Archivio dell'autore: Lina Sotis

Mi sono incriccata una costola, ma quanto fa male? Be passerà, intanto il nostro lavoro procede, una scoperta dietro l’altra, la città si muove.  E quanto si muove… Perchè non ci raccontate di qualche progetto spontaneo nei quartieri? Intanto la costola torna vispa e silente. Ahi!

BUONE NOTIZIE, da quando siamo nati abbiamo creato 12 progetti! Un altro, fantastico, che coinvolge sei università milanesi, e, se siamo fortunati, uno per gli  adolescenti di via Ripamonti. E’ cominciato tutto con la Camminata tranquilla, che tornerà a primavera. Speriamo che a primavera collaboriate anche voi con i vostri progetti per i vostri quartieri. Speriamo che il ’14 sia l’anno buono per mandare avanti, tutti insieme, i Quartieri Tranquilli.

Con questa settimana inizia veramente il nuovo anno. Negli ultimi 6 mesi del 13, Quartieri Tranquilli è neonato, abbiamo realizzato, allegramente, tanti bei progetti che vi presentiamo qui accanto. Il sogno di QT è che nella città ne nascano tanti, tanti altri da realizzare insieme. Insomma è il sogno di una rete, lunghissima, nella quale ognuno dà quello che può. Ho anche avuto delle brutte sorprese ma non mi voglio scoraggiare. Dai, andiamo avanti, facciamo diventare il 14 l’anno della solidarietà.

La domanda che si deve porre il mondo del Volontariato, milanese, con il nuovo anno è sicuramente questa: SANNO FARE SQUADRA LE VARIE ASSOCIAZIONI? Sono una visionaria neofita di questo universo, ma la mia sensazione è che ognuno lavori, ottusamente, per se. Ditemi, dimostratemi che mi sbaglio. Aspetto. Buon anno !

Sono andata al compleanno di un amica. Età dichiarata. Una delle commensali , che tace la sua, ha detto: ” Ognuno ha l’età che dimostra” Secondo me, la signora, peraltro molto bella, ha ragione a metà: certo ognuno ha l’età che dimostra, ma chi la dichiara ha anche qualcosa in più: coraggio, allegria, sicurezza in se stessa e sopratutto, qualsiasi sia l’età, la giovinezza. Solo la vecchia generazione è legata all’idea di non dire l’età, poichè ognuno ha l’età che dimostra, l’età non esiste, ma appunto esiste il coraggio, l’allegria e poi suvvia un pizzico di vanità: dichiarare gli anni è bello, celarli è da vecchiette. Voi cosa ne pensate?

 

La settimana è stata convulsa, il momento più bello sicuramente il pomeriggio, nella biblioteca di San Vittore, a sentire il karaoke delle detenute della sezione femminile. Sono stati attimi di allegria pura in un piccolo mondo, quanto mai diversificato, hanno cantato in spagnolo, in rumeno, in polacco, in swahili. Non tutte intonatissime, ma il risultato era davvero internazionale. Alla fine abbiamo ballato tutte insieme, facevo coppia, quasi fissa, con una ragazza rom. Va bene che siamo tutte ragazze, ma lei ed io eravamo le più d’età, per cui più spensierate. Meno futuro davanti è una bella consolazione. Poi un Natale editoriale, uno familiare, uno allargato, poi a teatro con Ens, dove ho imparato che i non udenti applaudono agitando ,in alto, le mani. Stasera ci sono gli auguri al Corriere, anche la vecchia tigre ne ha bisogno. A Natale spero di riposarmi e di digiunare. Tanto a messa ci sono già stata per gli auguri dell’accoglienza di San Marco che è una delle più accoglienti di Milano. Questa è la vita a Natale di una pensionata che si dà da fare.

Cosa regalare per Natale? Alle persone che ami meglio chiedere, così non sbagli. A meno che la sorpresa sia talmente bella che non può che lasciare stupefatti. Ma agli altri? A quelli con cui ti piace tenere un rapporto di tenerezza e di amicizia? A quelli a cui ti piace sorridere e vuoi che ti sorridano? Due anni fa, l’ho risolta in un modo magistrale, che ancora ricordo: per effetto e parsimonia. Ho sparso un giro a tutti quelli che mi piacevano (non troppi) dei lingotti di cioccolata amara fondente. Sono i lingotti Emilia della Zaini, 1 kg, prezzo 8 euro. Non sapete la festa!

Un pomeriggio a San Vittore a sentire e vedere la Traviata, in collegamento dalla Scala, con cittadini e detenuti. E’ stato bellissimo, contenti tutti e due, anche le guardie carcerarie che hanno detto: “Faticoso, ma si può rifare:” Oltre che bello, strano ed emozionante. Cinzia, che ama il teatro era felice di conoscere il premio Oscar Franca Squarciapino.  Il Procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati è stato accompagnato da un taxista che gli ha chiesto:” Dalla parte parenti o detenuti?”Umberto Veronesi e Annamaria Cancellieri, avevano scelto di essere lì invece che alla Scala. Grazie grande dottore, grazie ministro.  A chi piaceva la Traviata, a chi non piaceva. A tutti piaceva essere lì. Per rendere possibile quel pomeriggio hanno lavorato 250 detenuti. Lavorare dentro significa avere una giornata diversa, più corta. Ma il grazie vero va  a Gloria Manzelli, il direttore, Gianni Fumagalli, il capoeducatore e Renata Discacciati, volontaria che mi hanno voluta con loro per creare una squadra forte che rendesse possibile un pomeriggio così diverso. E poii W il prefetto che ci sostiene!  Fatevi venire in mente un bel progetto per la città, che proviamo ad attuarlo insieme.

Il 7 dicembre c’è la prima della Scala. Il 7 dicembre, come racconta Annachiara sul Corriere, c’è anche l’altra prima della Scala: in simultanea, su un grande schermo verrà trasmessa la Traviata a San Vittore per 150 cittadini: 90 detenuti e 60 ospiti. E’ stata una bella sfida, l’ho colta al volo, vorrei sapere da voi se vi piace. Gloria Manzelli, la direttrice di san Vittore, Gianni Fumagalli, il capoeducatore, e Renata Discacciati, la volontaria più amata dalle detenute, hanno deciso di aprire la prima, hanno chiesto aiuto a Quartieri Tranquilli, che li ha volentieri sostenuti. E per me la prima, dopo 41 anni, sarà l’altra prima.  Ma la vera sfida, dopo le tante persone che hanno detto sì, sarà se Clio Napolitano e Laura Boldrini verranno a salutare le detenute. Per adesso, c’è la sicurezza del Prefetto e del presidente dell’Expo. Secondo voi, la first lady e il presidente della Camera verranno? Spero tanto di sì. Sarebbe un gesto veramente forte. Milano ne uscirebbe più grande.

Molto freddo, ma belle notizie. Per la prima volta in questi ultimi due giorni ho avuto la sensazione che i Quartieri Tranquilli crescono. A Brera arrivano le prime chiamate per i dottori. Entrano timorosi ed escono felici. Sono pazienti ascoltati. A San Vittore, si preparano a un 7 dicembre con tutte le autorità cittadine e forse grazie ad un signore , generoso e illuminato, la parte femminile avrà anche il tanto sospirato giornale. I proprietari dei cani si stanno dando un grande giro per rendere la vita più bella ai loro amici. Ovunque, in città, si parla di come migliorare la vita e qualcuno inizia a dire: possiamo iniziare a rendere più bello il nostro quartiere. Non è poco. il desiderio monta!

Si chiama Marina, è diretta, simpatica, elegante, con quell’aria, semplicissima, che hanno le vere eleganti che non sanno cosa è la moda,  lavorerà con noi per raccontarci Brera. Marina è amica di Sandra, si spera che diventerà amica mia e di Alessandra, e la cordata continua. Speriamo arrivino anche gli uomini, per adesso siamo quasi tutte donne… Noi ci crediamo all’idea che ogni quartiere faccia squadra per far diventare il suo rione sempre più amicale, familiare, protettivo… Aggiungete voi. Noi ci crediamo.

Non abbiamo ancora parlato con il presidente di zona, la Zona 2. Speriamo di riuscire a contattarlo presto. Ma in uno dei “suoi” quartieri c’è una realtà talmente bella che abbiamo chiesto a Faustino Boioli, che l’ha creata, di raccontarcela. Conosco Faustino da circa trent’anni, eravamo ragazzi e lui lavorava come radiologo al Fatebenefratelli. Sono passati tanti anni, Faustino è andato in pensione e ora, con una grande squadra, pensa agli altri. Faustino era ed è un uomo simpaticissimo, di qualsiasi umore uno è, diventa di buon umore. Spiritoso ma anche caustico, sempre bravissimo. Benvenuta Monza-Padova, che puoi vantare Faustino.

Vi piace il cappuccino? Ieri Gianni Cocco, un ragazzo sardo che fa il barman ed è specializzato nella milk art, mi ha spiegato la differenza fra un cappuccino qualunque ed uno speciale. Il segreto è … se il barista lo copre di crema di latte, montata, la bevanda è un capolavoro, se invece di crema è una schiumetta piena di bolle quello che bevete non è quello che dovreste bere. Viviamo in tempi di specializzazione e i nuovi superbarman si riconoscono da come fanno un cappuccino. Come è quello del vostro quartiere?

Un pomeriggio nella biblioteca di San Vittore parlando della vita e dei suoi problemi con sei donne che di problemi ne hanno veramente tanti. Siamo partite parlando di giornalismo poi siamo passate ai problemi di vita, le aspettative, fuori, la reclusione, dentro. Dovevamo stare insieme dalle 13 alle 15, alle 16 eravamo ancora lì che parlavamo,sorridendoci, raccontandoci… E’ arrivata un agente a dirci che il tempo era finito. Ci siamo lasciate promettendoci che ci saremmo riviste molto presto. E’ stato un bellissimo pomeriggio. Grazie Renata che me lo hai proposto. Grazie  Gloria che me lo hai permesso. Grazie ragazze, a presto.

 

In questi giorni la grande decisione: come e dove incontrare, almeno una volta alla settimana, il vigile del nostro quartiere. Vi piacerebbe conoscerlo, sapere il suo nome, dargli un volto? A me molto, mi darebbe sicurezza. Spero, presto, di avere buone nuove.

Abbiamo ricevuto un no! Il primo.  Avevo chiesto a una grande azienda che  ha l’industria in un quartiere di offrire qualche panchina da destinare agli anziani nel pratone vicino a loro. Non hanno detto nooo, hanno detto: non è il momento, ma, però…  Questa non è Milano. L’azienda fa…..Potremmo boicottarla. Le panchine Milano, costano sui 200 euro. Il no si commenta da solo. Che occasione persa!

La verità di Murakami sull’amore

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“La prima ragazza con cui ho fatto l’amore era figlia unica. La sua bellezza, o meglio, anche la sua, non era del tipo che attira gli sguardi degli uomini per strada. Anzi, spesso passava quasi del tutto inosservata. Eppure, quando la incontrai per la prima volta, l’attrazione che provai fu così forte che mi sembrò d’impazzire. Fu come essere centrato in pieno giorno, all’improvviso, da un fulmine invisibile e silenzioso. Era un’attrazione senza limiti né condizioni, senza un motivo né una spiegazione. Senza ma, né se.” Murakami Haruki

Ecco come Haruki Murakami si è innamorato. Vi è mai capitato? Milano innamorata è come Tokyo?