La Resilienza: un approccio alla vita

di

resilenza“Il potere della vita è così grande che, come un enorme torrente, riprende l’
avvio dopo un avvenimento sconvolgente sotto nuove forme” (Cyrulnik, 2008)

Utilizzato in origine nel campo della fisica per descrivere la resistenza dei materiali agli urti, il termine resilienza in ambito psicosociale rappresenta la capacità di adattarsi e di riprendere il cammino in circostanze avverse. Le avversità a cui ci si riferisce possono assumere diverse forme, fisiche o morali: la morte di una persona cara, la malattia, il divorzio, la perdita della casa, l’abbandono del proprio paese, disastri naturali, condizioni di estrema povertà o vulnerabilità.

Vivere in maniera resiliente significa avere un approccio positivo utilizzando le proprie competenze, i propri talenti e le proprie risorse per superare le difficoltà della vita.  Viene presa cioè in considerazione, e incoraggiata, la capacità di tutti gli esseri viventi di mettere tutte le proprie forze e risorse a servizio della sopravvivenza. L’uomo ha la capacità di superare le avversità, ma per riuscirci egli ha anche bisogno di “tutori di resilienza” cioè persone e luoghi simbolici di affetto, di attività e di parole che gli permetteranno di riprendere in mano la propria esistenza con il coraggio necessario per guardare al futuro.

 L’Equipe della Prof. Cristina Castelli

Università Cattolica di Milano

8 pensieri su “La Resilienza: un approccio alla vita

  1. silviadelcuore

    Non posso che ringraziare la vita che nella sua moltitudine di sfaccettature si offre comunque sempre nuova e si mostra come uno sconosciuto e misterioso puzzle. In questa immagine tante persone, tanto lavoro, tanta volontà e fede.

    E ringrazio Lina che con grazia e determinazione ci fa scoprire tante cose belle, persone e iniziative aiutandoci a uscire un po’ dalle nostre personalissime e, talvolta ristrette, convinzioni.

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  2. Lina Sotis

    Tutti d’accordo nel mettere la resilienza fra le priorità della nostra vita? Sono molto contenta di averla scoperta, ne farò grande uso. Ciao Silvia.

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  3. Anny ciaoooo!!!!

    Carissime, ma non è il vecchio adagio : “Chinati giunco che passa la piena”? E non è quello che più o meno bene cerchiamo di fare tutte? Dice una vecchia canzone di Lucio Battisti : “Si sopravvive a tutto (per innamorarsi).” La parte tra parentesi non è obbligatoria, ma il preambolo è resilienza pura. Si sopravvive a tutto…fino a che si muore.

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  4. silviadelcuore

    Sì è vero, si sopravvive a tutto e i giunchi si chinano sotto la piena. Caratteristiche importanti, queste, ma non basta.

    Mi piace pensare che la vita sia come un amante esigente che chiede sempre di più; non averi o poteri, ma la capacità, di trarre nuova linfa da ciò che pareva aver tutto distrutto, come il limo lasciato dalle alluvioni che si rende terra fertile o la lava dopo la devastante eruzione. Non esistono terre più fertili di queste.
    Rsilienza è un termine “moderno” per definire la Fede. Chi ha fede non muore mai. Rinasce dalle proprie ceneri.
    Sopravvive, si piega, ma non si limita a sopravvivere, si dispiega come un’aquila con le sua ali nel cielo azzurro…

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  5. orckidia

    Ha ragione Anny, si sopravvive a tutto, finchè non cessa il respiro.Certo, il COME è importante, ma dipende dal carattere.
    Come al solito si parla di novità quando il sunto proviene da insegnamenti del passato remoto.

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  6. Giordana Talamona

    Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti. Charles Darwin

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