Marzia Simionato: come insegno la legalità ai ragazzi

di

Avvocato esperto di diritto minorile e di famiglia, mamma di due figli di 6 e 11, Marzia Simionato, milanese, 44 anni, lavora in uno studio con colleghi. Da alcuni anni è anche una volontaria dell’Associazione Valeria di Milano, che promuove percorsi di legalità nelle scuole, dalle elementari alle superiori.

 

Marzia Simionato

Ecco l’intervista di Marzia Simionato sul blog 27ora della Corriere della Sera

Come si svolge esattamente questa attività? «Un paio di mattine la settimana, da novembre a maggio, entro nelle classi per spiegare ai ragazzi temi giuridici legati alle sostanze stupefacenti, all’uso di alcol, allo stalking, al bullismo. È un modo per diffondere un senso di giustizia nei giovani, creare un rapporto di fiducia con le autorità, far acquisire maggior senso di responsabilità. Se la regola viene spiegata, viene compresa nel suo vero significato. La conoscenza aiuta a diventare protagonisti».

Com’è iniziato tutto? «Quando mi sono laureata, ho cominciato a fare volontariato nel Tribunale per i minorenni e al carcere di San Vittore, dove tenevo un sportello giuridico per dare consigli. Poi, dopo aver avuto i figli, volevo mettere a disposizione degli studenti le mie conoscenze e mi è capitato di conoscere l’associazione Valeria. Penso che la prevenzione sia importante».

Dopo un lungo tirocinio, affiancando un collega che da più tempo stava in associazione, Marzia si è sentita in grado di gestire da sola una classe.

«La cosa bella è che i ragazzi sono affamati di sapere, hanno tanta voglia di conoscere, sono permeabili all’informazione. Il fatto di trovarsi a tu per tu con una persona che esercita la professione, che porta la propria esperienza, li aiuta. Nella scuola manca uno spazio dedicato alla legalità, all’appartenenza a una collettività. C’è una grossa lacuna, non si insegna più educazione civica», dice.
Spesso accompagna i ragazzi anche in tribunale per assistere a udienze, oppure a incontrare nelle carceri di Bollate e San Vittore detenuti che hanno problemi di dipendenza. «Il fatto di conoscere delle storie reali, li aiuta a superare idee qualunquiste e pregiudizi. Imparano anche che nella vita deve esserci una seconda possibilità, che una nuova occasione se la meritano tutti, anche quelli che, pur avendo sbagliato, si rimettono in gioco, stando alle regole».

I ragazzi stessi fanno molte domande su temi che vanno dal furto del cellulare alla violenza, al bullismo, alle molestie, all’uso di Facebook. «Di solito non conoscono le conseguenze di una loro azione e non si rendono conto che un’ingiuria fatta su whatsApp ha una risonanza grandissima», continua Marzia, che utilizza anche questionari per assaggiare il livello di conoscenze e interesse per determinate tematiche, verificare l’apprendimento e avere dei commenti.

A volte propone simulazioni di processo, un vero e proprio role-playing, in cui ragazze e ragazzi interpretano i differenti ruoli delle parti in processo penale, sempre sotto la sua guida.

Cosa l’ha più colpita di questa avventura? «Mi è capitato di cogliere grande solitudine nei ragazzi. Qualcuno mi dice “I miei non sanno cosa faccio”».

Soddisfazioni? «In una scuola un allievo era stato trovato mentre prendeva sostanze stupefacenti. Ora questo ragazzo farà una lezione in una classe per raccontare la sua esperienza. Molti studenti, poi, ti aiutano a riflettere su temi e questioni che dai per scontato e che ti rimettono in discussione. Ecco perché esco da questi incontri affaticatissima, ma più ricca. È un modo per capire meglio anche i miei figli», risponde.

Come concilia famiglia, lavoro e volontariato?

«In molti siamo genitori e ci diamo una mano anche a gestire gli imprevisti dovuti alle esigenze familiari. Inoltre siamo un gruppo molto affiatato che si confronta periodicamente e che condivide le esperienze vissute nelle classi, soprattutto quando si incontrano situazioni difficili. E questo è di grande aiuto per lavorare al meglio».

http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-scuola-taglia-leducazione-civica-io-vado-a-insegnare-legalita-ai-ragazzi/#more-52270
http://www.associazionevaleria.com

Leggi tutti gli articoli in Porta Venezia, Senza Categoria.

Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *