Dentro la fabbrica del cioccolato

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Qualche giorno fa ho visitato per la prima volta una fabbrica di cioccolato.
Al mio ingresso in fabbrica mi ha avvolto un profumo intenso e un tepore invitante come quello di un camino acceso, poi mi sono innamorata degli ingranaggi di macchine nuovissime che si muovono come personaggi di un cartone animato della Pixar scorrendo, girando, sbattendo, riempiendo, staccando, avvolgendo qualcosa che poi diventa, un cioccolatino, un block fondente da un chilo o un ovetto al latte con dentro una principessa in miniatura. Accanto alle macchine si muovono esseri umani, con camici e cuffie che controllano che tutto funzioni, con l’espressione compunta di un’ostetrica che legge il tracciato di monitoraggio di una partoriente.
Il cioccolatino appena sfornato che mi viene offerto a visita terminata ha un sapore impagabile e del tutto diverso, perché ora ho conosciuto il suo viaggio, e la sua storia.
La fabbrica in questione è stata fondata nel 1913 da Luigi Zàini e dopo 100 anni porta ancora il suo nome. E’ una delle poche aziende familiari dolciarie italiane che ha resistito a guerre, crisi, passaggi generazionali. Gli attuali proprietari,  i fratelli Luigi e Antonella Zàini, tengono fede sia al sogno del nonno che al testamento morale lasciato loro dal papà Vittorio e dallo zio Piero. La loro è una storia avventurosa, ricca di colpi di scena, che ruota attorno a nonna Olga. Un’allure da diva del cinema, quattro figli di cui due non suoi, la scomparsa prematura del marito, non impedì a questa donna straordinaria di condurre fabbrica, famiglia e m&ælig;stranze nei difficili anni della seconda Guerra mondiale. Intuizione e audacia, concretezza e disciplina è quello che traspare dai racconti dei nipoti, un’alchimia di ingredienti che potrebbero oggi essere di ispirazione a molti imprenditori.
Prima di accomiatarmi chiedo ai due fratelli un ricordo d’infanzia, legato alla Fabbrica. Luigi, ad dell’azienda, ha un guizzo negli occhi e senza riserve ammette che il giorno più bello era quello che seguiva la Pasqua, quando da bambini si poteva andare in fabbrica e prendere a martellate le grandi uova con sorpresa, le poche rimaste invendute. Antonella mi regala un’immagine speciale di suo padre: sempre preso dalle sue responsabilità e dai suoi pensieri, divisi tra il lavoro e la passione per la corsa a cavallo (Vittorio Zàini è stato uno dei migliori gentleman rider italiani) è un uomo rigoroso, ma che quando la sera fa il suo rientro a casa rivela, sfilandosi il cappotto, profumo di cioccolato.

 

22 pensieri su “Dentro la fabbrica del cioccolato

  1. luigi

    il cioccolato….un metodo per affrontare i problemi di tutti i giorni con in bocca il “sapore della fanciullezza” !

    Luigi

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  2. Nontiscordardime

    Il cioccolato… Quell dolce sensazione che scende lungo la gola e si ferma lungo i fianchi, i glutei e pure l’interno coscia!

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  3. man

    Santocielo, tutto il sito è spalmato di cioccolato! Che delizia! Tentata, mi sono fatta sciogliere in bocca due quadratini di Lindt dark…che goduria! Ma avete mai assaporato i favolosi Peyrano di Torino o i Lady Godiva di Bruxelles o i Droste olandesi? Posso anche continuare, nel caso non siate ancora sazi… (Ludo, ma quest’articolo su Zaini: mi sembra di averlo già letto, o no?)

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  4. Alida_Forte_Catella

    I Maja credevano che il cacao avesse il potere di liberare desideri nascosti o di svelare il destino (frase tratta dal film chocolat). Io quando mangio una tavoletta di cioccolato faccio più fatica ad addormentarmi.

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  5. liquirizia

    Ludo, ti sei sentita un po’ Charlie nel regno di Willy Wonka?! Io adoro il primo film, con gli effetti “speciali” raffazzonati. @Alida, sa che all’estero quando non trovo il mio caro espresso ripiego su una tavoletta di fondente? Parimenti eccitanti!

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  6. ludovica amat

    manu:impoTTiBBile, l’ho scritto solo per tranquilla! però ti prego vai avanti con il tuo mantra al cioccolato perchè cominciavo a sentirne il profumino.. nonty: chissene,è natale,arrendiamoci. ora sogno di visitare un forno dove si impasta e cuoce il pane mentre il resto del mondo dorme, poi vi racconto

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  7. ludovica amat

    liqui: sì, mi sentivo dentro una favola e quando il proprietario ha preso una caramella mitragliata da un tubo (la fabbrica fa anche caramelle) e me l’ha regalata è stato come tornare ai 5 anni, mi pareva la caramella più speciale del mondo infatti non l’ho mangiata e la conservo in uno scatolino.

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  8. Giordana Talamona

    Divino, ludo!mi immagino nonna Olga circondata dagli umpa lumpa, mentre crea, nelle segrete stanze della fabbrica di cioccolato, lingotti di oro nero, profumato e invitante!cosa ci abbiniamo?

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  9. Giordana Talamona

    Divino, ludo!mi immagino nonna Olga circondata dagli umpa lumpa, mentre crea, nelle segrete stanze della fabbrica di cioccolato, lingotti di oro nero, profumato e invitante!cosa ci abbiniamo?

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  10. Giordana Talamona

    Io avrei pensato per un dolce cioccolato bianco,un moscato rosa passito dell’alto adige, per un cioccolatino al latte,una malvasia delle lipari, per un intenso nero fondente un corposo pedro ximenez… Mmm che meraviglioso peccato di gola che e’ il cioccolato !

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  11. Giordana Talamona

    Io avrei pensato per un dolce cioccolato bianco,un moscato rosa passito dell’alto adige, per un cioccolatino al latte,una malvasia delle lipari, per un intenso nero fondente un corposo pedro ximenez… Mmm che meraviglioso peccato di gola che e’ il cioccolato !

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  12. man

    Eh, no! Per un cioccolato nero, che più dark non si può (pastiglie Droste, per esempio), ci vuole un whisky, un Chivas Regal 12 years old! D’accordo?

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  13. Nontiscordardime

    …anyway… io adoro quello che poi in realtà cioccolato non è.. bianco alla vaniglia e con mandorle. Aò.. i gusti son gusti.

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  14. Giordana Talamona

    Certo Manù anche il whisky sta divinamente col cioccolato! A me piace il Caol Ila 18 anni per il cioccolato fondente 70%, de gustibus!;)))Nonti, e quello con le nocciole? mmmm

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  15. Nontiscordardime

    …meglio non nominarmeli… 🙁 Io li adoro ma il mio problema è che non mi fermo.. invidio quelle persone che mangiano un quadratino e si fermano li.. Elena (la mia ex famosa) era in grado di farlo.. io no. Forse è stato questo il motivo per cui l’ho mollata! 😛

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  16. man

    …ed io finisco il mio mantra al cioccolato con una crema di nocciole al cacao “SLITTOSA”, che si distingue per la sua “cremosità e delicatezza”: così recita la sua etichetta. E credetemi, è proprio vero!

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