“Il mio quartiere”: China Town di Alessandra Maestri

di

Alessandra MaestriAlessandra Maestri, Professional Counselor

Qual è il suo quartiere?
Non so il nome esatto: abito in Piazza Gramsci cap 20154.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Direi di sì, è identificato come China Town.

Chi vi abita si riconosce in lui?
La comunità cinese senza dubbio, è numerosissima, ma anche i cittadini italiani residenti o domiciliati nelle zone limitrofe mi sembrano abbastanza sereni nell’affermare che vivono a China Town o vicino ad essa

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Sicuramente moltissimo. Io vivo qui da circa dieci anni e negli ultimi 5 anni la zona Sempione, Procaccini, China Town si è completamente trasformata seguendo la spinta data, da un lato dal polo Unicredit/P.zza Gae Aulenti e dall’altro dal nuovo quartiere delle tre torri ex fiera Milano.
L’arrivo della metro Lilla ha sicuramente accelerato anche la trasformazione immobiliare (restauro di palazzi vecchi e costruzione di nuovi) senza però stravolgere l’anima di quartiere “famigliare” vissuto dai cittadini di ogni età.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
L’unico difetto che vedo è la difficoltà di parcheggiare l’auto.

Quali sono le cose belle?
Per me sono molte perché mi sembra ci sia un buon bilanciamento tra negozi di vicinato, supermercati, locali da movida, locali per famiglie, servizi per anziani e famiglie (palestre, piscine coperte, asili) spazi di riunione (parchetti per bimbi e cani, piazze e vie pedonali con panchine e alberi), sicurezza per le donne che girano da sole di notte (come me che porto fuori il cane).

C’è un mercato e lei ci va?
Sì c’è il mercato di via Fouchet che ha dei banchi di frutta e alimentari bellissimi, con materie di primissima qualità.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Preciso che io non sono residente e, se paragono ciò che vedo a Milano con quello che vedo nella mia città d’origine (Pavia), ho la netta sensazione che la progettualità che vedo nelle opere del Comune di Milano, mi corrisponde di più e la condivido più facilmente. Faccio un esempio: è evidente che il Comune vuole “bandire le auto” dalla città, ed è il COME sta puntando a questo obiettivo ambientalista che è assolutamente accettabile e condivisibile; ovvero: qualche volta sarebbe più facile saltare in macchina per arrivare da qualche parte in città, ma le alternative pubbliche sono oramai così tante e ben funzionanti che si può benissimo accettare “una piccola fatica in più” e prendere la metro, o il tram, o il bikemi o il car sharing. Tutti funzionanti a livelli più che sopra la media e discretamente manutenuti.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Qualche parcheggio in più.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Sì, abbastanza curate e poi ci vorrebbe anche un senso civico un po’ più evoluto delle persone…per esempio i mozziconi di sigarette, già che uno li spegne, potrebbe fare anche la fatica di buttarli dentro il cestino e non lasciarli sul bordo, dove la prima folata di vento li ributta per strada…

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Cerco di praticare la gentilezza responsabile a partire dai piccoli gesti quotidiani.

 

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Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

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