Un pomeriggio di “ordinaria noia” ad Affori

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Mercoledì scorso una coltre bianca ha invaso la nostra sala di Villa Litta, ha coperto tutto, campo da ping-pong, il calcetto, le custodie delle chitarre, i nostri sorrisi e anche un po’ delle nostre illusioni. Una nube bianca che diventa polvere con un terribile odore, un sapore acre che, sebbene sia rimasta nella sala solo pochi minuti, ti rimane in bocca per giorni.

Sono teppisti , che senso avrebbe intrufolarsi nella sala chiusa e attivare due dispositivi antincendio facendone uscire la sostanza che, in un attimo, ricopre e avvolge tutto; però non hanno rubato niente. Niente. Il niente, forse, di quei pomeriggi senza progetti né prospettive, quei pomeriggi che puzzano tanto di alcool e fumo a cercare qualche emozione che riesca a farti sentire vivo. Oppure è forse rabbia, nei confronti di tutto, degli adulti che non ti ascoltano e non ti capiscono, del mondo come va …

Sono teppisti ma mi chiedo fermarsi a questo quanto possa servire.

Il loro vagare perso, senza passioni da coltivare, senza sogni da inseguire o non abbastanza da riempiere una vita, alla ricerca di qualche emozione da catturare nel disprezzo e nel dispetto dell’altro.

E così che questo mercoledì di noia e morte è scivolato via, lasciandoci sul campo, atterriti.

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