazione di Ricerca Golgi Cenci, dell’ASP Golgi Redaelli, dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (A.I.P.), del Comune di Abbiategrasso e della ASST Ovest Milanese. Alle porte di Milano si organizza quindi la prima Comunità amica delle persone con demenza, che significa rendere partecipe tutta la popolazione, le istituzioni, le associazioni, le categorie professionali per creare una rete di cittadini consapevoli che sappiano come rapportarsi alla persona con demenza per farla sentire a proprio agio nella sua comunità. Si prospetta quindi l’avvio di un processo di cambiamento sociale che possa rendere la città, con i suoi spazi, le sue iniziative, le sue relazioni sociali pienamente fruibile senza escludere e isolare le persone con demenza.

Sarà presente Pierluigi Arrara, sindaco di Abbiategrasso, per una testimonianza diretta.

“Fedeli al nostro slogan La forza di non essere soli, la Federazione Alzheimer Italia riafferma il suo impegno quotidiano nel fornire supporto ai malati e alle famiglie”, conferma la presidente Gabriella Salvini Porro. “Un impegno dettato dalla condivisione di uno sforzo comune affinché nessuno sia lasciato solo ad affrontare la propria sofferenza e perché la vita delle persone affette da demenza possa continuamente essere piena e significativa”.

Molti i medici e gli esperti noti a livello internazionale che faranno il punto su quanto è stato fatto a livello locale e mondiale sulla demenza, per aggiornare i familiari dei malati, gli operatori del settore e tutti coloro che vorranno partecipare all’incontro.
Presente in particolare quest’anno Philip Scheltens, professore di neurologia e direttore del Centro Alzheimer – VU University Medical Center di Amsterdam, che illustrerà l’approccio olandese nella lotta alla Demenza (la traduzione in italiano per il pubblico è assicurata da un servizio in simultanea).

Interverranno inoltre Antonio Guaita – geriatra, direttore Fondazione Golgi Cenci; Claudio Mariani – ordinario di Neurologia, Università degli Studi di Milano e direttore Unità di Neurologia, Ospedale Sacco di Milano; Marco Trabucchi – ordinario di Neuropsicofarmacologia, Università Tor Vergata di Roma, direttore scientifico Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia, presidente Associazione Italiana di Psicogeriatria.

Il convegno sarà inoltre l’occasione per presentare il nuovo Rapporto Mondiale Alzheimer, che illustra lo stato dell’arte dell’Alzheimer nel mondo e suggerisce le linee guida che le associazioni nei singoli Paesi possono seguire e consigliare ai relativi governi per affrontare la malattia. In particolare il Rapporto 2016 si concentrerà sui percorsi di cura comparando Paesi ad alto e basso reddito.

La parte conclusiva dell’incontro, come di consueto, vedrà la premiazione di 5 giornalisti partecipanti alPremio “Alzheimer: informare per conoscere”, che con i loro servizi hanno saputo rappresentare la missione fondamentale della Federazione Alzheimer Italia: la migliore Cura, la Ricerca, l’Assistenza ai pazienti e alle famiglie.

 

Ingresso gratuito con prenotazione: tel. 02-809767, info@alzheimer.it

Disponibilità fino a esaurimento posti.

“Il mio quartiere”: Piazza Cinque Giornate – Gigliola Curiel

Gigliola Curiel, figlia di Raffaella e nipote della haute couturière meneghina più famosa degli Anni 60, mamma di Vittoria e Ortensia. Nel 1998 ha inaugurato il suo primo progetto autonomo, la linea “Gigliola Curiel” GI.GI. S.r.l., un concetto di prêt-à-porter giovane e femminile.

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Qual è il suo quartiere?
Piazza Cinque Giornate, a Milano

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
È un quartiere che ha ancora una forte identità umana, dove sopravvivono botteghe e negozi storici della vecchia Milano

Chi vi abita si riconosce in lui?
Direi assolutamente si.

 In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
In linea di massima direi di no. C’è stato qualche ricambio di negozi soprattutto in corso di Porta Vittoria, ma tutta la parte di viale Premuda ha mantenuto la sua identità, così come quella di viale Montenero, nonostante il pullulare di ristorantini che ha reso la zona senz’altro più viva nelle ore serali.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Non trovo difetti. È molto ben curato e ben servito.

Quali sono le cose belle?
Quello che davvero mi piace sono proprio le relazioni umane, le piccole botteghe ormai così rare nel centro, gli incontri ormai di routine segnati da orari precisi, facce conosciute che ti sorridono. Mi dà quotidianamente gioia l’aiuola di piazza Cinque Giornate, mai sfiorita e curata con immenso amore e grande maestria. Mi regala serenità la passeggiata pedonale in viale Bianca Maria accompagnata da magnifiche ortensie e ogni giorno mi stupiscono le rosa ciocche che crescono spontanee tra le rotaie del tram in viale Premuda.

C’è un mercato e lei ci va?
C’è il mercato di via Fiamma il giovedì mattina! Certo che ci vado! È il giorno più bello!

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Sicuramente sì. La città ha fatto un salto nel futuro negli ultimi anni, grazie alle opere iniziate anche dalla giunta precedente. Sono state sviluppate e portate avanti con serietà. Ci sono ancora molte zone che possono essere valorizzate, spero, però non a scapito di quel lato umano che ogni città deve avere per mantenere la propria identità.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Mi piacerebbe. Purtroppo il tempo non me lo permette!

 

 

La tenda del silenzio alle Colonne di San Lorenzo

Per due giorni (domenica 18, dalle ore 16 alle 2 di notte – lunedì 19, dalle ore 9 alle 21) le Colonne di San Lorenzo (in corso di Porta Ticinese), a Milano, ospitano La Tenda del Silenzio, una grande tenda, spoglia, provvisoria, povera, dove chiunque può fermarsi in silenzio a dar testimonianza della sua volontà di Pace. Viene proposto un percorso che nasce dal silenzio. Il silenzio di donne e uomini attenti, attivi, pensanti. Silenzio denso di preghiera, silenzio rispettoso per chi non crede in nessun Dio, silenzio aperto a tutte le tradizioni religiose e ad ogni essere umano di qualunque nazione o continente. Silenzio che supera ogni barriera anche quando le parole, i simboli laici o religiosi, persino le preghiere possono offendere la sensibilità dell’altro, il silenzio può diventare linguaggio universale, spazio comune, presupposto di incontro, di ascolto e di confronto.

Quest’anno, in più, c’è l’invito a tre momenti di dialogo fuori dalla tenda (la domenica e il lunedì, sempre dalle 18 alle 19). I temi:  La dimensione personaleLa dimensione cittadinaLa dimensione delle politiche di Pace.

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La dimensione personale: Tenda Rossa delle Donne. Un cerchio di reciproca accoglienza e di condivisione per tutte le donne. Un momento per ritrovare le proprie radici femminili. Nella consapevolezza di se stessa, la donna approda ad una terra interiore in cui sentirsi a casa, ovunque nel mondo.

La dimensione cittadina: Un rinnovato messaggio alla città e alle sue Istituzioni partendo dalla “Carta dei Diritti dell’Uomo” ancora disattesa. Dall’emergenza profughi alla reciproca solidarietà.

La dimensione delle politiche di Pace internazionale: Pensare e progettare modi nuovi di fuggire e di accogliere nella ricerca di cammini di condivisione e di Pace La vera sfida è mettere a confronto un’economia senza etica al servizio del “dio denaro”, con un umanesimo nuovo.

Per inf. tendadelsilenzio@gmail.com – www.facebook.com/LaTendaDelSilenzio

Volontari per un giorno cercasi a Milano in agosto

Per tutto agosto va avanti l’iniziativa «Volontari per un giorno» ideata da Kpmg e Koinetica (realizza percorsi che valorizzano comportamenti socialmente responsabili) e promossa da Ciesseviwww.volontariperungiorno.it ). «L’obiettivo è chiaro – dice Patrizia Bisol: attività spot, solo una manciata di ore in un’unica giornata, per offrire occasioni a chi altrimenti non riuscirebbe a impegnarsi». Un’idea delle proposte? Manutenzione del verde, raccolta detriti e cambio paglia in un canile, tinteggiatura, laboratorio artistico per bambini.

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“Il mio quartiere”: Le Terrazze, la Broadway di Milano- Gio’ Tettamanzi

Giovanna Tettamanzi Giovanna Tettamanzi, giornalista, lavora per Milano Sud, mensile che si occupa delle zone 5 e 6

Qual è il suo quartiere?
Il Quartiere residenziale Le Terrazze.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
E’ nato nel ’90-’91, tra via Dei Missaglia e il Parco Ticinello
. Essendo di recente edificazione, non si può parlare di vera e propria identità. Sono case di proprietà degli enti previdenziali di varie categorie, che via via hanno poi venduto (o stanno vendendo, come nel caso dell’Inpgi) agli inquilini. Gli edifici sono stati edificati dal costruttore Ligresti.

Chi vi abita si riconosce in lui?
“Riconoscersi” in un quartiere comporta una storia che il nostro ancora non ha… a differenza invece delle zone che lo circondano, dal Gratosoglio al Parco Sud, che di storia – nel bene e nel male – ne hanno tanta.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Non proprio un aneddoto, più un’osservazione curiosa: alle spalle del mio caseggiato c’è una grande area verde. Bene: all’inizio si diceva che ci avrebbero costruito una piscina e invece oggi stanno per edificare una chiesa, che i fedeli della zona stanno tra l’altro aspettando ormai da anni. Un’altra curiosità? La via Dei Missaglia è anche detta la Broadway del sud Milano! Tanti i teatri presenti: dal Pim Off di via Selvanesco all’Atir Ringhiera di Serena Sinigaglia in via Boifava, al Teatro delle Marionette dei fratelli Colla in via Montegani… solo per citare i più conosciuti.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto? Sostanzialmente è rimasto lo stesso. Alle Terrazze molti negozi hanno aperto e poi chiuso, per effetto della concorrenza dell’Esselunga di via Dei Missaglia, situato proprio a ridosso. Lo spiazzo centrale, piazza Cantoni, che si allarga davanti al Residence Arcobaleno (pensionato Bocconi, oggi di proprietà Unipol) è stato recintato, e chiuso di notte per tenere lontano i vandali ed evitare danneggiamenti.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi) Traffico e rumore di certo no: il quartiere è davvero un’oasi di tranquillità. Ma nemmeno troppi negozi, purtroppo… anche se c’è tutto quel che serve: farmacia, tintoria, fornaio, edicolante, bar (diversi), pizzerie, gelateria, negozi di parrucchiere… L’ideale sarebbe che i negozi sotto al Residence Arcobaleno, rimasti sempre spazi vuoti, venissero dati in gestione a soggetti tra il pubblico e il privato, a prezzi calmierati. E’ una trattativa in corso (che va però a rilento) tra Unipol, il Comune di Milano e il Comitato di Quartiere Le Terrazze. Non è tutto: è proprio di questi giorni la voce che indica il Residence come possibile location dal 2017 per l’accoglienza di rifugiati.

Quali sono le cose belle?
Come dicevo, la quiete e il verde. Dalle nostre case vediamo le risaie e le cascine nei dintorni… e il Parco Ticinello, che presto sarà più attrezzato e strutturato. Ma non solo questo. Un’altra cosa molto bella è la vitalità della zona. Qualche esempio: lungo via Dei Missaglia sono sorti spazi verdi autogestiti, con alberi piantumati e curati dai cittadini, riuniti nell’Associazione la “Compagnia dell’Anello-Gratosoglio”. Si trovano all’altezza della grande e luminosa serra Lorenzini, che è anche luogo di tante iniziative culturali, di intrattenimento e sede dell’Associazione “I Percorsi”, cooperativa sociale che assiste persone disabili e anziani. E proprio alle Terrazze, in Selvanesco (la stretta via che collega il quartiere a Ripamonti), da qualche anno è nato Gustop, un accogliente spazio ristorante, bar, catering gestito da un gruppo di disabili, organizzati da associazioni come “l’Impronta”, una Onlus attiva nelle periferie del sud Milano e che nel 2011 è stata insignita dell’Ambrogino d’Oro. Da questa iniziativa è poi nato Gustolab, il laboratorio-panificio.

C’è un mercato e lei ci va?
Di mercati rionali ce ne sono molti nei dintorni, tra Gratosoglio nord e sud, e quindi non proprio in quartiere. Io comunque li frequento con piacere!

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Il Comune di Milano lavora bene ma potrebbe fare di più. Qui si sente fortemente la condizione periferica. Gratosoglio, come detto, è proprio di fronte, dall’altra parte di via Dei Missaglia, con le sue case parecchio fatiscenti nella parte sud, e con la presenza della Casa di accoglienza di via Saponaro, che tanti problemi crea agli abitanti nel vicinato. Poi, verso piazza Abbiategrasso e via Montegani, ci sono le zone storicamente critiche, come lo Stadera (aree di spaccio e piccola criminalità…). Ma la zona 5, dove il nostro quartiere è collocato, è comunque molto viva, sia socialmente che culturalmente. La presenza di tante associazioni sul territorio garantisce un controllo continuo dei problemi e un contatto coi cittadini e con il Consiglio di Zona (oggi Municipio 5) e il Comune di Milano, molto produttivo.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Bonificare e occupare le aree e gli edifici dismessi. Che sono tanti!

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Come dicevo, sì: praticamente ne siamo circondati e della cura che viene praticata non ci si può certo lamentare.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Io sono molto attenta alla vita del quartiere, un’attenzione che riverso nel giornale locale dove lavoro: il mensile Milanosud (che si occupa di tutta la zona 5, la 6, Chiaravalle, Rozzano…: http://www.milanosud.it). E in un bollettino mensile on line (Casanostra) che distribuiamo agli inquilini dei nostri due palazzi (di proprietà Inpgi, che stanno per essere venduti a noi locatari), sollevando problemi e aspetti del quartiere che andrebbero presi in considerazione. Insomma, un’azione di stimolo e talvolta di denuncia.

All’Orto Botanico Città Studi concerto per Q.T.

Lui si definisce un “organizzatore puro”. Emilio Sioli, amico di Quartieri Tranquilli e di Milano, è sicuramente un innovatore creativo. Una delle sue iniziative, per esempio, è il festival Ritmo delle Città, che mette in scena grandi concerti jazz sparsi per le nove zone milanesi (250 concerti in 10 anni). “Cerchiamo di raccontare le periferie attraverso la musica per dimostrare che non sono brutte, che hanno una loro precisa identità e spesso producono fermenti sociali e culturali”. Ora la manifestazione si è evoluta, trasformandosi in AreaM. “Un progetto che nasce dallo stimolo che ci ha dato Fondazione Cariplo per rinnovarci e dalla nostra voglia di continuare, puntando su grandi musicisti italiani e internazionali”. AreaM si svolge nella zona 3 nei mesi di giugno e luglio, soprattutto nel quartiere Città Studi: l’Orto Botanico, la basilica Santi Nereo e Achilleo, i teatri Menotti e Leonardo, l’Upcycle cafè di Via Ampère sono fra le tante location disponibili ad accogliere la musica del programma. Proprio all’Orto Botanico Città Studi il 6 luglio ci sarà un concerto, a sostegno di Quartieri Tranquilli, di Vanessa Rubin, cantante di jazz di straordinaria vocalità e intensità, con il suo quartetto. Grazie Emilio Sioli!

Orto Botanico 1-2

VANESSA_RUBIN-2

“Il mio quartiere”: Brera, senza verde – Daniela Calandrella

QT Daniela CalandrellaDaniela Calandrella, neurologa

Qual è il suo quartiere?
Brera

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Non ce l’ha più, dobbiamo ritrovarla!

Chi vi abita si riconosce in lui?
Non credo.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Sì, voglio raccontare del bellissimo negozio di Irma Tramontana, eclettica parrucchiera di via Palermo, che accoglie sia ragazze novantenni con un passato e un presente di cantanti liriche che giovani signore modaiole in cerca di ispirazione dal passato. Da lei si ascolta musica classica, si leggono libri e si lavora a maglia, e ci si dimentica di essere sotto il casco!

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
No

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Sporcizia a terra e pochi spazi verdi per i bambini

Quali sono le cose belle?
Gli Oratori di don Paolo, e i fratelli Galantino, fruttivendoli di via Solferino.

C’è un mercato e lei ci va?
Sì, mi piacerebbe ma non riesco mai ad andare (dovrebbe durare fino a sera!).

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
No.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Vorrei che si aprisse ai bambini il bel giardino tra via Statuto e corso Garibaldi.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Ci sono e appunto, sono abbandonate.

Lei fai qualcosa per il tuo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Non faccio abbastanza!