Da Parigi, cicche e prostitute

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Oltre alla perdita della tripla A, il sonno dei parigini, a giudicare dai giornali, è turbato dalle prostitute e dalle cicche (mégot) di sigarette. Contro le prostitute è stata proposta una legge, probabilmente destinata all’oblio, per punire i clienti (“questa qui la conosco purtroppo”). Ma i mozziconi stanno creando un vero problema. Cosa è successo? Con il divieto di fumare nei locali, che i francesi hanno applicato con napoleonica efficienza, tutti vanno a fumare sul marciapiede, dove si accumulano gruppetti di camerieri, baristi, sartine, commesse, shampiste e via dicendo che escono a farsi un tiro e a guardare l’Iphone. Tanto che tutti i bar, per non perdere clienti, oltre ai noti tavolini hanno messo sul marciapiede dei tabouret rotondi per chi vuole fumare e appoggiare il gomito. E’ una buona occasione per rompere la noia e prendersi una pausa. Ma le cicche crescono e pare che ci vogliano due anni per pulire i residui chimici. Le cifre sono come sempre strabilianti e il sindaco Delanoë corre ai ripari promettendo di installare 40.000 portaceneri, ma non è ancora chiaro se saranno in acciaio, che di questi tempi scomparirebbero subito, o in qualche plastica (non) nociva. La storia mi ha procurato un flash di memoria impressionante: nel 1956 sono passato a Parigi in autostop e con il mio amico Carlo vivevamo in un Auberge de la Jeunesse a un tiro di schioppo da Pigalle. La sera il rientro era una sofferenza perché dovevi passare tra una doppia fila di belle ragazze che fumavano lungo i marciapiedi e ti tormentavano «Tu viens mon chou?» «Tu me donne une sèche?» e simili, cui noi poveri in canna non potevamo che rispondere mormorando a malincuore, «Je n’ai pas il sous» che era esattamente la verità. Ieri ripasso dalla stessa strada, più o meno, di quasi sessant’anni fa e di colpo mi trovo in un corridoio di belle ragazze che fumano sui marciapiedi. Un momento di disorientamento e di impressionante deja vu e poi capisco che non mi stanno offrendo niente, ma sono semplicemente clienti dei bar della strada a fumarsi una sigaretta. Peccato, questa volta il sous ce l’avrei anche, ma mancano le proposte.

Guido Martinotti

15 pensieri su “Da Parigi, cicche e prostitute

  1. Lina Sotis

    Come mi ritrovo nella parte cicche, vivo a Brera dove non c’è più il pavè ma una moquette di mozziconi.

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  2. silviadelcuore

    …Beh, quantomeno può fregiarsi di aver conosciuto una Parigi sotto diverse prospettive! Anche Les Halles secolari erano ancora in esercizio con tutti i contorni del caso. Ora si cambia: nuove prospettive, nuove offerte. Chissà tra altri cinquant’anni. Io non fumo più.

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  3. matteoaragorn

    Noto con piacere che tutto il mondo è p&ælig;se.

    Il primo effetto della legge antifumo in Italia, dato che era gennaio, fu il proliferare delle antiestetiche stufe a “fungo” all’esterno dei bar e delle discoteche, per la disperazione dei vicinati.

    Ricordo benissimo come nella maggior parte dei locali fosse più la gente all’esterno di quella all’interno; problema oggi risolto perché, nei locali per giovani e dopo una certa ora, si è ricominciato tranquillamente a fumare dentro.

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  4. Nontiscordardime

    Io i portacenere li farei mettere ai locali e la pulizia la farei mantenere a suon di multe, scusate… è una questione di educazione e mi urta da morire vedere la gente che butta qualsiasi cosa per strada. Non ci riesco è più forte di me, aspetto anche km o ore prima di buttare il fazzolettino che mi segue in tasca. Le sigarette? Da ex fumatore non sopporto nemmeno quelli che mi fumano per strada. Già l’aria di Milano è quello che è.. poi se passeggio con d’avanti uno che mi fuma..

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  5. Nontiscordardime

    In quanto alla prostituzione non ho mai capito perchè non riaprire le famose case chiuse. Ma cambiamo pure il nome di queste case, e chi se ne fr…!! Però mettiamoci dentro tutte le passeggiatrici che smetteranno così di andare avanti e dietro a loro rischio e pericolo, mettiamoci anche un medico e , infine, mettiamoci una bella cassa per gli scontrini? Una tessera a punti? Ma perchè no?

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  6. Alessandra Mascaretti

    Leggendo Guido mi sembra di entrare in un film, o in uno di quei romanzi d’atmosfera da cui è difficile staccarsi. Io fumavo molto, poi ho smesso, e ora…

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  7. Nontiscordardime

    …e ora?? Spero ti senta meglio!! Io si, onestamente.. Frà, guarda che sono serio. Ho parlato al femminile ma , con tutto rispetto, trovo giusto che anche gli uomini vedano il proprio corpo se lo vogliono. Io per guadagnare qualcosa mi venderei al chilo.. perchè ad altro non so pensare purtroppo.. sai non sono proprio un modello.. 🙁

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  8. Lina Sotis

    Caro Guido, che immensa tristezza. Intelligente, allegro, sorridente, generoso era bello vederti, parlarti, sapere che c’eri. Non ci sei più ed è triste.

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  9. orckidia

    Un bel post per ricordarlo, e che dimostra che il destino, o la coincidenza, si fa beffe di noi… la rievocazione della Parigi anni ’50 legata all’epilogo…
    Le mie condoglianze a famiglia ed amici.

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