Mondiali ’82… mitici… io c’ero!

di

paolo-rossi

Vacanze ’82, avevamo deciso di tornare in Spagna, in un appartamento a Tossa de Mar. Era l’anno dei mondiali di calcio e, per l’occasione, avevo cconvinto le mie amiche – eravamo un gruppo di sei ragazze – a fermarci in un campeggio fuori Barcellona per assister alla partita Italia-Brasile. Anche se nessuna di loro era tifosa, l’entusiasmo di assistere a una partita così importante aveva eccitato tutte. Quel giorno, di prima mattina, avevamo lasciato il campeggio già “vestite” per l’occasione: tre di noi indossavano a mo’ di top una bandiera-triangolo-italiana e, ognuna aveva in testa un nastro bianco, rosso e verde.

Arrivate a Barcellona, gasatissime e accaldate – le temperature sfioravano i quaranta gradi – trovammo un’atmosfera fantastica: tantissima gente per le strade, un entusiasmo e un calore coinvolgenti; mentre andavamo in giro a “far casino”, fummo intervistate da un’emittente sudamericana. L’emozione era tale che rispondemmo balbettando uno stentato: “Forza Italia….vinceremo!”

Arrivate allo stadio e raggiunta la nostra postazione sugli spalti ci rendemmo conto di quanto fosse scomoda e lontana dal campo. Cominciai subito a lamentarmi con un poliziotto, carinissimo, che mi rispose con un sorriso accattivante: “Italiana…tranquilla.” e ci accompagnò in tribuna dove ci fece accomodare su sei poltrone con una visuale fantastica. Non finivamo più di ringraziarlo. Visuale ottima, tifo spietato, urla, risate, abbracci, baci. Un brasiliano seduto accanto a me mi regalò il suo cappellino, cominciò la partita più bella di quel mondiale.

Il nostro ineguagliabile Rossi segna e GOOOAAALLL, – due delle mie amiche si chiamavano Rossi di cognome e il fratello di una di loro: Paolo –  L’omonimo Paolo Rossi fa tre goal. Avevamo vinto! Anche le mie amiche seppur non fossero tifose, si erano esaltate al massimo, prese da quell’atmosfera. In seguito incontrammo dei ragazzi toscani ai quali ci aggregammo per i festeggiamenti notturni: pazzeschi giri in automobile, sepolti dalle bandiere, e dalle grida di giubilo per la nostra vittoria. La notte la passammo fra la hall dell’albergo dei toscani e le passeggiate nelle ramblas a bere champagne fino a mattino inoltrato quando telefonammo a casa, ai nostri genitori per farli partecipi di tanta felicità. Ritornammo in campeggio stanche, sudate, ma felici.

L’appartamento a Tossa de Mar ci aspettava, e facendo base lì, tornammo a Barcellona per seguire le ultime partite. La notte della finale eravamo a Barcellona dove eravamo andate per vedere la fontana magica di Montjuïc, quella spettacolare esibizione di colori, luci, movimento, musica e giochi d’acqua. La partita la seguimmo in un bar. Mentre il Presidente Pertini applaudiva dalla tribuna e Nando Martellini gridava: campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo!!! Noi, pazze di gioia, ballavamo sui tavoli e poi di nuovo a festeggiare per le strade di Tossa de Mar, eravamo i campioni del mondo di calcio.

Troppo bella quella vacanza, indimenticabili quei giorni. Tutto rimarrà sempre nei miei ricordi felici perché….io c’ero! Ricordi che mi aiutano a “tirare avanti”, anche oggi, anche qui, dal carcere di San Vittore, in cui sono da quasi tre anni. Bei ricordi che nessuno mi toglierà mai, anche se pervasi di grande nostalgia.

di Mariangela, tifosa ‘51

 

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