Archivio dell'autore: Elisabetta Andreis

Residenti, scuole, botteghe scendono in strada – e un po’ raccontano di sé

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La fortuna, il piacere e l’orgoglio di abitare in periferia e precisamente in un quartiere – Dergano – dove la voglia di conoscersi e frequentarsi è diffusa al di là dei lavori, degli impegni, delle corse di tutti.

Oggi rallegra la zona un evento speciale autogestito dai residenti con la complicità di Comune e Consiglio di zona 9: è la prima edizione di ‘Via dolce via’ (dove le strade chiuse al traffico saranno le piccole Davanzati e Guerzoni) e il blog la presenta così: <Immaginate che i grigi pali della luce si trasformino in coloratissimi sottili obelischi ricoperti di fili di lana, che in strada al posto delle auto appaiano divani e persone sedute a parlare.  Immaginate musici e ballerini sotto casa, il vicino che legge ad alta voce passi del suo libro preferito, bambini e bottegai che mostrano lavori, la biblioteca rionale che esce in esplorazione sul marciapiede ad incontrare tutti …>.

Un lungo lavoro di comunicazione “quasi porta a porta” per invitare gli abitanti a partecipare alla festa e sul sito e “oltre cinquanta adesioni ottenute da persone che un po’ racconteranno di sé”, spiega Francesca Rendano di Mamusca, libreria-caffè promotrice con l’associazione Familiarmente, l’atelier Opella e il laboratorio Terra del fuoco.

Ci saranno Miyuki Ikeda e Cristina Mariotti con Bovisa Factory, Paola della Pergola con le sue attività di maglia e di tarocchi, la Scighera col Baratto-frip, il Politecnico alle prese con interviste per Plug Tv, de.de.p ‘Everyday map’ con visite guidate per la via, il guerrilla gardening di ZUP, Cap20100 e comitato giardino Carnevali, Irina Suteu che propone il nuovo Kid Express – babysitting d’emergenza e tanti altri. Gente che si conosceva solo di vista (o neanche) si avvicina e finalmente si parla? Si vedrà oggi, ore 15-20 (viadolcevia.wordpress.com ).

 

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ViciniDcasa.com, il quartiere diventa social

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In che misura (organizzativa, economica, relazionale) il quartiere può arricchire chi ci abita? Se si rompe la barriera della vergogna e si chiede aiuto all’idraulico del piano sopra, alla studentessa di sotto, all’anziana dirimpettaia sempre in casa… davvero ci migliora la vita?

Massimiliano Leiter, direttore creativo e papà di due bambine, ne è sicuro: “Tra vicini di casa e di negozio ci sono bisogni complementari che uno neanche si immagina: se si impara a fare reciproco affidamento, il risparmio di tempo e denaro arriva naturalmente”. Da questa intuizione lui è partito per sviluppare una piattaforma collaborativa che si adatta ad ogni micro zona di Milano, viciniDcasa.com, dove ognuno deve registrarsi con residenza, bisogni e disponibilità.

E forte di un finanziamento di Telecom Italia l’ha da poco lanciata a Pagano con un boom di 700  iscritti in totale.

Risorse noleggiate, scambiate, condivise? Soluzione  preziosa, in questi tempi freddi di crisi.

 

 

Social street, così il vicino diventa una risorsa

Social Street

La carica delle donne intraprendenti (e gli uomini seguono a ruota

Una nuova solidarietà tra vicini di casa prende piede a Milano, trasversale a vari quartieri: e il merito va a  un manipolo di donne intraprendenti tra i 30 e i 45 anni, perfette sconosciute tra di loro, che da Bologna hanno importato l’idea delle Social street.

Nella pratica funziona così: i residenti di una strada aprono la loro pagina facebook, poi ci si ‘riconosce’ dal vivo in giro per il quartiere. E tutto si fermerebbe lì se non si aggiungesse l’ingrediente che incoraggia il  salto di qualità e trasforma questi esili fili in relazioni. Ecco che entrano in gioco le promotrici delle Social Street, invece: lavorano sul senso di appartenenza,  fanno emergere le difficoltà organizzative di ognuno, organizzano eventi, generano fiducia. E’ quest’ultima la parola magica: perché quando i vicini imparano a fidarsi uno dell’altro, finalmente si chiedono aiuto e diventano risorsa uno per l’altro. Con il risultato che tutti risparmiano tempo e denaro – e Strada facendo si intrecciano nuove amicizie rendendo più umana la città.