“Il mio quartiere”: El punt – fra S. Sofia e S. Calimero-Alberto Cavalli

di

alberto-e-kelis-2-paolo-carliniAlberto Cavalli, direttore generale pressFondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e organizzatore della stagione musicale della Basilica di San Calimero, con Kelis (foto Paolo Carlini).

Qual è il suo quartiere?
Per le attività musicali che porto avanti da dieci anni, direi “El punt”: Via Santa Sofia, Via San Calimero, Corso di Porta Romana.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
È un quartiere legato alle splendide basiliche che lo costellano: San Nazaro in Brolo, Sant’Antonio, San Calimero. L’Università Statale, il Policlinico e le diverse cliniche intorno a Piazza Cardinal Ferrari contribuiscono a creare un’atmosfera di operosità e di studio. Il convento di clausura di Via Santa Sofia confina con gli uffici della Statale. Gli apparenti contrasti sono superati da un senso di appartenenza molto forte, che si trasmette anche a tutti coloro che “attraversano” il quartiere per affari, studio o svago.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Si riconosce nelle sue diverse anime. Siamo nel pieno centro di Milano, che a volte dà l’impressione di essere quasi spopolato: invece ci sono correnti quasi carsiche di iniziative, vitalità e identità che fanno sì che il quartiere assuma aspetti diversi, tra il giorno frenetico e la sera ieratica.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Si dice che il giovanissimo Mozart, di passaggio a Milano, suonò l’organo della Chiesa di Sant’Antonio. Ma io preferisco la storia di San Calimero, vescovo di Milano cui è dedicata l’omonima basilica: fu martirizzato e gettato in un pozzo, e l’acqua di quel pozzo fu per secoli distribuita ai malati della vicina Ca’ Grande come fonte di conforto e di salute. Nella cripta, affrescata dai Fiammenghini, il pozzo c’è ancora: ma non reputo sia il caso di assaggiarla!

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
È cambiato ma in meglio: la piazza Cardinal Ferrari è bellissima, con quei murales. Ci sono tante iniziative culturali.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Ci sono pochi ristoranti che restano aperti la sera, purtroppo. Il passaggio dei tram e la vicinanza degli ospedali generano sicuramente rumore, ma sono i rumori di Milano: ci si abitua. Basta inoltrarsi in via Bianca di Savoia per essere immersi nella pace! I negozi stanno un pochino sparendo: ci sono ancora tante belle botteghe, ma alcune vetrine vuote comunicano un po’ di allarme. E spesso gli spazi pubblici recano gli avanzi di qualche povero aperitivo triste. Manca una bella libreria.

Quali sono le cose belle?
Le basiliche, sicuramente: sono una più bella dell’altra. I concerti di musica classica e di musica vocale, che attraggono un pubblico attentissimo. La messa in rito tridentino presso la Chiesa della Visitazione, quella del monastero di clausura, quando è aperta. È un quartiere ottimamente servito da tanti mezzi. C’è un signore che suona la fisarmonica che è bravissimo!

C’è un mercato e lei ci va?
A volte ci sono dei mercati regionali di fronte alla Basilica di San Nazaro. Molto interessanti!

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Lavora bene, ma di lavoro da fare ce n’è sempre tanto!

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Stare attenti al degrado: in un attimo, anche le aree più belle possono trasformarsi in luoghi pericolosi.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
I giardini di fronte alla Statale andrebbero curati meglio.

Lei fa qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Organizzo la stagione musicale della Basilica di San Calimero: quasi venti concerti ogni anno, a ingresso gratuito. Musica vocale antica, e musica strumentale dal Barocco al Novecento. www.harmoniacordis.it e www.ensemblehornpipe.eu.

 

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Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

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