Viva il panettone!

di

Alto, basso, con o senza canditi, glassato, farcito, ricoperto, senza zucchero, accompagnato da crema al mascarpone, genuinamente artigianale o democraticamente industriale, comunque la pensiate, una cosa è certa: il panettone è nato a Milano. Su quando e perché ci sono alcune versioni.

Una storia d’amore. Ughetto degli Atellani, falconiere milanese al soldo di Ludovico il Moro, è innamorato della bella Adalgisa, la figlia del fornaio Toni, caduto in disgrazia per via di una spietata concorrenza. Per conquistare la donzella e risollevare le sorti del potenziale suocero, Ughetto si propone come garzone, vende i suoi falchi, acquista del burro e altri ingredienti costosi per preparare un pane speciale, mai sperimentato, da vendere sotto Natale. Il pane, grande e tondo, ricco di frutta secca, canditi, uva passa, spezie e miele è un vero successo e porta il nome del suo impastatore: Pan de Toni. E vissero tutti felici e contenti.

Per aspera ad astra. Il cuoco della corte di Ludovico il Moro si accorge, troppo tardi, che il dolce speciale, preparato per la cena di Natale, si è ineluttabilmente bruciato. Fortuna vuole che un povero sguattero, un certo Toni, abbia conservato, sì, insomma, si sia fregato, parte dell’impasto a cui aveva aggiunto per suo diletto altri ingredienti di provenienza illecita: frutta candita, uova, zucchero e uvetta. Mosso da compassione verso il suo datore di lavoro, che minaccia di impiccarsi direttamente in cucina, gli regala il suo impasto che viene infornato così com’è.
Il successo è tale che il Duca stesso, messo a conoscenza della vicenda fa dare al dolce quello del suo accidentale inventore, pan de Toni.

Quel che è certo è che il Panettone nasce in un forno, a Milano, e che quella stessa magia di gusto e profumo si ripete ogni anno non solo nelle pasticcerie più in voga della città, ma anche e soprattutto in tantissime piccole panetterie artigianali che forse celebrano con orgoglio il fornaio che a inizio secolo rese il panettone un dolce accessibile a tutti: Angelo Motta.
 

4 pensieri su “Viva il panettone!

  1. man

    Ludo, eh sì, viva il panettone! Il mio è alto, con uvette e canditi (mai farcito con creme o cioccolato!). Panettone e torrone sono i miei dolci preferiti per il Natale. Veramente anche il panforte di Siena. E da quando sono in Calabria aggiungo anche i petrali. Lo so, sono golosa, e tanto!

    Replica
  2. biancorossoblu

    Per chi di voi è a Milano, in questi giorni da Giusto Gusto by Maria Marinoni, si può degustare gratis il panettone…fatto veramente come la vecchia tradizione lo dice… buonoooooooooo

    (non vi nego..che se avrò tempo…farò un bel zabaione caldo….e ci affogherò il mi panettone 😛 ) alla faccia della dieta 🙂

    Replica

Rispondi a Giordana Talamona Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *