“Il mio quartiere”: Quarto Oggiaro – Padre Giuseppe Bettoni – CasArché

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Intervista su Quarto Oggiaro a Padre Giuseppe Bettoni che ha creato nel 1991 Fondazione Arché, associazione che si prende cura del nucleo “mamma e bambino” con disagio sociale e fragilità personale, con l’obiettivo di accompagnarlo nella costruzione dell’autonomia sociale, abitativa e lavorativa.

Qual è il suo quartiere?
Quarto Oggiaro, a nord ovest di Milano.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Ha una sua identità chiara e sfaccettata, ben differente dalla malfamata nomea cui è associato nel milanese: oggi Quarto ha conosciuto una fioritura di associazioni e di progetti di riqualificazione urbana che ne hanno spezzato l’isolamento storico.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Sì, è peculiare rispetto all’area metropolitana come in molti facciano riferimento alla propria appartenenza al quartiere nella propria narrazione quotidiana.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Appena arrivato a Quarto mi sono imbattuto negli ortisti, ovvero pensionati che coltivano alcuni appezzamenti di terreno e che costituiscono un buon presidio del territorio.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
L’immigrazione degli anni ’60, che vedeva come protagonisti cittadini provenienti dall’Italia meridionale e che ha dato originariamente vita al quartiere, è mutata e nei decenni più recenti i residenti sono in buona parte cittadini di origine non italiana.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Una scarsa illuminazione caratterizza purtroppo alcune vie. E nelle ore di punta la via Lessona è davvero trafficatissima…

Quali sono le cose belle?
Più che le cose, le persone. Sono rimasto (ben) impressionato dalla vivibilità del quartiere, con molti giovani, multiculturale e intraprendente

C’è un mercato e lei ci va?
Il giovedì in via Traversi, sì. Capita che passi di lì e mi pare che i prezzi siano davvero buoni.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Credo che negli ultimi anni diverse buone intuizioni abbiano caratterizzato il lavoro della giunta. Ho partecipato all’inaugurazione del punto luce organizzato dal Comune con le Acli e Save the Children in piazzetta Capuana.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Consiglierei di proseguire nel percorso dell’area metropolitana che rafforzi il livello politico del quartiere di Quarto come degli altri.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Sì, devo dire che ce ne sono di molto curate (Villa Scheibler e il Parco Franco Verga); è interessante a riguardo l’esperienza di Quarto Giardino che promuove una collaborazione tra gli studenti dell’Istituto di Agraria e alcuni servizi di manutenzione delle aree verdi.

Lei fa qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Abito a Quarto da poco, ma abbiamo definito CasArché luogo di bene comune proprio perché sentiamo come (anche) nostro il compito di aprirci alla cittadinanza, di favorire una relazione che inneschi meccanismi di solidarietà e di condivisione con il quartiere e la metropoli, nei modi che ci appartengono e che caratterizzano una realtà, come la nostra, che ha in sé una comunità di accoglienza per mamme e bambini. L’impresa sociale sarà sicuramente un’opportunità in questo senso.

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Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".