Fuga da Roma… ma quant’è bella Ninfa

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Stanchi della solito triangolo capalbiese: Ultima spiaggia -“striscia di Gaza”- happy hour al Frantoio? Scontate le dune e le piazze di Sabaudia e le mangiate da Saporetti? Ecco un itinerario alternativo: l’Agro Pontino: alle spalle della spiaggia quella vasta pianura tra Anzio e il parco-promontorio del Circeo, tagliata come da una spada dall’Appia e dalla “fettuccia ” di Terracina. Si può andare a zonzo, seguendo le tracce di «Canale Mussolini», il bel libro di Antonio Pennacchi ambientato nelle ex paludi trasformate nel Ventennio in una fertile piana con borghi contadini dai nomi legati alla Grande Guerra e alla regione dei nuovi abitanti, il Veneto: Borgo Sabotino, Borgo Isonzo, Borgo San Michele, Borgo Grappa. Poi conviene spingersi sulle colline, al castello di Sermoneta con tanto di ghetto ebraico e al vicino parco delle meraviglie, cioè l’oasi di Ninfa a Doganella.

2 pensieri su “Fuga da Roma… ma quant’è bella Ninfa

  1. Anonimo

    Il giardino di Ninfa è un raro e splendido monumento naturale privato, aperto al pubblico solo per visite guidate, per preservare il suo delicato equilibrio ambientale.
    Si segue la guida lungo un percorso che dura un’ora Alla fine si visita l’hortus conclusus, giardino all’italiana del XVII secolo, con agrumi e vasche con cigni. Ne vale la pena.
    Prossime date utili il 2 il 5 il 6 e il 20 giugno. L’orario va dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18. Il biglietto costa 10 euro ma i bambini fino a 11 anni non pagano. La gita si può completare visitando il bel castello C&ælig;tani nella vicina Sermoneta

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