La musica del cinema italiano per Telethon

di

concerto_la_dolce_vita_aliceLunedì 30 novembre alle ore 21 all’Auditorium di Milano (largo Gustav Mahler).
Una serata per raccogliere fondi a favore di Telethon e della ricerca contro la distrofia muscolare e le malattie di carattere genetico: è questo l’intento del viaggio musicale dentro le colonne sonore più celebri del nostro cinema che verranno “proiettate” lunedì.

Da Anonimo Veneziano a Il postino, da Il Gattopardo a Nuovo Cinema Paradiso, da Profumo di donna ad Amarcord passando per La dolce vita Le avventure di Pinocchio e il programma continua, i brani scelti – composti da Nino Rota, Ennio Morricone, Nicola Piovani, Armando Trovajoli, Fiorenzo Carpi – saranno eseguiti dalla Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Steven Mercurio e oltreché l’orchestra sul palco ci saranno Morgan, Tosca, Alice, Andrea Obiso, Federico Paciotti e Raphael Gualazzi.

Insomma, la serata promette molte molte emozioni: i biglietti sono disponibili nelle Agenzie BNL di Milano oppure all’Auditorium di Milano (02 83389401-2-3).

 

Un pensiero su “La musica del cinema italiano per Telethon

  1. pierfranco bianchetti

    “Il musicista al buio”
    Henry (Jean Paul Belmondo), compositore francese di colonne sonore ma con passaporto italiano è a Los Angeles per lavorare a un film.
    La sequenza che deve essere girata è ambientata all’aeroporto. L’attrice principale Françoise (Annie Girardot) arriva per finzione incontro a un uomo biondo e i due si baciano, mentre lo spettatore è affascinato dalla dolce musica suonata da violini che Henry ha composto.
    Stop e la scena è finita. Sapete di che film si tratta?
    Troppo difficile, lo ammetto. “Un tipo che mi piace” è il titolo della pellicola diretta da Claude Lelouch nel 1966. Belmondo è il musicista di cinema che intreccia una storia sentimentale on the road in giro per gli Usa con la Girardot anche se il finale sarà malinconico.
    Dobbiamo molto ai musicisti di colonne sonore che ci deliziano l’udito con le loro melodie. Cosa sarebbe in effetti il cinema senza la musica? Mancherebbe un ingrediente fondamentale e necessario per catturare le nostre emozioni. Le note musicali fanno parte di diritto dell’opera cinematografica già dalla sua gestazione. Vi sono compositori che si ispirano leggondo la sceneggiatura prima delle riprese; quelli che vogliono lavorare dopo aver visto alcune sequenze alla moviola e altri che compongono i loro spartiti senza nemmeno conoscere il soggetto perchè il regista si fida di loro totalmente. E’ nota la predilezione di alcuni cineasti che per tutta la loro carriera lavorano solo con quel particolare professionista al quale affidare la colonna sonora. Qualche volta ci è capitato di vedere una sequenza girata senza musica, magari una scena d’amore o come quella del film di Lelouch. Bisogna riconoscere la bravura degli interpreti che si baciano, si abbracciano, si guardano con gli occhi teneri circondati dalla troupe tra cavi elettrici, attrezzature, tecnici con la cuffia e microfono senza avere nelle orecchie il piacevole sottofondo musicale. Vi ricordate la fine di ” Colazione da Tiffany” nella quale George Peppard e Audrey Hepburn si baciano sotto la pioggia abbracciando il povero gatto bagnatissimo ritrovato nella spazzatura del vicolo newyorkese senza “Moon River” di Henry Mancini suonata dall’orchestra? Sarebbe probabilmente tutta un’ altra cosa. Il nostro rigraziamento perciò va ai musicisti al buio, coloro che aprono i nostri cuori e che ci fanno sognare…….

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