Archivio dell'autore: Letizia Rittatore Vonwiller

Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

“Il mio quartiere”: San Gimignano District – Luca Micheletto, editore di Luuk

Luca Micheletto Luca Micheletto Editore fondatore di Luuk Magazine, Imprenditore titolare dell’agenzia di eventi e comunicazione Luuk PR & Events e del negozio di arredamento e complementi d’arredo Trovailtempo Atelier dei Sogni a Milano.

Qual è il suo quartiere?
Abito nel San Gimignano District, forse più noto a Milano come Quartiere Ebraico.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Il quartiere è forse il primo e unico quartiere residenziale multietnico di Milano. Qui dagli anni Settanta convivono una numerosa comunità ebraica, prevalentemente di origine persiana e libanese, e una piccola comunità giapponese, composta in maggioranza da famiglie di manager del Sol Levante di passaggio per qualche anno in città. In via Arzaga, proprio una di fronte all’altra, sorgono infatti la Scuola della Comunità Ebraica di Milano e la Scuola Giapponese di Milano.

Chi vi abita si riconosce in lui?  
Il nostro distretto purtroppo non è riuscito a istaurare nei suoi abitanti un senso di appartenenza perché è prevalentemente un quartiere residenziale in cui si dorme ma a essere frequentati sono soprattutto i negozi e i locali delle vicine via Marghera, Sardegna e Vercelli.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?  
In molti ignorano l’esistenza del nostro quartiere che in realtà avrebbe delle enormi potenzialità. In zona vi sono la maggior parte dei negozi e locali kosher di Milano (dalla pasticceria Tuv Taam ai supermercati Eretz e Kosher Paradise al ristorante Carmel) e hanno vissuto personaggi di spicco del mondo giornalistico (Enrico Mentana), sportivo (Pietro Paolo Virdis) e imprenditoriale (Silvio Berlusconi ha cominciato la sua carriera da costruttore in via Alciati e nel quartiere mantiene ancora la residenza, nello stabile con piscina e campi da tennis dove viveva la madre Rosa).

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?  
Purtroppo alcuni negozi storici del quartiere hanno chiuso, a cominciare da Birba, una vera istituzione in via Arzaga che per decenni ha vestito le signore del quartiere con gli abiti, tra gli altri, di Aspesi e Alberta Ferretti. Ora un paio di vetrine sono sfitte mentre chi resiste ha perso un po’ lo smalto di un tempo.Negli ultimi anni poi molti residenti appartenenti alla comunità ebraica si sono trasferiti a New York o in Israele e questo ha cambiato molto le richieste immobiliari ad esempio.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Se si può considerare un difetto direi l’eccessiva tranquillità. Per il resto il quartiere è servitissimo dai mezzi e in pochi minuti si è nel cuore commerciale di corso Vercelli. Un problema da segnalare è l’essere da tempo diventati, vista l’assenza di strisce gialle riservate ai residenti, il parcheggio diurno di chi lascia la propria auto per poi proseguire verso il centro con i mezzi pubblici.

Quali sono le cose belle? C’è un mercato e lei ci va?
La cosa bella sono sicuramente i palazzi tutti dotati di ampi spazi verdi (e in diversi casi di piscine e campi da tennis condominiali). Aggiungerei poi il silenzio e la relativa sicurezza vista la presenza costante delle forze dell’ordine che presidiano i numerosi edifici che ospitano istituzioni ebraiche. Per quanto riguarda i mercati non risulta che ce ne sia uno settimanale in via Strozzi ma non l’ho mai frequentato.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?  
Il Comune di Milano ha una grande fortuna, gli investimenti privati e il discreto senso civico dei milanesi. Per il resto forse ha un ruolo da regista ma sinceramente non ne vedo un ruolo attivo nella gestione della città.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
In questi ultimi anni il Comune ha agito principalmente in due direzioni: il centro e la periferia popolare. In questo modo ha completamente abbandonato i quartieri residenziali borghesi, come il nostro, il De Angeli-Frua o la Maggiolina, che paradossalmente risultano essere ora meno curati di alcune zone malfamate della città. Considerei quindi di intraprendere dei piccoli interventi che porterebbero un enorme beneficio al nostro distretto: tra tutti la sistemazione dei marciapiedi e delle carreggiate o l’istituzione di una piazzetta pedonale nello slargo di via Arzaga di fronte alla Chiesa dei Santi Patroni d’Italia.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Il nostro distretto è ricchissimo di aree verdi che vengono solo parzialmente curate. Un problema da segnalare sono sicuramente i parterre dei marciapiedi che versano in condizioni a dir poco pietose e che ora risultano essere solo un disordinato parcheggio.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Purtroppo non saprei in che modo potrei realmente essere al servizio del mio quartiere ma mi sono sempre dimostrato disponibile a collaborare a progetti che condivido. Personalmente ho supportato la nascita del “San Gimignano District” mettendo a disposizione le mie competenze professionali per migliorarne la reputazione sul web.

Torna Floralia, mercato benefico: 30-31 marzo

Nel weekend del 30-31 marzo torna Floralia, il mercato benefico per il Centro di Solidarietà San Marcofiori e piante, prodotti biologici, gioielli, ceramiche, biancheria, vintage, bric-à-brac, libri e vestiti grandi firme a 100 euro, saranno in vendita sul sagrato e nel chiostro della basilica di San Marco di Milano. Promotrici con tanti volontari, Elisabetta Guicciardini e Sandra Berlenghi.

Floralia LOCANDINA DEF

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“Il mio quartiere”, viale Corsica: “Non mi sento in periferia” – di Margherita Palli

Qual è il suo quartiere? Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Abito in viale Corsica e il mio municipio è il 4. Non penso ci sia un’identità precisa se non quella di essere su un’asse importante di viabilità, un quartiere che non è centro ma non è periferia.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Sono abitanti milanesi e di etnie varie, anche le classi sociali sono molto miste, era la periferia ed ora sta’ cambiano. Periferia di una città piccola come Milano in 20 minuti a piedi sei in Duomo.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Non abito qui da sempre prima abitavo in una zona più centrale, mio marito Italo Rota nato a Milano, si ricorda la fabbrica della Motta e ne parla come di un miraggio…. bimbi milanesi degli Anni 50  che aspettavano il panettone di Natale e secondo lui passando si sentiva l’odore che sprigionava ….un odore ammaliante di biscotto.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Penso di si… il cambio di destinazione dei Frigoriferi Milanesi, l’arrivo di nuovi abitanti di etnie diverse; nuovi negozi che si mischiano ai vecchi, nuovi ristorantini.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
No, non ha carenze di questo tipo non è particolarmente rumoroso, mancano i parcheggi, ma io abolirei le auto in città non faccio testo.

Quali sono le cose belle?
I negozi molto diversi alcuni di grande qualità, una buona Enoteca Diapason in via Lomellina e sempre nella stessa via un ottimo fruttivendolo Il giardino delle Primizie, un buon macellaio in Viale Corsica 41, dei ragazzi calabresi che nel loro negozio Made in Sud vendono ottimi prodotti tipici, la profumeria Mazzolari in Battistotti Sassi e tanti altri, La Cooperativa La liberazione in Lomellina raduna amici all’ ora dell’aperitivo….
Un quartiere un po’ vecchia maniera con molte comodità, il fabbro che ti rifà le chiavi nel suo negozio pieno di cianfrusaglie … e il grande Brico dove trovi tutto. La tintoria che ti aggiusta le cose, la posta aperta anche il pomeriggio.

C’è un mercato e lei ci va?
In Benedetto Marcello il martedi, quando non sono di corsa si

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Viale Corsica collega in parte la città all’aeroporto, è una vetrina dovrebbe essere più curato non solo quando viene il Papa a Milano.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Sì, curare di più i marciapiedi, mandare a pulire. Ho segnalato sul sito del comune un mese fa una bici rotta e una colonnina di una vecchia cabina mi hanno risposto molto gentilmente … ma non succede nulla. Forse gli abitanti non si sentono lontani dal centro, ma il Comune ci considera periferia… Abito da tanti anni in una città meravigliosa, sono arrivata dalla svizzera nel ’68 ed è la mia seconda città del cuore… ma quando esco e vedo i marciapiedi sporchi e la poca cura del verde pubblico mi viene tristezza… ho abitato in zone più centrali e lì il problema non esisteva. I cittadini di questa zona amano il loro quartiere è gente che abita qui da anni che ha integrato etnie diverse.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Il verde è curato male anche se il viale ha alberi e aiuole… basterebbe poco …!

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Giro, guardo, curioso; parlo con la gente e compero nei negozi  ….. sto piano piano conoscendo una zona molta bella di Milano dove mi sento a casa. Mi diverte abitare in periferia, ma come gli abitanti di questo quartiere non mi sento lontana dal centro, con i mezzi in 10 minuti sei in Duomo.

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La scenografa svizzera Margherita Palli Rota, foto di Francesco Maria Colombo

 

 

Al via la Fondazione di Comunità Milano

Al via la Fondazione di Comunità Milano. Il prossimo 8 febbraio, alle ore 11.30 presso il Palazzo delle Stelline, la Fondazione di Comunità Milano Onlus si presenta alla Città di Milano e ai suoi 56 Comuni di riferimento delle aree Sud Ovest, Sud Est ed Adda Martesana della Città Metropolitana.

I primi passi della Fondazione di Comunità Milano
Non ancora costituita ma già attiva per migliorare la vita dei cittadini: ecco il progetto inclusivo della nuova fondazione sostenuta da Fondazione Cariplo.
La realizzazione di aree attrezzate con giochi accessibili e inclusivi per superare i vincoli che incontrano i bambini con disabilità e permettere ai più piccoli di condividere l’esperienza del gioco tutti insieme e senza barriere. È questo l’obiettivo del primo progetto sostenuto dalla nascente Fondazione di comunità Milano che presto opererà nella città meneghina e in altri 56 Comuni dell’hinterland.

Le Fondazioni di comunità sono istituzioni filantropiche che si pongono l’obiettivo di sostenere e sviluppare la qualità della vita delle persone. Grazie all’azione di Cariplo tra il 1999 e il 2006 sono nate 15 Fondazioni comunitarie, che hanno fatto da apripista alla diffusione del modello in altre parti d’Italia (al momento se ne contano 36 già attive, mentre 6 sono in fase di costituzione). Le Fondazioni comunitarie nate su impulso di Fondazione Cariplo hanno finora accumulato un patrimonio di oltre 260 milioni di euro e nel solo 2016 hanno erogato più di 24 milioni a favore di quasi 2.700 interventi, che per circa la metà hanno riguardato l’ambito dei servizi alla persona.

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A Milano non è presente una fondazione comunitaria. Ma dalla fine dello scorso anno è stato così attivato un Comitato Promotore composto da un gruppo di personalità autorevoli della realtà istituzionale, sociale, culturale, religiosa e imprenditoriale del territorio (Franco Aletti, Edoardo Andreoli, Giovanni Azzone, Alessandro Balducci, Giuseppe Baresi, Pietro Bernasconi, Claudio Bernardi, Alberto Cattaneo, Massimo Cremona, Lino Duilio, Luciano Gualzetti, Gianpietro Lecchi, Mara Maionchi, Carlo Marchetti, Carlotta Moratti, Paolo Maria Morerio, Don Carlo Mantegazza, Paolo Petracca, Giacomo Poretti, Luigi Roth, Nicola Saldutti, Mario Vanni e Giusy Versace).Lo scopo di questo gruppo è far conoscere la Fondazione e adoperarsi per aggregare risorse di cittadini e imprese per avviarne le attività, che saranno quindi sostenuta da Fondazione Cariplo attraverso uno stanziamento complessivo che potrebbe arrivare fino a 10 milioni di euro nei prossimi 10 anni. Anche se ancora non formalmente costituita, la Fondazione di Comunità Milano ha già iniziato a operare facendo capire quali benefici potrà portare al territorio e ai suoi cittadini.
Il Comitato promotore ha infatti lanciato il progetto “Parchi gioco per tutti”, che intende progettare e realizzare nei 9 Municipi Milanesi parchi accessibili che rispondano ai bisogni dei bambini con disabilità. Uno dei primi parchi accessibili sarà inaugurato il prossimo 21 aprile ai Giardini Montanelli, in Porta Venezia, alla presenza del Sindaco Beppe Sala e del Presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti.

Incontri-laboratori per parlare di rapporti civili, familiari, di lavoro

La Cooperativa Paloma 2000 propone un ciclo di 4 incontri gratuiti, realizzato dai professionisti dello Studio Incipit e con il patrocinio del Municipio 8, rivolto a persone di tutte le età e grado di istruzione. Esso è concepito come momento formativo e di riflessione: si propone infatti di fornire una conoscenza di base e di contesto sui principi giuridici e le procedure che regolano i rapporti in famiglia, al lavoro , fra le persone e fra le persone e la pubblica amministrazione.

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Le Bussole
Gli incontri si terranno a partire dal 30 novembre  presso lo spazio “GenerAzione Paloma 2000” in via Consolini, 18, secondo il seguente calendario:

30 Novembre h.17,00  – Maledetto il giorno che ti ho incontrato – Il conflitto nella coppia
con Avv, Colombo e Avv, Luciani

5 Dicembre h.14,15  –  Il bambino che non dormiva –  Maternità fra immaginario e realtà
con Dott. Monti e Dott. Volpe.

14 dicembre h. 17,00 –  Avere cura di chi ha avuto cura – La gestione dei bisogni dei grandi anziani
con Avv. Luciani e Avv. Ermini

19 dicembre h.17,00  – E’ permesso?   – il rapporto delle donne migranti con le Istituzioni – diritti e doveri con Dott. Pavlidi e Avv. Bonelli

L’obiettivo è che i partecipanti acquisiscano conoscenza sui diritti, sugli strumenti di tutela  e nel contempo si confrontino collettivamente su credenze, pregiudizi e distorsioni informative.
Inoltre il ciclo di incontri offre uno strumento di comprensione delle dinamiche interpersonali del quotidiano – i rapporti familiari, la gestione dei conflitti – e dunque e soprattutto, si pone come strumento per l’inclusione.

Progetto per: Milano Zona 8

24-25 novembre: Natale in Cova, il mercatino della Linea Adele

Il progetto sartoriale “Linea Adele”, ideato dall’Associazione Francesco Realmonte e l’Associazione Quartieri Tranquilli in collaborazione con Fondazione Cologni, il 24 e il 25 novembre apre il suo mercatino natalizio, Natale in Cova, in corso Vercelli 22, Milano

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La “Linea Adele” rappresenta un’opportunità lavorativa rivolta a giovani rifugiati politici, uno spazio di integrazione e un segnale di come sia possibile mettere a frutto le proprie competenze. L’esperienza lavorativa si svolge in un contesto protetto in cui i sarti rifugiati si sentono accolti e sostenuti, imparando a conoscere il mondo del lavoro italiano tramite la produzione, lo sviluppo e la commercializzazione di biancheria e accessori per la casa.

“Il mio quartiere”: il magico Vercelli, di Marco Poltronieri, imprenditore

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Marco Poltronieri, Artémida, Milano, Agenzia di Comunicazione,Webdesign, Siti Web, Portali, Ecommerce, Pubblicità

Qual è il suo quartiere?
Quartiere Vercelli

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Direi di si, forse anche più di una… l’identità più “riconosciuta” è quella di “via dello shopping” (una volta degli orafi)

Chi vi abita si riconosce in lui?
Si, ci si riconosce sempre, ad ogni età. Io sono arrivato nel quartiere dopo il matrimonio, ma mi ha catturato. È una zona magica, per tutti: per i bambini che hanno molti spazi gioco, per gli amanti degli animali che trovano molte zone dedicate ai loro cuccioli… alle mamme ed ai papà per i negozi più belli di Milano. Per la famiglia tutta: cinema, ristoranti e locali per ottimi apertitivi!

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Mi ricordo di un episodio divertente, risale a qualche anno fa… in via San Michele del Carso un tram è uscito dai binari.Tempo 10 minuti, preoccupati per il traffico e spinti dal senso del dovere (tutto milanese) un gruppo di ragazzi si sono messi ad aiutare il tramviere per cercare di risolvere la situazione in qualche modo.Tutto inutile ovviamente, ma è stato bello comunque!

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
No, non molto, ha mantenuto la sua identità. Forse, però, si sono “abbassati” un po’ i toni lasciando più spazio ai negozi di largo consumo.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
C’è davvero molto traffico, soprattutto nel periodo natalizio… ma quando i negozi chiudono tutto diventa magico…

Quali sono le cose belle?
Sicuramente i servizi sono ottimi, e molti sono disponibili h24. C’è una farmacia, chi ha bambini piccoli sa cosa vuol dire, che è aperta 365 giorni h24! Ben servita dai mezzi, negozi di alimentari “al top” e ottime scuole. Bello il Parco Pagano e per i più piccoli c’è un bel giardino in via Dezza, ritrovo anche di mamme e papà “amici dell’asilo” 🙂

C’è un mercato e lei ci va?
Sì, in piazza Pagano.Tutte le domeniche, ottima frutta e molta verdura 🙂

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Direi di sì, e comunque un milanese non direbbe mai nulla di male contro la “cità de la madünina”

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Forse mancano strutture organizzate con attrezzature per i bambini/ragazzi più grandi. Ci sarebbe anche da sistemare la pista ciclabile “Dezza – Cimarosa – Pagano”… troppe buche.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Sì, molti spazi verdi. Il più grande direi il Parco di Pagano.

Lei fa qualcosa per il tuo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Si, sono attivo e disponibile per la scuola di mio figlio più grande (7 anni). Ho anche cercato di organizzare un’attività congiunta tra i negozianti tempo fa, ma non abbiamo concluso molto… troppe teste e troppi interessi “personali”.

I tre anni di Illuminiamo le tavole: 15 tonnellate di cibo a 200 famiglie

di Laura Guardini

Da un lato lo sforzo per intercettare persone e famiglie in difficoltà nella «zona grigia» abitata da chi non chiede aiuto (perchè non sa di poterne ottenere, è fragile, si vergogna), dall’altra la sfida allo spreco alimentare che – dati del Comune – costa ogni anno alla famiglia media milanese 450 euro: più della spesa mensile di 442 euro che la stessa famiglia media destina mensilmente al cibo. In aggiunta, la sempre maggiore consapevolezza che cibo sano significa salute per le persone e sostenibilità per le imprese e, in generale per il sistema economico-produttivo. Sono i temi intorno ai quali Quartieri Tranquilli, insieme ad Enel, ha riunito nella Casa delle Associazioni e del Volontariato del Muncipio 1 diversi protagonisti del lavoro che l’amministrazione stessa, a partire dal 2015 – cogliendo la grande occasione di EXPO – ha lanciato insieme a 160 città di tutto il mondo con il Milan Urban Food Policy Pact, tracciando un percorso condiviso con Fondazione Cariplo e indicandone il 2020 come orizzonte   (http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/st/food_policy_milano/la_food_policy_di_milano).

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Avviandosi a completare i tre anni del progetto «Illuminiamo le tavole», l’associazione guidata da Lina Sotis ha voluto così riconfermare il suo ruolo nel ricco e variegato panorama del volontariato milanese (quasi 100 mila persone disposte, in tanti diversi settori, ad offrire tempo e competenze per dare una mano): un ruolo di collegamento, offerta di comunicazione, ricerca di possibili soluzioni. La partnership con Enel, che mette in gioco anche la carta del volontariato aziendale (un capitolo importante ed innovativo, che grandi e piccole aziende stanno scoprendo e valorizzando), è stato il primo passo: la multinazionale dell’energia – presente a questa giornata con la Sustainability Manager Renata Villa e con Alberto Pacchioni, Mobility Manager – mette a disposizione, oltre ad una certa quantità di tempo dei propri dipendenti, il magazzino per conservare i generi alimentari ricevuti dai donatori e le auto elettriche per la consegna delle «borse della spesa». Infine, il Comune con i Laboratori di Quartiere o – in altri casi – le parrocchie che individuano proprio nella «zona grigia» persone e famiglie alle quali destinare questa forma di sostegno.

La mattinata di giovedì è stata così l’occasione di un confronto andato ben oltre le 15 tonnellate di cibo e le 200 famiglie raggiunte da Illuminiamo le Tavole. Hanno portato esperienza, riflessioni progetti il Comune di Milano con l’assessorato alle Politiche Sociali (Manuela Brianza), la Direzione Periferie (Corrado Bina), la direzione generale Unità Contratti di Quartiere e Rigenerazione (Patrizia Di Girolamo), la Food Policy (Chiara Pirovano). Coordinati da GianGiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera, hanno contribuito al lavoro padre Giuseppe Bettoni, fondatore della Comunità Archè, Marcello Doniselli per Coldiretti, il direttore del Banco Alimentare Lombardia Marco Magnelli. Condividere, conoscersi, provare insieme nuove strade di incontrarsi e «fare» insieme: come Milano ha sempre fatto, così intende continuare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 24 ottobre: a scuola di montagna con Enel

di Laura Guardini
Come si fa a trasformare in luce per le nostre case l’energia dell’acqua? Come si fa ad orientarsi, su un sentiero ma anche in città? Cosa significa sicurezza per noi e per gli altri? Davvero il naso di un cane può salvare una vita? Sapevate che in montagna si fanno lavori interessanti e molto importanti anche per noi che viviamo in pianura (e magari non ce ne siamo accorti?)
Sono alcune delle domande che avranno risposta mercoledì 24 ottobre a partire dalle 15.30 presso la scuola Arcadia, che – nell’ambito del Festival Milano Montagna( https://www.milanomontagna.it/) – apre le sue porte a famiglie e ospiti dal Quartiere Gratosoglio e da tutta la città di Milano per presentare “Pro Muoversi Attraverso la Montagna”, il progetto che dal 2015 accompagna I ragazzi alla scoperta del mondo delle Terre Alte aiutandoli anche a consolidare la fiducia in sé, a stare in gruppo, a condividere fatiche e momenti di gioia con i coetanei e con gli adulti che li affiancano in questa straordinaria esperienza.

Ai laboratori che si alterneranno tra le 15.30 e le 17.30 (con responsabili e unitá cinofile del Soccorso Alpino, tecnici e dirigenti Enel, insegnati e Guide del Collegio Lombardia) seguirà un momento di confronto con la partecipazione del Comune di Milano, del Cai Milano e dei Ragni di Lecco. Il progetto animato dalle associazioni Attraverso la Montagna e Piccolo Principe è sostenuto anche da Quartieri Tranquilli e Mount City.

Altre informazioni al sito www.arcadia.gov.it e http://www.quartieriinquota.it/

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Terre des Hommes: una mostra per aiutare i bambini del Myanmar

Terre des Hommes in collaborazione con Regione Lombardia inaugura il prossimo 25 Ottobre 2018 presso Piazza Città di Lombardia – spazio espositivo N3Mostra fotografica dal titolo “La loro vita non è un gioco: acqua salute e istruzione per i bambini del Myanmar”.
Nell’ambito delle iniziative promosse per l’ultima missione in Myanmar verrà esposto un reportage fotografico di Beppe Convertivi e Sara Melotti.
Mostra didattica con immagini e video che documentano le condizioni dei bambini e della popolazione birmana, oltre che gli interventi messi in atto da Terres des Hommes per fornire supporto alle comunità locali e alle famiglie in condizioni di vulnerabilità.

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Torna Floralia sabato 29 e domenica 30 settembre

Ci risiamo, ecco il week end magico di Floralia. Affari di tutti i tipi sul sagrato della basilica di San Marco (e dentro il cortile). Oltre a piante rare, sui banchetti delle onlus golosità, vestiti grandi firme o vintage, accessori, oggetti di design, biancheria, gioielli ed altre raffinatezze, a prezzi da fiori di campo. Correte sabato 29 e domenica 30 settembre. Con il sole o con la pioggia.

 

Locandina Floralia

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Disabilità allegra: se ne parla al Tempo delle Donne

DOMENICA 9 SETTEMBRE – ORE 16:00 NEL SALONE D’ONORE della Triennale di Milano

DISABILITÀ ALLEGRA, Storie di straordinaria riscossa contro gli imprevisti della vita

Raccontano Andrea Brigatti, imprenditore della vela, Eva Cantarella, storica, Manuela Migliaccio, modella, Rosita Missoni, stilista, Ninfa Monteleone, volontaria di quartiere, Anna Scavuzzo, vice sindaca di Milano, Andrée Ruth Shammah, regista teatrale, Elisabetta Soglio, giornalista.

Con un video d’autore di Giovanni Gastel

E le anticipazioni dall’Alzheimer Fest con Sonoramente Coro per memorie fragili diretto da Guglielmo Nigro, musicoterapeuta e Natalia Cannone, maestra di coro, al piano Giulio Colombo Taccani e Protection Performance meditativa d’amore e di affetti di Florencia Martinez

A cura di Maria Luisa Agnese, Luisa Pronzato, Lina Sotis, e, per l’Alzheimer Fest, Michele Farina

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Invito per tutti: Milanesiana, “Il carnevale degli animali”, con Mastrocola

Aspettando la Milanesiana, 19 giugno martedì, ore 21 alla Chiesa di San Marco, in collaborazione con Enel, Intesa Sanpaolo e Quartieri Tranquilli
Spettacolo teatrale “Il carnevale degli animali”, grande fantasia zoologica per due pianoforti e piccola orchestra
Lettura di Paola Mastrocola
testo Paola Mastrocola, regia Roberto Piana con Cristiana Voglino
musica Camille Saint-Saëns
produzione Teatro Regio di Torino

introduce Lina Sotis

Serata di beneficenza a pagamento.

L’incasso sarà devoluto ai progetti sociali dell’Associazione Quartieri Tranquilli

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I disegni “Cahier, 1989/1993” di Flavio Lucchini per il progetto A(U)RTISTICO

Flavio Lucchini e Gisella Borioli, insieme agli amici Romeo Gigli, Alessandro Guerrieri e Renata Molho, invitano alla presentazione del libretto d’artista “CAHIER”
Domenica 17 giugno alle ore 18.00
MyOwnGallery, Superstudio Più – Via Tortona 27 bis Milano

“Cahier, 1989/1993” di Flavio Lucchini, in edizione limitata di 100 copie numerate e firmate, raccoglie disegni a tempera e colori acrilici con schizzi dalle collezioni dell’epoca Armani, Romeo Gigli, Gianni Versace

Il ricavato della vendita dei Cahier sarà interamente devoluto al finanziamento del progetto A(U)RTISTICO, sostenuto da Superstudio in collaborazione con l’Associazione Quartieri Tranquilli dedicato ai bambini “special needs” per una valorizzazione delle loro relazioni con l’arte volta a migliorarne le capacità e le interazioni con gli altri.

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Cahier, l’originale, con i particolari disegni di Flavio Lucchini ispirati ai grandi della moda degli anni 80/90, giaceva, dimenticato, in un cassetto. Avrebbe dovuto essere l’inizio di una serie di Cahier dedicati alla moda di allora, ma così non è stato. Un peccato, vista la bellezza delle illustrazioni e degli abiti rappresentati. Così è nata l’idea di farne una limited edition di sole 100 copie numerate e firmate che potessero essere finalizzate a un gesto altrettanto bello, aiutando attraverso l’arte bambini e famiglie in difficoltà

info: areart@superstudiopiù.com
www.superstudiogroup.com
www.myowngallery.com
www.quartieritranquilli.com

 

80 studenti sui picchi con “Quartieri in quota. La montagna fa scuola”

Grande giornata! Oggi alla Casa di Volontariato in via Marsala 12, a Milano, si è svolto l’evento “Quartieri in quota. La montagna fa scuola”, organizzato dall’associazione Quartieri in quota, Associazione Piccolo Principe e Quartieri Tranquilli, con la collaborazione di varie aziende ed enti, come Enel Group, Lavazza, Coop, e, per il piacere dei ragazzi, un lauto buffet di Maria Marinoni. Una selezione di 80 studenti di scuole primarie hanno partecipato a 3 laboratori di “edutainment”, intrattenimenti finalizzati a educare e divertire, individuati dall’Onu per dare valore al futuro “Istruzione di qualità”, “Città e comunità sostenibili” e “Flora e fauna terrestre”. L’obiettivo di Quartieri in quota è di avvicinare alla natura e alla montagna i ragazzi che non hanno la possibilità di vivere questa esperienza. Le attività organizzate, con l’aiuto del Collegio Guide Alpine Lombardia, Mounticity e Cai, sezione di Milano, sono trekking, arrampicata su roccia, ferrate, orientering, accompagnati da laboratori e visione di filmati.

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I ragazzi di “Quartieri in quota” con l’assessore alla educazione e istruzione Laura Galimberti. Tutti col braccialetto, risultato del laboratorio del ciclo dell’acqua 

Mentre i ragazzi si divertivano a imparare il percorso dell’acqua, in aula plenaria è stato presentato il programma agli assessori PierFrancesco Majorino e Laura Galimberti. Hanno partecipato anche Lina Sotis, presidente Quartieri Tranquilli, Damiano Di Simine, Legambiente, Elena Biagini e Marinella Giovannelli, coordinatrici progetto Quartieri in Quota, Nicolò Bongiorno, regista e presidente Fondazione Mike Bongiorno, Piera Savino, responsabile progetti sostenibilità Enel per il nordItalia, GianPaolo Bovio, dirigente istituto comprensivo statale Arcadia e Alessandra Arruffati e Barbara Marchisio, docenti istituto comprensivo statale Arcadia.

Majorino e guardinilina sotis
Laura Guardini, una delle organizzatrici della giornata, l’assessore Majorino e Lina Sotis

 

 

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27 maggio: “LA CITTÀ INCANTATA” al Refettorio Ambrosiano

Un concerto-spettacolo con il Coro “La Nave” di San Vittore e gli attori di Macrò Maudit Studio, una “cena solidale” preparata dalle detenute della “Marina De Berti A&I Onlus Libera Scuola di Cucina” e servita al pubblico dagli ospiti del Refettorio Ambrosiano. Con i testi dei detenuti de L’Oblò interpretati dagli attori di Macrò Maudit Studio e le foto di Nanni Fontana a tradurre musica e parole in immagini, raccolte durante un anno di lavoro in carcere. Sono queste le componenti de “La Città InCantata – Storie e canzoni oltre il muro”, serata in programma domenica 27 maggio al Refettorio Ambrosiano di Piazza Greco a Milano con l’intera facciata della chiesa di San Martino trasformata in maxischermo affinché lo spettacolo possa essere seguito sul piazzale anche da quanti non dovessero riuscire a entrare.

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L’evento è promosso dall’Associazione Per il Refettorio Ambrosiano e dalla Caritas Ambrosiana insieme con la direzione della Casa circondariale di Milano San Vittore “Francesco Di Cataldo”, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Provveditorato regionale per la Lombardia e l’Asst Santi Paolo e Carlo.

L’attività del Coro, composto dai detenuti del reparto “La Nave” oltre che da operatori e operatrici del reparto più un gruppo di volontarie e volontari esterni, fa parte del percorso trattamentale contro le dipendenze – oltre che di recupero personale e sociale – a cui i detenuti del reparto aderiscono volontariamente e che fa de “La Nave”  un modello finora unico in Italia: modello tradotto quotidianamente in pratica dall’équipe della Asst Santi Paolo e Carlo  che allo stesso modo e per le stesse finalità promuove da anni anche la realizzazione de L’Oblò, mensile interamente scritto dai detenuti del reparto. “La Nave” fa parte del Servizio Dipendenze (SerD) Area Penale e Penitenziaria.

Fuori dal carcere, e anzi dalla parte opposta di Milano rispetto a San Vittore, c’è il lavoro sociale che il Refettorio Ambrosiano e l’Associazione a esso intitolata svolgono da tre anni per volontà e col sostegno di Caritas Ambrosiana: una mensa per i poveri ma anche un luogo di cultura, che in questa occasione accoglie il Coro dei detenuti e le detenute-cuoche della Libera Scuola di Cucina per consentire loro non solo di mostrare i frutti del proprio impegno ma anche di contribuire a una iniziativa benefica.

Il tutto attraverso un concerto-spettacolo di musica e canzoni della tradizione milanese, con (anche) i detenuti nordafricani e sudamericani impegnati a pronunciare un dialetto mischiato con l’arabo, dove le periferie di Jannacci sono popolate di personaggi che potrebbero essere inventati da Testori se non fosse che sono veri. Per il Coro “La Nave” è la quarta esibizione fuori dal carcere in due anni dopo quelle a Casa Manzoni, alla Casa della Memoria, al Museo Diocesano e l’ultima lo scorso autunno all’Auditorium di Milano con Arisa, a beneficio dei bambini terremotati del Messico. Questa volta sarà anche l’occasione per regalare una serata di festa al quartiere di Greco. Tutte le offerte raccolte nel corso dell’evento saranno devolute alla Associazione Per il Refettorio Ambrosiano.
domenica 27 maggio
Orari: Inizio cena solidale ore 20
Inizio spettacolo ore 21
Dove: Refettorio Ambrosiano, piazza Greco 11.
Lo spettacolo avrà luogo nel Refettorio Ambrosiano.
E sarà proiettato in diretta nel piazzale esterno sulla facciata della Chiesa di San Martino.

Modalità:
Ingresso libero con prenotazione per la cena nel cortile e (fino a esaurimento posti) per l’interno del Refettorio.
Accesso libero al piazzale con maxischermo
Per prenotare: iscrizioni@perilrefettorio.it – tel. 380 8922240 (lun-ven, h.17-19)

Seguono le dichiarazioni di:

  • Luigi Pagano, provveditore del Dipartimento amministrazione penitenziaria – Provveditorato regionale Lombardia;
  • Giacinto Siciliano, direttore della Casa circondariale di Milano – San Vittore “Francesco Di Cataldo”;
  • Riccardo Gatti, direttore Dipartimento area dipendenze Asst Santi Paolo e Carlo;
  • Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana;
  • Don Giuliano Savina, presidente Associazione per il Refettorio Ambrosiano

Luigi Pagano
Sono stato, quando ero direttore a San Vittore, uno dei cofondatori della Nave il reparto avanzato per il trattamento e la cura dalle dipendenze.
Non amo vantare i risultati positivi raggiunti da un progetto, se questo mi ha visto partecipe, ma dato che gli eccellenti risultati sono stati conseguiti dalla Nave quando già da anni non ero più io il responsabile del carcere ritengo non aver conflitto di interessi nel trovarmi pienamente d’accordo con i concetti espressi nel comunicato.
Per le persone detenute e riconosciute dedite all’uso non terapeutico di sostanze stupefacenti il fine riabilitativo deve perseguirsi anche, direi soprattutto, per gli imputati, in quanto la cura dalla dipendenza è posta dal legislatore come obiettivo primario a prescindere dalla posizione giuridica; non è un caso che l’art.89 del T.U. 309 del ’90 offra la possibilità a coloro i quali abbiano in corso o intendano sottoporsi a un programma di recupero di curarsi in strutture non carcerarie anche quando sussistano i presupposti per l’adozione della custodia cautelare.
Questo principio è stato declinato in pratica operativa  grazie a una comunione di intenti sempre esistita tra la struttura penitenziaria, gli operatori dell’Asst che si occupano delle dipendenze in carcere e la magistratura, consentendo  di mettere in piedi svariate, significative realizzazioni e portandole anche all’esterno favorendo, accompagnando così il progressivo reingresso in società.
Il coro della Nave, ormai un brand richiestissimo, è uno dei progetti realizzati e da anni la magistratura ha agito perché i detenuti che lo compongono potessero uscire dal carcere, concedendo dei permessi per esibirsi all’esterno.
Ammetto che una norma ad hoc non esiste in proposito e capisco tutte le riserve di chi ritiene non poter forzare un’interpretazione estensiva, ma mi riconosco nelle motivazioni di quel magistrato che nell’ordinanza di concessione di uno dei tanti permessi a un detenuto del coro riconobbe il merito dell’esibizione quale “ ricerca della soddisfazione per il risultato raggiunto, per una armonia realizzata quando un brano musicale infine riesce” e “tale risultato viene reso pubblico mediante il confronto diretto con la società civile nei contesti spaziali in cui essa normalmente opera nel dedicarsi alla cultura”.

Giacinto Siciliano
Per curare il tuo “male” e cambiare vita quando tutto sembra perso devi avere obiettivi alti, sentire la fiducia tua e di chi ti sta intorno, di chi ti ama e di chi ti teme e ti giudica, sudare, fare fatica, vedere giorno dopo giorno i risultati, superare le difficoltà, avere la possibilità di cadere e rialzarti, testimoniare a te e agli altri il senso e il risultato di un impegno quotidiano che ti vede “unito” ad altre persone che hanno il tuo stesso problema o che semplicemente vogliono aiutarti.
Tutto questo, e molto più, nel progetto della Nave di San Vittore e del suo coro, un modo sin dalla sua nascita assolutamente innovativo di affrontare il problema della cura della tossicodipendenza in carcere e della prevenzione dei reati collegati. Un’esperienza unica: per i protagonisti, per chi come me a questo mondo si è avvicinato dopo come per chiunque abbia la possibilità di farsi toccare le corde dell’anima e pensare razionalmente a cosa significa cercare, costruire, accompagnare un cambiamento nel pieno rispetto dei principi della nostra carta costituzionale.
L’incontro con la Libera scuola di cucina e la possibilità di contribuire, in modo riparatore, a finalità sociali esterne al carcere completa e rinforza un evento di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi.

Riccardo Gatti
La cura di una dipendenza patologica è un evento complesso, ancor più se si è reclusi in un carcere. Per questo l’ascolto del Coro della Nave è una esperienza da ricordare. L’energia positiva che si libera si percepisce in maniera forte: sconvolge ogni nostro stereotipo. Ci sorprende per la sua esistenza. Il ritmo, la disciplina, l’arte, la musica, non sono una esibizione: sono l’esito di un percorso di cura fatto insieme ed a cui viene voglia di partecipare perché è liberatorio, perché è positivamente terapeutico, anche per noi che ascoltiamo.

Luciano Gualzetti
Chiunque guarda negli occhi chi è in difficoltà e si fa provocare dal suo sguardo cambia il modo di vedere il mondo. Per questo la carità è insieme un gesto concreto e un pensiero. Ed è questa la ragione per la quale il Refettorio Ambrosiano è al tempo stesso un luogo dove si pratica la solidarietà e dove si fa cultura. Non a caso, infatti, sin da quando lo abbiamo concepito abbiamo voluto che all’attività sociale della mensa fosse affiancato anche un palinsesto culturale ispirato agli stessi valori. Cibo per il corpo, dunque, e nutrimento per lo spirito, come sintetizzavano le due citazioni poste sulle facciate del Padiglione della Santa Sede in Expo – “Non di solo pane” e “Dacci oggi il nostro pane” – messaggio che il Refettorio custodisce come eredità. In questa cornice non possono che trovare una collocazione ideale iniziative come queste che danno volto e voce a chi non ne ha.

Don Giuliano Savina
Siamo davvero entusiasti, come associazione Per il Refettorio Ambrosiano, di offrire al nostro quartiere di Greco e a tutta la città questo straordinario evento: che va oltre la musica, il teatro e la solidarietà, perché ci fa riflettere sulla condizione carceraria e ci fa capire come l’arte e la cultura possano aiutare le persone private della libertà e accompagnarle nel loro percorso di riabilitazione, che è il vero fine della pena. Per l’occasione, come associazione Per il Refettorio Ambrosiano, proporremo anche la nostra annuale giornata di raccolta fondi. Per quest’edizione mettiamo a disposizione, con offerta libera consigliata a partire da 7 euro, delle graziose e utili borse shopper con il nostro logo. Il prezioso aiuto di tutti ci permetterà di continuare a offrire eventi culturali al Refettorio».
Associazione Per il Refettorio Ambrosiano
In piazza Greco c’è un posto dove si fa cultura. In tre anni oltre cento eventi tra teatro, concerti, presentazioni di libri, conferenze, incontri di spiritualità, laboratori per anziani e giochi per bambini. Questo luogo è il Refettorio Ambrosiano, unica opera rimasta in città come lascito di Expo Milano 2015 e oggi luogo di creatività e di relazioni, capace di portare in un quartiere di periferia tante occasioni di incontro e riflessione attraverso le varie forme d’arte. A organizzare tutte le iniziative è una associazione di volontari, l’Associazione Per il Refettorio Ambrosiano, di cui è presidente don Giuliano Savina, parroco di Greco e Goretti. Le proposte culturali sono per tutti e sono aperte anche agli utenti del Refettorio: persone in difficoltà che qui vengono perché trovano un pasto caldo.
Il Refettorio Ambrosiano infatti è prima di tutto una mensa per i poveri gestita dalla Caritas Ambrosiana dove, grazie a un’intuizione dello chef Massimo Bottura, si cucina con le eccedenze di supermercati e ristoranti evitando in questo modo di sprecare cibo. Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015, ne ha fatto anche un luogo di opere d’arte, a cominciare dal portale di Mimmo Paladino.
www.perilrefettorio.it
La Nave – Trattamento avanzato Ser.D area Penale – ASST Santi Paolo e Carlo
La Nave è un reparto della Casa  circondariale di San Vittore dedicato alla cura dei detenuti-pazienti dipendenti da sostanze (droghe e alcool). È un servizio nato nel 2002 e rivolto a coloro che, in regime di detenzione, vengono valutati idonei e sufficientemente motivati a intraprendere un percorso di cambiamento in un contesto di cura e di responsabilizzazione. La Nave fa parte del Servizio Dipendenze  Area Penale e Penitenziaria della Azienda Socio Sanitaria Santi Paolo e Carlo di Milano.
Professionalità eterogenee compongono un’équipe multidisciplinare con l’obiettivo di garantire un “programma trattamentale e riabilitativo” dal punto di vista clinico e criminologico. Ad affiancare il lavoro dei professionisti ci sono numerosi volontari che arricchiscono l’offerta terapeutica. La particolarità che caratterizza la Nave è quella di dare la possibilità ai pazienti di intraprendere il trattamento fin dall’ingresso nel circuito penitenziario, già durante la carcerazione preventiva, e di fornire gli strumenti per proseguire la cura all’esterno.
Il Coro “La Nave” di San Vittore
Il Coro è una delle attività del reparto “La Nave”. Comporta l’impegno di una prova settimanale fissa, spesso raddoppiata all’approssimarsi delle esibizioni avvenute negli ultimi anni sia all’interno del carcere sia all’esterno,  da Casa Manzoni al Museo Diocesano, dalla Casa della Memoria fino all’Auditorium Cariplo dove il Coro ha cantato con Arisa in un concerto benefico per bambini terremotati del Messico. Al Coro partecipano non solo  tutti i detenuti che lo desiderano ma anche gli operatori e molti volontari tra cui avvocati, magistrati, giornalisti, professori, con un significativo superamento delle barriere della subcultura carceraria. Il Coro non è solo un’attività artistica ma fa parte di un processo di cura importante dal punto di vista integrativo e rieducativo, rivelatosi utile contributo a risolvere molti aspetti della controdipendenza, uno dei problemi principali della patologia tossicomanica. Potersi esibire e mostrare il risultato del proprio impegno fuori dall’ambiente carcerario rappresenta un’occasione importante di graduale reinserimento in vista di eventuali Misure Alternative che un giorno i detenuti della Nave affronteranno, essendo già inseriti in un programma terapeutico.
L’Oblò
L’Oblò è il periodico che raccoglie articoli e riflessioni dei detenuti ospitati al reparto La Nave. Nato nel 2002 pochi mesi dopo l’apertura del reparto, viene pubblicato grazie al contributo dell’Editore Feltrinelli nelle cui librerie il giornale viene distribuito gratuitamente. Si dalla sua nascita i detenuti che compongono la redazione si riuniscono regolarmente ogni mercoledì per decidere gli argomenti da trattare e condividere la lettura degli articoli. La redazione del giornale assume un significato di grande spessore all’interno del percorso trattamentale del reparto perché aiuta a uscire da una visione del mondo autocentrata, offrendo al lettore una concezione comprensibile, significativa, anche ironica e libera da atteggiamenti vittimistici della condizione detentiva. L’Oblò è anche un blog online e ha una casella email attraverso la quale è possibile scrivere alla redazione: http://oblodelanave.blogspot.it.
Marina De Berti A&I Onlus Libera Scuola di Cucina
La Libera Scuola di Cucina è uno spazio formativo permanente istituito presso la Sezione Femminile della Casa Circondariale di Milano San Vittore. Coinvolge donne e giovani adulti detenuti nello sviluppo di competenze professionali nel settore della ristorazione, spendibili fuori dal carcere. La Scuola ingloba nei percorsi formativi l’organizzazione di eventi didattici (buffet, aperitivi, cene, feste a tema, etc) che coinvolgono la comunità esterna, della quale allo stesso tempo favorisce l’ingresso in carcere per promuoverne la conoscenza attraverso momenti di condivisione culturale e di “responsabilità sociale”. Nel 2015 è stata premiata dal Presidente della Repubblica. La Libera Scuola di Cucina è attiva in virtù di una convenzione tra la Direzione della Casa Circondariale di Milano San Vittore, A&I Coop. Sociale Onlus e Factory Coop. Sociale Onlus.
Contatti: tel. 02.39400911 – 366.5675395 – liberascuoladicucina@aei.coop
MACRÒ MAUDIT Studio
La Compagnia teatrale Macró Maudit nasce a Milano nel 1999. Nel 2017 in Via Grigna 5 ha aperto le porte il Macró Maudit Teáter, nuovo spazio polivalente di teatro, arte e cultura nel quale gli artisti si dedicano alla diffusione e promozione dei valori del teatro e della cultura in tutte le sue forme, anche grazie a percorsi di studio dedicati alla recitazione teatrale e cinematografica e alle tecniche di narrazione per tutti i livelli di esperienza. Lo Studio di Macró Maudit è composto dagli attori formati dalla Compagnia, impegnati in modo permanente nella messa in scena di sempre nuove produzioni e progetti culturali.
Contatti:  Macrò Maudit Teater – Via Grigna 5, 20155 Milano – 366 4677777 – 02 3313111 info@macromaudit.org, www.macromaudit.org

Concerto di Piano City a Boscoincittà: 20 maggio

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Per gli amici di Boscoincittà il più importante dei trecento concerti di Piano City a Milano è quello che domenica 20 maggio alle ore 11 inaugurerà il restauro della Stalla Monumentale della Cascina San Romano, centro operativo del Bosco. Due stupende pianiste, musiche di Bach e Schubert per far risuonare le antiche volte della Stalla mentre intorno Orti e Ortisti del Bosco in festa offriranno per tutta la giornata  verdure e giochi, picnic e fiori. Tutto il programma su www.boscoincitta.it

I regali per le mamme di Casa Arché

il 13 maggio è la festa della mamma e come ogni anno ci sta a cuore che sia una festa anche per le mamme più fragili che ospitiamo nelle nostre comunità.
Abbiamo creato con Amazon.it una Lista dei desideri per Arché: si tratta di tanti piccoli oggetti indicati dai direttori delle comunità per renderle più accoglienti e funzionali.
Amazon ci sostiene negli acquisti e chiediamo anche a voi di aiutarci con un piccolo gesto concreto scegliendo uno degli oggetti che trovate in questa lista:
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