Cold war, regia di Pawel Pawlikowski

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poster-cold-warZula (Joanna Kulig) canta e danza, Wictor (Tomasz Kot) suona e compone. I due si incontrano nella Polonia disastrata del dopoguerra, si scelgono, si innamorano, si amano, ma la loro storia viene continuamente divisa dalla Guerra Fredda. Torna nelle sale a cinque anni da Ida Pawel Pawlikowski, torna con una splendida e ipnotica storia d’amore impossibile in bianco e nero ispirata a quella dei suoi genitori (cui è dedicato) messa in scena con estrema raffinatezza, immagini sublimi, tanta musica e molte ellissi. Sospiri, emozioni, struggimento…, loro, nostri.

Un pensiero su “Cold war, regia di Pawel Pawlikowski

  1. pierfranco bianchetti

    “La signora della porta accanto”, il film di Truffaut rivive in “Cold War”
    L’atmosfera e l’ ambientazione è diversa, ma la vicenda di un amore impossibile è la stessa. “Nè con te né senza di te” era la slogan con il quale la pellicola di Truffaut interpretata da Gérard Depardieu e Fanny Ardant, era stata lanciata nel 1981. Anche nel film del polacco Pawlikowski, pur ambientato durante la guerra fredda, il legame sentimentale, la passione tra due amanti colpiscono per la loro forte drammaticità il pubblico soprattutto femminile (i maschietti fanno spesso finta di essere immuni alle emozioni, ma non è vero!). La differenza sta tutta nel clima storico, la Polonia, la cortina di ferro, i contrasti tra la vita occidentale e quella socialista. Un periodo storico che giustifica le indecisioni e le paure dei due amanti circa il loro futuro d’ amore.
    “Cold War” è da non perdere, ma forse vale la pena di vedere o rivedere anche l’ amour fou in versione francese…

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