Milano omaggia un caffè ai suoi turisti

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L’idea è bellissima e piena di fascino. Ha qualcosa di generoso e di solare. Non a caso, è un’idea napoletana. Nei caffè di via Caracciolo, nei baretti più nascosti dei Quartieri Spagnoli, non manca mai qualche caffè sospeso. Che cos’è? È un’antica tradizione cittadina di offrire un caffè per chi verrà dopo di te. Ha due possibilità: una tazzina per un amico preciso, una tazzina per uno sconosciuto. In ogni caso, è una cosa che succede, sempre. Basta dire “un caffè sospeso” che ogni barista sa di che si sta parlando. Massimiliano Leiter, l’artefice dei vicinidicasa, l’ha portato a Milano, al Fuori Salone. È stato un successo. Noi di Q.T. abbiamo cercato di continuare a Brera. Com’è bello arrivare al bar e sentirsi dire “c’è un caffè per lei”. È arrivato l’Expo. Perché non ci ritentiamo? Ognuno nel suo quartiere lascia un caffè sospeso per un turista che arriva in città. Può scegliere il sesso, la nazionalità, può dire “la prima bionda, purché sia tonda” oppure “il primo cinese, purché sorrida” oppure “un signore bello con un cappello”. Insomma, una fantasia all’aroma di caffè. Una fantasia che costa poco ma fa un grande effetto. Non abbiamo chiesto il copyright ai gentiluomini napoletani. L’abbiamo inventato adesso, pensando a Massimiliano.

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