Legalizzazione cannabis: quante fobie

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Mirna IMG_7468

Ogni volta che si riapre il discorso sulla legalizzazione delle droghe leggere riemrgono tante paure e tanti tabù. Sarebbe meglio consentirle, tassandole, come il tabacco o l’alcol, liberando così i consumatori dal mercato dell’illegalità?

Tanti pensano che la marijuana sia l’anticamera delle droghe pesanti, altri credono che abbia effetti terapeutici, come in tante parti d’Italia, in Veneto, nelle Marche, in Liguria, Toscana ecc. Viene usata in ambito ospedaliero per gli spasmi della sclerosi multipla, alleggerisce i postumi della chemioterapia, contro il glaucoma, stimola l’appetito nei malati di AIDS, allevia i dolori dei malati oncologici, sono comunque pochissimi i medici che la prescrivono, dato che i farmaci che la contengono sono trattati come stupefacenti.

In Puglia, come si legge sul «Fatto Quotidiano», due ragazzi italiani, malati di sclerosi multipla hanno fondato il primo Cannabis Social Club, grazie alla loro Associazione “LapianTiamo”, lottando per far approvare la cannabis per uso terapeutico, che a loro viene data gratuitamente dal Servizio Sanitario Regionale e gli ha consentito di migliorare la loro attività muscolare.

Negli Stati Uniti sono ventuno gli Stati che ne fanno uso per scopo terapeutico, il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo ha sottolineato che “la marijuana può aiutare ad alleviare i dolori e a rendere più efficace il trattamento di alcuni tumori”, come ormai ampiamente dimostrato dalla scienza medica. Nel Colorado la vendita è libera in determinati coffee shop, dove si sono formate lunghe file di maggiorenni (sopra i 21 anni) che hanno la possibilità di acquistare 28 grammi ciascuno. Seguirà lo Stato di Washington ecc.

Nel mio paese, come sapete, l’Uruguay, hanno legalizzato la marijuana per sottrarre il business alla criminalità organizzata. Si possono coltivare fino a 6 piantine in casa, oppure comprarla nelle farmacia statali fino a 40 grammi al mese, dopo essersi registrati in un database.

Credo che dovrebbero legalizzare la marijuana anche in Italia, dato che vengono accettate le dipendenze più pericolose come l’alcol, le sigarette o il gioco d’azzardo; in questo modo diminuirebbe anche la delinquenza di coloro che per farsi uno spinello magari rubano o si prostituiscono.

Per esempio, nel Salento, il Sindaco Donato Metallo è disposto a offrire dei terreni del Comune per coltivare legalmente la marijuana e poter così aiutare i malati, come Maddalena Migani, 36 anni, malata di sclerosi multipla, a cui la cannabis allevia un po’ il dolore. Se non riesce a fumarla, la mette sotto la lingua, come un prodotto omeopatico, e raggiunge subito dei risultati: i dolori si attutiscono e riesce a dormire, è per lei l’unica alternativa al cortisone che non tollera. E, come lei, sono tanti i malati che potrebbero trovare un po’ di serenità in qualcosa che male non fa, se assunto con l’ausilio medico.

Io, personalmente, mi reputo fortunata, non ho mai provato nessun tipo di droghe non ho mai fumato sigarette e bevo raramente. Non credo a coloro che dicono che, frequentando persone che si drogano, sono costrette a farlo anche loro. Ne ho conosciuta di gente che faceva uso di droga, alcol ecc., ma non ho mai avuto la curiosità di provare, anzi, se oggi mi trovo in carcere è per possesso di droga. Non ho giustificazioni per questo, solo che mi sono trovata in un momento di disperazione che ti porta a fare cose che non sono nella tua natura e che la tua famiglia ha sempre condannato. Posso solo prendere atto di quello che ho fatto e cercare di rimediare pensando che non è mai troppo tardi per ricominciare e che la prima cosa è chiedere scusa a tutti quelli cui ho recato danno, in primo luogo alla mia famiglia. Ciao al prossimo articolo.

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