“Il mio quartiere”: Il Giambellino – Anna Fiaschè

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unnamedL’oratorio di San Protaso al Lorenteggio, la “Gesetta di lusert” è la chiesa più piccola di Milano ( foto Paola Barsocchi) 

Anna Fiaschè, impiegata del Comune di Milano da 29 anni, vive da sempre al Giambellino, dove è nata. Questa intervista è stata raccolta da Laura Guardini.
Qual è il suo quartiere?
Il Giambellino, in zona 6

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Eccome, qui siamo in uno dei quartieri storici di Milano, quello delle canzoni di Gaber e Jannacci. Non so dire quale sia l’elemento che identifica il Giambellino, è la storia che ho sempre respirato. Storia di case popolari e tutte le famiglie operaie che ci vivevano, con tanta dignità e tanta allegria. Purtroppo, strada facendo, abbiamo perso qualcosa.

Chi vi abita si riconosce in lui?
SÌ, chi ci è nato, come me, sente un forte senso di appartenenza al Giambellino. Adesso che ci sono tante famiglie e tante persone venute da lontano è diverso: vicino a chi lega, si integra, c’è anche chi non mostra in alcun modo questa disponibilitá.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
A metá Anni Settanta fu abbattuto il mercato comunale di via Brunelleschi per fare spazio al ponte che alleggerisce il traffico da e per Famagosta. Una vera perdita per il quartiere: lì le mamme mandavano i ragazzini a fare la spesa dai negozianti che conoscevano tutta la famiglia. Ecco, la proposta di far rivivere nei quartieri questi mercati sarebbe da sostenere e troverebbe appoggio nella gente.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Moltissimo. I cantieri della nuova Metro blu stanno rivoluzionando la vita anche al Giambellino. E, come ho giá accennato, negli ultimi 15-20 anni la presenza di cittadini immigrati ha modificato le abitudini e anche gli orari, con i negozi aperti fino a tarda sera.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
I problemi maggiori sono le persone incivili che abbandonano rifiuti, la pulizia delle strade che lascia un po’ a desiderare specialmente nei giorni di mercato e la sicurezza. La gente ha bisogno di tranquillitá, basta anche un passaggio in più di un’autopattuglia per rassicurare.

Quali sono le cose belle?
E’ una zona ben servita, nonostante le difficoltá di questi anni e di questo periodo (penso ai lavori per la metro) anche diversi negozi di quartiere resistono.

C’è un mercato e lei ci va?
Il mercoledí, in Vespri Siciliani, ci vado volentieri ma l’orario di lavoro non me lo consente che raramente.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Si può sempre migliorare.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Ci vorrebbe una manutenzione migliore per strade e case. Palazzo Marino potrebbe forse stimolare l’Aler ancora più di quanto già non faccia….

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate? 
La più vicina a me è piazza Frattini, speriamo che finiti i lavori diventi un giardino frequentabile da tutti. E aspettiamo più bello di prima, come é stato promesso, anche lo spartitraffico della via Lorenteggio con la sua chiesina. Piazza Napoli è stata sistemata tempo fa ed è ben curata.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Ora lavoro e famiglia assorbono le mie energie. Ma in futuro, certo, impegnarmi per il “mio” Giambellino mi piacerebbe.

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Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

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