STORIA DI PANCIA 8 – L'ospedale

di

E’ mezzanotte, mi sono assopita da poco; la luce dei neon dopo qualche incertezza illumina di colpo la stanza. SI sente avvicinarsi un rumore di carrelli ed un gran vociare, un misto tra versi di gattini e di rane: arrivano i bambini.
Prima di entusiasmarmi per nulla mi dico che il mio non ci sarà, che è troppo presto, che lo porteranno alla prossima. Butto l’occhio verso l’infermiera che tiene in braccio due fagottini, lo riconosco (ma come è possibile?) “E’ li mio, è il mio” le dico. Se ne sta tutto buonino, fasciato stretto, il cuore mi batte forte come se stessi per conoscere una persona molto importante, ha un coprifasce scelto da Gian, che peccato che lui non sia qui. Al polso ha un braccialetto come il mio, con numero 363. Ha un buon odorino di mandorle e la bocca piccolissima e scura, tra bocca e naso la stessa fossetta che ho io, le mani tutte screpolate, io gli conto le dita. Vorrei guardarlo bene ma è tutto fasciato. Com’è carino e poi è proprio mio mio mio, lo stringo piano e lo ninno un po’. Ho la sensazione di avere più bisogno io di lui che lui di me, una sensazione che mi accompagnerà sempre. Le altre ragazze hanno già attaccato i bambini, allora provo anch’io, si attacca subito e succhia forte, che impressione, non pensavo così forte.
E’ un momento molto bello. Tutte con i bambini, ci si guarda sorridendo e parlando piano. Il momento in cui arrivano i bambini, nonostante il dolore che sento a stare seduta, è sempre il più bello della giornata “ARRIVANO LE RANE” urlo ogni volta per far ridere tutte.
Mi mancherà moltissimo l’atmosfera dell’ospedale, tutte le ragazze, il personale. Nei bagni non c’è carta igienica, ma l’assistenza, anche secondo chi ha partorito in cliniche private, è molto buona.

© Ludovica Amat, riproduzione vietata


 

3 pensieri su “STORIA DI PANCIA 8 – L'ospedale

  1. gatta

    Ludo, non so che dire…un misto di emozioni, di p&œlig;tica malinconia… “arrivano le rane”, mi accompagnerà per sempre…

    Replica
  2. ludovica amat

    grazie anny, chissà se fagiolo la pensa come te. per esempio quando gli intimo di fare i piatti, portare giù la spazzatura, spegnere quell’accidenti di computer e STUDIA STUDIA STUDIAAAAA 🙂 gatta carissima, che cosa aspetti a dar seguito alla vostra famiglia? eri tu ad aver raccontato una bellissima dichiarazione d’amore ricevuta in un bosco con tanto di anello fatto con un filo d’erba, ora dichiarati tu!

    Replica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *