Archivio dell'autore: Letizia Rittatore Vonwiller

Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

FERMENTO SONORO FESTIVAL

20 e 21 giugno al Giardino Nascosto (via Bussola, angolo via Malaga) .1 GIARDINO, 10 BAND, 1.000.000 DI STELLE SULLE NOSTRE TESTE … E QUALCUNA SUL PALCO.  Orario: 18 – 24 (telo da prato consigliato)

Due giorni di musica per salutare il solstizio in un verdissimo giardino messo a disposizione dai residenti.
Birra di qualità e musica dal vivo: il binomio perfetto per inaugurare la calda stagione.
Suoni per tutte le orecchie, dall’atmosfera delle ballate al graffio del puro rock fino al pop più metafisico. Stili diversi e storie di band che si distinguono nella scena musicale italiana e internazionale. Occhio alla LINEUP! Prendetevi il tempo per condividere con noi questo appuntamento unico di energia musical…

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Fermento Sonoro è possibile grazie a:
Le BAND, il vero cuore dell’evento
10GRADINORD organizza e coordina artisti, logistica e fusti di birra artigianale
COMITATO PONTI, associazione no profit di residenti che ospita il festival
RADIOPOPOLARE è il nostro partner musicale; nella trasmissione “Maramao” si parla della birra e della musica del festival
COMUNE MILANO ZONA 6 ci aiuta con il suo patrocinio

LINEUP

Sabato 20

The Remington
The Red Roosters
Pocket Chestnut
Paper Pill
Lapsus

Domenica 21

Finistère
DUST
il rumore della tregua
IN HER EYE
The Beckett

DESCRIZIONE DELLE BAND

SABATO 20

The Remington
(Folk Rock / Powerpop)
sito: https://www.facebook.com/remingtonthe…

Ecco cosa succede quando scopri l’America: ti ritrovi con un paio di amici a divorare come un farcitissimo burrito tutta quella georgafia musicale che va dalla West Coast 60s fino al Paisley Underground, dal Blues torrido degli Stones di Sticky Fingers fino ai raggi cosmici dei Byrds di 5th Dimension. Normale amministrazione se nasci yankee, meno “normale” se nasci a Milano. I Remington fanno parte della seconda categoria: partendo dalle singole e diversificate esperienze dei componenti, si riuniscono sotto un ombrello comune, quello che li ripara dalla pioggia inquinata del capoluogo lombardo, e li espone alla “Rain Parade” ben più colorata del loro “pallino” sonoro.

The Red Roosters
(Rock’n’roll / Powerpop)
sito: https://www.facebook.com/theredroosters

I The Red Roosters propongono un rock’n’roll fresco e vivace, dai risvolti tipicamente pop, un energico mix che spinge a ballare chiunque si ritrovi, volente o nolente, nel raggio d’azione delle onde sonore. Se n’è accorto Mauro Pagani, produttore ed editore del loro ultimo lavoro ’No Disgrace’, EP attraverso il quale i cinque ragazzi milanesi trasmettono serenità, spensieratezza e il briciolo di follia che ne contraddistingue il sound.

Pocket Chestnut
(Folk / Indie Folk)
sito: https://www.facebook.com/PocketChestnut
https://pocketchestnut.bandcamp.com/

I POCKET CHESTNUT guardano dal basso il talento alt-folk dei Bright Eyes e ripercorrono a loro modo le autostrade che hanno portato alle stelle Eels, Giant Sand, Wilco e Calexico, fermandosi di tanto in tanto per ricordare il mai troppo compianto Mark Linkous (Sparklehorse). Negli ultimi tre anni hanno suonato oltre duecento concerti, dovunque ci fosse un palco disponibile o qualunque cosa gli somigliasse, aprendo le date italiane di Veils, Adam Green, Poliça, Tamaryn, Gang Of Four, Chadwick Stokes e moltissimi altri. Stasera porteranno sul palco il recente disco “Big Sky, Empty Road” in duo acustico. La strada è tutta dritta, gomito fuori dal finestrino e sospiri profondissimi ci attendono…

Paper Pill
(Indie Rock / Brit Pop)
sito: https://www.facebook.com/paperpill

Divani scassati, chitarre, carta e penna.
e un jetlag che non vuole andarsene.
i Paper Pill sposano Londra e sognano San Francisco, amano gli anni 60 e le band che ne sono influenzate. usano il rock and roll, il beat e un po’ di psichedelia per sonorizzare immagini e appunti di viaggio.

Lapsus
(Acoustic cover duo)
sito: https://www.facebook.com/lapsusacoust…

Sei corde e una voce.
L’essenziale non è mai banale.
LAPSUS siamo noi, Caterina e Andrea, due amici che si divertono a suonare insieme da anni.
Una chitarra acustica accompagna una potente voce che vuole raggiungere qualsiasi parte degli animi che la ascoltano…e voi sarete tra questi!

DOMENICA 21

Finistère
(Indie Pop / Pop)
sito: https://www.facebook.com/finisterivolta

Dalla scrittura dei pezzi nei prati della provincia, serbatoio illimitato di suggestioni e ispirazioni, ai live nei club più ambiti della Lombardia, il volto dei Finistère va definendosi, adagiandosi su atmosfere indie pop di matrice anglosassone, scegliendo testi in lingua italiana e ricreando, nella costruzione dei brani, dinamiche raffinate e trasognate alternate a passaggi più propriamente rock. l’ LP d’esordio ‘Alle Porte Della Città’ è uscito il 25 ottobre 2014 per la neonata Costello’s Records.

DUST
(Alternative Pop / Pop)
sito: https://www.facebook.com/dustmilano

DUST nascono nel 2009 dal desiderio di sei ragazzi di trasformare in estro creativo una passione viscerale per il pop – rock anglofono in ogni sua sfaccettatura, ricercando una forma canzone che potesse abitare il confine fra tradizione e modernità.
La band definisce subito la propria alchimia in un sound dall’accento classico, ma collocato sul ponte che collega la new wave di fine anni 70 alla nuova frontiera degli Wilco. È in questa zona liminale che si sviluppano le peculiarità della formula dei DUST, riscontrabili negli ampi spazi evocati dagli arrangiamenti e in una tensione comunicativa a cavallo tra pienezza soul e toni più oscuri e introspettivi, rimarcati dalla vocalità cavernosa di Andrea D’Addato.

il rumore della tregua
(Cantautore / Folk Rock)
sito: https://www.facebook.com/ilrumoredell…

il rumore della tregua non scrive inni generazionali.
il rumore della tregua non può morire giovane, perché è nato vecchio.
il rumore della tregua compone brani in maggiore su commissione.
il rumore della tregua forse suona come gli anni settanta negli anni novanta, ma non ci è chiaro.
il rumore della tregua ripudia l’ukulele e il glockenspiel come strumenti di risoluzione ai problemi del cantautorato moderno.
il rumore della tregua lucra senza ritegno sulle tue malinconie.
il rumore della tregua non è pre, ma soprattutto non è post.

In Her Eye
(New Wave / Shoegaze)
sito: https://www.facebook.com/inhereyemusic

Nel marasma delle etichette, generi e sottogeneri contemporanei (catalogazioni inutili ma forse necessarie, se vogliamo), gli In Her Eye se proprio devono scegliere, si definiscono “Supersonic New Wave”. Perchè la loro musica nasce dalla New Wave anni’80, e passa attraverso infusioni soniche degli anni ’90. E perchè, volenti o nolenti, fanno musica nel 2015.

The Beckett
(Alternative Country / Cantautore)
sito: https://www.facebook.com/thebeckett

The Beckett è un progetto sbocciato dalle note e dai testi del cantautore Raffaele Volpi che da sempre si è ispirato alla musica internazionale, in particolar modo a quella anglo-americana di matrice country: un amante dei mitici Neil Young e Ryan Adams. Da quando ha iniziato a scrivere ha costruito un vasto repertorio di inediti introspettivi e melodici, con il desiderio di comunicare e di emozionare il suo pubblico. Nei suoi testi prevalgono temi riguardanti il passare del tempo, con una vena di dolce affetto nei confronti di ciò che passa e con la consapevolezza di come possa essere intrappolante un’attesa continua per ciò che si spera verrà.

http://heyevent.com/event/bd733l7mnustwa/fermento-sonoro-festival

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Arriva SOS-Matematica.it: la risposta gratis su smartphone

Basta collegarsi da tablet o smartphone e fare una domanda: la risposta arriva in 2 ore dai “Supereroi” di Oilproject. L’obiettivo? Supportare gli studenti di tutta Italia su ultime verifiche ed Esame di Stato.

Le ripetizioni ai tempi di Whatsapp cambiano pelle: sono a colpi di domande e risposte, gratis, social e direttamente da smartphone.

Oilproject, dopo aver annunciato il traguardo del milione di studenti raggiunti ogni mese e l’investimento di TIM Ventures, lancia oggi l’iniziativa “SOS-Matematica.it”.

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Fino al 10 luglio Oilproject e i suoi Supereroi corrono in aiuto di tutti gli studenti della Superiori che hanno difficoltà con la Matematica e la Fisica e che sono impegnati nelle ultime verifiche dell’anno e nella seconda prova della Maturità.

Dubbi su prodotti notevoli, limiti o equazioni? Basta collegarsi a SOS- matematica.it, fare la propria domanda e ottenere gratuitamente aiuto in tempo reale: Oilproject assicura una risposta entro due ore da parte parte di uno staff di professionisti e docenti qualificati.

Oilproject è la più grande scuola online in Italia e le sue 5500 videolezioni, testi ed esercizi – da Leopardi fino alla fotosintesi clorofiliana – raggiungono più di un milione di ragazzi ogni mese.

Con l’iniziativa SOS Matematica l’obiettivo è dare un aiuto concreto ai 2,5 milioni di studenti italiani delle Superiori che hanno dubbi, domande e incertezze sulle materie che causano più ansie e timori nell’imminenza delle pagelle finali. È infatti stimato che il 44% degli studenti che vengono promossi con debito formativo lo ricevono proprio in Matematica.

I “Supereroi” di Oilproject rispondono gratis: un regalo non solo per i ragazzi, ma anche per le loro famiglie. Secondo una recente ricerca quasi il 45% degli studenti italiani ha seguito delle ripetizioni private e ogni anno le famiglie italiane spendono 850 milioni di euro in ripetizioni. Durante la maturità, secondo Codacons, un maturando su tre si affida alle lezioni private per avere una preparazione più solida, soprattutto nelle materie scientifiche, da sempre considerate più ostiche.

I supereroi di Oilproject sono qui per questo: tra di loro c’è il fisico e divulgatore Massimo Temporelli, fondatore del The FabLab Milano, Marco De Rossi, imprenditore e fondatore di Oilproject e Luciano Canova, docente di economia. A loro si aggiungono i “superpoteri” della redazione di Oilproject.

Per avere maggiori informazioni sui Supereroi: www.oilproject.org/ supereroi-matematica

Per fare subito una domanda: www.sos-matematica.it Contatti stampa: info@oilproject.org

Marzia Simionato: come insegno la legalità ai ragazzi

Avvocato esperto di diritto minorile e di famiglia, mamma di due figli di 6 e 11, Marzia Simionato, milanese, 44 anni, lavora in uno studio con colleghi. Da alcuni anni è anche una volontaria dell’Associazione Valeria di Milano, che promuove percorsi di legalità nelle scuole, dalle elementari alle superiori.

 

Marzia Simionato

Ecco l’intervista di Marzia Simionato sul blog 27ora della Corriere della Sera

Come si svolge esattamente questa attività? «Un paio di mattine la settimana, da novembre a maggio, entro nelle classi per spiegare ai ragazzi temi giuridici legati alle sostanze stupefacenti, all’uso di alcol, allo stalking, al bullismo. È un modo per diffondere un senso di giustizia nei giovani, creare un rapporto di fiducia con le autorità, far acquisire maggior senso di responsabilità. Se la regola viene spiegata, viene compresa nel suo vero significato. La conoscenza aiuta a diventare protagonisti».

Com’è iniziato tutto? «Quando mi sono laureata, ho cominciato a fare volontariato nel Tribunale per i minorenni e al carcere di San Vittore, dove tenevo un sportello giuridico per dare consigli. Poi, dopo aver avuto i figli, volevo mettere a disposizione degli studenti le mie conoscenze e mi è capitato di conoscere l’associazione Valeria. Penso che la prevenzione sia importante».

Dopo un lungo tirocinio, affiancando un collega che da più tempo stava in associazione, Marzia si è sentita in grado di gestire da sola una classe.

«La cosa bella è che i ragazzi sono affamati di sapere, hanno tanta voglia di conoscere, sono permeabili all’informazione. Il fatto di trovarsi a tu per tu con una persona che esercita la professione, che porta la propria esperienza, li aiuta. Nella scuola manca uno spazio dedicato alla legalità, all’appartenenza a una collettività. C’è una grossa lacuna, non si insegna più educazione civica», dice.
Spesso accompagna i ragazzi anche in tribunale per assistere a udienze, oppure a incontrare nelle carceri di Bollate e San Vittore detenuti che hanno problemi di dipendenza. «Il fatto di conoscere delle storie reali, li aiuta a superare idee qualunquiste e pregiudizi. Imparano anche che nella vita deve esserci una seconda possibilità, che una nuova occasione se la meritano tutti, anche quelli che, pur avendo sbagliato, si rimettono in gioco, stando alle regole».

I ragazzi stessi fanno molte domande su temi che vanno dal furto del cellulare alla violenza, al bullismo, alle molestie, all’uso di Facebook. «Di solito non conoscono le conseguenze di una loro azione e non si rendono conto che un’ingiuria fatta su whatsApp ha una risonanza grandissima», continua Marzia, che utilizza anche questionari per assaggiare il livello di conoscenze e interesse per determinate tematiche, verificare l’apprendimento e avere dei commenti.

A volte propone simulazioni di processo, un vero e proprio role-playing, in cui ragazze e ragazzi interpretano i differenti ruoli delle parti in processo penale, sempre sotto la sua guida.

Cosa l’ha più colpita di questa avventura? «Mi è capitato di cogliere grande solitudine nei ragazzi. Qualcuno mi dice “I miei non sanno cosa faccio”».

Soddisfazioni? «In una scuola un allievo era stato trovato mentre prendeva sostanze stupefacenti. Ora questo ragazzo farà una lezione in una classe per raccontare la sua esperienza. Molti studenti, poi, ti aiutano a riflettere su temi e questioni che dai per scontato e che ti rimettono in discussione. Ecco perché esco da questi incontri affaticatissima, ma più ricca. È un modo per capire meglio anche i miei figli», risponde.

Come concilia famiglia, lavoro e volontariato?

«In molti siamo genitori e ci diamo una mano anche a gestire gli imprevisti dovuti alle esigenze familiari. Inoltre siamo un gruppo molto affiatato che si confronta periodicamente e che condivide le esperienze vissute nelle classi, soprattutto quando si incontrano situazioni difficili. E questo è di grande aiuto per lavorare al meglio».

http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-scuola-taglia-leducazione-civica-io-vado-a-insegnare-legalita-ai-ragazzi/#more-52270
http://www.associazionevaleria.com

Cene, aperitivi, street food: il programma Piacere Milano

Le cooperative La Cordata e Spazio Aperto Servizi presentano un calendario di eventi e iniziative ufficiali inserite nel progetto Piacere Milano (www.piaceremilano.it). Cene, aperitivi, street food e concerti per incontrare i milanesi e i turisti di Expo arrivati in città.

Gli eventi si terranno all’interno delle proprie sedi e sono tutti aperti al pubblico.

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DOMENICA 24 MAGGIO – ore 13.00
BEEROOK – 6 birrifici artigianali per 6 tributi alle band che hanno fatto la storia del Rock. (a cura della
Cooperativa sociale Bonaventura, con il patrocinio del Comune di Milano Zona 6, inserito in Expo in città)
www.facebook.com/events/811617098874985
Via Zumbini 6 – Milano

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SABATO 6 GIUGNO – ore 17.00
1906-2015 UN SECOLO DI ACCOGLIENZA: il quartiere Umanitaria attraversa Expo.
Un aperitivo che si arricchisce di storie, spettacoli, mostre per riattraversare L’Expo dal 1906 al 2015. (a cura di Spazio Aperto Servizi)
Via Solari 40 – Milano

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VENERDI 12 GIUGNO – ore 18.30
STREET FOOD IN OSTELLO & NEMA PROBLEMA ORKESTAR
Una serata all’interno del cortile dello storico Ostello Burigozzo 11 de La Cordata con una selezione di Apecar e la coinvolgente banda di ottoni Nema Problema per un concerto inedito. (a cura de La Cordata e Re.Rurban Studio)
Via Burigozzo 11 – Milano

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SABATO 13 GIUGNO – ore 16.30
VIAPADOVA36 INCONTRA LA CITTA’
Le famiglie del progetto di housing sociale di ViaPadova36 aprono il cortile della propria casa e raccontano la propria esperienza. Nel pomeriggio una visita al parco Trotter, storico parco e scuola cittadina. Alla sera, una cena in cortile tutti insieme (ognuno porta qualcosa) con il concerto della band di musiche tradizionali e balcaniche, i Buba Mara.
(a cura di La Cordata, Spazio Aperto Servizi, Abitare Sociale Metropolitano).
Per prenotarsi alla cena e alla visita guidata: info@viapadova36.it
Via Padova 36 – Milano

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DOMENICA 28 GIUGNO – ore 13.00
INDOVINA CHI VIENE A CEN…NI
Pranzo condiviso e pomeriggio in festa con tutte le realtà e cittadini che animano l’esperienza di housing sociale in via Cenni. (a cura di Spazio Aperto Servizi)
Via Cenni 15 – Milano

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VENERDI 10 LUGLIO – ore 19.30
FESTA D’ESTATE IN ZUMBINI 6
Come ogni anno, la festa d’estate della cooperativa La Cordata, nel giardino Zumbini 6 – Approdi Innovativi. Lavoratori, soci, ospiti e amici si ritrovano ogni anno per festeggiare l’arrivo dell’estate portando qualcosa da bere e da mangiare, e ballando con il DJ Tone. (a cura de La Cordata)
La festa è aperta a tutti.
Via Zumbini 6 – Milano

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GIOVEDI 24 SETTEMBRE – ore 19.30
CENA IN GIARDINO DAL MONDO
Cena in giardino con il progetto M’Ama Food che lavora con donne rifugiate politiche. La cena sarà possibile anche grazie all’aiuto dei ragazzi minori stranieri accolti nel progetto de La Cordata, Case Saltatempo, e racconteranno le proprie esperienze. Il consueto mercato agricolo del giovedì prolungherà il suo orario fino a dopocena. (a cura de La Cordata)
Via San Vittore 49 – Milano

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SABATO 3 OTTOBRE – ore 19.30
CENA A FILIERA EXTRA CORTA
Cena con i prodotti dell’orto organizzata con il contributo delle famiglie consapevoli e del GAS di Cinisello Balsamo, all’interno del Residence Brodolini 24. (a cura de La Cordata)
Via Brodolini 24 – Cinisello Balsamo
Per informazioni:
www.lacordata.it/eventi/appuntamenti-piacere-milano
www.piaceremilano.it
www.spazioapertoservizi.org

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“Piacere, Milano” è un progetto che punta sul tema dell’accoglienza come riferimento e valore principale per costruire una nuova idea di città. Una città contemporanea, inclusiva e ospitale, pronta a cogliere l’occasione offerta da Expo 2015 come opportunità per investire sulla relazione attraverso la partecipazione.Il progetto, che ha il sostegno del Comune di Milano, nasce dall’idea di restituire ai cittadini milanesi un ruolo da protagonisti in occasione di Expo 2015. Cittadini immaginati non come spettatori di un evento globale, ma come veri e propri attori di un’esperienza di relazione vissuta insieme alla platea dei turisti che visiteranno Milano nei sei mesi della manifestazione. Cittadini ambasciatori di una città spalancata sul mondo, pronti ad aprire le porte di casa per un invito a cena e per raccontare la propria città. Una Milano inedita e sentimentale, popolata di storie e vissuti, lontana e diversa dalle rotte e le mete dei percorsi turistici tradizionali.

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W il ragù

Ragù alla napoletana

di Cristina
Il ragù napoletano (O rraù in napoletano) è probabilmente il condimento più conosciuto della cucina napoletana, nonostante la sua poca diffusione nell’uso quotidiano, a causa della complessità della preparazione e dei tempi lunghi di cottura. Per questi e altri motivi il ragù napoletano è un piatto tipicamente festivo che consiste nell’unione a tritatura di diversi tipi di carne, bovina e suina, cotti in una salsa di pomodoro, a fuoco molto lento. A Napoli alla fine del ‘300 esisteva la Compagnia dei Bianchi di giustizia che percorreva la città a piedi invocando misericordia e pace. La compagnia giunse presso il palazzo dell’Imperatore, tuttora esistente in via dei Tribunali, che fu dimora di Carlo, imperatore di Costantinopoli e di Maria di Valois, figlia del re Carlo d’Angiò. In quel periodo il palazzo era abitato da un signore nemico di tutti, tanto scortese quanto crudele e che tutti cercavano di evitare. La predicazione della compagnia convinse la popolazione a rappacificarsi con i propri nemici, ma solo il nobile che risiedeva nel palazzo dell’Imperatore decise di non accettare l’invito dei Bianchi nutrendo da sempre antichi e tenaci rancori. Non cedette neanche quando il figlio di tre mesi, in braccio alla balia sfilò le manine dalle fasce e incrociandole gridò tre volte: “Misericordia e pace”. Il nobile era accecato dall’ira, serbava rancore e vendetta. Per intenerirlo, un giorno, la sua donna preparò un piatto di maccheroni. La provvidenza riempì il piatto di una salsa piena di sangue. Commosso dal prodigio, l’ostinato signore si rappacificò con i suoi nemici e vestì il bianco saio della Compagnia. Sua moglie, all’inaspettata decisione, preparò di nuovo i maccheroni che, anche quella volta, come per magia, diventarono rossi. Quel misterioso intingolo aveva uno strano, invitante profumo, e il signore, nell’assaggiarlo, trovò che era veramente buono e saporito, lo chiamò così, “Rau”, lo stesso nome del suo bambino .

 

Questa la leggenda, in realtà il termine ragù deriva dal francese ragout che indica un tipo di cottura di carne e verdure, simile allo spezzatino. Originariamente costituiva il piatto unico della domenica, il sugo veniva utilizzato per condire la pasta e la carne consumata come seconda portata. I tipi di carne indicati nella preparazione sono numerosi e possono variare anche da quartiere a quartiere, la carne non è macinata, ma cotta a pezzi grossi da 500 grammi fino a un chilo di grossa bistecca, farcita con ingredienti vari, (uvetta, pinoli, formaggi, salami o lardo, noce moscata, prezzemolo) e legata con uno spago. Generalmente viene utilizzato un misto di carne di mezzo (tagli anteriori e poco pregiati, che necessitano di una lunga cottura)e di maiale. Troviamo il muscolo di manzo (gamboncello o piccione), le spuntature di maiale (tracchie), l’involtino di cotenna (cotica), la polpetta e la braciola, termine che viene usato per indicare l’involtino di manzo ripieno con aglio, prezzemolo, pinoli, uva passa e dadini di formaggio.

 

Tradizionalmente la preparazione del ragù inizia di buon mattino, se non il sabato sera, perché la salsa si deve addensare, cuocendo a fuoco lento fino a diventare di una consistenza molto cremosa, prima di poter condire degnamente una buona pastasciutta. In molte varianti del ragù napoletano viene impiegato un cucchiaio di concentrato di pomodoro. Il ragù e non “carne c’ ‘a pummarola”, come recita la poesia di Eduardo, non è facile da realizzare e inoltre, per essere saporito come quello della mamma di De Filippo, richiede una lunghissima cottura; attualmente si usa chiamare ragù un sugo di pomodoro nel quale si è cotta della carne. Il ragù, come recita Eduardo, veniva cotto su una fornacella a carbone per almeno 6 ore. La pentola in cui si dovrebbe cuocere è un tegame di rame e, per rimestarlo, occorre la cucchiarella di legno .

 

Ingredienti: 1 kg di spezzatino di vitello, 2 cipolle medie , 2 litri di passato di pomodoro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, 200 gr. di olio di oliva, 6 tracchiulelle (costine di maiale), 1/4 di litro di vino rosso, preferibilmente di Gragnano, basilico e sale q.b.

Esecuzione: è consigliabile prepararlo il giorno prima mettendo la carne nel tegame insieme alle cipolle affettate sottilmente e all’olio. Carne e cipolla dovranno rosolare insieme: la prima facendo la sua crosta scura, le seconde dovranno a mano a mano appassire senza bruciare. Per ottenere questo risultato, bisogna rimanere ai fornelli pronti a rimestare con la cucchiarella di legno e bagnare con il vino. Appena il sugo si sarà asciugato e le cipolle si saranno consumate fino a quasi sparire, la carne sarà diventata di un bel colore dorato, sciogliete nel tegame un cucchiaio di conserva e aggiungete la passata di pomodoro. Regolate di sale e mettete a cuocere a fuoco bassissimo, il ragù dovrà, come si dice a Napoli, pippiare parola onomatopeica che ben descrive il suono del ragù, cioè dovrà sobbollire appena. A quel punto, coprite il tegame con un coperchio senza chiuderlo del tutto. Il ragù dovrà cuocere 3 ore almeno, di tanto in tanto rimescolatelo facendo attenzione che non si attacchi sul fondo.

 

Nei miei pranzi famigliari – purtroppo tutto questo risale a due anni fa – lo modificavo in questo modo: prendevo sei fette di carne farcite con aglio a pezzetti, prezzemolo, sale, pepe nero, formaggio pecorino romano a pezzetti le chiudevo con uno stuzzicadenti, le facevo rosolare per una mezz’oretta con una cipolla a fette e con l’aglio, quando era ben rosolato e aveva preso un bel colorito, aggiungevo il passato di pomodoro e un cucchiaio di concentrato, sale quanto basta e una manciata di basilico, la cottura deve essere sempre molto lenta, minimo due ore. Un’altra mia variante: friggevo a parte delle polpette e poi le aggiungevo al ragù, la procedura è sempre identica, non bisogna dimenticarsi mai di aggiungere il basilico.

Et voilà la ricetta del ragù napoletano, famoso nel mondo.

Il risotto alla monzese

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di Virginia S.

Io non ho origini brianzole, ma da dieci anni vivo a Monza per cui conosco bene l’ottima cucina locale fra cui un eccellente primo piatto: il risotto alla monzese, l’ingrediente principale è la salsiccia o luganega di Monza. Non tutti sanno che al risotto alla monzese è legata un’antica leggenda, la cui protagonista è una perfida strega di nome Giuliana.
Secondo la tradizione, Giuliana era una strega mostruosa dotata di gambe incredibilmente lunghe, girava per i boschi camminando di albero in albero senza mai toccare il suolo, aveva un’occupazione raccapricciante: rapiva i bambini per mangiarli, si nascondeva sugli alberi e quando un bambino ignaro percorreva il sentiero sottostante, lo afferrava con le sue mani ad artiglio e lo issava a sé.
Questa era la storia spaventosa che tante nonne raccontavano ai bambini per non farli avventurare dentro il bosco. Un giorno una madre spaventata per il possibile rapimento del figlio, decise di ingannare la strega, cucinò in un enorme pentolone il riso allo zafferano, cui aggiunse la salsiccia, così da rendere gusto e aroma assolutamente irresistibili. Al calar della notte, la strega attirata dal profumo, finì per dimenticarsi dei bambini e si concentrò sul risotto; la pentola era talmente grossa che la strega impiegò tutta la notte per mangiarlo e, accecata dall’ingordigia, non si accorse dell’alba che sorgeva alle sue spalle. Fu così che la strega, colta di sorpresa dai raggi del sole, morì.

Tutto questo deve essere successo una notte di gennaio perché, in quel periodo, in decine di paesi della Brianza l’evento è commemorato con un enorme rogo della strega seguito da abbuffate di risotto con la salsiccia. Questa è la leggenda, ma potrebbero esserci alcune ragioni più razionali all’origine che probabilmente affonda le sue radici in alcuni riti precristiani antichissimi. La Giuliana, il cui nome deriva forse da Giunone l’antica dea della terra, rappresenta il suolo povero dell’inverno che, con questo rituale, è fertilizzato simbolicamente dalle sue stesse ceneri, preparandosi a donare i frutti durante la bella stagione. Io continuo però a preferire il racconto della strega, il motivo è molto semplice: questo squisito risotto. Vi assicuro che vale proprio la pena di mangiarlo.

 

Ingredienti

320 gr. di riso, 50 gr. di burro, 1 cipollina, 700 ml. di brodo, 1 bicchiere scarso di vino rosso, 200 gr. di luganega di Monza.

 

Preparazione

Affettare e rosolare la cipollina nel burro, aggiungere il riso, poi il vino e farlo sfumare. Bagnare con il brodo usando un mescolo per volta, dopo che è stato assorbito. A parte cuocere la luganega, prima spellata e bollita un minuto in acqua, poi messa in padella dove deve soffriggere per cinque minuti bagnata con il vino rosso e lasciata per dieci minuti coperta sul fuoco spento perché faccia un po’ di sugo. Tagliarla a grossi pezzi e metterne un pezzo nel centro del risotto, scavato a formare un piccolo incavo, con un po’ del suo sugo. Esiste la variante anche con il vino bianco anziché rosso in ogni caso il gioco è fatto.

Buon appetito a tutti!

L’arcobaleno incatenato: asta benefica

Martedì 19 maggio, ore 18, alla Galleria Antonia Jannone, corso Garibaldi 125, Milano: un’asta benefica “L’arcobaleno incatenato” verrà battuta da Philippe Daverio, storico dell’arte e viaggiatore, coadiuvato dalla Pina di Radio DJ.

All’asta ci sono: oggetti e manufatti ideati e realizzati nella sezione femminile del carcere di San Vittore. Aperitivo di Maria

Il ricavato sarà devoluto al giornale “Oltre gli occhi”, pubblicazione periodica della sezione femminile del carcere.

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ORTI APERTI 2015 BOSCO IN CITTA’

Museo, Regno Unito - Cartolina

Il 17 maggio dalle 9,30 alle 17,30. Venite a scoprire il parco Bosco in Città, conoscere le persone che lo curano, coltivare le piantine e la passione per la natura partecipando a numerosi eventi. Consultate il programma completo su  www.cfu.it , sito del Centro per la Forestazione Urbana, centro operativo dell’associazione Italia Nostra

Si può arrivare da via Novara, via Ponte del Giuscano e Trenno. Se venite in bici è ancora più semplice e comodo.

 

Comune Milano
http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it
Centro Forestazione Urbana
http://www.cfu.it
Italia Nostra onlus Sezione Milano Nord
http://www.italianostramilano-nordovest.org
Cascina San Romano, via Novara

 

 

 

Grazie Lella, sei tutte noi!

Già poche ore dopo la guerriglia dei black bloc, i milanesi hanno iniziato a mobilitarsi: sui social network impazza infatti l’hashtag #nessunotocchimilano. Su Facebook la mobilitazione è partita dal Pd del capoluogo che ha organizzato una pulizia collettiva. Così dopo gli scontri che hanno devastato Milano nel primo giorno di Expo 2015, 20mila cittadini si sono dati da fare per far tornare alla normalità la città e per manifestare e contro i vandali in tuta nera. “Milano ha reagito con grande unità di intenti” e “è risorta rispondendo no alla violenza”:  ha detto il sindaco Giuliano Pisapia. “Saremo uniti e forti – ha aggiunto – e daremo un messaggio a tutto il mondo contro una violenza che Milano non può accettare”. Fra i tanti che hanno partecipato, anche Lella Ravasi Bellocchio, grande psicanalista junghiana (nella foto è con il sindaco Pisapia), molto amata da Quartieri Tranquilli. “Erano i luoghi della mia vita. Le tante strade attraversate in diversi momenti. Dopo una devastazione, va riconsacrata la memoria. Pulire è un modo per riconsacrare, come si faceva con le chiese dopo la devastazione dei vandali”

Grazie Lella, sei tutte noi!

Lella Ravasi ripulisce Milano

1° maggio: Festa del lavoro e Festa di quartiere

Festa del lavoro e festa di quartiere: il Primo Maggio a Milano si celebra con un super-concerto all’aperto in via Zumbini: musica per tutti gusti (rock, soul, blues, funk e pop) con oltre dieci band Otto ore di live, dalle 14 in poi, per la seconda edizione di “Concerto in Barona”.

Ma anche mercato a filiera corta, artigianato locale, intrattenimento per i più piccoli, mostre d’arte, punti di ristoro e birra artigianale di qualità.

Come è accaduto nel 2014, anche quest’anno Milano avrà il suo concerto del Primo Maggio. A suon di rock, blues, pop, jazz e soul-funk.

Dove? Al quartiere Barona.

Lo organizzano la cooperativa sociale Bonaventura, con il Comune di Milano-Consiglio di Zona 6, l’Associazione Sviluppo e Promozione Onlus (ASP) e il Comitato Villaggio Barona, con La Cordata che mette a disposizione lo spazio che ospiterà il grande palco all’aperto nell’anfiteatro di via Zumbini 6. Con una novità: quest’anno gli spazi espositivi aumenteranno (verranno utilizzati tutti i porticati esterni del Villaggio Barona) e quindi il concerto del Primo Maggio diventerà un’autentica festa di quartiere.

L’ingresso è libero e l’evento fa parte del cartellone “Expo in città”.

Concerto 1° maggio La Cordata

Si tratta di un appuntamento unico nel suo genere, in cui la musica sarà, ovviamente, la grande protagonista, ma non l’unica: a far da sfondo a questa iniziativa, infatti, ci saranno le realtà che già operano nel quartiere, da quelle del mercato a filiera corta alle molte associazioni che svolgono la propria attività sul territorio.

Non solo: spazio anche a installazioni d’arte, mostre fotografiche, momenti d’intrattenimento per i più piccoli, esposizioni di artigianato locale, presentazioni di progetti originali. Tra gli artisti presenti segnaliamo Savino Letizia, chiamato “l’Artista delle Forbici”, capace di eccezionali performance manuali come quella di partire da un foglio di carta (o di plastica) e trasformarlo, a colpi di tagli, in un’opera d’arte; Stefano Marangon, ribattezzato “il pittore del Sole”, con le sue scenografiche creazioni nate utilizzando lenti che catturano i raggi solari; Laura Boerci, pittrice affetta da atrofia spinale (una malattia totalmente invalidante), con i suoi quadri dipinti a bocca.

Non mancheranno punti di ristoro per pranzare, cenare e degustare birre artigianali di qualità.

Infine, per quanto riguarda l’aspetto istituzionale, sono previsti .

Musicisti e band in scaletta:

Ore 14.00: DAMIANO FIORELLA
Ore 14.40: K’ABRASIL DUO
Ore 15.20: THE M.O.N.K. (A SURF-JAZZ COMBO)
Ore 16.00: ALESSANDRO CENTOLANZA
Ore 16.40: MALKOVIX
Ore 17.20: MEG BLUEZ BAND
Ore 18.00: DOMO EMIGRANTES
Ore 18.40: AMANDA MABET
Ore 19.20: PARAFUNK
Ore 20.00: HOT DOGS FAMILY
Ore 20.40: BLU STRACK
Ore 21.20: NONSOLOFUNK
Ore 22.00: OPEN MOUTH BLUES ORCHESTRA JAM FINALE A SEGUIRE!!!
Il programma:

Ore 11: avvio manifestazione
Ore 12: apertura punti di ristoro (aperti durante tutta la durata della manifestazione)
Ore 14: inizio concerto
Ore 20: chiusura mercati ed esposizioni
Ore 23: fine concerto.
Bonaventura, via Zumbini 6, Milano. Tel. 02.36556618

http://www.lacordata.it
http://www.villaggiobarona.it
http://it.expoincitta.com

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Viaggio musicale e solidale 29 aprile

IN VIAGGIO CON LA MUSICA a sostegno di Mamme in azione
Mercoledì 29 aprile 2015 – ore 21:00
Ca’ Bianca Hotel Corte del Naviglio
Via Lodovico il Moro 117, Milano
Recital pianistico di AKI KURODA a sostegno del progetto “Mamme in azione”:
scuola di italiano per mamme straniere della Cooperativa sociale Comunità del Giambellino
Con la partecipazione di Quartieri Tranquilli

Aki Kuroda

Presenta il musicologo Danilo Faravelli
Prima parte
Uno sguardo d’insieme sulla produzione artistica legata al protagonismo storico del pianoforte negli ultimi due secoli della nostra cultura musicale

Vincenzo Bellini, Casta diva dall’opera Norma (Italia)

Fryderyk Chopin, Polacca op. 53 (Polonia)

Michio Miyagi, Haru no Umi (Giappone)

Ryuichi Sakamoto, Merry Christmas, Mr. Lawrence (Giappone)

Astor Piazzolla, Libertango (Argentina)

Seconda parte
L’approccio interdisciplinare (arti figurative/musica, vista/udito) può essere inteso come un’espressione di intercultura

Modest Musorgskij, Quadri di un’esposizione (Russia), suite di pianoforte dedicata agli acquerelli di Viktor Hartmann

Donazione libera a partire da 20 euro all’ingresso oppure

per donazioni fiscalmente deducibili (ricevuta da presentare all’ingresso):
c/c banca Etica: IBAN IT31H0501801600000000157459

Infoi: Cooperativa Sociale Comunità del Giambellino, tel. 02 425619, www.giambellino.org

Oppure Ca’ Bianca Hotel Corte del Naviglio: tel. 02 89181292, www.cabiancamilano.com

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Piano City: concerto gratuito alla Ca’ Bianca

23 maggio, Ca’ Bianca, ore 19: concerto di Aki Kuroda e giovani pianisti giapponesi.

Sette, allegato del Corriere della Sera, e Lina Sotis ne parlano

Ogni pianoforte ha una storia da raccontare. Quella dei tre pianoforti della Ca’ Bianca, albergo e spazio eventi in via Lodovico il Moro 117, sul Naviglio grande, a Milano è lunga e affascinante. Sul suo palcoscenico si sono esibiti e si esibiscono artisti di livello internazionale. Sottolineare la tradizione musicale del luogo è uno dei suoi principali obiettivi. Non a caso, è l’unico albergo milanese che, grazie all’illuminato gestore Roberto Gnaga, presta i suoi spazi a eventi charity (l’ultimo in ordine di tempo è stato In viaggio con la musica, un recital per raccogliere fondi per la scuola di italiano per mamme straniere della Comunità del Giambellino, organizzato con Quartieri Tranquilli) o di grande valore sociale. In occasione di Piano City, sabato 23 maggio alle 19, uno dei pianoforti della Ca’ Bianca, suonerà le suggestive melodie di Chopin, Debussy, Sakamoto. Sulla tastiera si muoveranno le mani di Aki Kuroda e dei suoi giovani pianisti giapponesi. Si inizi.

Piano City 2015 invito jpg

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10 maggio: Aperitivo al nuovo Residence Brodolini

DOMENICA 10 MAGGIO Siamo lieti di invitarvi alla giornata di apertura del
RESIDENCE BRODOLINI 24
dalle 11.30 ca alle 16.00
via Brodolini 24, Cinisello Balsamo
@ Residence Brodolini 24 / La Cordata
residence Brodolini

Le Famiglie Consapevoli e La Cordata aprono le porte del Residence Brodolini 24 per accogliervi nel meraviglioso giardino e nell’orto dove da circa quattro anni abbiamo avviato un progetto di abitare integrato temporaneo che ospita lavoratori, studenti, famiglie, persone in temporanea difficoltà.
Il Residence, di proprietà del Comune di Cinisello Balsamo, è gestito da circa 4 anni dalla Cooperativa La Cordata che insieme a giovani di Cinisello alla prima esperienza abitativa, hanno dato vita ad attività di animazione socio culturale, tra cui un orto comunitario condiviso con i GAStronauti (Gruppo di Acquisto Solidale di Cinisello B.mo) promotori insieme a noi di questa giornata aperta.

Il programma:
11.30 apertura e saluto istituzionale di Siria Trezzi Sindaco di Cinisello B.mo
11.45 Silvia Bartellini, Presidente de La Cordata
L’esperienza di Brodolini e cosa vuol dire essere ente gestore di una struttura integrata di housing sociale temporaneo
12.00 Matteo, Sara, Simone, Alessandro, Franca, Melchiade, Armando e Fulvio racconteranno attraverso esperienze e aneddoti la vita da “Famiglia Consapevole” all’interno di Brod24
13.00 Visita alla struttura
13.30 Aperitivo Buffet

..e poi attività libera nell’Orto con i GAStronauti!

Unitamente a tutta la cittadinanza sono calorosamente invitati tutti i giovani tra i 18 e 35 anni che vogliano conoscere Brodoolini e mettersi in contatto con noi perchè interessati a sperimentare una coabitazione nel prossimo futuro.

per informazioni:
Residence Brodolini 24 – La Cordata
Tel. 02.6125158 / Fax. 02.6171145
info@residencebrodolini24.com
www.residencebrodolini24.com
http://www.lacordata.it

Il talent (in corsia) con le dive della musica

Sul Corriere della Sera del 19 aprile  è uscito questo articolo a firma di Elisabetta Andreis

Malika Ayane, Ornella Vanoni, Niccolò Fabi, Moreno: gli artisti entrano negli ospedali, inventano un palco e iniziano a cantare. Sottovoce, soltanto con il loro strumento. Un concerto gentile, carico di vita, preludio di un talent show in corsia. Ad ascoltarli, i pazienti di Istituto nazionale dei tumori, Niguarda Sacco, ma “altre strutture si aggregheranno via via”, promette Ugo Vivone, ideatore di Special Stage. Si parte dai nomi noti della canzone per stimolare gli altri, “quei giovani esordienti e pieni di talento di cui Milan è piena”. Alcune sessioni sono fissata: pop, jazz, blues, hip, hop, reggae, funk, tutti i generi.

CONCORSO PER CANTANTI ALL ISTITUTO TUMORI

All’Istituto tumori di via Venezian, a Milano, si esibiscono oggi la Vanoni e il 9 maggio Malika. In mezzo, tanti altri. “una performance volontaria che ricordi per la vita”, per Francesco Nava, riccioli neri sparati e aria da sognatore: ha provato a suonare tra i pazienti e, in reparto, è tra i più bravi. Una web serie racconterà l’entusiasmo che porta con sé l’iniziativa: partite le iscrizioni anche via whatsapp (340 2114789, Offcinebuone.it), diversi i premi: “per ogni concerto sono assegnati crediti – spiega Vivone – Ci sono in palio borse di studio e incontri con musicisti famosi. E i migliori avranno a disposizione il palco di Eatay per autopromuoversi”. Molti giovani non hanno mai fatto volontariato: “Si presentano senza esperienza, timorosi. Io dico: “dai, fai come se fossi alla Scala””. Sorrisi, applausi, grinta: Lina Sotis, che con l’associazione Quartieri Tranquilli sostiene il progetto: “In corsia c’è vita, non solo malattia“.

http://www.officinebuone.it
http://corriere.it

Cristiana: la mia vita divisa tra marketing e archeologia

Sul blog della 27ora del Corriere della Sera (http://27esimaora.corriere.it) è uscita questa intervista a Cristiana Battiston, archeologa volontaria

«Da grande farò l’archeologa». Cristiana Battiston, a otto anni, un mattino al risveglio ha rivelato al padre il suo sogno. Un sogno che ha preso vie inattese. Oggi, a 41, Cristiana, veneziana, lavora a Milano nel marketing di editoria professionale presso uno dei più importanti gruppi editoriali italiani. Dopo la laurea in Lettere Classiche a indirizzo archeologico, con una ponderosa tesi sul Neolitico medio, capisce che è impossibile mantenersi economicamente rimanendo in quel campo. La passione è tale, comunque, che continua a partecipare a scavi estivi organizzati dai Gruppi Archeologici d’Italia, prima come volontaria, poi come responsabile.

Battiston archeologa 1

Dieci anni fa un’altra illuminazione: fonda con un centinaio di soci il G.A.Am, gruppo archeologico ambrosiano http://www.archeoambrosiano.org. Con una quota annuale, gli iscritti partecipano d’inverno a visite guidate a Milano e in Italia, d’estate a esplorazioni e scavi archeologici nella zona dei monti della Tolfa, vicino a Civitavecchia, dove si trovano nascosti fra boschi e colline siti preistorici, necropoli etrusche, villae romane e città medioevali. «Faccio tutto questo senza avere un tornaconto. Voglio trasmettere l’amore per l’archeologia e per il nostro patrimonio, sempre bistrattati», racconta Cristiana.

È consapevole che la professione attuale non è in linea con le sue aspirazioni profonde, ma dice: «Il lavoro, comunque, mi piace. Una laurea in materie classiche serve per la forma mentis, ma non offre nozioni pratiche che ho invece imparato con la mia esperienza aziendale, utili anche per la gestione del G.A.Am». Con un impiego full time, Cristiana ogni giorno si ritaglia degli spazi per dedicarsi all’associazione, preparando brochure e gestendo le riunioni settimanali. Ora sta organizzando il cinquantenario della rete dei Gruppi Archeologici d’Italia che verrà celebrato a metà di giugno a Milano http://gruppiarcheologici.org. Fra le altre cose, ha seguito anche la pubblicazione di tascabili di successo, come Milano Archeologica. 11 Itinerari dalle origini al basso Medioevo e Milano fuori porta tra archeologia e arte. 13 itinerari dalle origini al Rinascimento (tutti pubblicati da Editore Meravigli – Libreria Milanese).

Spesso il tempo dedicato a questo hobby viene portato via alla famiglia, ma «questo non mi pesa assolutamente. E il mio compagno è comprensivo, o mi prendeva così o niente», sostiene Cristiana. Risolto il problema anche con il figlio Emiliano, 7 anni. «Ha ereditato la mia passione. Ha cominciato l’anno scorso a scavare, in agosto, e nessuno l’ha più fermato. Andava in giro per il campo portando le carriole con gli altri figli dei soci. Viene con me alle riunioni ed è diventato la mascotte dell’associazione».

Il ricordo più bello? «A 22 anni, nel 1995, ho avuto la fortuna di partecipare al ritrovo di una tomba intatta nella necropoli del Ferrone, vicino a Tolfa. Facevamo i turni di notte con i sacchi a pelo a controllare se arrivavano i tombaroli, Quanto la tomba è stata aperta abbiamo pianto tutti, e non perché ci sentivamo un po’ Indiana Jones, ma perché credevamo in quello che facevamo. E ci crediamo ancora».