“Il mio quartiere”: Porta Cicca, fra Duomo e Colonne – Maria Luisa Agnese

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Maria Luisa Agnese, giornalista

Qual è il suo quartiere?
Abito in una strada dove passano i tram, in una specie di mansarda con tante piante e luce. Un quartiere vero, quasi a Porta Cicca (Porta Ticinese), con ancora negozi veri e artigiani, alle spalle delle case tradizionali e sontuose del Cappuccio, nel cuore della vecchissima Milano romana, a metà fra il Duomo e la movida delle Colonne di San Lorenzo, dei Navigli e del Ticinese.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Molto pop e molto misto
, inciampi nei resti romani ma anche nei mille negozietti di tatuaggi e abiti vintage dove i giovani vengono a fare compere da Milano e dalle zone appena fuori. E poi ci sono i bar e baretti di nuova ma anche di vecchia generazione, come Cucchi, una fetta di Parigi incistata sulla cerchia dei Navigli, dove tutta ma proprio tutta Milano prima o poi si da appuntamento.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Sì, secondo me molto più di quanto succeda a Brera, che è diventato algido e fighetto. Qui ci si mischia sul serio.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Quando ormai più di vent’anni fa siamo venuti qui, abbiamo preso una casa di ringhiera che stavano ristrutturando. Mancavano solo i garage. Ma abbiamo dovuto aspettare quasi un anno prima di entrare: scavando per fare i garage, appunto, è venuto fuori uno spicchio di città romana: un pozzo, un grande frammento di pavimento a mosaico, vasi, anfore e resti a volontà. La sovrintendenza ha bloccato tutto, portato via anfore ecc, spolverato e trasportato al Museo dell’Arena il pavimento, lasciato lì il pozzo perché era impossibile estrarlo. In compenso ora c’è una insegna comunale che riassume tutte le tappe storiche del piccolo sito romano.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Per fortuna a mio giudizio no, alcuni negozietti girano, altri resistono, ma non ci sono griffe. Proprio nella mia strada da quasi otto anni è arrivato il Centro Botanico, il terzo e più vasto negozio della minicatena aperto in città, paradiso del mangiar biologico, con angolo ristorante di cibi vegetariani, vegani e crudisti. Ma la zona che è cambiata di più e in meglio è la nuova rinata area della Darsena, viva a tutte le ore del giorno e con una luce nuova che le ha regalato tutta quell’acqua ritrovata.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
A parte il traffico, per il resto è un quartiere cresciuto equilibratamente

Quali sono le cose belle?
Il percorso romano, il giardino dell’Arena, alle spalle del quale c’è una straordinaria meraviglia nascosta di Milano, il negozio-giardino-vivaio delle sorella Riva che ospita anche piccoli eventi speciali e che a primavera va proprio visitato, con una sosta sotto il grandissimo manto dell’ albero fiorito di rosa.

C’è un mercato e lei ci va?
Il grandissimo mercato di viale Papiniano, con annesso quello alimentare di sant’Agostino, il martedì e il sabato; più la mia adorata Esselunga mignon, sempre in Papiniano.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
C’è un problema di traffico ancora e di lastroni che volano (a volte pericolosamente) nelle strade dove passa il tram. Mi sembra riuscita invece la sistemazione dell’area intorno alla Basilica di Sant’Ambrogio, la più suggestiva di Milano.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Data la delicatezza dell’area, ricca di resti romani, a cominciare dalle celebri colonne davanti alla Basilica di San Lorenzo, il Comune dovrebbe conservare e preservare di più. Probabilmente pedonalizzando o calmierando ulteriormente le auto, senza sottovalutare moto e motorini. Ma soprattutto sono aree da valorizzare con qualche intervento architettonico contemporaneo di segno forte che vada a mischiarsi con quelli del passato. Il parco delle Basiliche per esempio è diviso in due dalla cerchia dei Navigli. Le due metà si potrebbero ricongiungere con un piccolo ponte di vetro che le sorpassi, destinato ai pedoni. Interventi di questo tipo, non invasivi e di ricongiungimento di zone un tempo omogenee, sarebbero preziosi  in questa area per ricostruire una identità consolidata, con strumenti nuovi.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Ci sono, come il parco delle Basiliche che abbiamo appena visto, sono abbastanza curate e anche molto sfruttate dalle persone: è una zona del centro piuttosto congestionata e bisognerebbe inventarsi qualche polmone verde in più.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Pochissimo, ma lo apprezzo tantissimo.

twitter  @maragnese

 

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Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

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