Profughi siriani ed eritrei

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Stiamo vivendo giorni in cui ci aspettano cambiamenti  epocali per quanto riguarda le politiche dell’immigrazione, anche se molte persone faticano a rendersene conto. Dal mese di ottobre 2013, periodo in cui è stato istituito Mare Nostrum, sono arrivate in italia circa 140.000 profughi. La maggior parte di essi, cioè il 60% , sono siriani, l’altro 30% è formato dagli eritrei ed il restante 10% proviene da altri paesi africani: Senegal, Gambia, Nigeria, Tchad, Sudan, Somalia.

Dei 40.000 circa, siriani, transitati da Milano, solo 40 di essi hanno chiesto l’asilo. Anche qualche eritreo lo ha chiesto, ma il numero è molto ridotto  poichè anche per essi il sogno va oltre i confini italiani.
Quelli degli altri paesi , invece,  hanno fatto una normale richiesta di asilo e sono già stati assegnati ai centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati , sia a Milano che nelle altre province lombarde.

Due giorni fa , però , il 14 ottobre 2014, in un interessante incontro svoltosi a Milano presso la Parrocchia di San Giovanni in Laterano,  alla presenza dell’assessore alle politiche sociale Pierfrancesco Majorino e del sottosegretario all’interno Domenico Manzione, ci sono state chiarite le direttive provenienti dal governo Renzi, e dalla Comunità Europea.  Il 31 ottobre finirà l’operazione mare Nostrum, che costa 9 milioni di euro al mese, e verrà  sostituita da Frontex Plus.  Quale sia la differenza fra le due ormai è chiaro a tutti.
Mare Nostrum salvava i migranti, Frontex plus salvaguarderà le frontiere. Nel tratto del Mediterraneo che va da 12 miglia dalla Libia a 12 miglia dall’Italia, non ci sarà più nessuno.

L’altra novità altrettanto importante è che ogni migrante deve sottoporsi  d’ora in avanti alla fotosegnalazioni e deve lasciare le proprie impronte nel primo paese in cui sbarca, esattamente come succedeva prima dell’ottobre 2013. Con questa procedura, nessuno di loro potrà più fare richiesta di asilo in un altro paese europeo. Con l’obbligo delle impronte sono già iniziate le rivolte in vari centri di accoglienza del Sud, per ora. I profughi  rifiutano di essere schedati, iniziano gli scioperi della fame,  partono le denunce di violenza fisica da parte dei migranti, nei confronti dei poliziotti, scoppiano le risse all’interno dei centri, e molti fuggono.

“E’ inevitabile” , ci diceva il Dott. Manzione.  “ L’Italia ha disubbidito agli obblighi stabiliti dalla Comunità europea per un anno intero, lasciandoli passare e facendo finta di non vederli. Ora non può più permettersi di farlo”. Qualche giorno fa il nostro ministro degli esteri Mogherini è andata in Libia insieme al segretario dell’Onu  per sollecitare  le parti in conflitto nel territorio libico a trovare un accordo, anche al  fine di arrestare il flusso dei profughi alla partenza. Ma la Libia, è attualmente un paese sconvolto da faide interne , dove vige la legge della violenza e della  tortura verso tutti i profughi  di passaggio.  I siriani , gli eritrei e tutti gli altri, pagano il passaggio in Libia con tutti i loro averi, le donne con il loro corpo,  e spesso con la vita.

Dott.ssa Rosa Maria Vitale

Medico volontario M.V.I.

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