Archivio dell'autore: Letizia Rittatore Vonwiller

Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

“Carcere e Sport” a San Vittore: 300 detenuti in corsa

CPIA, CSI Milano, l’associazione Quartieri Tranquilli hanno dato vita con l’aiuto concreto di Decathlon alla seconda edizione “Carcere e Sport” a San Vittore. 300 detenuti si sono affrontati in una corsa di otto km, tornei dil ping pong, calcetto, pallavolo, biliardino e scacchi. A premiare i vincitori, quasi tutti del quinto raggio Lina Sotis, Fabio Pizzul, consigliere regionale, Roberta Guaineri, assessore allo Sport del Comune di Milano, Antonio Cabrini ex calciatore e ora allenatore, e Mario Corso, ex giocatore bandiera dell’Inter.

QT detenuti san vittore

I vincitori della seconda edizione del premio Miglioriamo Milano

Si è svolta al Centro Congressi della Fondazione Cariplo martedì 4 giugno la seconda edizione del premio “Miglioriamo Milano” promosso dall’associazione Quartieri Tranquilli di Lina Sotis con il sostegno di Fondazione Cariplo, che promuove lo studio e la sempre maggiore conoscenza dell’area metropolitana, dei suoi continui e rapidi mutamenti. Riservato alle scuole di giornalismo e non solo, è dedicato alla memoria di Giovanna Cavazzoni, fondatrice del Vidas, associazione per l’assistenza ai malati inguaribili ed . Con “RAPpresento ADRIANO” hanno vinto Chiara Martinoli e Giorgia Venturini dell’università Cattolica. Con “I tre volti del quartiere Adriano“, pubblicato sul giornale “noi-Zona2”, ha vinto Ferdy Scala. Ci sono stati interventi, tra gli altri, di Ferruccio de Bortoli, Giangiacomo Schiavi, gli assessori Pierfrancesco Majorino e Cristina Tajani, ha presentato Piero Colaprico.

MILANO Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 8 Premio ’Miglioriamo Milano’ 2019 in memoria di Giovanni Cavazzoni, con Ferruccio De Bortoli, Pierfrancesco Majorino e altri

Le vincitrici del Premio ’Miglioriamo Milano’ 2019 Chiara Martinoli e Giorgia Venturini con Sergio Urbani, direttore generale della Fondazione Cariplo

MILANO Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 8 Premio ’Miglioriamo Milano’ 2019 in memoria di Giovanni Cavazzoni, con Ferruccio De Bortoli, Pierfrancesco Majorino e altri

Lina Sotis, Ferruccio de Bortoli e Sergio Urbani al Premio ’Miglioriamo Milano’ 2019 in memoria di Giovanna
Cavazzoni

MILANO Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 8 Premio ’Miglioriamo Milano’ 2019 in memoria di Giovanni Cavazzoni, con Ferruccio De Bortoli, Pierfrancesco Majorino e altri

Pietro Scardillo, direttore “Noi-Zona2” giornale della zona 2 di Milano; Ferdinando Ferdy Scala, vincitore della sezione dedicata ai giornali di quartiere, premiato da Giangiacomo Schiavi

MILANO Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 8 Premio ’Miglioriamo Milano’ 2019 in memoria di Giovanni Cavazzoni, con Ferruccio De Bortoli, Pierfrancesco Majorino e altri

Tutti i vincitori con Sergio Urbani, Giangiacomo Schiavi e Piero Colaprico, capocronista di La Repubblica che ha condotto la manifestazione

 

 

 

“Il mio quartiere”: Tricolore/Vittoria di Antonio Morra

antonio morra foto Antonio Morra

Qual è il suo quartiere?
Tricolore/Vittoria

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Il quadrilatero del food

Chi vi abita si riconosce in lui?
Credo di sì, per ora

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
All’inizio degli anni ’60 in Via Archimede i ragazzi potevano giocare a pallone. Il transito di automobili era trascurabile. Più frequente era, invece, il passaggio di carretti (a propulsione elettrica però) che trasportavano nei negozi della zona frutta e verdura dal vicino Verziere, il mercato all’ingrosso di frutta e verdura che occupava quella che è oggi Largo Marinai d’Italia. Oggi parliamo di mobilità elettrica ed emissioni zero come di una novità. Non è vero: Milano era avanti. Poi c’è stato uno stop.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Sì. Un tempo, negli anni ’60, era un quartiere popolare ma con una certa pretesa. Poi via via i negozi hanno chiuso, dal macellaio al vecchio ciclista e ora molti negozi sono cinesi.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Il traffico è il problema principale insieme con la mancanza di parcheggi. Essendo al limite dell’area C viene sfruttato come parcheggio per chi non vuole entrare in centro. I vigili si vedono raramente e i residenti devono subire e perdere molto tempo. La presenza degli extracomunitari è massiccia, data la presenza dell’Opera San Francesco, ma il lavoro dei frati e dei volontari è altamente meritevole. Tutti gli abitanti del quartiere, in modi diversi, contribuiscono ad aiutare l’attività dei francescani.

Quali sono le cose belle?
L’Opera di San Francesco in primo luogo. La vicinanza al centro città, i servizi di trasporto pubblico molto efficienti, la presenza di negozi. Ora con l’apertura della stazione Tricolore della M4 qualcosa cambierà, speriamo non in peggio.

C’è un mercato e lei ci va?
Si c’è il mercato il lunedì in via Kramer e il giovedì dalla parte opposta di Corso Concordia. Non ci vado.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Lavora, ma non bene. Ha adottato criteri e linee guida soprattutto per il traffico che sono il contrario della logica. Il traffico va fatto scorrere dove è possibile o va vietato. L’idea di rendere difficile l’accesso o lo scorrimento delle auto, ovvero di rendere difficile la vita agli automobilisti è, a parer mio, un errore. Viale Piave e viale Premuda (ovvero da Porta Venezia a Porta Romana) sono diventati così stretti da costringere gli automobilisti a mettersi in coda dietro le biciclette, per esempio. Il traffico o si fa scorrere o si vieta. Dove non scorre inquina. Così l’area C è inutile per combattere l’inquinamento. E’ vero che si tratta di una “congestion charge”, ma il traffico si limita bloccando le auto, non facendo pagare gli accessi. In questo modo chi può pagare entra; chi non può sta fuori.
Il centro di Milano, poi, è così piccolo che una chiusura ben delimitata potrebbe far bene a tutti.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Una pattuglia (coraggiosa) di vigili. Non di quelli che quando vedono un automobilista al cellulare si girano dall’altra parte per non multarlo. So che si rischia una coltellata, ma un rimedio va messo in atto.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
ll verde di Corso Indipendenza, se si può chiamare area. Cura: voto tra 5 e 6

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Per il mio quartiere no. Aiuto altre zone che hanno più bisogno.

 

 

La montagna scuola di vita

L’obiettivo del progetto «Quartieri in quota. La montagna fa scuola» è contribuire a formare i ragazzi delle scuole milanesi anche attraverso la conoscenza della montagna e dei suoi valori (rispetto delle persone e dell’ambiente, senso di squadra, fiducia nelle proprie capacità, significato delle regole). Il progetto contribuisce a combattere la dispersione scolastica e del bullismo e a dare una dimensione valoriale alla persona e al suo rapporto con la collettività. Quartieri in Quota è sviluppato dall’Associazione Piccolo Principe e sostenuto da Quartieri Tranquilli, CAI di Milano, Mount City. Nato nel 2015, il progetto ha mosso i primi passi ed è cresciuto nel plesso scolastico Arcadia che accoglie circa 1200 scolari e studenti del quartiere Gratosoglio. Oggi “Quartieri in Quota- La montagna fa scuola” è un marchio che raggruppa diversi progetti: la sezione ambientale (nella secondaria di primo grado) PRO-muoversi (nella primaria) In Cordata (nella scuola popolare).Dell’avvio sono state coinvolti circa 300  studenti. Nel 2018 il progetto è stato presentato al  Festival ASviS (Alleanza Sviluppo Sostenibile) e al festival Milano Montagna.

“Il mio quartiere”: San Gimignano District – Luca Micheletto, editore di Luuk

Luca Micheletto Luca Micheletto Editore fondatore di Luuk Magazine, Imprenditore titolare dell’agenzia di eventi e comunicazione Luuk PR & Events e del negozio di arredamento e complementi d’arredo Trovailtempo Atelier dei Sogni a Milano.

Qual è il suo quartiere?
Abito nel San Gimignano District, forse più noto a Milano come Quartiere Ebraico.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Il quartiere è forse il primo e unico quartiere residenziale multietnico di Milano. Qui dagli anni Settanta convivono una numerosa comunità ebraica, prevalentemente di origine persiana e libanese, e una piccola comunità giapponese, composta in maggioranza da famiglie di manager del Sol Levante di passaggio per qualche anno in città. In via Arzaga, proprio una di fronte all’altra, sorgono infatti la Scuola della Comunità Ebraica di Milano e la Scuola Giapponese di Milano.

Chi vi abita si riconosce in lui?  
Il nostro distretto purtroppo non è riuscito a istaurare nei suoi abitanti un senso di appartenenza perché è prevalentemente un quartiere residenziale in cui si dorme ma a essere frequentati sono soprattutto i negozi e i locali delle vicine via Marghera, Sardegna e Vercelli.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?  
In molti ignorano l’esistenza del nostro quartiere che in realtà avrebbe delle enormi potenzialità. In zona vi sono la maggior parte dei negozi e locali kosher di Milano (dalla pasticceria Tuv Taam ai supermercati Eretz e Kosher Paradise al ristorante Carmel) e hanno vissuto personaggi di spicco del mondo giornalistico (Enrico Mentana), sportivo (Pietro Paolo Virdis) e imprenditoriale (Silvio Berlusconi ha cominciato la sua carriera da costruttore in via Alciati e nel quartiere mantiene ancora la residenza, nello stabile con piscina e campi da tennis dove viveva la madre Rosa).

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?  
Purtroppo alcuni negozi storici del quartiere hanno chiuso, a cominciare da Birba, una vera istituzione in via Arzaga che per decenni ha vestito le signore del quartiere con gli abiti, tra gli altri, di Aspesi e Alberta Ferretti. Ora un paio di vetrine sono sfitte mentre chi resiste ha perso un po’ lo smalto di un tempo.Negli ultimi anni poi molti residenti appartenenti alla comunità ebraica si sono trasferiti a New York o in Israele e questo ha cambiato molto le richieste immobiliari ad esempio.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Se si può considerare un difetto direi l’eccessiva tranquillità. Per il resto il quartiere è servitissimo dai mezzi e in pochi minuti si è nel cuore commerciale di corso Vercelli. Un problema da segnalare è l’essere da tempo diventati, vista l’assenza di strisce gialle riservate ai residenti, il parcheggio diurno di chi lascia la propria auto per poi proseguire verso il centro con i mezzi pubblici.

Quali sono le cose belle? C’è un mercato e lei ci va?
La cosa bella sono sicuramente i palazzi tutti dotati di ampi spazi verdi (e in diversi casi di piscine e campi da tennis condominiali). Aggiungerei poi il silenzio e la relativa sicurezza vista la presenza costante delle forze dell’ordine che presidiano i numerosi edifici che ospitano istituzioni ebraiche. Per quanto riguarda i mercati non risulta che ce ne sia uno settimanale in via Strozzi ma non l’ho mai frequentato.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?  
Il Comune di Milano ha una grande fortuna, gli investimenti privati e il discreto senso civico dei milanesi. Per il resto forse ha un ruolo da regista ma sinceramente non ne vedo un ruolo attivo nella gestione della città.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
In questi ultimi anni il Comune ha agito principalmente in due direzioni: il centro e la periferia popolare. In questo modo ha completamente abbandonato i quartieri residenziali borghesi, come il nostro, il De Angeli-Frua o la Maggiolina, che paradossalmente risultano essere ora meno curati di alcune zone malfamate della città. Considerei quindi di intraprendere dei piccoli interventi che porterebbero un enorme beneficio al nostro distretto: tra tutti la sistemazione dei marciapiedi e delle carreggiate o l’istituzione di una piazzetta pedonale nello slargo di via Arzaga di fronte alla Chiesa dei Santi Patroni d’Italia.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Il nostro distretto è ricchissimo di aree verdi che vengono solo parzialmente curate. Un problema da segnalare sono sicuramente i parterre dei marciapiedi che versano in condizioni a dir poco pietose e che ora risultano essere solo un disordinato parcheggio.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Purtroppo non saprei in che modo potrei realmente essere al servizio del mio quartiere ma mi sono sempre dimostrato disponibile a collaborare a progetti che condivido. Personalmente ho supportato la nascita del “San Gimignano District” mettendo a disposizione le mie competenze professionali per migliorarne la reputazione sul web.

Torna Floralia, mercato benefico: 30-31 marzo

Nel weekend del 30-31 marzo torna Floralia, il mercato benefico per il Centro di Solidarietà San Marcofiori e piante, prodotti biologici, gioielli, ceramiche, biancheria, vintage, bric-à-brac, libri e vestiti grandi firme a 100 euro, saranno in vendita sul sagrato e nel chiostro della basilica di San Marco di Milano. Promotrici con tanti volontari, Elisabetta Guicciardini e Sandra Berlenghi.

Floralia LOCANDINA DEF

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“Il mio quartiere”, viale Corsica: “Non mi sento in periferia” – di Margherita Palli

Qual è il suo quartiere? Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Abito in viale Corsica e il mio municipio è il 4. Non penso ci sia un’identità precisa se non quella di essere su un’asse importante di viabilità, un quartiere che non è centro ma non è periferia.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Sono abitanti milanesi e di etnie varie, anche le classi sociali sono molto miste, era la periferia ed ora sta’ cambiano. Periferia di una città piccola come Milano in 20 minuti a piedi sei in Duomo.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Non abito qui da sempre prima abitavo in una zona più centrale, mio marito Italo Rota nato a Milano, si ricorda la fabbrica della Motta e ne parla come di un miraggio…. bimbi milanesi degli Anni 50  che aspettavano il panettone di Natale e secondo lui passando si sentiva l’odore che sprigionava ….un odore ammaliante di biscotto.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Penso di si… il cambio di destinazione dei Frigoriferi Milanesi, l’arrivo di nuovi abitanti di etnie diverse; nuovi negozi che si mischiano ai vecchi, nuovi ristorantini.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
No, non ha carenze di questo tipo non è particolarmente rumoroso, mancano i parcheggi, ma io abolirei le auto in città non faccio testo.

Quali sono le cose belle?
I negozi molto diversi alcuni di grande qualità, una buona Enoteca Diapason in via Lomellina e sempre nella stessa via un ottimo fruttivendolo Il giardino delle Primizie, un buon macellaio in Viale Corsica 41, dei ragazzi calabresi che nel loro negozio Made in Sud vendono ottimi prodotti tipici, la profumeria Mazzolari in Battistotti Sassi e tanti altri, La Cooperativa La liberazione in Lomellina raduna amici all’ ora dell’aperitivo….
Un quartiere un po’ vecchia maniera con molte comodità, il fabbro che ti rifà le chiavi nel suo negozio pieno di cianfrusaglie … e il grande Brico dove trovi tutto. La tintoria che ti aggiusta le cose, la posta aperta anche il pomeriggio.

C’è un mercato e lei ci va?
In Benedetto Marcello il martedi, quando non sono di corsa si

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Viale Corsica collega in parte la città all’aeroporto, è una vetrina dovrebbe essere più curato non solo quando viene il Papa a Milano.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Sì, curare di più i marciapiedi, mandare a pulire. Ho segnalato sul sito del comune un mese fa una bici rotta e una colonnina di una vecchia cabina mi hanno risposto molto gentilmente … ma non succede nulla. Forse gli abitanti non si sentono lontani dal centro, ma il Comune ci considera periferia… Abito da tanti anni in una città meravigliosa, sono arrivata dalla svizzera nel ’68 ed è la mia seconda città del cuore… ma quando esco e vedo i marciapiedi sporchi e la poca cura del verde pubblico mi viene tristezza… ho abitato in zone più centrali e lì il problema non esisteva. I cittadini di questa zona amano il loro quartiere è gente che abita qui da anni che ha integrato etnie diverse.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Il verde è curato male anche se il viale ha alberi e aiuole… basterebbe poco …!

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Giro, guardo, curioso; parlo con la gente e compero nei negozi  ….. sto piano piano conoscendo una zona molta bella di Milano dove mi sento a casa. Mi diverte abitare in periferia, ma come gli abitanti di questo quartiere non mi sento lontana dal centro, con i mezzi in 10 minuti sei in Duomo.

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La scenografa svizzera Margherita Palli Rota, foto di Francesco Maria Colombo

 

 

Al via la Fondazione di Comunità Milano

Al via la Fondazione di Comunità Milano. Il prossimo 8 febbraio, alle ore 11.30 presso il Palazzo delle Stelline, la Fondazione di Comunità Milano Onlus si presenta alla Città di Milano e ai suoi 56 Comuni di riferimento delle aree Sud Ovest, Sud Est ed Adda Martesana della Città Metropolitana.

I primi passi della Fondazione di Comunità Milano
Non ancora costituita ma già attiva per migliorare la vita dei cittadini: ecco il progetto inclusivo della nuova fondazione sostenuta da Fondazione Cariplo.
La realizzazione di aree attrezzate con giochi accessibili e inclusivi per superare i vincoli che incontrano i bambini con disabilità e permettere ai più piccoli di condividere l’esperienza del gioco tutti insieme e senza barriere. È questo l’obiettivo del primo progetto sostenuto dalla nascente Fondazione di comunità Milano che presto opererà nella città meneghina e in altri 56 Comuni dell’hinterland.

Le Fondazioni di comunità sono istituzioni filantropiche che si pongono l’obiettivo di sostenere e sviluppare la qualità della vita delle persone. Grazie all’azione di Cariplo tra il 1999 e il 2006 sono nate 15 Fondazioni comunitarie, che hanno fatto da apripista alla diffusione del modello in altre parti d’Italia (al momento se ne contano 36 già attive, mentre 6 sono in fase di costituzione). Le Fondazioni comunitarie nate su impulso di Fondazione Cariplo hanno finora accumulato un patrimonio di oltre 260 milioni di euro e nel solo 2016 hanno erogato più di 24 milioni a favore di quasi 2.700 interventi, che per circa la metà hanno riguardato l’ambito dei servizi alla persona.

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A Milano non è presente una fondazione comunitaria. Ma dalla fine dello scorso anno è stato così attivato un Comitato Promotore composto da un gruppo di personalità autorevoli della realtà istituzionale, sociale, culturale, religiosa e imprenditoriale del territorio (Franco Aletti, Edoardo Andreoli, Giovanni Azzone, Alessandro Balducci, Giuseppe Baresi, Pietro Bernasconi, Claudio Bernardi, Alberto Cattaneo, Massimo Cremona, Lino Duilio, Luciano Gualzetti, Gianpietro Lecchi, Mara Maionchi, Carlo Marchetti, Carlotta Moratti, Paolo Maria Morerio, Don Carlo Mantegazza, Paolo Petracca, Giacomo Poretti, Luigi Roth, Nicola Saldutti, Mario Vanni e Giusy Versace).Lo scopo di questo gruppo è far conoscere la Fondazione e adoperarsi per aggregare risorse di cittadini e imprese per avviarne le attività, che saranno quindi sostenuta da Fondazione Cariplo attraverso uno stanziamento complessivo che potrebbe arrivare fino a 10 milioni di euro nei prossimi 10 anni. Anche se ancora non formalmente costituita, la Fondazione di Comunità Milano ha già iniziato a operare facendo capire quali benefici potrà portare al territorio e ai suoi cittadini.
Il Comitato promotore ha infatti lanciato il progetto “Parchi gioco per tutti”, che intende progettare e realizzare nei 9 Municipi Milanesi parchi accessibili che rispondano ai bisogni dei bambini con disabilità. Uno dei primi parchi accessibili sarà inaugurato il prossimo 21 aprile ai Giardini Montanelli, in Porta Venezia, alla presenza del Sindaco Beppe Sala e del Presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti.

Incontri-laboratori per parlare di rapporti civili, familiari, di lavoro

La Cooperativa Paloma 2000 propone un ciclo di 4 incontri gratuiti, realizzato dai professionisti dello Studio Incipit e con il patrocinio del Municipio 8, rivolto a persone di tutte le età e grado di istruzione. Esso è concepito come momento formativo e di riflessione: si propone infatti di fornire una conoscenza di base e di contesto sui principi giuridici e le procedure che regolano i rapporti in famiglia, al lavoro , fra le persone e fra le persone e la pubblica amministrazione.

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Le Bussole
Gli incontri si terranno a partire dal 30 novembre  presso lo spazio “GenerAzione Paloma 2000” in via Consolini, 18, secondo il seguente calendario:

30 Novembre h.17,00  – Maledetto il giorno che ti ho incontrato – Il conflitto nella coppia
con Avv, Colombo e Avv, Luciani

5 Dicembre h.14,15  –  Il bambino che non dormiva –  Maternità fra immaginario e realtà
con Dott. Monti e Dott. Volpe.

14 dicembre h. 17,00 –  Avere cura di chi ha avuto cura – La gestione dei bisogni dei grandi anziani
con Avv. Luciani e Avv. Ermini

19 dicembre h.17,00  – E’ permesso?   – il rapporto delle donne migranti con le Istituzioni – diritti e doveri con Dott. Pavlidi e Avv. Bonelli

L’obiettivo è che i partecipanti acquisiscano conoscenza sui diritti, sugli strumenti di tutela  e nel contempo si confrontino collettivamente su credenze, pregiudizi e distorsioni informative.
Inoltre il ciclo di incontri offre uno strumento di comprensione delle dinamiche interpersonali del quotidiano – i rapporti familiari, la gestione dei conflitti – e dunque e soprattutto, si pone come strumento per l’inclusione.

Progetto per: Milano Zona 8

24-25 novembre: Natale in Cova, il mercatino della Linea Adele

Il progetto sartoriale “Linea Adele”, ideato dall’Associazione Francesco Realmonte e l’Associazione Quartieri Tranquilli in collaborazione con Fondazione Cologni, il 24 e il 25 novembre apre il suo mercatino natalizio, Natale in Cova, in corso Vercelli 22, Milano

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La “Linea Adele” rappresenta un’opportunità lavorativa rivolta a giovani rifugiati politici, uno spazio di integrazione e un segnale di come sia possibile mettere a frutto le proprie competenze. L’esperienza lavorativa si svolge in un contesto protetto in cui i sarti rifugiati si sentono accolti e sostenuti, imparando a conoscere il mondo del lavoro italiano tramite la produzione, lo sviluppo e la commercializzazione di biancheria e accessori per la casa.

“Il mio quartiere”: il magico Vercelli, di Marco Poltronieri, imprenditore

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Marco Poltronieri, Artémida, Milano, Agenzia di Comunicazione,Webdesign, Siti Web, Portali, Ecommerce, Pubblicità

Qual è il suo quartiere?
Quartiere Vercelli

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Direi di si, forse anche più di una… l’identità più “riconosciuta” è quella di “via dello shopping” (una volta degli orafi)

Chi vi abita si riconosce in lui?
Si, ci si riconosce sempre, ad ogni età. Io sono arrivato nel quartiere dopo il matrimonio, ma mi ha catturato. È una zona magica, per tutti: per i bambini che hanno molti spazi gioco, per gli amanti degli animali che trovano molte zone dedicate ai loro cuccioli… alle mamme ed ai papà per i negozi più belli di Milano. Per la famiglia tutta: cinema, ristoranti e locali per ottimi apertitivi!

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Mi ricordo di un episodio divertente, risale a qualche anno fa… in via San Michele del Carso un tram è uscito dai binari.Tempo 10 minuti, preoccupati per il traffico e spinti dal senso del dovere (tutto milanese) un gruppo di ragazzi si sono messi ad aiutare il tramviere per cercare di risolvere la situazione in qualche modo.Tutto inutile ovviamente, ma è stato bello comunque!

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
No, non molto, ha mantenuto la sua identità. Forse, però, si sono “abbassati” un po’ i toni lasciando più spazio ai negozi di largo consumo.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
C’è davvero molto traffico, soprattutto nel periodo natalizio… ma quando i negozi chiudono tutto diventa magico…

Quali sono le cose belle?
Sicuramente i servizi sono ottimi, e molti sono disponibili h24. C’è una farmacia, chi ha bambini piccoli sa cosa vuol dire, che è aperta 365 giorni h24! Ben servita dai mezzi, negozi di alimentari “al top” e ottime scuole. Bello il Parco Pagano e per i più piccoli c’è un bel giardino in via Dezza, ritrovo anche di mamme e papà “amici dell’asilo” 🙂

C’è un mercato e lei ci va?
Sì, in piazza Pagano.Tutte le domeniche, ottima frutta e molta verdura 🙂

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Direi di sì, e comunque un milanese non direbbe mai nulla di male contro la “cità de la madünina”

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Forse mancano strutture organizzate con attrezzature per i bambini/ragazzi più grandi. Ci sarebbe anche da sistemare la pista ciclabile “Dezza – Cimarosa – Pagano”… troppe buche.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Sì, molti spazi verdi. Il più grande direi il Parco di Pagano.

Lei fa qualcosa per il tuo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Si, sono attivo e disponibile per la scuola di mio figlio più grande (7 anni). Ho anche cercato di organizzare un’attività congiunta tra i negozianti tempo fa, ma non abbiamo concluso molto… troppe teste e troppi interessi “personali”.

I tre anni di Illuminiamo le tavole: 15 tonnellate di cibo a 200 famiglie

di Laura Guardini

Da un lato lo sforzo per intercettare persone e famiglie in difficoltà nella «zona grigia» abitata da chi non chiede aiuto (perchè non sa di poterne ottenere, è fragile, si vergogna), dall’altra la sfida allo spreco alimentare che – dati del Comune – costa ogni anno alla famiglia media milanese 450 euro: più della spesa mensile di 442 euro che la stessa famiglia media destina mensilmente al cibo. In aggiunta, la sempre maggiore consapevolezza che cibo sano significa salute per le persone e sostenibilità per le imprese e, in generale per il sistema economico-produttivo. Sono i temi intorno ai quali Quartieri Tranquilli, insieme ad Enel, ha riunito nella Casa delle Associazioni e del Volontariato del Muncipio 1 diversi protagonisti del lavoro che l’amministrazione stessa, a partire dal 2015 – cogliendo la grande occasione di EXPO – ha lanciato insieme a 160 città di tutto il mondo con il Milan Urban Food Policy Pact, tracciando un percorso condiviso con Fondazione Cariplo e indicandone il 2020 come orizzonte   (http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/st/food_policy_milano/la_food_policy_di_milano).

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Avviandosi a completare i tre anni del progetto «Illuminiamo le tavole», l’associazione guidata da Lina Sotis ha voluto così riconfermare il suo ruolo nel ricco e variegato panorama del volontariato milanese (quasi 100 mila persone disposte, in tanti diversi settori, ad offrire tempo e competenze per dare una mano): un ruolo di collegamento, offerta di comunicazione, ricerca di possibili soluzioni. La partnership con Enel, che mette in gioco anche la carta del volontariato aziendale (un capitolo importante ed innovativo, che grandi e piccole aziende stanno scoprendo e valorizzando), è stato il primo passo: la multinazionale dell’energia – presente a questa giornata con la Sustainability Manager Renata Villa e con Alberto Pacchioni, Mobility Manager – mette a disposizione, oltre ad una certa quantità di tempo dei propri dipendenti, il magazzino per conservare i generi alimentari ricevuti dai donatori e le auto elettriche per la consegna delle «borse della spesa». Infine, il Comune con i Laboratori di Quartiere o – in altri casi – le parrocchie che individuano proprio nella «zona grigia» persone e famiglie alle quali destinare questa forma di sostegno.

La mattinata di giovedì è stata così l’occasione di un confronto andato ben oltre le 15 tonnellate di cibo e le 200 famiglie raggiunte da Illuminiamo le Tavole. Hanno portato esperienza, riflessioni progetti il Comune di Milano con l’assessorato alle Politiche Sociali (Manuela Brianza), la Direzione Periferie (Corrado Bina), la direzione generale Unità Contratti di Quartiere e Rigenerazione (Patrizia Di Girolamo), la Food Policy (Chiara Pirovano). Coordinati da GianGiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera, hanno contribuito al lavoro padre Giuseppe Bettoni, fondatore della Comunità Archè, Marcello Doniselli per Coldiretti, il direttore del Banco Alimentare Lombardia Marco Magnelli. Condividere, conoscersi, provare insieme nuove strade di incontrarsi e «fare» insieme: come Milano ha sempre fatto, così intende continuare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 24 ottobre: a scuola di montagna con Enel

di Laura Guardini
Come si fa a trasformare in luce per le nostre case l’energia dell’acqua? Come si fa ad orientarsi, su un sentiero ma anche in città? Cosa significa sicurezza per noi e per gli altri? Davvero il naso di un cane può salvare una vita? Sapevate che in montagna si fanno lavori interessanti e molto importanti anche per noi che viviamo in pianura (e magari non ce ne siamo accorti?)
Sono alcune delle domande che avranno risposta mercoledì 24 ottobre a partire dalle 15.30 presso la scuola Arcadia, che – nell’ambito del Festival Milano Montagna( https://www.milanomontagna.it/) – apre le sue porte a famiglie e ospiti dal Quartiere Gratosoglio e da tutta la città di Milano per presentare “Pro Muoversi Attraverso la Montagna”, il progetto che dal 2015 accompagna I ragazzi alla scoperta del mondo delle Terre Alte aiutandoli anche a consolidare la fiducia in sé, a stare in gruppo, a condividere fatiche e momenti di gioia con i coetanei e con gli adulti che li affiancano in questa straordinaria esperienza.

Ai laboratori che si alterneranno tra le 15.30 e le 17.30 (con responsabili e unitá cinofile del Soccorso Alpino, tecnici e dirigenti Enel, insegnati e Guide del Collegio Lombardia) seguirà un momento di confronto con la partecipazione del Comune di Milano, del Cai Milano e dei Ragni di Lecco. Il progetto animato dalle associazioni Attraverso la Montagna e Piccolo Principe è sostenuto anche da Quartieri Tranquilli e Mount City.

Altre informazioni al sito www.arcadia.gov.it e http://www.quartieriinquota.it/

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Terre des Hommes: una mostra per aiutare i bambini del Myanmar

Terre des Hommes in collaborazione con Regione Lombardia inaugura il prossimo 25 Ottobre 2018 presso Piazza Città di Lombardia – spazio espositivo N3Mostra fotografica dal titolo “La loro vita non è un gioco: acqua salute e istruzione per i bambini del Myanmar”.
Nell’ambito delle iniziative promosse per l’ultima missione in Myanmar verrà esposto un reportage fotografico di Beppe Convertivi e Sara Melotti.
Mostra didattica con immagini e video che documentano le condizioni dei bambini e della popolazione birmana, oltre che gli interventi messi in atto da Terres des Hommes per fornire supporto alle comunità locali e alle famiglie in condizioni di vulnerabilità.

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Torna Floralia sabato 29 e domenica 30 settembre

Ci risiamo, ecco il week end magico di Floralia. Affari di tutti i tipi sul sagrato della basilica di San Marco (e dentro il cortile). Oltre a piante rare, sui banchetti delle onlus golosità, vestiti grandi firme o vintage, accessori, oggetti di design, biancheria, gioielli ed altre raffinatezze, a prezzi da fiori di campo. Correte sabato 29 e domenica 30 settembre. Con il sole o con la pioggia.

 

Locandina Floralia

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Disabilità allegra: se ne parla al Tempo delle Donne

DOMENICA 9 SETTEMBRE – ORE 16:00 NEL SALONE D’ONORE della Triennale di Milano

DISABILITÀ ALLEGRA, Storie di straordinaria riscossa contro gli imprevisti della vita

Raccontano Andrea Brigatti, imprenditore della vela, Eva Cantarella, storica, Manuela Migliaccio, modella, Rosita Missoni, stilista, Ninfa Monteleone, volontaria di quartiere, Anna Scavuzzo, vice sindaca di Milano, Andrée Ruth Shammah, regista teatrale, Elisabetta Soglio, giornalista.

Con un video d’autore di Giovanni Gastel

E le anticipazioni dall’Alzheimer Fest con Sonoramente Coro per memorie fragili diretto da Guglielmo Nigro, musicoterapeuta e Natalia Cannone, maestra di coro, al piano Giulio Colombo Taccani e Protection Performance meditativa d’amore e di affetti di Florencia Martinez

A cura di Maria Luisa Agnese, Luisa Pronzato, Lina Sotis, e, per l’Alzheimer Fest, Michele Farina

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Invito per tutti: Milanesiana, “Il carnevale degli animali”, con Mastrocola

Aspettando la Milanesiana, 19 giugno martedì, ore 21 alla Chiesa di San Marco, in collaborazione con Enel, Intesa Sanpaolo e Quartieri Tranquilli
Spettacolo teatrale “Il carnevale degli animali”, grande fantasia zoologica per due pianoforti e piccola orchestra
Lettura di Paola Mastrocola
testo Paola Mastrocola, regia Roberto Piana con Cristiana Voglino
musica Camille Saint-Saëns
produzione Teatro Regio di Torino

introduce Lina Sotis

Serata di beneficenza a pagamento.

L’incasso sarà devoluto ai progetti sociali dell’Associazione Quartieri Tranquilli

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I disegni “Cahier, 1989/1993” di Flavio Lucchini per il progetto A(U)RTISTICO

Flavio Lucchini e Gisella Borioli, insieme agli amici Romeo Gigli, Alessandro Guerrieri e Renata Molho, invitano alla presentazione del libretto d’artista “CAHIER”
Domenica 17 giugno alle ore 18.00
MyOwnGallery, Superstudio Più – Via Tortona 27 bis Milano

“Cahier, 1989/1993” di Flavio Lucchini, in edizione limitata di 100 copie numerate e firmate, raccoglie disegni a tempera e colori acrilici con schizzi dalle collezioni dell’epoca Armani, Romeo Gigli, Gianni Versace

Il ricavato della vendita dei Cahier sarà interamente devoluto al finanziamento del progetto A(U)RTISTICO, sostenuto da Superstudio in collaborazione con l’Associazione Quartieri Tranquilli dedicato ai bambini “special needs” per una valorizzazione delle loro relazioni con l’arte volta a migliorarne le capacità e le interazioni con gli altri.

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Cahier, l’originale, con i particolari disegni di Flavio Lucchini ispirati ai grandi della moda degli anni 80/90, giaceva, dimenticato, in un cassetto. Avrebbe dovuto essere l’inizio di una serie di Cahier dedicati alla moda di allora, ma così non è stato. Un peccato, vista la bellezza delle illustrazioni e degli abiti rappresentati. Così è nata l’idea di farne una limited edition di sole 100 copie numerate e firmate che potessero essere finalizzate a un gesto altrettanto bello, aiutando attraverso l’arte bambini e famiglie in difficoltà

info: areart@superstudiopiù.com
www.superstudiogroup.com
www.myowngallery.com
www.quartieritranquilli.com