Archivio dell'autore: Letizia Rittatore Vonwiller

Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

Montagna e welfare, al Forum i ragazzi del Gratosoglio

“Montagna palestra di vita”. Con questo titolo viene presentato a Milano il progetto di “Quartieri in quota” sabato 25 febbraio 2017 al Forum delle Politiche Sociali. L’appuntamento è nella Sala Alessi di Palazzo Marino dove alle 9.30 si apre il convegno “Incluse le vette” dedicato alla montagna “che aiuta”. Come riferiscono Elena Biagini, coordinatrice e Luisa Ruberl, consigliere della Sezione di Milano del Cai, il progetto nasce nel 2015 a Milano dall’incontro di tre associazioni, già operative sul territorio milanese: Quartieri Tranquilli, ALM (Attraverso La Montagna), Club Alpino Italiano. Sulla base di una consolidata esperienza con i giovani, il progetto propone alle scuole e alle realtà che operano nel sociale, progetti educativi che aiutano a scoprire e vivere la montagna. Parti fondamentali del progetto sono il creare rete per supportare i progetti, una stretta collaborazione con le istituzioni delle zone, lavoro educativo sia in fase di condivisione degli obiettivi educativo/didattici, con i referenti del gruppo classe o del gruppo del centro diurno, sia nella fase di monitoraggio e di verifica finale. Gli obiettivi scelti variano ogni volta perché calibrati sul gruppo e valutati dagli educatori / docenti dei ragazzi stessi.

Quartieri in quota forum

“Cosa definisce il quartiere?” di Alida Catella e la risposta di Marco Romano

 

alida catella Alida Catella, Amministratore Delegato di COIMA IMAGE
“Abito in una via di scorrimento che prosegue in viale Tunisia, dopo aver superato corso Buenos Ayres. La mia area non mi pare che possa definirsi quartiere perché non è perimetrabile. Forse è proprio interessante capire perché certe aree diventano quartieri e altre no.
Quale è l’elemento che consacra una area QUARTIERE, la forma? gli abitanti? la Chiesa? I centri sociali? L’unica cosa che percepisco è che le vie di scorrimento impediscono l’appartenenza e forse anche gli abitanti scorrono e non si fermano!”

Risponde Marco Romano, professore ordinario di Estetica della città

“L’appartenenza a un quartiere è prima di tutto un sentimento individuale, tu ti percepisci come cittadina di Milano perché condividi la percezione del suo centro, della traccia della sua radice in un tempo immemorabile che dà una certezza alla tua cittadinanza milanese. Il che comporta la percezione di una differenza rispetto ad altri quartieri che tu conosci.
Le sfere di appartenenza sono poi molte, puoi appartenere alla parrocchia, a un circolo culturale, un tempo al mercato rionale e oggi al supermercato sotto casa,
Poi ci sono i motivi originari della scelta di abitare lì, e può capitare che nel tempo quelle condizioni che allora hanno determinato la tua scelta ora stiano cambiando e tu vorresti andartene in un altro quartiere: quando avevo i figli piccini era bello accompagnarli al giardinetto e a scuola, adesso ti accorgi di difetti che allora non esistevano”.

“Il mio quartiere”: Chiesa Rossa e il Parco dell’Anello – di Stefano Ferri

stefano ferri
Stefano Ferri, direttore di Milanosud, mensile dei Municipi 5 e 6
https://www.facebook.com/MilanoSud-128072073899784/
http://www.milanosud.it

Qual è il suo quartiere?  
È il quartiere Chiesa Rossa, si trova lungo la via Dei Missaglia, sulla parte destra uscendo dalla città, delimitato a Nord da piazza Abbiategrasso e, verso Sud, dal quartiere Missaglia.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Il gruppo di case più grande del quartiere è costituito da case realizzate dallo Iacp Milano negli anni ’60, ora cedute agli inquilini, che lo caratterizzano come quartiere come popolare, forse un po’ anonimo, visto che questa tipologia di costruzioni si trova anche in altre parti della città, come al Gallaretese o a Baggio, per esempio. Accanto a questi insediamenti, attribuiscono un’identità più precisa al quartiere e lo rendono vivo e riconoscibile all’esterno realtà come il Teatro Ringhiera, il centro civico e Musicopoli, il Naviglio Pavese, la chiesetta Santa Maria alla Fonte e il parco Chiesa Rossa con la sua bellissima biblioteca, la grande chiesa Sant’Antonio Maria Zaccaria (la Samz), con il suo grade e frequentato oratorio, la piscina comunale di via Sant’Abbondio e i limitrofi campi di calcio, il Parco di via dei Missaglia, ribattezzato Parco dell’Anello da coloro che lo frequentano, e infine la sede dell’associazione e del giornale Milanosud – di cui sono direttore – che da vent’anni fa informazione locale e promuove iniziative.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Credo di sì, compatibilmente con quella sorta di delocalizzazione identitaria tipica di chi abita nelle grandi città, e soprattutto nelle periferie, che si sente più milanese che abitante di un quartiere articolare, e con il fatto che l’avvicendarsi delle generazioni e delle etnie, ogni volta rimescola tutto.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Mi è molto piaciuta l’esperienza di un gruppo di ortisti, che si ritrova ai lati del Parco di via dei Missaglia, che – come detto – tutti chiamiamo dell’Anello, a causa del circuito per bici che lo caratterizza. Queste persone hanno iniziato a prendersi cura del parco, fino allora una radura con una pista, hanno messo a dimora piante, organizzato spettacoli e incontri. Poi hanno fondato un’associazione, la Compagnia dell’Anello, che ha iniziato a relazionarsi con il Comune e con gli altri soggetti del quartiere, per renderlo più bello e vivibile. E ci sono riusciti. Ecco, mi sembra una storia paradigmatica delle incredibili energie che possono esprimere la nostra città e il nostro quartiere.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Abito qui da circa 10 anni, quindi ho un punto di vista molto parziale. In questo lasso di tempo ci sono stati piccoli cambiamenti, mi pare di poter dire dei miglioramenti.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Credo che il difetto maggiore sia una mancanza. Al piede di tutti gli edifici dell’antico nucleo di case del quartiere, ci sono negozi nella maggior parte dei casi vuoti. Nonostante i bandi del Comune, solo pochi hanno riaperto. Ecco, se lo fossero, se ci fossero attività artigianali, artistiche o commerciali, il quartiere ne avrebbe grande giovamento, da tutti i punti di vista. Per esempio la piazza sopraelevata Fabio Chiesa, si trova di fronte al Teatro Ringhiera, accanto alla Chiesa Samz (Sant’Antonio Maria Zaccaria) e al centro civico comunale e ad una sede della onlus Impronta. Lo spazio della piazza è però degradato, nonostante gli sforzi del Ringhiera e, soprattutto, tutto intorno ci sono negozi chiusi. Ecco, se la piazza fosse sistemata, coinvolgendo chi vi si affaccia, e se i negozi fossero rioccupati, sono certo questo spazio diventerebbe uno dei centri di attrazione del quartiere, molto più di quanto non lo sia ora.

Quali sono le cose belle?
Credo che il Parco Chiesa Rossa con la Biblioteca, il teatro Ringhiera e il Parco dell’Anello siano tre realtà molto belle.

C’è un mercato e lei ci va?
Non sono un grande amante dei mercati, a dire il vero. Quando costretto accompagno mia moglie al mercato di via Papiniano.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Potrebbe fare di più. Soprattutto in merito ai negozi chiusi.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Un intervento in piazza Fabio Chiesa sarebbe un segnale di attenzione molto forte e una nuova opportunità di riqualificazione sociale e urbanistica del quartiere.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Mi sembra che siano curate abbastanza bene. I problemi, talvolta, sono l’inciviltà di alcuni o gli scarichi abusivi. Amsa però interviene abbastanza tempestivamente.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Con il giornale Milanosud facciamo informazione, raccontando quello che la stampa cittadina non riesce, di solito, a fare. E come associazione organizziamo gite e visite a musei e città d’arte.

 

Presentazione di “Non ho l’età” di Giangiacomo Schiavi e Carlo Vergani

Giovedì 16 febbraio – ore 16.00 – sala Facchinetti  – Via San Barnaba 48, a Milano si terrà la presentazione del libro “Non ho l’età” di Giangiacomo Schiavi e Carlo Vergani. Gli autori ci parleranno della possibilità di invecchiare mantenendo vitalità, autonomia fino a età impensabili fino a un secolo fa. La medicina moderna, l’attenzione all’alimentazione e al proprio corpo hanno trasformato l’età della vita. Un libro interessante che ci svelerà molti segreti per vivere bene e in armonia.

Vi aspettiamo numerosi. Se lo desiderate potete invitare i vostri amici interessati all’argomento.

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Compagnia Carlo Colla & Figli inaugura il Teatro Gerolamo dopo il restauro

il Teatro Gerolamo riapre dopo il restauro di questi anni. Con  IL MATRIMONIO SEGRETO, riduzione per marionette del dramma giocoso di Giovanni Bertati, a cura di Carlo II Colla, musica di Domenico Cimarosa, scene di Achille Lualdi, costumi di Carlo II Colla, Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco, luci di Franco Citterio, direzione tecnica di Tiziano Marcolegio
regia di Eugenio Monti Colla
edizione musicale direttore Nino Sanzogno
interpreti Carlo Badioli, Eugenia RattiGraziella SciuttiEbe StignaniLuigi AlvaFranco Calabrese (Piccola Scala, 1956)
ricerca musicale a cura di Giovanni Schiavolin
i marionettisti: Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
gli attori: Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo Decio, Lorella De Luca, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico, Franco Sangermano
L’Associazione Grupporiani – Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli è un teatro convenzionato con il Comune di Milano e la Regione Lombardia ed è riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali

Il matrimonio segreto 2_Carlo Colla & Figli

dal 15 al 19 febbraio 2017 da mercoledì a venerdì ore 20, sabato e domenica ore 16 al Teatro Gerolamo, piazza Beccaria, 8 – Milano

biglietti: da 55 a 10 euro www.vivaticket.it

per informazioni: 02.36590120, info@teatrogerolamo.it

Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa (prima rappresentazione 7 febbraio 1792 al Burgtheater di Vienna) entra nel repertorio della Compagnia Carlo Colla & Figli verso la fine del XIX secolo insieme ad altri melodrammi quali L’Italiana in AlgeriIl turco in Italia di Rossini, Il Guarany di Gomez, Crispino e la comare dei fratelli Ricci.
Seguendo una tradizione del teatro marionettistico lo spettacolo alternava numerose arie, duetti e concertati a parti dialogate in sostituzione dei recitativi. In questa particolare circostanza saranno i sette attori qui sopra citati a dare voce dal vivo alle marionette.
Come consuetudine, era introdotto un personaggio-maschera (in questo caso Gerolamo) la cui funzione comica si trasformava in quella di deus ex machina per stravolgere il finale.
L’intricata trama dell’opera buffa ha per protagonisti Paolino e Carolina, segretamente sposati, le cui vicende si intrecciano vorticosamente con quelle di Elisetta, sorella di Carolina, del conte Robinson che si innamora di Carolina anziché di Elisetta a cui sarebbe destinato e di Fidalma che ama Paolino. Insomma, tutti sono innamorati della persona sbagliata, in un complicato intrico di sentimenti contrastanti fino all’inevitabile lieto fine.
Ma nella versione marionettistica Gerolamo organizza un finale a sorpresa, come il pubblico sempre si aspettava dagli attori di legno.
L’opera ha tenuto cartellone al Teatro Gerolamo di Milano fino al 1957, quando le marionette lasciarono la loro sede storica. Fu ripresa per una serie di recite nel 1977 al Teatro Verdi di Milano. Nello stesso anno fu realizzato un film con marionette con la regia di Lorenzo Arruga che riportò fedelmente l’intreccio voluto dall’autore.
Questa volta vedremo uno spettacolo insolitamente “piccolo”, davvero a misura di Teatro Gerolamo: due quadri, quindici marionette costruite ex novo e abbigliate con costumi del vecchio e del nuovo repertorio, mentre le scene sono quelle originali di Achille Lualdi.

 

Riscoprire Conrad, lo scrittore marinaio al Centro Culturale della Cooperativa

Venerdì 17 febbraio, ore 21 al Centro Culturale della Cooperativa Via Hermada 14, a Milano Ritorma la letteratura in un incontro guidato da Giuseppe Botturi
“A proposito di Conrad” – L’inquietudine di uno scrittore-marinaio

Dalle avventure di mare e di costa, al viaggio nelle tenebre del cuore
Un incontro guidato da Giuseppe Botturi  – Letture di Elena Galli
Ingresso libero, prenotazione consigliata Tel. 02 66114499

Centro Culturale della Cooperativa
Via Hermada 14 – 20162 Milano
www.centroculturalecooperativa.org

Conrad

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“Il carcere è un lusso? La pena che non possiamo permetterci”: un incontro per parlarne

Mercoledì 15 febbraio ore 18 al Consorzio Vialedeimille incontro pubblico su
“Il carcere è un lusso? La pena che non possiamo permetterci” 

Intervengono: Luigi Pagano, Provveditore Regionale dell’amministrazione Penitenziaria

Mario Rossetti, imprenditore e autore del libro “Io non avevo l’avvocato”

Susanna Ripamonti, giornalista e direttrice di “Carte Bollate”

Consorzio Vialedeimille, Viale dei Mille 1, Milano

“Alle 10 di sera varco la soglia della cella 326 del sesto raggio. Il cancello si chiude alle mie spalle. La chiave gira. Sono un carcerato”. Così Mario Rossetti racconta il suo primo giorno nel carcere di San Vittore: è il 23 febbraio 2010, Rossetti viene svegliato all’alba dalla Guardia di finanza con un ordine di custodia cautelare. Per quattro mesi a San Vittore e poi a Rebibbia, Rossetti precipita nella terra di nessuno che è il carcere. La sua detenzione, in carcere e agli arresti domiciliari, è descritta nel libro “Io non avevo l’avvocato” (Mondadori). Oltre a raccontare la sua storia Rossetti non può fare a meno però di osservare il mondo del carcere con gli occhi dell’imprenditore, evidenziando gli sprechi e i costi altissimi di una struttura che dovrebbe essere luogo di reinserimento sociale ma al contrario genera disperazione e vuoto.

Ogni detenuto costa allo Stato ogni giorno 123,78 euro, di cui 101 sono costi per il personale (fonte Associazione Antigone). Il tempo della pena per il detenuto inoltre dovrebbe essere quello dell’acquisizione di competenze professionali che gli permettano di rientrare in società con un lavoro e abbattere così la recidiva. Secondo le statistiche dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) a giugno 2016 su oltre 54 mila detenuti erano però meno di 16 mila ad avere un lavoro (circa 13 mila alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, gli altri invece assunti da imprese e cooperative).

Possiamo permetterci il lusso del carcere senza costruire attraverso il lavoro percorsi concreti di reinserimento sociale? Rossetti ne discuterà insieme al Provveditore Regionale dell’amministrazione penitenziaria Luigi Pagano e alla giornalista Susanna Ripamonti mercoledì 1 febbraio alle 18 nello spazio eventi del Consorzio Vialedeimille a Milano (Viale dei Mille n. 1).

“Il lavoro è l’elemento più importante del trattamento – afferma il Provveditore Pagano-. Senza lavoro credo che si faccia demagogia della parola. È importante non solo far lavorare il detenuto all’interno del carcere ma anche dargli delle prospettive esterne, e far aprire il mercato al carcere e il carcere al mercato”.
L’incontro è organizzato dal Consorzio Vialedeimille in collaborazione con la Libreria Centofiori.

Nato su iniziativa del Comune di Milano, il ConsorzioVialedeimille è fondato da cinque cooperative sociali che lavorano negli istituti di San Vittore, Opera e Bollate, per favorire il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti dentro e fuori dal carcere. Lo spazio del Consorzio Vialedeimille è un luogo di vendita, lavoro, ma soprattutto di incontro e dialogo tra i cittadini e le cooperative che operano in carcere. Il concept store nasce nel cuore del progetto di riqualificazione urbana in piazzale Dateo. È una sfida imprenditoriale unica in Italia che parte dentro alle mura del carcere e si proietta fuori, favorendo l’incontro con il territorio.

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Il Consorzio Vialedeimille sostiene lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro, di collaborazione e scambio con le imprese e favorisce l’incontro tra chi vive in condizioni di marginalità e il territorio.

Concept store Nello showroom è possibile acquistare i prodotti e i servizi delle cooperative che lavorano in carcere: tessile, tipografia, produzioni teatrali, servizi audio e video, floricoltura e manutenzione del verde, servizi di call center , data entry e controllo qualità. Il Consorzio Vialedeimille inoltre ospita periodicamente i prodotti di altre cooperative che lavorano nelle carceri in tutta Italia.
Consulenze L’esperienza delle cooperative fondatrici può aiutare il mondo dell’impresa a scoprire le opportunità del lavoro in carcere, attivando percorsi personalizzati. Il Consorzio lavora per aumentare le commesse e per incrementare il numero di detenuti assunti in carcere o in misura alternativa. Consolida i rapporti con le Istituzioni e con le amministrazioni penitenziarie. Offre consulenze di marketing e comunicazione.
Incontri Lo spazio del Consorzio è aperto alla cittadinanza per confrontarsi e discutere sui temi legati alla detenzione e al ruolo del lavoro nel percorso di reinserimento. Le sale possono essere condivise con altre realtà per nuove idee e progetti, coerenti con i valori e la missione del Consorzio. È un luogo accogliente, aperto alle idee e alle differenze sociali e culturali, senza alcun tipo di pregiudizio.

I numeri del Consorzio

70% dei lavoratori delle cooperative del Consorzio sono detenuti, ex detenuti o svantaggiati.

41% le lavoratrici, il 59% sono lavoratori

Il 44% è assunto a tempo indeterminato

Il Consorzio Vialedeimille insieme alle sue cooperative socie genera un fatturato complessivo di 1 milione e 500 mila euro

“Le piante ci ascoltano” incontri di Italia Nostra-Boscoincittà

LA NATURA – Da sant’Agostino alle piante che ci ascoltano fino ai laboratori open air
ciclo promosso da Italia Nostra Milano Nord – Boscoincittà
con patrocinio di Urban Center e Fondazione Cariplo
Gli incontri si tengono il 25 gennaio, il 15 febbraio e il 15 marzo dalle 18.00 alle 20.00
Nella Sala di Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Ingresso libero. 

La Sezione di Italia Nostra Milano Nord organizza tre incontri sulla Natura (vedi locandina). La Sezione, insieme al Boscoincittà lavora ogni giorno nella natura dovendo, fra le altre cose, curare uno dei più grandi parchi pubblici di Milano. E lavorando in mezzo alla natura – a cavallo fra città e campagna – la Natura ci interroga, ci sfida, e qualche volta ci fa venire il sospetto che a suo modo la Natura ci osservi e reagisca alle nostre azioni.
La Natura non è materia passiva, il regno vegetale stesso non è in realtà così “vegetale” come si crede. O almeno così cominciano a pensare alcuni filosofi e biologi che ne hanno indagato attività “nervose” e molecolari. Ed è muovendo da queste provocazioni che abbiamo pensato e organizzato questo ciclo di incontri.

Nel primo incontro del 25 gennaio, che sarà introdotto dall’Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, il filosofo Elio Franzini ci racconterà il complesso rapporto uomo-natura nella storia del pensiero, dai primi filosofi della physis ad oggi. Nel secondo incontro del 15 febbraio, il botanico Giuseppe Barbera analizzerà cosa ha da dirci la scienza sulla Natura, e in particolare si soffermerà sul difficile equilibrio del “paesaggio mediterraneo” e sulla particolare cura che dobbiamo riservare ad esso se vogliamo preservarlo per le future generazioni. Infine, il 15 marzo  l’architetto del paesaggio Anna Lambertini ci spiegherà perché è così importante il verde per le nostre città e per la nostra vita.
Perché noi, proprio tutti noi, facciamo parte della Natura. E noi di Italia Nostra siamo qui per ricordarvelo.

Luisa Toeschi – presidente: tel. 335 66 04 497
Info: tel. 02 45 22 401

Luca Carra – vice presidente: tel. 339 85 78 565                                      milanonord@italianostra.org

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Carcere di Bollate: Camus è in scena

26, 27 e 28 gennaio 2017 alle 21.00 IL ROVESCIO E IL DIRITTO, liberamente ispirato agli scritti giovanili di Albert Camus, II Casa di Reclusione di Milano – Bollate
con Carlo Bussetti, Michelina Capato Sartore, Lorenza Cervara,
Giacomo D’Angelo, Vincenzo D’Alfonso, Giuliana De Ponti,
Antonio De Salve, Davide Pini Carenzi, Salvatore Piscitelli
luci Ivano Frau, fonica Raffaele Scarcia
scene e costumi a cura di NABA – Chiara Casula, Erika Coco, Elettra Dini, Costanza Gorick, Alessandra Signorelli, Carlotta Boldracchi, Benedetta Notarandrea
drammaturgia e regia Michelina Capato Sartore

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NUOVA PRODUZIONE 2017
II Casa di Reclusione di Milano – Bollate
Via Cristina Belgioioso 120 Milano
M1 Rho Fiera
ingresso dalle 20.15 alle 20.45

biglietti 15.00/10.00 euro – PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Il rovescio e il diritto è una raccolta di saggi di Albert Camus, scritti fra il 1935 e il ’36 e pubblicati l’anno successivo in Algeria. L’opera organizza diversi scritti sul quartiere operaio Belcourt di Algeri, dove la famiglia Camus si era trasferita, e sui viaggi dell’autore alle Baleari, a Praga e a Venezia.
Nel suo libro Camus osserva con sguardo curioso attraverso le finestre socchiuse i molti destini che si incrociano intorno a una periferia incongrua, sulle rive di un mare abitato da gente di ogni dove, che cerca di capirsi in mezzo a dialetti e temperamenti diversi, scoprendosi infine gente povera, così povera da non saper quasi “parlare in lingua”…

La scena risuona allora di lingue povere, come povere sono le storie di questi personaggi ora approdati su una riva sperduta di Algeria, ora apparizioni di una periferia francese degli anni ’50, evocando storie di riscatti impossibili, di amori confusi, di silenzi impenetrabili e di ironia dolce, con la quale restituire alla vita il suo sapore più semplice: che è la vita stessa, la tua, l’unica che puoi avere.

La “rozza scrittura”, come la definisce lo stesso Camus molti anni più tardi, de Il rovescio e il diritto e Le nozze (la successiva raccolta di quattro saggi critici) è poesia asciutta e intensa. L’impressione di un amore ancora celato e trattenuto dal pudore, la percezione adulta di qualcosa che sia crudamente e sottilmente disvelato, il semplice e profondo senso delle esperienze del vivere traspaiono dalle pagine di Camus e si materializzano sulle scene di Teatro In-stabile.

 Per prenotare entrare sul sito www.cooperativaestia.org

Selezionare lo spettacolo desiderato nalla sezione “Teatro DENTRO”, scegliere la data
e cliccare su “PRENOTA”

Effettuare il login e seguire le indicazioni riempiendo tutti i campi richiesti

Riceverete una mail di conferma prenotazione entro pochi giorni con le istruzioni per l’uso

Per maggiori info estiacultura@cooperativaestia.org // Tel. +39 331 567 21 44

Pronto Alzheimer: un sms per sostenerlo

 

Fino al 5 febbraio con un sms o una chiamata da rete fissa al 45526 è possibile sostenere Pronto Alzheimer, la linea telefonica della Federazione Alzheimer Italia che offre un servizio di orientamento, assistenza e sostegno ai familiari dei malati.

Solo nel 2016, si contano 4.961 richieste di aiuto giunte a Pronto Alzheimer. E nel complesso dei 23 anni di vita della linea telefonica, le chiamate arrivate da tutta Italia e a cui è stata data una risposta, un consiglio, un’indicazione sono oltre 145.000.
Diventato ormai un punto di riferimento nazionale sia per i familiari dei malati sia per le figure professionali che si occupano della malattia, il servizio risponde al numero 02-809767, a cui è possibile richiedere informazioni sulla malattia di Alzheimer e consigli di terapia occupazionale per facilitare l’assistenza e la gestione del malato in ogni momento della vita quotidiana; aiuto psicologico, consulenze legali, previdenziali e sociali; indicazioni sulle strutture sanitarie e sociali presenti sul territorio e invio di materiale illustrativo e informativo.

La linea è attiva dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 (negli altri orari e durante il fine settimana risponde una segreteria telefonica) ed è gestita da una struttura dedicata composta da 2 persone affiancate da volontari.

“Noi della Federazione Alzheimer Italia operiamo da sempre mettendo al primo posto la dignità e la qualità di vita della persona malata e dei suoi familiari – commenta Gabriella Salvini Porropresidente della Federazione Alzheimer Italia – Per questo sono fondamentali servizi come Pronto Alzheimer, che rispondono a necessità non solo mediche, ma anche di relazione, solidarietà e inclusione, facendo sentire i familiari meno soli”.

L’Alzheimer è la più comune causa di demenza: ne rappresenta infatti il 60% dei casi.
In Italia si stima che siano 1.242.000 le persone con demenza, destinate a diventare 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050: si tratta quindi di una malattia in continuo, costante e preoccupante aumento.

L’ultimo Rapporto Mondiale Alzheimer, datato settembre 2016, mette in risalto l’importanza di un’assistenza particolarmente attenta alla qualità di vita delle persone con demenza e di chi se ne prende cura. La Federazione Alzheimer risponde a questa esigenza fin dal 1993 mettendo a disposizione di familiari e malati servizi come Pronto Alzheimer.

www.alzheimer.it

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Concorso giornalistico dedicato ai quartieri

MilanoSud, il mensile che parla con ventimila copie (di carta: altre 4 mila vengono distribuite via email) ad oltre 300 mila milanesi, è in distribuzione con il primo numero del 2017 ma, sopratutto, inizia a celebrare i vent’anni del suo dialogo con questa vasta zona della città, che parte dal Municipio 5 per estendersi a parte del 4 e del 6 e raggiungere anche Rozzano.

Milano sud

La storia dell’Associazione Culturale diventata un punto di riferimento del quartiere, di tante sue esigenze e di tanti problemi, ma anche di momenti dialogo, amicizia e svago è davvero un bel capitolo della storia di Milano: la registra appunto MilanoSud, il mensile che la racconta seguendone la vita quotidiana con il passo e il gusto della cronaca. L’anno comincia anche con il concorso giornalistico che MilanoSud propone a tutti, ma specialmente ai giovani, appunto per festeggiare questi due decenni all’insegna del futuro e della voglia di continuare sulla strada iniziata nel 1997: quella dove il confronto e la condivisione fanno della città un luogo a misura di donne, di uomini e di famiglie, che insieme danno vita e condividono sia il bene che i problemi della vita della comunità.

Ecco il link al sito di MilanoSud, dove si possono trovare, oltre al notiziario, tutti i particolari relativi al concorso giornalistico.

http://www.milanosud.it/premio-milanosud-giornalismo-locale-tutti-invitati-realizzare-articoli-video-reportage-fotografici-sulle-storie-animano-quartieri-della-nostra-citta/

#specialstage: le nuove date per musicisti e volontari

Le date di #specialstage di gennaio e febbraio con un nuovo importante partner, la SIAE
#SpecialStage prosegue in tutta Italia con tante nuove date, da oggi potete prenotarvi come musicisti o volontari a partecipare scrivendo come sempre a info@officinebuone.it o contattando la pagina Facebook!
Inoltre una bella novità:  un nuovo importante partner aiuterà a sviluppare il progetto in tutta Italia coinvolgendo sempre più giovani musicisti e volontari.

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CATANZARO – Ospedale Pugliese – ven 6 gennaio – ore 10:00
MILANO – Istituto Nazionale Tumori – dom 15 gennaio – ore 15:00
ROMA – Policlinico Gemelli –   dom 15 gennaio – ore 15:30
CATANZARO – Ospedale Ciaccio –  mar 17 gennaio – ore 10:00
MILANO – Ospedale Niguarda – ven 20 gennaio – ore 14:00
CINISELLO BALSAMO – Anfass Nordmilano – dom 22 gennaio – ore 14:00
CATANZARO – Fondazione Betania Casa Mimosa – mer 25 gennaio – ore 16:00
MILANO – Istituto Nazionale Tumori – sab 28 gennaio – ore 15:00
ROMA – Policlinico Gemelli – dom 29 gennaio – ore 16:00
CATANZARO – Ospedale Ciaccio – sab 4 febbraio – ore 10.00
MILANO – Ospedale Niguarda – ven 10 febbraio – ore 14.00
ROMA – Policlinico Gemelli – sab 11 febbraio – ore 15:30
MILANO – Ospedale Sacco – sab 18 febbraio – ore 10:30
CATANZARO – Fondazione Betania Istituto Sacri Cuori – mar 21 febbraio – ore 10:00
ROMA – Policlinico Gemelli – sab 25 febbraio – ore 15:30
MILANO – Istituto Nazionale Tumori – sab 26 febbraio – ore 15:00

CATANZARO – Fondazione Betania Casa Mimosa – dom 27 febbraio – ore 16:00
Per partecipare come volontari o musicisti, basta come sempre scrivere a info@officinebuone.it o contattare i responsabili di:
Milano (Paola – 349.266.21.17)
Catanzaro (Caterina – 328.973.23.98)
Roma (Concetta 349.630.10.09)
Torino (Paola – 331.973.80.69)

I Nani Burloni di Carlo Colla: in scena al Piccolo

Al Piccolo Teatro Studio Melato, dal 20 dicembre: I NANI BURLONI azione fantastica di Carlo II Colla, musica di Felice Camesasca e Andrea Mormina

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Per quasi quarant’anni, dal 1921 fino alla fine degli anni Cinquanta, a ogni dicembre il fremito delle prossime vacanze natalizie invadeva anche il palcoscenico del Teatro Gerolamo di piazza Beccaria a Milano: e, in special modo nei fine settimana, il pubblico dava vita a lunghe code dinanzi al botteghino per assicurarsi i migliori posti per le tradizionali rappresentazioni dello spettacolo I nani burloni.
Un racconto di Carlo II Colla tratto dalla tradizione leggendaria del Nord Europa, attraverso una vicenda che si sviluppa proprio nella notte di Natale, dava l’occasione per ricostruire un’atmosfera natalizia ricca di magiche apparizioni e materializzare così le fantasie di ogni adulto e bambino legate al fascino rituale di questo magico momento dell’anno.
Restano indelebili nella memoria le marionette che si tirano le palle di neve, la polentina fumante sul tavolo del casolare, la danza dei fiocchi di neve e dei cristalli, il baule dei giocattoli trascinato in scena dai nani, Babbo Natale con la gerla ricolma di doni e un albero di Natale pieno di lucine festose sullo sfondo.
Con le stesse scene, gli stessi costumi in parte restaurati, le stesse marionette che animavano il palcoscenico del Teatro Gerolamo, lo spettacolo è un ulteriore esempio di quella straordinaria forma teatrale che tutt’oggi fa presa sul pubblico di ogni età e di tutto il mondo mescolando narrazione, canto, musica, scenografie sontuose e movimenti coreografici di decine di marionette.

scene di Achille Lualdi

costumi di repertorio della Compagnia ideati da Carlo II Colla

costumi della nuova edizione di Eugenio Monti Colla

luci di Franco Citterio

direzione tecnica di Tiziano Marcolegio

regia di Eugenio Monti Colla

durata dello spettacolo: 80 minuti intervallo compreso

produzione

ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO

L’Associazione Grupporiani – Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli è un teatro convenzionato con il Comune di Milano e la Regione Lombardia ed è riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
i marionettisti: Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Mariagrazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
voci recitanti: Roberto Carusi, Carla Colla, Maurizio Dotti, Ombretta Franzini, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico, Marino Zerbin

 da martedì 20 dicembre 2016 a martedì 3 gennaio 2017

martedì 20 dicembre, ore 19.30

mercoledì 21 dicembre, ore 20.30

giovedì 22 dicembre, ore 19.30

venerdì 23 dicembre, ore 20.30

24 e 25 dicembre, riposo

da martedì 27 a sabato 31 dicembre, ore 16

domenica 1 gennaio riposo

lunedì 2 e martedì 3 gennaio 2017, ore 16

 

al Piccolo Teatro Studio Melato

via Rivoli, 6 – Milano

M 2 fermata Lanza – tram 1, 3, 4, 12, 14 – bus 57, 61, 70, 43

 

biglietti

euro 24,50 / ragazzi e anziani euro 10,00

prenotazioni tel. +39.02.4241.1889

tel. promozione pubblico e proposte culturali: 02.72.333.216

per acquisti e prenotazioni al telefono, pagamento con carte di credito, applicazione di una prevendita pari al 5% del prezzo del biglietto

 

 

Bozzetto parla di montagna ai ragazzi di Quartieri in Quota

Un privilegio per i ragazzi del Gratosoglio: venerdì 16 dicembre 2016 alle ore 14,45 al “pomeriggio aperto” nella loro scuola Arcadia-Pertini (Istituto Onnicomprensivo Statale, in via dell’Arcadia 24, tel 02.88446990) dialogherà con gli alunni il creatore del “signor Rossi”, Bruno Bozzetto, il milanese-bergamasco appassionato di montagna, considerato il Walt Disney italiano, autore di capolavori del cinema di animazione quali “West and soda” (1965), “Vip mio fratello superuomo” (1968), “Allegro, non troppo” (1976), e le avventure del Signor Rossi. Bozzetto, con la sua affabilità, non si è certo tirato indietro nonostante il groviglio degli impegni pre natalizi quando dagli amici di “Quartieri in quota” gli è arrivato l’invito a incontrare i ragazzi e gli insegnanti per discutere su temi abituali nei suoi film quali l’ambiente e le nevrosi della società dei consumi. Oltre a dare visibilità al progetto “Quartieri in quota”, nato per far scoprire la montagna ai ragazzi dei quartieri milanesi (è coordinato dall’associazione “attraverso la Montagna” (alM) con il patrocinio del Cai Milano, ed è parte del più ampio progetto “Quartieri tranquilli”), il “pomeriggio aperto” all’Arcadia è anche un’occasione per conoscere da vicino “Una finestra sul ‘900: progetto Sarajevo” che prevede importanti scambi culturali tra i ragazzi milanesi e quelli della città bosniaca.

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A scuola di attivismo agricolo con Mani Tese

Dal 13 gennaio 2016 al 26 maggio 2017 a Cassina De’ Pecchi e Cernusco sul Naviglio IN MARTESANA LA PRIMA SCUOLA DI ATTIVISMO AGRICOLO

Cinque corsi gratuiti di culture e pratiche agroecologiche per riconquistare la terra promossi da Mani Tese nell’ambito del progetto “Agroecologia in Martesana”. A chi frequenta oltre il 60% dei corsi l’assegnazione dell’attestato di “attivista agricolo”

 Partirà il 13 gennaio 2016, nel territorio della Martesana (a ovest di Milano) la prima Scuola di Attivismo Agricolo promossa da Mani Tese in collaborazione con Economia e Sostenibilità (EStà) e Supernovae nell’ambito del progetto “Agroecologia in Martesana”. Un vero e proprio laboratorio territoriale partecipato con diversi momenti formativi indipendenti aventi come obiettivo quello di fornire le competenze necessarie per formare un gruppo di attivisti agricoli che facilitino la transizione del territorio verso modelli di produzione, distribuzione e consumo di cibo più vicini all’agroecologia.

 I corsi Il percorso formativo della scuola si articola su tre diversi assi. Nel primo asse (Terra e cibo tra tradizione e innovazione) rientra il corso di orticoltura sostenibile. Nel secondo (I sistemi di gestione partecipata della terra) gli aspiranti attivisti agricoli parteciperanno a un corso di formazione per l’accesso alla terra di giovani imprenditori agricoli e a un corso teorico-pratico sull’essere e fare cooperativa. Infine, nel terzo asse (La sperimentazione di pratiche agricole sostenibili) sarà possibile partecipare a un corso di tecniche colturali e a uno scambio di buone pratiche con esperienze di CSA (Community Supported Agriculture).

Ogni partecipante avrà la libertà di costruire il proprio piano di frequenza calibrandolo sui propri interessi e sulle proprie esigenze. Per conseguire l’attestato di partecipazione come Attivista Agricolo è tuttavia necessario documentare la frequenza ad almeno il 60% dei momenti formativi ovvero seguire almeno tre corsi.

I destinatari Tre i requisiti degli aspiranti Attivisti Agricoli che possono accedere ai corsi. Gli iscritti devono essere interessati a promuovere sistemi locali alternativi di produzione, distribuzione e consumo di cibo, devono essere disponibili a impegnarsi nelle azioni che nasceranno dalla formazione e dal progetto e devono vivere e lavorare/studiare in Lombardia, preferibilmente nell’area della Martesana.

Nella selezione dei partecipanti saranno considerati requisiti preferenziali le precedenti esperienze di coltivazione della terra oppure di volontariato/attivismo nel campo della difesa del diritto al cibo e un approccio interattivo e inclusivo orientato alla partecipazione.

Luoghi e date La Scuola di Attivismo Agricolo si terrà presso i comuni di Cernusco sul Naviglio e Cassina de Pecchi tra il mese di Gennaio e il mese di Maggio 2017. Il calendario dettagliato dei singoli momenti formativi è scaricabile dal sito www.manitese.it nella sezione “Agroecologia in Martesana” al link http://www.manitese.it/wp-content/uploads/2016/05/SCUOLA-DI-ATTIVISMO-AGRICOLO-2017.pdf.

Modalità di iscrizione

L’iscrizione ai corsi è gratuita ma è richiesta una quota di partecipazione alle spese e ai costi dei viaggi per le gite pari a 30 Euro per ciascun iscritto a prescindere dal numero di corsi che si frequentano.

E’ possibile iscriversi a un corso solo ma i corsi a cui si decide di partecipare vanno frequentati per intero.

Per iscriversi è necessario inviare una breve lettera di motivazioni entro Lunedì 9 gennaio 2016 a ecm@manitese.it specificando nell’oggetto: Scuola di attivismo agricolo.

Il progetto “Agroecologia in Martesana” Agroecologia in Martesana è un progetto sperimentale di creazione di una rete agroecologica all’interno dell’area della Martesana promosso da Mani Tese in collaborazione con una serie di partner locali.

L’iniziativa è nata per contrastare la crescente cementificazione del territorio attraverso la promozione di un’agricoltura in grado di produrre cibo di qualità e di conservare e rigenerare la fertilità del suolo favorendo, nel contempo, la coesione sociale.

L’iniziativa è promossa da Mani Tese in collaborazione con Fondazione ACRA, Comune di Cassina de’ Pecchi, Economia e Sostenibilità (EStà), Comune di Cernusco sul Naviglio, Consorzio Cascina Nibai, Koinè, Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi dell’Università degli Studi di Milano. “Agroecologia in Martesana” è un progetto realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.

A proposito di agroecologia L’agro–ecologia è sia una scienza che un metodo pratico. Come scienza, si tratta dell’applicazione dell’ecologia alla progettazione, alla gestione e alla governance di sistemi agricoli sostenibili. Come metodo pratico, cerca i modi di far avanzare i sistemi agricoli simulando i processi naturali. I principi fondanti includono il riciclo degli elementi nutritivi e dell’energia all’interno della fattoria; l’integrazione di colture e bestiame; la diversificazione delle specie e delle risorse genetiche nel tempo e nello spazio.

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Storie di coraggio e riscatto al WeWorld Festival

Torna il WeWorld Film Festival, dal 25 al 27 novembre, per puntare i fari sulla condizione femminile in Italia e nel mondo. Tre giornate piene di appuntamenti, aperti al pubblico e gratuiti, per uno sguardo sul mondo delle donne e sul ruolo che ricoprono nella società contemporanea, dal nord al sud del mondo: film in anteprima nazionale, spettacoli teatrali, musica, talk. La parola chiave sarà «donne straordinarie»: storie di coraggio e di riscatto che vogliono ispirare il cambiamento con il linguaggio del cinema e dell’arte. Ospitata all’Unicredit Pavilion, la settima edizione vuole sensibilizzare le persone sul tema della violenza contro le donne. La manifestazione si svolge con il patrocinio di Camera dei Deputati, Città Metropolitana, Comune di Milano, Dipartimento Pari Opportunità, della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografi,a e con la collaborazione con The Circle e il Festival dei Diritti Umani. Corriere della Sera, 27Ora e IO Donna sono media partner. Quest’anno una novità, ci saranno appuntamenti rivolti ai più piccoli: film di animazione in anteprima nazionale e workshop per imparare il significato di parità attraverso il gioco. La tre-giorni culmina con «Fare Bene Fa Bene», una serata di raccolta fondi ideata e organizzata da The Circle Italia Onlus, per finanziare il progetto Spazio Donna WeWorld, che fa parte del programma contro la violenza sulle donne. (Il programma qui. Si può confermare per ciascun film la prenotazione gratuita scrivendo a filmfestival@weworld.it).

La campagna #Potreiessereio
La violenza contro le donne è un tema cruciale anche in Italia. Basta guardare i dati: 1 donna su 3 è stata vittima di abusi e aggressioni. Ogni tre giorni una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare. Ogni anno, sono oltre 6 milioni le donne che subiscono violenza. Solo poco più dell’11% delle vittime però denuncia l’aggressore. E la violenza, anche se non sembra che ci riguardi, è molto più vicina di quanto pensiamo. Nasce per questo la campagna #Potreiessereio, proprio in occasione del WeWorld Film Festival e della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre). Tante Ambassador (da Giulia Bevilacqua a Tosca D’Aquino, da Carolina Crescentini a Noemi) prestano il loro volto per dare il messaggio «chiunque potrebbe subire una violenza». Non a caso, è solo andando alle radici della violenza, soprattutto quella non detta, che si può combatterla. Non basta indignarsi, bisogna incidere contrastando gli stereotipi di genere, rimuovendo gli ostacoli che alimentano in ogni contesto (sociale, culturale, lavorativo, istituzionale) meccanismi di disprezzo dei diritti e della dignità delle donne. Chi vuole può partecipare alla campagna, realizzando un video o una foto con il cartello «#potreiessereio», per diffondere il messaggio.

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WeWorld in Italia
Promuove pari opportunità per le donne e servizi per prevenire e contrastare la violenza sulle donne, favorendone l’inclusione economica sociale ed educativa. Aiuta le donne che hanno subito una qualche forma di violenza in collaborazione con i servizi sanitari, ospedalieri e le reti delle associazioni. Promuove indagini per favorire la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’azione politica delle istituzioni.

WeWorld nel Mondo
Il suo intervento in Kenya, Tanzania, Benin, Cambogia, Nepal, India e Brasile prevede programmi educativi rivolti alle donne ed alle bambine, in coordinamento con i ministeri dell’Educazione locali e progetti di salute materno-infantile in collaborazione con i servizi sanitari locali. Di fronte alle situazioni più gravi si fa carico di prevenire e contrastare la violenza contro le donne attraverso azioni educative e di accoglienza.

Che cosa si può fare per aiutare WeWorld?
Sostegno a distanza, regali solidali, 5 xmille, ecc. (sul sito si possono vedere tutte le attività). Sappiate che per ogni donazione di 10 euro, circa 8 vanno a sostenere i progetti.

http://27esimaora.corriere.it/16_novembre_18/25-novembre-bastaviolenza-storie-coraggio-riscatto-weworld-film-festival-1bdc3374-adc0-11e6-b8d5-b2b667c4f70c.shtml

“Dialoghi degli dei” con I sacchi di sabbia

 

21 novembre 2016 – ore 20.00, presso IIS Cremona – Istituto d’Istruzione Superiore – Milano
Dialoghi degli dei, uno spettacolo di Massimiliano Civica e I sacchi di sabbia con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano, Giulia Solano produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I sacchi di sabbia e il sostegno della Regione Toscana.

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Dialoghi degli dei celebra il singolare incontro tra Massimiliano Civica, regista noto per il severo rigore e l’asciuttezza formale con cui affronta materiali drammaturgici perlopiù impegnativi e I sacchi di sabbia, un gruppo toscano che ha fatto dell’ironia e della spigliatezza del linguaggio la sua peculiare cifra stilistica.

Un testo praticamente dimenticato dell’antichità classica, pungente raccolta di gossip su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo opera di Luciano di Samosata – scrittore e retore greco del II secolo dopo Cristo – è al centro delle alterne relazioni tra un’insegnante e due suoi allievi, uno premiato per la sua solerzia, l’altro perseguitato per una presunta riluttanza ad apprendere e per giunta colpito da zot divini. Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni corti, nonostante l’aspetto per nulla infantile, i due, interrogati su tresche e malefatte degli immortali sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola che preludono alle future ingiustizie della vita.

Il luogo L’IIS Cremona, Istituto d’Istruzione Superiore, accoglie al suo interno le sezioni associate Liceo Scientifico Luigi Cremona e Istituto Tecnico Economico Gino Zappa. Il liceo scientifico vanta una lunga, consolidata e alquanto seria esperienza teatrale. Per iniziativa di uno degli insegnanti, Maurizio Maravigna, ogni anno, verso la fine delle lezioni, tutta la scuola, allievi e docenti, con la complicità delle famiglie degli studenti partecipa allo studio e alla messa in scena di un lavoro teatrale che in genere coinvolge decine di ragazzi. Fra i titoli rappresentati negli ultimi anni, possiamo citare almeno Wilhelm Meister di Goethe, Peer Gynt di Ibsen, L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, Il primo Amleto Odissea di Omero. In quest’anno scolastico si festeggiano venticinque anni di attività con una riduzione itinerante, attraverso i diversi ambienti della scuola, dell’Ulisse di James Joyce. Nel dicembre 2014 il Laboratorio è stato insignito dell’Attestato dell’Ambrogino d’oro della città di Milano.

 La compagnia I sacchi di sabbia nasce a Pisa nel 1995 e nel panorama della scena teatrale italiana si distingue per la capacità di far incontrare tradizione popolare e ricerca culturale spingendosi di volta in volta nell’esplorazione creativa di terreni diversi, dalla letteratura al cinema (Sandokan o la fine dell’Avventura e Tràgos), dal fumetto all’opera (ESSEDICE e Don Giovanni di Mozart). La Compagnia ha ricevuto un Premio UBU Speciale nel 2008 e il Premio Nazionale della Critica nel 2011. Nel 2016 I sacchi di sabbia vincono il Premio Lo Straniero per la loro attività.

Massimiliano Civica, reatino, classe 1974, dopo essersi laureato in Storia del Teatro alla Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, svolge un percorso formativo composito che passa dal teatro di ricerca (seminari in Danimarca presso l’Odin Teatret) alla scuola della tradizione italiana (si diploma in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico) per poi compiere un apprendistato artigianale presso il Teatro della Tosse di Genova. Nel 2007 vince il Premio Lo Straniero (assegnato dall’omonima rivista diretta da Goffredo Fofi) e il Premio Hystrio/Associazione Nazionale Critici Teatrali per l’insieme della sua attività teatrale. Sempre nel 2007, a soli 33 anni, diventa Direttore Artistico del Teatro della Tosse di Genova e vince il Premio ETI Nuove Creatività. Nel 2008 per lo spettacolo Il Mercante di Venezia vince il Premio UBU per la miglior regia. Nel 2009 gli viene assegnato il Premio Vittorio Mezzogiorno. Nel 2014 dirige Alcesti di Euripide messo in scena nell’ex carcere delle Murate a Firenze. Per questo spettacolo vince il Premio UBU 2015 per la miglior regia. Dal 2013 tiene un corso di alta specializzazione in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’amico di Roma.

Stanze esperienze di teatro d’appartamento STANZE è un progetto ideato e realizzato da Alberica Archinto e Rossella Tansini con la collaborazione di Teatro Alkaest

Stanze è sostenuto da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura

presso IIS Cremona – Istituto d’Istruzione Superiore, Aula Magna – viale Marche, 73 – Milano
ingressoeuro 10,00
prenotazione obbligatoria: info@lestanze.eu
www.lestanze.eu

“Il mio quartiere”: Niguarda – di Maria Piera Bremmi

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Maria Piera Bremmi, da sei anni coordinatrice del Centro Culturale della Cooperativa in Zona 9

Qual è il suo quartiere?
Abito in viale Vittorio Veneto, perciò nel cuore di Porta Venezia dove peraltro sto benissimo, ma desidero parlare del quartiere di Niguarda, per me totalmente sconosciuto fino a qualche anno fa (pensavo che Niguarda fosse l’ospedale e niente più). Ci sono arrivata per ragioni di lavoro (un progetto legato alla nascita del Centro Culturale della Cooperativa) ed ora sono quasi “di casa” da queste parti.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Niguarda, comune indipendente fino al 1923, nasce borgo contadino
per divenire poi quartiere operaio grazie alle grandi fabbriche sorte nella zona. Ma a fine ‘800 nasce anche lo spirito cooperativo e con esso la storica cooperativa Edificatrice di Niguarda (ora Abitare società cooperativa). La presenza dell’Edificatrice ha grandemente inciso sul territorio rendendo inscindibili, nel vasto senso della parola, i termini Niguarda e cooperazione.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Sì, e soprattutto in alcune date. Il 24 aprile, data in cui nel ’45 Niguarda si è liberata da sola da tedeschi e fascisti, viene festeggiato ancora oggi con una serata ricca di eventi: corteo, banda, discorsi, concerto, spettacolo teatrale, il tutto molto partecipato.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante su questo quartiere?
Direi che la parte più interessante sono le persone: fino a poco tempo fa tutti conoscevano tutti, anche perché ci sono famiglie storiche che abitano a Niguarda da generazioni. Dunque storie, intrecci, personaggi, amori e tradimenti, situazioni economiche, pettegolezzi e fatti che potrebbero riempire più di un libro.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Sì, sta cambiando e sebbene io sia qui solo da qualche anno vedo la differenza. In realtà non è il quartiere che cambia: c’è un ricambio di persone e non sempre l’avvicendamento è felice.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Movida, traffico, rumore, troppi negozi? Tutte cose che non abitano qui. Invece c’è da sottolineare la carenza di mezzi. E’ assurdo che un quartiere che ospita una realtà importante come l’ospedale di Niguarda non sia servito da una metropolitana, com’era previsto nel progetto originario della linea 3. E non mi vengano a dire che c’è la 5, la lilla, perché la lilla prosegue in direzione Bicocca che non c’entra niente con Niguarda.

Quali sono le cose belle?
In fondo quest’aria da paese che ha un po’ mantenuto. Fino a non molto tempo fa gli anziani dicevano ancora: “Domani vado a Milano”.

C’è un mercato e lei ci va?
Sì, c’è un buon mercato nella zona chiamata “Niguarda centro” ed è un appuntamento obbligato del mercoledì mattina per tutto il quartiere, ma non lo frequento perché abito da un’altra parte della città.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Negli ultimi anni la città è sicuramente migliorata, soprattutto in centro. Ora i progetti sembrano tutti orientati alla valorizzazione/miglioramento delle Periferie. Non ci resta che aspettare e vedere cosa effettivamente cambierà.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il quartiere?
La cura del territorio anche dal punto di vista estetico. Portare il “bello”, perché vivere nel bello fa vivere bene e rende migliori.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Basti dire che il quartiere di Niguarda affonda i piedi nel Parco Nord, un parco modello, la più bella area verde della città.

Lei fa qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Beh, da alcuni anni sono coordinatrice del Centro Culturale della Cooperativa in Zona 9 e sto lavorando a un progetto legato alla cultura. Penso che qualche traguardo sia stato raggiunto. L’idea è di proseguire accelerando sempre più la collaborazione con altri validi partner, perché da soli, alla fin fine non si va molto lontani.