Come si usano gli antibiotici: 10 regole

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Attenzione a non sprecare soldi e innanzitutto salute con un uso sbagliato degli antibiotici. C’è una tendenza nelle nostre case a utilizzare l’antibiotico anche quando non serve. È un errore grave, che può produrre effetti collaterali molto pesanti. Febbre, raffreddore e tosse sono malesseri che, salvo complicazioni, in genere si risolvono nel giro di pochi giorni anche senza abusare di farmaci e antibiotici vari.

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USO SCORRETTO DEGLI ANTIBIOTICI –
Spesso prescritti in maniera del tutto inappropriata, gli antibiotici sono tra i farmaci più utilizzati dagli italiani: c’è chi li prende addirittura come se si trattasse di una semplice aspirina e a volte anche senza richiedere il parere del medico.
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COSA SONO GLI ANTIBIOTICI E COME UTILIZZARLI CORRETTAMENTE –
Se ne fa quindi un uso spropositato quando in realtà si tratta di farmaci che andrebbero usati con una certa cautela e non come medicinali di automedicazione. Ecco quindi alcuni consigli utili su come utilizzare al meglio gli antibiotici:
Gli antibiotici non sono tutti uguali, non agiscono sugli stessi batteri e differiscono tra loro in dosi, modalità di assunzione e durata della terapia. Un motivo in più per non assumerne mai da soli, o sulla base di un semplice “passaparola”.
Una volta iniziata, la terapia antibiotica deve essere portata a termine se non si vogliono rischiare ricadute o complicazioni gravi. La durata di una cura a base di antibiotici è molto variabile e in genere dipende dalla tipologia di farmaco: esistono formulazioni che vanno somministrate per periodi di 15 giorni, altre sono efficaci invece con una cura di 3 giorni. Il fatto che la febbre sia passata o che il bambino stia meglio non significa che è possibile sospendere la cura perché potrebbe succedere che i batteri responsabili dell’infezione vengano debellati solo in parte consentendo alla malattia di progredire invece di sparire.
Tra gli effetti collaterali ci sono diarrea, gonfiore e crampi addominali, candidosi vaginale, mughetto, stomatiti, afte e debolezza generale. Per evitarli, consultatevi con il medico che vi ha prescritto il medicinale per avere qualche forma di protezione.
Anche gli antibiotici, nonostante siano farmaci salvavita, possono provocare effetti collaterali. Perché? Per il fatto che oltre ad uccidere i batteri patogeni, attaccano anche la flora batterica intestinale e vaginale benigna che ne regola il corretto funzionamento.
Devono essere prescritti dal medico e somministrati secondo le sue indicazioni. È molto importante rispettare gli intervalli di tempo tra un’assunzione e l’altra.
Una volta chiarito che l’uso di antibiotici in caso di influenza e raffreddore è assolutamente inutile, tenete conto che la loro assunzione è appropriata solo in caso di infezioni batteriche, che condividono alcuni sintomi con quelle virali e pertanto possono essere diagnostiche solo dal medico e dal pediatra.
Innanzitutto è bene sapere che gli antibiotici sono sostanze naturali e sintetiche che combattono le infezioni causate dai batteri. Questo significa che sono del tutto inefficaci per curare le infezioni virali come febbre, raffreddore, tosse, bronchite e faringite. L’impiego scorretto degli antibiotici è una delle cause della cosiddetta “resistenza batterica”: in pratica, i batteri imparano a neutralizzare l’antibiotico che diventa così inutile.
In caso di problemi, non cambiate spontaneamente l’antibiotico ma contattate subito il vostro medico.
Se avete già il farmaco in casa, ricordate di controllare bene la scadenza prima di utilizzarlo.
Tra i danni provocati dall’uso scorretto degli antibiotici non bisogna sottovalutare il rischio di creare così super batteri che possono esporre noi e i nostri figli a patologie non più curabili con i farmaci attualmente a disposizione.

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