Archivio dell'autore: Redazione Quartieri Tranquilli

Darwin

Sono reduce dalla lettura di un libro molto interessante del genetista Edoardo Boncinelli ” Perchè non possiamo dirci Darwinisti”, lo consiglio a tutti i genitori così spiegheranno bene come stanno le cose.

Cicale o formiche?

Come si fa a risparmiare, in tempi in cui tutto è in aumento, tranne i nostri soldi? Vi segnalo in proposito tre verbi, che troverete sviluppati nel libro Basta Poco (Einaudi): camminare, conservare e conversare. In comune hanno il passaggio dalla schiavitù delle cose a una scelta di libertà, semplice e innanzitutto non ossessiva. Prendiamo l’automobile, uno dei simboli del progresso dell’intero Novecento, che oggi ci angoscia per il traffico, il parcheggio, l’inquinamento. E per i costi, a partire da quello del carburante e dell’assicurazione, destinati a crescere continuamente. Bene: il 77 per cento degli abitanti di Manhattan non hanno più l’automobile, e lo stesso vale per il 58 per cento dei residenti a Parigi. Come circolano? Con i mezzi pubblici, in bici, e innanzitutto a piedi. Possiamo farlo anche noi, migliorando ambiente e salute, purché rinunciamo all’uso compulsivo e improprio dell’automobile: il 31 per cento degli spostamenti motorizzati degli italiani avviene su tragitti inferiori a due chilometri. Qui si annida lo spreco. Quanto al verbo conservare, la manutenzione sta tornando di moda. Ribellatevi all’idea che un oggetto, un vestito, un elettrodomestico non sia riparabile: un giro nella Rete vi dimostrerà che si stanno moltiplicando perfino i siti che aiutano ad aggiustare le cose. E i dieci mestieri che daranno più occupazione nei prossimi sette anni hanno in comune la stessa parola: manutenzione, delle cose e delle persone. Il ritorno alla conversazione, un’arte (e un piacere) nata in Italia, è invece l’antidoto migliore all’abuso di Internet, specie per i nostri figli e nipoti. L’universo del web contiene straordinarie opportunità di rapporti e di conoscenze, ma con un uso eccessivo dei gadget elettronici si rischia di peggiorare la memoria, la concentrazione, l’approfondimento. Il sonno e gli affetti. E si rischia di sovrapporre il virtuale al reale: mi ha colpito il fatto che in Inghilterra quasi il 40 per cento delle separazioni e degli adii amorosi si consumino attraverso il web. Senza neanche l’attimo dell’emozione per la fine di un amore. Come vedete, Basta Poco per una nuova vita, e può significare tanto. Per saperne di più: www.nonsprecare.it


Siete cicale o formiche? Se un elettrodomestico si rompe, ne comprate un altro o lo riparate? Abbandonate per web?
 

Ma voi quando leggete?

 Di giorno non ho mai tempo, casa, lavoro, figli di sera leggo una storia ai miei bambini  e poi crollo a letto.  Insomma per adesso non ho tempo di essere aggiornata con le letture. Qualcuno ha da consigliarmi dei segreti per rapinare del tempo. Adoro le biografie. Lavinia

La mano invisibile della politica, un libro bellissimo di Massimo Terni

Per Aristotele, gli “idioti” erano i cittadini che si occupavano solo degli
affari loro, senza partecipare alla vita democratica della città. Oggi diverse
multinazionali hanno fatturati maggiori di molti stati. La guerra tra denaro e
potere ha una storia millenaria. Nel suo saggio La mano invisìbile della
politica
(Garzanti Libri, 192 pagg, 16,60 €), Massimo Terni racconta il
conflitto tra Stato e mercato. E ci chiede: oggi, nell’era della
globalizzazione, della finanza incontrollata, delle mafie, viviamo ancora in
democrazia?

Oliviero Ponte di Pino

UN GIOIELLO

Ho letto IL grande inquisitore di Dost&œlig;vskij con una riflessione di Gherardo Colombo sul peso della libertà. Un gioiello.

Mr. William Shakespeare

…dopo Shakespeare non ha scritto piu’ niente nessuno !
“Non c’e’ niente che sia buono o cattivo, ma il pensare lo fa diventare cosi.”
There is nothing either good or bad, but thinking of it makes it so !
“Tutto e’ bene cio’ che finisce bene !
“All is well that ends well !”

il MESTIERE di SCRITTORE

JORGE AMADO

e voi cosa ne pensate di J.A.?

Uno degli scrittori che prediligo.
Intervista del giornalista a J.A.:
Dall’incontro emerge la figura di un uomo semplice, con una grande voglia di vivere e un grande amore per il popolo brasiliano che ha sempre ispirato i suoi romanzi. Da che cosa nascono i suoi libri? Le mie principali fonti di ispirazione sono il cacao e il popolo della Bahia. Quando comincio a scrivere non ho un’idea precisa sul libro.
Ma faccio lavorare il mio cuore e la mia testa e, poco a poco, nasce il libro. Mai pero’ sapendo che cosa succedera’ domani. Lei legge i suoi libri dopo averli finiti? No, non sono un lettore di Jorge Amado. Penso di non aver mai letto un mio romanzo finito. Mentre scrivo, vivo solo in funzione del libro, giorno e notte. E quando il romanzo e’ finito non mi appartiene piu’. Diventa proprieta’ dell’editore e soprattutto dei lettori.
“Cacao” il mio preferito

L’indicibile fortuna di nascere donna

Luisa Muraro oggi è la figura speciale del femminismo, del pensiero, della ricerca di parole e di pensiero.”
Dalla prima all’ultima pagina il suo nuovo libro (Non è da tutti. L’indicibile fortuna di nascere donna, Carocci,  euro 13) è una fonte di pensiero e di pratica, un discorso – con esempi presi dalla letteratura, dall’arte, dai giornali – sulla “intimità femminile con il genere umano”, sulla “superiore capacità femminile del sentire”, sull’eccellenza femminile.
E c’è un di più, anzi due. Che cerco di descrivere.
Muraro vede e mostra un altrove, – che poi è la politica; sembra semplice ma certo non lo è. Vede e mostra a chi legge una rivoluzione che riguarda la felicità. Vede e mostra un mondo, e un modo di conoscere, di giudicare, insomma di vivere. Lo fa in questo caso attraverso la scrittura.
Il primo di più è che la sua scrittura è essa stessa la dimostrazione di quell’altrove.
Il secondo di più è che siccome l’altrove è la politica, “non c’è vastità se non la facciamo precipitare nel qui e ora della contingenza umana con le sue vicissitudini miste di caso e necessità”.
Tutto mi piace, no, di più, mi commuove e mi sollecita, mi apre la testa e il cuore. Tutto. 
Fiorella Cagnoni
 

Tu chiamale se vuoi…emozioni..

A proposito di libri, avete notato come la titolazione giusta possa condizionarci nella scelta di lettura? Il titolo è come l’onda di risacca che si infrange nel nostro inconscio e ci fa suoi, e noi, ammaliati da una suggestione che forse ci deluderà nei contenuti, soggiaciamo al..canto delle sirene e leggiamo, leggiamo. Quante volte ho scelto sull’onda di un’emozione. Un titolo per tutti: Horcynus Orca, l’unico scritto (di cui io sappia) da Stefano D’Arrigo. In questo caso però l’intuito è stato corroborato da una densa e duratura invasività intellettuale. Non sempre è così. Capita anche a voi? Volete farci qualche esempio?

Parola di donne

Voci di donne, ovvero le 100 parole che hanno cambiato il mondo: si parte con abito si arriva a zitella passando per autocoscienza, corpo, differenza, matriarcato, seduzione, verginità… per comporre il mosaico di Parola di donna (Ponte alle Grazie), folgorante manuale per rileggere la storia al femminile. Operazione editoriale fresca e audace messa in campo da Ritanna Armeni che ha chiesto a 100 donne di diversi percorsi (scrittrici, politiche, filosofe, giornaliste) di scegliere una parola dell’universo femminile e raccontarla in libertà. E’ stato bello partecipare, con la voce Autostima, che scarseggia sempre e serve più che mai.

BASTA POCO

La grande crisi ci costringe a cambiare. Per una nuova vita Basta poco. E’ uscito il libro di Antonio Galdo che spiega come non sprecare nella sprecona, moderne, società. Ve lo consiglio.

DONNA CONTRO DONNA

Rivalita’,invidia e cattiverie nel mondo femminile.Di Fhyllis Chesler, esponente di punta del movimimento per i diritti delle donne. edito da Mondadori.E’una lettura coinvolgente, non di rado amara,che aiuterà le donne a conoscersi stimarsi e amarsi e ad amare. La faccia oscura dell universo femminile .”uno strano silenzio circonda la disumanità della donna verso le altre simili.Le femministe hanno perlopiu’ taciuto semplicemente perche troppo doloroso ricordare i tradimenti subiti per mano femminile…. difficile analizzare

Murakami Haruki

Gentile Alessandra, faccio parte di un gruppo di lettura che si riunisce una volta al mese. Il libro consigliatoci questa volta è “La fine del mondo e il p&ælig;se delle meraviglie” del giapponese M.H. Io sono una buona lettrice però, stavoolta non riesco ad andare oltre le 2 paginette serali, sono a pag. 30 e sto pensando di mollare. Questo non è da me ma non riesco ad appassionarmici. Lei lo conosce? Qual’è il suo pensiero? Grazie.

Gli strappacuori

Al cinema è appena uscito il Truffacuori (con il sempre efficace Romain Duris). Per assonanza e sentimentalismo, verrebbe voglia di rileggere Lo Strappacuore di Boris Vian. Un estro p&œlig;tico e immaginifico da rispolverare e da cui lasciarsi sorprendere, di tanto in tanto. Cosa ne dici, Alessandra?
Cecilia F.

ANTONIO GALDO – Cibo scaduto?

Solo un super esperto come Galdo poteva spiegarci i segreti dei cibi scaduti. Attenti, dietro c'è un gran da fare. Prima di buttare guardate bene cosa c'è scritto sulla confezione, anche se proprio lei non è molto chiara.

 

Sul mio sito www.nonsprecare.it ricevo diverse mail con la stessa domanda: Il cibo scaduto è sempre da buttare? L’interrogativo non è sbagliato perché dall’equivoco sulla scadenza nascono una buona parte dei nostri sprechi alimentari che ormai toccano livelli impressionanti: circa il 20 per cento della spesa degli italiani finisce nella spazzatura. Così, con molta naturalezza, appena vediamo raggiunta la data di scadenza di uno yogurt infiliamo il vasetto nel cestino. Un errore e uno spreco. In realtà il sistema delle scadenze dei prodotti alimentari, una normativa di fonte europea, come molte norme scritte dai nostri cervelloni super burocrati di Bruxelles non è semplice e trasparente. Pochi sanno che esiste una differenza di fondo tra due tipi di scadenza: una perentoria, “da consumarsi entro”, riservata al cibo fresco, e l’altra, “da consumarsi preferibilmente entro” che invece indica solo un termine minimo di conservazione. Il rebus, tradotto nei fatti, significa che i cibi per i quali la scadenza è “preferibilmente entro” non diventano pericolosi a quella data, ma semplicemente perdono alcune proprietà organolettiche. Si tratta, insomma, di un’indicazione di qualità, non di sicurezza. Per restare allo yogurt, si può tranquillamente mangiare anche dieci-quindici giorni dopo la data di scadenza stampata sulla confezione, al massimo contiene meno fermenti lattici. Così l’olio da tavola, a distanza anche di sei-otto mesi dalla scadenza è sempre ottimo, come la pasta e i pelati, mentre è preferibile consumare le uova non oltre una settimana dalla data di scadenza.
La cosa paradossale è che mentre i consumatori sono informati poco e male, le aziende conoscono molto bene i meccanismi e le regole della sicurezza alimentare. Tanto che attorno al cibo scaduto è nata una nuova attività commerciale, e nuove aziende che fanno affari d’oro. E’ il caso dell’inglese “Approved Food” (letteralmente Cibo Approvato) che su Internet vende di tutto e, da quando è esplosa la Grande Crisi, ha visto decuplicare il suo fatturato. La società consegna su ordinazione, ed entro le ventiquattr’ore, qualsiasi tipo di prodotto alimentare scaduto ma perfettamente commestibile, dal barattolo di Nutella alla pasta made in Italy. Lo sconto, rispetto ai prezzi praticati dai negozi, supera il 50 per cento del costo della confezione. E “Approved Food” ha sempre superato tutti i test della Food Standard Agency, l’agenzia governativa inglese che controlla, con estremo rigore, il settore alimentare in Gran Bretagna. In attesa che i nostri eurocrati si decidano a fare chiarezza sulle norme rendendole più limpide, e magari resistendo alle pressioni dell’industria alimentare che ha tutto l’interesse ad alimentare i consumi attraverso lo spreco di cibo, possiamo ragionevolmente evitare di buttare prodotti ancora commestibili. E possiamo innanzitutto non esagerare quando facciamo la spesa: non siamo in tempi di guerra, e non abbiamo bisogno di scorte eccessive che poi finiscono tra i rifiuti.